Resistenza o Precisione
Una volta capito quello che c’è (effettivamente si fa prima che a capire quello che manca), andiamo a dargli un’occhiata approfondita.
Fondamentalmente le discipline presenti possono essere divise in due categorie: quelle di resistenza e quelle di precisione. Le prime comprendono il fondo e il biathlon: richiedono una limitata manualità da parte del giocatore a favore di una maggior strategia nel dosare gli sforzi dell’atleta. Le seconde abbracciano tutto lo sci alpino e il bob, e al contrario, si basano quasi esclusivamente sull’abilità manuale, visto che gli atleti devono essere fisicamente “guidati”.
Cyanide negli anni ha sviluppato un’ottima esperienza nel rappresentare sport di resistenza e tutto questo bagaglio è stato trasportato in modo integrale in Winter Challenge
Cyanide negli anni ha sviluppato un’ottima esperienza nel rappresentare sport di resistenza (Cycling Manager docet) e tutto questo bagaglio è stato trasportato in modo integrale in Winter Challenge. Grazie ad esso lo sci di fondo ed il biathlon risultano estremamente intuitivi e facili da apprendere, con l’unica pecca di diventare fin troppo facili appena il giocatore ha preso un po’ la mano con i controlli. Per curvare basta usare le frecce laterali, mentre quelle verticali permettono di aumentare o ridurre la potenza dello sforzo applicato dal nostro sciatore. Nel caso del biathlon, la sezione di sparo è completamente affidata al mouse: il mirino trema più o meno a seconda della frequenza cardiaca, e con il mouse si cerca di portarlo nei bersagli. Il tutto quindi è molto semplice e prevedibile.
Resistenza o Precisione
Analoghi controlli a tastiera si hanno nelle discipline che necessitano di maggior precisione. Questa sfortunata scelta implica che gli spostamenti avvengono sempre in modo brusco e a scatti proprio quando invece servirebbero movimenti dolci e progressivi. Diventa così quasi impossibile evitare di grattare il bob contro i lati della pista, e si corre continuamente il rischio di inforcare quando si scia.
Ad ovviare in parte a questa mancanza abbiamo a disposizione l’utile opzione “back in time” che ci permette di tornare indietro nel tempo di 5 secondi in modo da ripercorrere le parti in cui abbiamo commesso degli errori o in cui siamo convinti di poter fare di meglio.
Se i movimenti sono quanto meno goffi e impacciati, molto interessante è invece il sistema usato per rappresentare la scelta del tempo in determinati momenti, come la partenza, lo stacco dal trampolino e l’approssimarsi della piazzola di tiro nel biathlon. In quei momenti appare una barra con delle tacche che si riempie progressivamente: più vicino a queste tacche si preme la barra spaziatrice e migliori saranno i risultati, cioè una miglior partenza, uno scatto più potente o una maggior riduzione dei battiti cardiaci prima del tiro. Purtroppo la sequenza delle tacche è sempre le stessa, ed una buona idea si trasforma ben presto in un banale esercizio di memoria meccanica. [C]
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Tecnicamente parlando
Winter Challenge non brilla certo dal punto di vista tecnico.
La grafica è superata e spesso mostra le sua limitazioni, come l’orrendo snodo delle spalle che fa bella mostra di sé ogni volta che gli atleti alzano il braccio per esultare. Inoltre i modelli degli sciatori sono tutti identici, e capita spesso in caso di partenza in gruppo nello sci di fondo e nel biathlon di non riuscire più a distinguere il proprio atleta se ci si trova in mezzo ad altri con la tuta dello stesso colore.
Le musiche e gli effetti speciali poi sono a mala pena sufficienti, e spesso ci si dimentica persino della loro esistenza.
A condire il tutto ci pensano alcuni fastidiosi bug che spaziano dall’odioso crash al desktop, alle finestre con il pulsante di chiusura fuori schermo che costringe per forza alla chiusura forzata, all’indicazione dei miglioramenti alle caratteristiche del nostro atleta che non rispecchiano quelli che vengono sul serio applicati. Esiste una patch che dovrebbe risolvere alcuni non precisati problemi (non è detto che siano questi), ma appena montata lo Starforce non ha più riconosciuto per valido il codice del gioco che ci era stato fornito, quindi non siamo in grado di confermare o meno la sua efficacia.
Molto limitato è il numero di tracciati che si hanno a disposizione e di conseguenza il numero di prove da effettuare durante una stagione, una carenza che la possibilità di cimentarsi in una specie di olimpiade mignon e l’opzione multiplayer non riescono comunque a compensare.
Beware Starforce!
Attenzione: questo gioco si avvale dell’ormai famosa protezione Starforce.
E’ ormai di dominio pubblico il fatto che le ultime versioni della suddetta protezione, a causa di una procedura piuttosto invasiva, possano causare malfunzionamenti o, peggio, rotture delle periferiche ottiche. Inoltre sembra che non garantiscano una sufficiente compatibilità, sia hardware che software, cosa che può provocare un riconoscimento errato del disco, anche se originale, e quindi il mancato avvio del gioco.
La casa produttrice ha smentito, dichiarando che si tratta di calunnie, ma i giocatori colpiti non sembrano essere dello stesso avviso.
Finora sia gli sviluppatori che i distributori non si sono ancora decisi ad indicare nelle specifiche tecniche la presenza di questa protezione. Per questo motivo noi, per onestà, preferiamo informarvi. A voi ogni decisione in merito.
Commento finale
Winter Challenge è un gioco budget, nonostante questo però è davvero troppo limitato.
La decisione di rilasciarlo proprio in coincidenza con le Olimpiadi Invernali, invece di fargli da trampolino, evidenzia ancora di più la sua limitatezza. Ed è un peccato, perché con poco si sarebbe potuto ottenere un risultato nettamente migliore. Quasi tutte le discipline escluse, infatti, hanno molte componenti in comune con quelle presenti. Basta pensare al bob: una volta fatta la fatica di creare tutto ex-novo per il bob a quattro, perché non applicare le stesse meccaniche al bob a due, allo slittino e allo skeleton? Le routine dello sci di fondo poi potevano essere “riciclate” facilmente per il pattinaggio velocità, e la barra usata per l’efficacia delle scelte di tempo avrebbe rappresentato benissimo la qualità delle esibizioni del freestile o del pattinaggio artistico.
Viene quindi naturale essere indispettiti di fronte ad un gioco come Winter Challenge che con poco avrebbe potuto essere molto più vario e divertente, e che invece così è poco più che un’operazione commerciale, adatto solo a chi cerca un passatempo saltuario poco impegnativo e che non impegni più di 10 minuti.
Pro
- Buona l’idea usata per rappresentare le scelte di tempo degli atleti
- Solo 6 discipline
- Troppo semplice una volta appresi i rudimenti
- Alla lunga ripetitivo
- Controlli a tastiera bruschi e imprecisi
Le Olimpiadi Invernali... della parrocchia…
Le Olimpiadi Invernali di quest’anno hanno avuto un successo che in principio si sarebbe ritenuto impensabile. Sarà stato perché si tenevano proprio qui in Italia, o forse perché dopo tanti anni si sentiva finalmente parlare di un possibile erede di Alberto Tomba favoritissimo per la medaglia d’oro nello slalom speciale, o forse ancora perché si presumeva di avere già in tasca almeno tre medaglie d’oro prima ancora di cominciare. Quelle dei vari Giorgio Rocca, appunto, nello slalom, della giovanissima Kostner nel pattinaggio artistico, e della coppia Fusar Poli-Margaglio nel pattinaggio artistico a coppie, tutti gonfiati dai media e che invece sono poi finiti rigorosamente con il sedere per terra (chiedo venia, a pensarci sembra una coincidenza ridicola anche a me, ma è successo davvero...), tanto che alla fine le medaglie per la nostra nazionale sono arrivate proprio da quegli sport che TV e giornali avevano meno reclamizzato, per non dire del tutto ignorato, quali il pattinaggio velocità, lo sci di fondo e lo slittino.
Cyanide ha sfornato un gioco con solo 6 discipline totali, a fronte delle 15 che si sono viste nelle due settimane di olimpiadi
Incredibilmente, neanche a farlo a posta, Cyanide ha fatto lo stesso identico errore e ha sfornato un gioco con solo 4 (quattro) discipline, a fronte delle 15 (per un totale di 84 competizioni) che si sono viste nelle due settimane di olimpiadi: sci alpino, sia pur con tutte le sue competizioni (discesa libera, super gigante, slalom gigante e slalom speciale), salto dal trampolino, bob a 4 e sci di fondo. Questo è quanto c’è in Winter Chalenge, a cui, per dovere di cronaca, vanno aggiunti le due “varianti” del biathlon e dalla combinata nordica (per i non addetti, si tratta di salto dal trampolino seguito dallo sci di fondo), che ho volutamente chiamato “varianti”, anche se in realtà si tratta di discipline autonome, perché sfruttano in modo pressoché integrale il motore e la grafica del resto del gioco.
Vi chiederete: e tutto il resto? Tanto per fare un piccolo elenco:
- la combinata (ci sono sia la discesa libera che lo slalom speciale e si scordano la combinata!)
- lo snowboard (cross, slalom gigante parallelo e halfpipe)
- il freestyle (sci e snowboard)
- il pattinaggio artistico
- il pattinaggio velocità
- lo short track
- lo slittino (singolo e a due)
- il bob a due (c’è quello a 4, perché non quello a 2?)
- lo skeleton (questi per me so’ pazzi!)
- il curling (vera sorpresa mediatica di quest’anno)
- l’hockey su ghiaccio (che tra l’altro assegna proprio l’ultima medaglia delle olimpiadi invernali)
Tutta ‘sta roba dov’è? Semplicemente non c’è, tagliata via per scelta o per mancanza di tempo o di fondi.
Ovviamente, dopo una tale sfrondata non potete di certo aspettarvi un gioco completo. [C]
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