Watch Dogs è una serie molto interessante ma che ancora non è riuscita a trovare una quadra. Ubisoft prova a fare il colpaccio affidando il ruolo di producer di questo terzo gioco a quel pazzo di Clint Hocking, ovvero l'uomo dietro alle idee più estreme del controverso ma amatissimo Far Cry 2. Scopriamo com'è andata con la nostra recensione di Watch Dogs Legion!
Nel 2014, Ubisoft s'inventa Watch Dogs, action-drama ambientato in epoca moderna che attira immediatamente l'interesse del pubblico grazie a un trailer davvero speciale. Le cose cambiano quando l'avventura finalmente debutta nei negozi e viene sommersa di critiche, bastonata dal pubblico perché non rispetta ciò che venne mostrato nelle anteprime, almeno dal punto di vista grafico. Nonostante lo scivolone tecnico, da giocare Watch Dogs non è poi così male, e nel plot si sofferma su tutte le paure, allora nascenti, di una tecnologia onnipresente e sempre più votata al controllo delle masse. Rimane intatto anche il fascino di essere alle prese con quell'Assassin's Creed finalmente ambientato ai giorni nostri che non abbiamo mai avuto: in fondo Aiden Pearce è un po' come fosse quel Desmond rapito dall'Abstergo da cui, nella storyline che vede contrapposti assassini e templari, non è mai riuscito a fuggire. Watch Dogs è in ultima analisi, e nonostante tutto, un buon punto di inizio che però Ubisoft decide di radere al suolo con Watch Dogs 2.
Tutti i colori di uno stealth
Il seguito non ha più quel tono malinconico che dava vita al capostipite, è al contrario folle, coloratissimo, e sembra scritto da Skrillex e un'altra manciata di Dj too young to die e too cool for this shit. Il cast è insopportabile, per i più giovani che ne intuiscono la scarsa spontaneità e per i giocatori più grandi, orfani di quella profondità emotiva che li aveva avvicinati al primo Watch Dogs. Ed è un grandissimo peccato, perché dal punto di vista del gameplay i passi in avanti sono enormi. Watch Dogs 2 è ancora una volta uno stealth a base di hacking, dove viene concessa molta più libertà nell'affrontare le missioni principali, qui costruite per offrire un'esperienza più complessa che nel primo gioco.
Watch Dogs 2 compie insomma un netto passo indietro dal punto di vista della caratterizzazione, e un netto passo in avanti nel game design che, considerando tutto, non basta però a trasformarlo in un chiaro successo, di critica come di pubblico. Con Watch Dogs Legion, Ubisoft cambia nuovamente le carte in tavola, questa volta ricostruendo quanto di buono fatto nel secondo capitolo attorno a un'idea che possiamo considerare straordinaria: la possibilità di interpretare circa nove milioni di personaggi diversi. Per la serie è forse arrivato il momento della consacrazione? Non del tutto, ma il passo è senza dubbio nella direzione giusta.
Con quale personaggio iniziare?
Watch Dogs Legion è un prodotto divertente, su questo è giusto essere chiari fin da subito. Nelle 40 ore di gioco passate tra attività principali e buona parte, ma non tutte, le attività secondarie, non c'è stata una volta in cui abbiamo sentito il peso della ripetizione. Il problema non è nella visione generale, effettivamente vincente, ma in un'esecuzione che si rivela essere molto presto piuttosto ondivaga, insicura. Qui, ogni inizio è diverso: finita l'introduzione, il gioco ci darà modo di scegliere con chi cominciare tra quindici personaggi ad ogni nuova partita differenti. A seconda dell'edizione del gioco acquistata, ci verranno anche forniti degli agenti predeterminati dalle caratteristiche superiori alla media, per un extra carino ma di cui si può comunque fare a meno (anzi è meglio partire quasi da zero, se volete un parere personale). Dopo un altro paio di missioni introduttive, potremo iniziare ad arruolare nuovi agenti per rimpolpare le file del nostro gruppo di rivoluzionari informatici.
Convincere e arruolare
In Watch Dogs Legion sono presenti circa nove milioni di potenziali personaggi giocabili: sono gli abitanti di Londra, e molti di questi sono uomini e donne dalla caratteristiche piuttosto comuni se non addirittura nulle, ma tra i cittadini che popolano la metropoli inglese troverete anche personaggi molto più interessanti se non addirittura fuori dal comune. L'arruolamento è più o meno facile a seconda dell'opinione che l'obiettivo avrà del collettivo DedSec di cui faremo parte.
Prima di accettare di entrare nel nostro gruppo, un abitante con un'opinione neutrale chiederà solitamente di effettuare una missione per lui; uno ben disposto potrebbe accettare di far parte della rivoluzione senza ulteriore richieste; quelli che invece non ci amano dovranno essere spronati intervenendo nella loro routine quotidiana, alla quale si accederà solo dopo aver sbloccato una particolare abilità. Troverete anche chi odia la DedSec al punto da rifiutare ogni tentativo di arruolamento.
Ricordi e parenti
Il sistema e davvero sorprendente, fatto benissimo, soprattutto perché la formula procedurale che crea gli abitanti dà vita ad esistenze sempre molto credibili che includono posti di lavoro, passatempi e in molti casi anche dei familiari che sarà possibile trovare in giro per la città. Un personaggio ci potrebbe odiare perché durante le nostre scorribande gli abbiamo investito un fratello o un genitore, o volerci bene perché precedentemente lo abbiamo aiutato mentre le milizie della Albion lo stavano importunando.
In moto c'è quindi un sistema che cambierà il feedback della città anche in base a come ci comporteremo, volutamente o senza rendercene inizialmente conto. E man mano che andremo avanti questi diversi collegamenti tra personaggi saranno sempre più visibili grazie ad indicatori pensati per mostrarci, per esempio, che la donna che abbiamo davanti è la moglie di uno degli abitanti che abbiamo già inserito nella lista dei possibili candidati. I diversi personaggi possono contare su determinate abilità speciali, passive ed attive, e su una forma e una preparazione fisica che li renderà più o meno agili, e che darà loro diversi set di mosse. Naturalmente c'è una buona dose di ripetitività in circolazione, un limite anche utile visto che ci darà modo di ritrovare, in caso di necessità, un archetipo che ci è piaciuto particolarmente.
Permadeath
Watch Dogs Legion permette del resto anche di giocare con permadeath, modalità che prevede la morte permanente di un personaggio. Sappiamo bene che per molti questa particolare opzione può suonare inaccettabile, ma vi assicuriamo che giocare in questo modo rende l'esperienza molto più eccitante. Sapere che le cose possono andare estremamente male, spinge il giocatore a ragionare su ogni azione, pianificando le vie di fuga in anticipo e scegliendo al meglio il membro da mandare allo sbaraglio.
Certo, se e quando perderete un personaggio amato vi sentirete rabbiosi e tristi come non mai, ma un action game deve poter trasmettere emozioni diverse dal solito e scontato strapotere del protagonista. Anche senza permadeath attivo, alcuni personaggi presentano insieme a dei bonus anche dei malus che includono una morte irreversibile, magari perché malati, o dediti a una vita dissoluta; tra questi lati negativi trovano spazio anche effetti che ne allungano la degenza in caso di ferite gravi, o forme di singhiozzo croniche che renderanno l'approccio stealth più difficile, se non addirittura impossibile. E poi ci sono gli anziani, che fanno ridere con i loro movimenti indecisi, gli scricchiolanti tentativi di fuga, la sterilità nel corpo a corpo: una categoria praticamente inutile se non per farsi due risate. Divertenti allo stesso modo, ma molto più interessanti personaggi come la statua vivente, che nel suo completo argentato può immobilizzarsi per fuggire dai nemici che lo stanno cercando, e attirare altre persone che in certi casi offriranno lui anche un po' di soldi. Nel corso della nostra partita siamo anche entrati in possesso di una sicaria in grado di uccidere istantaneamente con un colpo corpo a corpo mentre ha in mano un'arma da fuoco: in combattimento il risultato è simile allo stile di John Wick, con prese che rendono inoffensivi i nemici e due colpi finali di Parabellum per metterli fuori gioco per sempre.
Strascichi di sviluppo
Le varianti dei personaggi, sebbene non infinite, sono comunque più che sufficienti: ci sono pugili, esperti di droni, spie con orologi in grado di disabilitare le armi da fuoco dei nemici nei paraggi che guidano macchine munite di lanciamissili, driver che al volante riducono il livello ricerca più velocemente, avvocati che liberano istantaneamente i commilitoni imprigionati, mahio che ipnotizzano i nemici, mimi che naturalmente si mimetizzano e così via. Se mai ci sarà un nuovo capitolo della serie, e non abbiamo motivo di credere il contrario, è proprio su questa caratteristica di Watch Dogs Legion che si deve puntare ancora, perfezionandola ulteriormente. Al momento però c'è un grosso, grossissimo problema di bilanciamento: collezionando i punti tecnologia che troveremo sparsi nelle zone più pericolose della mappa, sarà possibile sbloccare diverse cose, tra cui abilità che in molti casi si sovrapporranno a quelle dei nostri personaggi.
È bello inizialmente usare uno bravo con i droni nelle missioni in cui questo tipo di minaccia è una costante, ma se le stesse abilità o quasi possono essere sbloccate per tutti i personaggi in nostro possesso, quel particolare agente della DedSec che abbiamo scovato, convinto e a cui ci siamo anche affezionati, finirà per essere molto meno utile e interessante. Nelle prime interviste, si parlava anche della possibilità di aumentare il livello degli agenti strada facendo, caratteristica che però non sembra esserci nel gioco completo. La sensazione è che il gioco sia cambiato più e più volte durante lo sviluppo, e alcune delle mutazioni più traumatiche abbiano lasciato degli strascichi che ne hanno reso determinate parti di gameplay ridondanti o inconcludenti.
Trame e cospirazioni
Un grandissimo peccato, soprattutto alla luce di una sceneggiatura molto interessante, sebbene sia uno spreco l'aver messo all'angolo il tema della privacy per lasciare spazio a una forte impronta cospirazionista: ci sono pure i chip sottopelle che ti cucinano a distanza come quelli che per alcuni attiverebbe Bill Gates attraverso il 5G. Ma non si tratta di una brutta storia, anzi, inoltre questa Londra futuristica post Brexit è un perfetto fondale per l'intreccio che gli scrittori di Ubisoft hanno messo in piedi.
Lo scenario di Watch Dogs Legion prevede la presenza di diversi gruppi oltre alla DedSec: ci sono gli Zero Day che hanno fatto esplodere diverse bombe nella metropoli facendo ricadere la colpa proprio su di noi, c'è il Clan Kelley gestito dalla criminale Mary Kelley di cui inizialmente non si conosce bene il ruolo, una cerchia di assassini chiamati 404 guidati dall'enigmatica hacker Nowt e molti altre fazioni e personaggi, insieme ai loro intrecci, che vi lasciamo il gusto di scoprire da soli. Il buon lavoro svolto nello stilare il canovaccio narrativo si scontra però con una scrittura decisamente povera, dove ogni linea di testo sembra chiudere con un parolacciame ridicolo e ben poco realistico. Questo aspetto diventa ancora meno divertente quando a interagire sono i diversi membri del gruppo DedSec, drammaticamente incapaci di evitare un "cazzo" ogni tre per due. Inoltre, dovendo dare voce a migliaia di possibili personaggi, la qualità generale delle stesse è davvero molto bassa, sia in versione italiana che in quella originale.
Gameplay compatto e creativo
Costruito sulla più che buone fondamenta gettate con Watch Dogs 2, il gameplay di Watch Dogs Legion se la cava piuttosto bene, ma anche in questo caso c'è un po' di appiattimento in favore di tre soluzioni praticamente onnipresenti: l'uso di droni da carico per sorvolare il luogo prescelto, l'abuso del cosiddetto spider-bot per hackerare tutte quelle postazioni che non sarà possibile usare in remoto e la ricerca di telecamere che consentano di interagire con lo scenario in modo da spianare la nostra successiva ed effettiva intrusione. Da questo punto di vista, sebbene nelle missioni principali Legion nasconda più di una sorpresa, Watch Dogs 2 offriva soluzioni molto più varie e sfide più interessanti.
Nelle attività secondarie, Watch Dogs Legion ha invece un approccio piuttosto schematico: ogni quartiere di Londra propone tre diverse missioni che, una volta portate a termine, daranno accesso a un'ultima risolutiva azione dimostrativa. Ogni quartiere liberato dà accesso a diversi bonus e ad un nuovo operatore particolarmente caratterizzato. Come anticipato, nonostante i suoi limiti, Watch Dogs Legion è sempre molto divertente, del resto come può non esserlo un gioco che ti lascia sempre e comunque così grande libertà nello scegliere l'approccio migliore? Inoltre, per una volta Ubisoft ha rinunciato al consueto gigantismo dei suoi ultimi titoli per offrire un'area e un'esperienza di gioco più compatta e molto meglio organizzata. Sì, ci sono dozzine di documenti, maschere ed altre amenità da trovare e raccogliere, ma niente di esagerato e che sfiduci il giocatore semplicemente guardando la mappa, come è avvenuto spesso in passato.
Ragni, droni, auto e moto
In action si spara abbastanza bene, mentre lo stealth è messo in piedi da chi il genere lo conosce a fondo, e si vede. Quelli che ci tengono particolarmente, saranno felici di sapere che sebbene non sia possibile spostare il corpo dei nemici atterrati, per impedirne l'avvistamento potremo utilizzare una particolare tecnologia di occultamento che li farà scomparire alla vista dei loro compagni e altri sistemi di sicurezza. Lo spider-bot, questo particolare ragno elettronico e comandato a distanza, è particolarmente divertente da usare e sarà protagonista di alcune fasi platform davvero ben riuscite.
Il sistema di parkour è buono ma qualche animazione in più lo avrebbe sicuramente reso più soddisfacente. Per quel che riguarda la guida dei mezzi, il sistema ricorda molto da vicino quello del secondo Watch Dogs, leggermente modificato per adattarlo al meglio alle strette strade della capitale inglese. Ma come piegano le moto rimane insopportabile, oggi come ieri. L'uso dei droni è invece una gioia, e la manovrabilità dipenderà dalla loro tipologia; i droni potranno essere usati per fare foto in remoto, per esplorare zone particolari e nel caso di quelli trasportatori, più grossi degli altri, anche per caricare e scaricare carichi in modo da aprirci strade, bombardare i nemici e salendoci sopra persino farci svolazzare in giro per la città.
Dritti al punto
Di minigiochi, elemento solitamente caratterizzante negli open world, se ne trovano invece molto pochi e di dubbia qualità: potremo palleggiare con i palloni da calcio che troveremo in giro in una sorta di quick time event sempre più difficile, divertirci con le freccette nei pub dove potremo anche bere birra per giocare un po' di ruolo e attivare i potenziamenti speciali di alcuni personaggi, oppure racimolare soldi trasportando pacchi DedSec in giro per la città. C'è poi la boxe clandestina, che mette in risalto un sistema di combattimento corpo a corpo semplice ma perfettamente funzionale al gioco. Anche in questo caso, la volontà di Ubisoft è chiaramente quella di "asciugare" il prodotto in modo da indirizzare i giocatori verso quel che conta davvero, una scelta che ci sentiamo di appoggiare in pieno.
Mind the hack
La Londra di Watch Dogs Legion merita invece solo applausi. La ricostruzione è quasi perfetta nella scala, molto buona nel feeling tipico della metropoli, proponendo nel mentre anche diversi interni di estrema qualità, cosa che Ubisoft ha già dimostrato di saper gestire alla grande nell'ultimo The Division 2. Non c'è fortunatamente il tipico traffico londinese, altrimenti i veicoli sarebbero impossibili da usare, ma non c'è nemmeno il sottosuolo della metropolitana, qui presente solo con i suoi ingressi su strada e utilizzabile per un anonimo ma utile fast travel. Il fatto che manchino i treni è un peccato, visto che sono stato un aspetto molto importante nel primo gioco, e soprattutto perché se ne vedono in alcuni punti della città ma sono tutti tristemente fermi sul posto. Gli NPC che popolano la città, rappresentando anche la più riuscita delle dinamiche di gameplay, rendono lo scenario più vivido che mai, con ruoli ben precisi e un posizionamento logico, credibile. Ci è piaciuta anche la fisica che entrerà in scena quando ci scontreremo con cabine telefoniche e gli altri elementi sparsi in giro: niente di incredibile sia chiaro, ma comunque superiore a quel che ci aspettavamo.
Aspetti tecnici con riflessi nextgen
Entriamo ora nel dettaglio tecnico. Abbiamo provato il gioco su un PC abbastanza corazzato, munito di 2080TI e siamo riusciti a giocare con l'80% delle opzioni settate ad ultra e ray tracing spingendo il tutto in 4K e 30 fps. Non è un grandissimo risultato ma nemmeno da buttar via, ma sarà molto interessante vedere in che modo Ps5 e Xbox Serie X si comporteranno in tal senso. Ubisoft ha già detto entrambe le console potranno sfruttare il ray tracing mantenendo risoluzione e frame rate identico al nostro, ma bisogna anche vedere come verranno gestite le altre opzioni, come la qualità geometrica delle strutture per esempio. Il ray tracing è particolarmente importante in questo caso non solo perché è la prima volta che lo vediamo in azione in un open world e su cosi tante superfici contemporaneamente, ma anche perché senza di esso l'aspetto generale di Watch Dogs Legion appare abbastanza piatto. La colpa è di un sistema di illuminazione piuttosto modesto, a cui i riflessi in tempo reale di questa nuova ma pesantissima tecnologia forniscono un aiuto concreto, donando all'intera scena una profondità inattesa e decisamente nextgen. Grazie al ray tracing vedremo il traffico circostante proiettato sulle vetrine dei negozi, le gambe dei passanti riflessi sulle cromature dei veicoli e i vetri dei grattacieli inghiottire il resto della città esattamente come nella realtà. Un effetto davvero magico a cui pero alcuni potrebbero preferire i più agili e avvincenti 60 frame al secondo.
Il gioco al momento non prevede funzioni multiplayer, nemmeno le spettacolari invasioni del primo gioco, preannunciate solitamente dallo spegnimento di tutte le luci del quartiere. Il team di sviluppo sta però lavorando ad una modalità cooperativa che almeno su carta sembra promettere molto bene, prevista nei prossimi mesi salvo ritardi dell'ultima ora, e in questi casi non sono da escludere.
Conclusioni
Watch Dogs Legion è un gioco che funziona, e che saprà intrattenervi onestamente per molte ore. L'idea di rendere ogni passante un possibile protagonista è davvero straordinaria ma necessiterebbe di diverse migliorie. È davvero un peccato che l'albero delle abilità sbloccabili sia così poco fantasioso e vada in alcuni casi a rompere l'unicità dei personaggi, come lo è stato vedere gli approcci a nostra disposizione ridursi di quantità, e soprattutto in varietà, rispetto al passato. Alcune missioni principali sono molto ben congegnate, ma in Watch Dogs 2 si sono viste situazioni molto più complesse di quelle proposte in Watch Dogs Legion. Fortunatamente, questo gioco potrebbe davvero rappresentare un nuovo inizio, un punto di ripartenza per costruire il primo vero capolavoro di una serie che solo oggi sembra aver trovato una sua identità ben precisa.
PRO
- Assemblare il proprio clan è fantastico
- Gameplay onesto e preciso
- Il primo ray tracing in un open world
CONTRO
- Abilità mal calibrate
- Scrittura davvero scadente
- Niente funzione multiplayer come nei prequel