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The Eternal Castle Remastered, la recensione

Risolviamo il mistero dell'edizione rimasterizzata di un gioco che non è mai esistito nella recensione di The Eternal Castle Remastered.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   19/01/2019
The Eternal Castle Remastered
The Eternal Castle Remastered
Video Immagini

The Eternal Castle Remastered è l'edizione rimasterizzata di un gioco del 1987 per MS-DOS che non è mai esistito, ma di cui gli sviluppatori hanno sparso tracce per la rete, come una pagina falsa nell'Internet Archive dedicata al gioco originale, decorata con tanto di recensioni nostalgiche fasulle. Da notare anche la data: fosse uscito nel 1987, The Eternal Castle avrebbe addirittura anticipato le sue fonti d'ispirazione principali, ossia Prince of Persia (1989) e Another World (1991).

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Insomma, sarebbe stato il primo action 2D con animazioni cinematografiche moderno, il vero erede di Karateka, precursore di tutto ciò che sarebbe seguito a quelle esperienze. Parliamo chiaramente: si tratta di un'ottima operazione di marketing. La verità è che attualmente non serve molto per scoprire che The Eternal Castle è un gioco del 2019 e che non rimasterizza proprio nulla, anche se da quello che ci risulta alcuni sono caduti nella trappola e lo hanno raccontato come un remake. Del resto per rendersi conto del trucco basta leggere i titoli di coda, dove i maestri Eric Chahi, Jordan Mechner, Ron Gilbert e l'animatore Richard Williams vengono fatti passare come gli sviluppatori del titolo originale (si tratta evidentemente di un tributo). Ancora meglio: per scoprire l'arcano, basta dare uno sguardo a quanto scritto nel press kit, dove si parla apertamente di Eternal Castle come del gioco dei sogni degli sviluppatori, quello che avrebbero voluto giocare quando erano ragazzini.

Stile retrò

Chiarito il punto, comunque fondamentale, The Eternal Castle Remastered fa di tutto per raccontarsi come un gioco degli anni 80. Basta guardare qualche screenshot per vedere la grafica in simil CGA, con utilizzata la paletta dei colori ciano, magenta, bianco e sfondo nero, tipica dei videogiochi MS-Dos degli anni 80, per la maggior parte dell'avventura, la palette modificata con il rosso al posto del magenta per dare varietà ai livelli, e la paletta rossa, gialla, verde con sfondo nero utilizzata nel livello finale.

L'utilizzo di palette di colori oggi così amene, regala al titolo uno forza stilistica invidiabile, alimentata anche dal già raccontato mito del ritrovamento di un gioco dimenticato. Lo stesso lavoro di invecchiamento della grafica è stato fato anche con le meccaniche di gioco, che imitano senza troppi misteri quelle di Prince of Persia e Another World, titoli che continuiamo a citare non a caso. Molti troveranno il sistema di controllo un po' troppo scivoloso per gli standard moderni, ma riteniamo che il pubblico cui si rivolge The Eternal Castle, fondamentalmente formato da persone adulte che hanno vissuto gli anni 80 e i primi anni 90 videoludici, non avrà grossi problemi ad abituarvisi. Riteniamo anche che dei controlli concepiti in modo più moderno avrebbero spezzato l'incantesimo della nostalgia, risultando controproducenti per l'intera esperienza.

Meccaniche di gioco

Ma che gioco è The Eternal Castle Remastered? Come già detto, stiamo parlando di un action 2D in cui l'obiettivo del o della protagonista è di ritrovare una compagna perduta, scesa su un pianeta Terra post apocalittico completamente in preda alla violenza e alla follia, alla ricerca di risorse.

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Il nostro personaggio può camminare, correre, saltare e combattere, a mani nude o con una delle tante armi rinvenibili in gioco. Il gameplay è composto da fasi platform, che richiedono di compiere balzi molto precisi, fasi di lotta, contro umani e mostri, e fasi esplorative, in cui bisogna risolvere dei piccoli puzzle. Il sistema di combattimento corpo a corpo è quello che offre più complicazioni. Apparentemente basato sulla pressione di un singolo tasto, prevede in realtà l'utilizzo di un gran numero di mosse che possono risultare più o meno utili a seconda della situazione. Purtroppo, spesso durante gli scontri regna la confusione e l'assenza di un tutorial rende difficile scoprire alcune delle potenzialità del sistema stesso, che emergono solo rigiocando (o consultando la guida scritta dagli sviluppatori su Steam). Per le armi da fuoco la situazione è migliore, visto che sono molto più semplici da utilizzare e non prevedono grosse varianti. A essere sinceri, confessiamo di essere riusciti a concludere una prima volta The Eternal Castle senza avere coscienza dell'intero sistema di combattimento, che oltretutto diventa più complicato raccogliendo dei bonus che danno dei poteri supplementari, come quello della furtività. Purtroppo anche questi non vengono spiegati e bisogna scoprire da soli come funzionano.

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Gameplay e conclusioni

The Eternal Castle Remastered è composto da un totale di cinque livelli. Dopo aver superato il livello introduttivo, è possibile scegliere in quale ordine affrontare i tre livelli successivi, tutti con ambientazioni differenti, selezionandoli dalla mappa di un'astronave che stiamo provando a riattivare. In caso si incontrino situazioni troppo difficili è consentito tornare alla mappa e selezionare un'altra destinazione. I molti checkpoint sparsi per i livelli rendono agevole la ripetizione degli stessi; farlo può servire a raccogliere dei potenziamenti supplementari, che semplificano non poco la vita. Noi ad esempio abbiamo abbandonato lo scontro con un boss (ce ne sono alla fine di ogni schema), ritornando solo dopo esserci ben equipaggiati. Cambiando approccio, una vittoria che ci sembrava impossibile è così diventata una passeggiata. Dal punto di vista strutturale The Eternal Castle si è rivelato un titolo molto più moderno di quanto sembrasse inizialmente. Comunque sia la sua vera forza è tutta nello stile grafico, accompagnato da una colonna sonora davvero eccellente.

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Vedere questa grafica apparentemente così primitiva essere animata con tanta cura è incredibile e lo è al punto che alcuni difetti ne diventano quasi un punto di forza. Ad esempio creare il sistema di illuminazione non rende sempre benissimo, a causa della paletta grafica limitata, così come alcuni scenari possono peccare di leggibilità, sempre per lo stesso motivo. Fortunatamente il concept stesso del gioco porta a essere tolleranti verso queste problematiche, che non compromettono l'esperienza ma, anzi, contribuiscono ad alimentare il mito e l'inganno di trovarsi davvero di fronte al rifacimento di un gioco del 1987. Ovviamente se non ci si lascia trasportare, l'intero costrutto finisce per crollare e per sembrare molto più limitato di quello che in realtà è.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 5,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (6)
6.0
Il tuo voto

The Eternal Castle Remastered è un titolo concettualmente eccellente e complessivamente riuscito, dalla realizzazione amabile e dall'indiscutibile fascino retrò. Ovviamente bisogna condividerne lo spirito per apprezzarlo davvero. Chi non è disposto a percorrere i passi che lo hanno determinato stilisticamente ci troverà soltanto uno strano gioco con pochi colori e con un sistema di controllo impreciso. Del resto è questo il rischio di tutte le operazioni di rievocazione che, soprattutto quando sono ben fatte, finiscono per indisporre i giocatori 'moderni'.

PRO

  • Un ottimo tributo ad Another World e Prince of Persia
  • Colonna sonora eccellente
  • Grande uso della paletta grafica CGA
  • Level design vario

CONTRO

  • Combattimenti spesso troppo confusionari
  • Può risultare indigesto a chi non ha vissuto l'epoca videoludica che celebra