La nascita di una nuova famiglia
Sono diverse le zone dell'Europa nelle quali possiamo scegliere di insediarci e cominciare la nostra avventura. Abbiamo le zone tedesche di Augusta ed Heidelberg, oppresse dal banditismo, le montagne che circondano la zona di Lione o la foresta di Sherwood, fra cui spaziare, per un totale di sette diverse localizzazioni e scenari. In effetti una delle particolarità del gioco è che non ci troveremo in un unico contesto cittadino, ma fin dall'inizio del gioco verremo inseriti in un insieme regionale che include centri urbani e campagne già sviluppate, con le loro strutture già avviate ed alcune zone ancora non sfruttate.
Oltre alla modalità di gioco "senza fine", troviamo qui la modalità "dinastia", ed è proprio intorno a questa che ruota il nocciolo del gioco. Non esiste una soglia temporale entro la quale concludere la nostra missione, in questo caso, per cui in effetti possiamo considerare anch'essa come "infinita". A meno che la nostra dinastia si concluda, con l'assenza di eredi in grado di portare avanti il nosttro impero. Ci sono poi altre modalità di gioco, che affronteremo in seguito, anche se purtroppo la mancanza di uno "story mode" a campagne si fa davvero sentire.
Ma partiamo dall'inizio. Come si fonda una dinastia? Scegliendone il capostipite, mi sembra chiaro. Sesso, nome ed aspetto ci permettono una varietà di personalizzazione che, pur non essendo ampia quanto quella di un RPG puro, è sufficiente a permetterci di sentire il personaggio un pò più "nostro". Una sola, piccola incongruenza, forse voluta dal politically correct: optare per un personaggio maschile od uno femminile non fa alcuna differenza, dal punto di vista del gameplay. Anche se una donna in carriera nel tardo medioevo fa davvero storcere il naso (o da soddisfazione?). Quello che davvero fa differenza, invece, è la scelta della classe professionale alla quale decidiamo di appartenere, fra le quattro messe a disposizione. Possiamo essere artigiani, studiosi, patroni o, in maniera del tutto inconsueta, ladri. La differenza fondamentale fra le varie classi risiede nell'albero di edifici produttivi che potremo scegliere e che porteranno avanti il nostro impero. Naturalmente a seconda della classe scelta cambieranno le nostre professioni, e così se abbiamo nel cuore l'arte artigiana potremo diventare carpentieri, o sarti, a seconda degli sforzi che riporremo in determinate strutture o commerci in materie prime piuttosto che in altre. Gli eruditi punteranno invece, preferibilmente, in carriere da alchimisti o tenteranno quella ecclesiastica, mentre i ladri... beh, diventeranno criminali professionisti, fondando la loro dinastia nel sangue e nell'illegalità. La scelta del ramo professionale influenza anche la sistemazione di una serie di punti, o talenti che influenzeranno le capacità del nostro personaggio. Chiaramente, se vorremo essere dei commercianti, ci converrà spendere punti sulle abilità carismatiche, in modo da sviluppare la nostra capacità di mercanteggiare, e così via.
I Sims medioevali
Ed è a questo punto che inizia veramente il gioco. Il nostro personaggio è stato creato, lo scenario nel quale abbiamo deciso di inserirlo è pronto ed è arrivato il momento di gettare le basi della nostra dinastia. L'interfaccia è gestibile interamente a colpi di click, rendendo piuttosto immediato l'uso del gioco in tutte le sue funzioni. La prospettiva della camera è estremamente libera e ci permette di spaziare in praticamente ogni genere di visuale che preferiamo, a seconda di ciò che stiamo facendo, grazie anche ad un livello di zoom veramente piuttosto esteso. Il nostro personaggio viene spostato con un sistema punta e clicca che sarebbe stato macchinoso se non fosse stato possibile selezionarlo anche attraverso la sua icona posta a lato dello schermo. Nel caos della vita metropolitana potrebbe a volte, infatti, non essere facilissimo riconoscerlo immediatamente. Ed in effetti dei problemi ci sono, quando dobbiamo cercare altri personaggi specifici con cui interagire che, non facendo parte del nostro ramo familiare, non sono selezionabili tramite icona. In quel caso bisogna per forza di cosa perdere del tempo nella loro ricerca, una volta che si siano imparati i luoghi che maggiormente frequentano e la rotta di movimento che compiono fra una locazione ed un'altra. Oppure dovremo andare a recuperarlo nelle sottoschermate degli amici/nemici/partiti che abbiamo a disposizione.
Ed in effetti, dopo aver affrontato la sezione in cui dobbiamo costruire il nostro commercio, la parte più importante del gioco è proprio quella riguardante le relazioni. In che altro modo sarebbe altrimenti possibile fondare una dinastia? Dobbiamo accasarci, ed avere degli eredi. Per fare questo, Guild 2 sfrutta un particolare sistema di "favore", che ci tornerà utile sia per le relazioni sentimentali che per quelle politiche e commerciali. Infatti oltre che metter su famiglia non dobbiamo dimenticare mai di curare i nostri affari, e per farlo avremo bisogno di ogni sorta di agevolazione che ci venga offerta. Per agevolazioni, naturalmente, si intendono anche bustarelle e simpatie. Fondamentali anche per guadagnarci un incarico ufficiale, comprarci un titolo, e così via.
Nel caso di un pretendente, dobbiamo ammettere che il corteggiamento è tutt'altro che facile. Bisogna mettersi in testa che fornirsi di doni da elargire è fondamentale, ma anche la scelta degli stessi gioca il suo ruolo. Ma la difficoltà più grande, che onestamente abbiamo trovato anche piuttosto stressante, deriva dal fatto che la barra del "favore" sale con una certa difficoltà, e se sbagliamo un'interazione fra quelle disponibili con il personaggio prescelto (possiamo adularlo, sedurlo, chiacchierare e tentare abbracci e baci, fra le altre cose) esso cala drasticamente e la reazione del nostro buon partito sarà a dir poco scostante. Ma questo sarebbe il minimo, se non fosse che i nostri pretendenti manifestano un alto grado di egocentrismo. Provate a disinteressarvi di loro per un lasso di tempo che superi il battito di ciglio che immediatamente li troverete lamentare carenza di attenzione. E il favore calerà. Insomma, se avete giocato ai Sims e vi siete innervositi con gli amici che telefonavano per dirvi che erano stufi della vostra indifferenza, qui vi si drizzeranno i capelli. Per fortuna, una volta portato a buon fine il corteggiamento con un sospirato matrimonio (il più conveniente possibile, naturalmente), il pedante corteggiato entrerà a far parte della nostra famiglia, e potremo sfruttarlo per il miglioramento del nostro impero, oltre che per procreare la stirpe che ci garantirà eredità e quindi conseguimento dinastico.
Un impero economico
Ed ora possiamo tornare ai nostri affari. Che forse abbiamo un pò trascurato, a favore di quelli sentimentali, anche se poi ci torneranno utili anche dal punto di vista economico. Abbandonando per un attimo la parte relazione del gioco, concentriamoci ora su quella che porta le caratteristiche di un gestionale. La nostra casa, così come le strutture commerciali possono infatti essere upgradate, inserendo nuove caratteristiche che ne migliorino le prestazioni o il grado. Purtroppo dobbiamo fare però i conti anche con l'usura, ed ecco che potremmo trovarci ad affrontare dei costi di riparazione. Inoltre abbiamo dipendenti da assumere, per fare la spola col mercato o occuparsi delle materie prime. Insomma, servono un sacco di quattrini. Sarà dunque meglio stare davvero molto attenti alla gestione delle nostre risorse, ed implementarle con incarichi pubblici sarà opportuno, anche se essi stessi ci costeranno dei soldi, sia per acquistare i titoli necessari per il loro conseguimento, sia per le eventuali bustarelle che ci garantiranno il favore del consiglio, in maniera tale da non vederci soffiare incarichi e relativi stipendi da altri concorrenti.
Capirete dunque che ci troviamo di fronte ad un gioco davvero piuttosto complesso da gestire, considerati i diversi aspetti che lo caratterizzano. La sua ibridità, che fonde elementi RPG ad elementi strategici, gestionali e di simulazione di vita richiedono un tempo davvero non indifferente per prendervi dimestichezza e riuscire a gestire in maniera efficace il gioco. L'intelligenza artificiale è davvero elevata e l'interfaccia è piuttosto user-friendly, facilitando un compito che altrimenti sarebbe davvero arduo.
Commento finale
The Guild 2 promette di essere sicuramente uno dei titoli più interessanti della stagione, di enorme completezza e interessantissime sfaccettature. Pur sentendosi la mancanza delle campagne, il gioco è sicuramente longevo. Purtroppo, però, la curva di apprendimento è piuttosto elevata e senza una certa pazienza ed applicazione si rischia di uscirne con una frustrazione notevole.
Pro
- Molto complesso e completo
- La fusione di più generi permette grande libertà di gioco
- Molto longevo, grazie alla varietà di professioni e modalità di gioco
- Grande fedeltà storica
- Può essere frustrante, soprattutto per i giocatori occasionali
- Curva d'apprendimento decisamente alta
- A volte confusionale, difficile comprendere con immediatezza cosa fare
Un viaggio nel tardo medioevo
Il tardo medioevo è un periodo storico che porta alla mente visioni di povertà rurale, conflitti sanguinosi, governi nobiliari ed oligarchie religiose, ma anche grande fermento commerciale, artigianale ed una fortissima sete di esplorazione, che avrebbe cambiato il mondo per consegnarci la società che noi oggi conosciamo. The Guild 2 ci porta a vivere un'esperienza di gioco che ruota proprio attorno a tutti questi elementi, cardini dell'inizio di una rivoluzione che sarebbe poi sfociata nell'era moderna. Qual è il ruolo che avremo in questo spaccato di storia? Ma naturale. Fedeli agli imperativi della società dell'epoca (e pensandoci bene non solo di quella medioevale) dovremo avere successo, guadagnare potere, fondare una dinastia.