Il single player per l'online
L'idea alla base di WorldShift è quella di amalgamare tutti gli aspetti dell'esperienza, facendo in modo che l'utenza sia invogliata a sperimentare tanto la campagna per il singolo giocatore quanto le modalità multiplayer, cooperative e competitive, e legandole tra loro in modo tale da farne una sola e grande avventura. Completando le missioni in solitaria si guadagneranno quindi speciali oggetti di crescente importanza con cui personalizzare le truppe usate quando si sfidano altri avversari umani – queste ricompense coprono tutte e tre le razze, che saranno liberamente selezionabili al di fuori del single player – e in modo simile si dovranno ripulire le mappe per la cooperativa di volta in volta sbloccate, eliminando i nemici più disparati così da ottenere ricompense di pari valore con cui migliorarsi. Ai moltissimi artefatti ottenibili progredendo come sopra descritto, si uniscono le abilità, valide per tutte le unità o specifiche per gli eroi e i loro ufficiali, che si sbloccano spendendo gli speciali punti xenolite ottenibili tramite i congegni sparsi per gli ambienti di gioco o riciclando gli oggetti che si ritengono inutili ai propri fini. Queste meccaniche si dimostrano decisamente più agili e di facile comprensione al momento di metterle in pratica e rappresentano il successo della visione del team di sviluppo, che ha così voluto unire alla struttura portante in pieno stile RTS, molte sfumature prese dal mondo dei giochi di ruolo e anche dai MMOG, visto che ogni statistica e modifica fatta sarà memorizzata solo e unicamente sui server di gioco, rendendole persistenti e permettendo di accedervi da qualsiasi computer su cui WorldShift è installato.
Le 18 missioni che andranno a comporre la trama e le 8 mappe coop da svolgersi in compagnia di un massimo di altri due avventurieri occupano alcune decine di ore di gioco, mentre le sfide competitive – da due fino a sei giocatori – saranno un end game corposo e duraturo, per il quale si sente però la mancanza di opzioni che esulino dalla semplice sfida all'ultimo sangue. Nuove modalità potranno comunque essere inserite in futuro, magari già con il primo aggiornamento previsto poco dopo l'uscita ufficiale.
Immediatezza e pensare in piccolo
Scesi sul campo di battaglia ci si sente quasi istantaneamente a casa: le truppe si muovono come in qualsiasi altro strategico, con il mouse protagonista assoluto e ben coadiuvato da un'interfaccia che con pochi click permette di muoversi lungo la mappa e di selezionare tutte le abilità, comuni o specifiche, raccolte in un'apposita barra. L'azione si svolge frenetica e senza pause, con orde di nemici da distruggere, posizioni da conquistare e difendere e tutti gli altri compiti che è lecito aspettarsi da uno strategico in tempo reale. Piuttosto che mettere l'utente a capo di uno sterminato esercito si è preferito porlo nella condizione di selezionare poche decine di unità, da gestire con attenzione, sfruttandone le singole peculiarità e stando attenti a dividerle con parsimonia, visto che il rischio di avere più gruppi in costante inferiorità è tangibile. Sempre in nome del ritmo la fase di gestione delle risorse e quella di costruzione degli edifici è estremamente esile: ciascuna razza dispone di una struttura principale per l'estrazione della xenolite, in grado di rimpolpare e sostituire le truppe, di attivare alcune abilità speciali e di evolversi quando soddisfatte determinate richieste. Il complesso che si viene così a creare è divertente e ben si adatta a una curva della difficoltà azzeccata, anche se bisogna rilevare come nel single player si senta, nel lungo periodo e dopo diverse missioni portate a termine, una certa ripetitività negli obbiettivi offerti. Mediamente buona anche la struttura delle mappe: articolate al punto giusto e con più strade da percorrere, deboli forse solo nella loro versione cooperativa, dato che la creazione casuale delle stesse in questo contesto – voluta per rendere più piacevole e sensata la rigiocabilità – porta a una non sempre perfetta disposizione dei nemici, come spesso accade quando si decide di sviluppare questo genere di algoritmi.
Mamma Blizzard
Visivamente il lavoro fatto è piacevole e valido, con il lato artistico che ha più di un debito con titoli come Starcraft e Warcraft, comprensibilmente presi come modelli per poi elaborare e personalizzare un mondo a cavallo tra sci-fi e fantasy. Belle le ambientazioni che dispongono di una certa varietà pur spesso restando legate a quelle già viste in molte occasioni, che vengono attraversate da altrettanto validi modelli poligonali, solo occasionalmente poco dettagliati ma spesso animati con movimenti non perfetti. Ci sono inoltre diversi filmati in computer grafica, che non fanno gridare al miracolo ma svolgono bene il loro compito narrativo e sono forti di una buona regia. Complessivamente positivo, anche in virtù di richieste hardware decisamente alla portata di tutti. Bene anche il sonoro, dotato di effetti nella norma e di musiche epiche al punto giusto, gestite in modo tale da partire e regolarsi in base a quello che succede sul campo di battaglia, in modo dinamico. Testo e parlato sono in italiano, così come tutta la ricca manualistica.
Infine un accenno ai menù, che oltre alle consuete opzioni nascondono una chat per visualizzare i giocatori online in quel momento, permettendo di invitarli a parlare in privato e di organizzare partite con loro. Durante l'installazione e a ogni avvio, poi, uno speciale centro di lancio dell'applicazione accompagnerà con filmati o speciali iniziative relative alla comunità di appassionati legati al publisher spagnolo.
In terra spagnola
In occasione del lancio di WorldShift è stato possibile spostarsi fino a Madrid e visitare la sede di FX Interactive. L'impressione generale avuta nel corso della giornata è stata positiva oltre ogni aspettativa, specialmente per la chiarezza di intenti dimostrata parlando con chi questa realtà la costruisce da anni: il processo di selezione dei titoli da pubblicare – o ripubblicare -, una politica dei prezzi buona tanto per gli utenti quanto per FX stessa e l'idea di concentrarsi sui due soli mercati di Spagna e Italia, formano un quadro atipico rispetto ai colossi solitamente presi in considerazione, ma che evidentemente funziona.
Oltre al lancio dei giochi e alla loro fase di editing, FX Interactive sta attualmente sviluppando internamente un titolo, Navy Moves, di cui ancora poche informazioni sono disponibili, se non che sarà il seguito di un successo anni '80 dell'originale sviluppatore spagnolo e che prevederà l'interazione tra più media, compresi i cellulari e Internet.
Commento
WorldShift è un esperimento riuscito: le idee più nuove sono state riposte nella struttura che gestisce la crescita delle proprie unità e l'integrazione delle modalità di gioco, mentre una volta iniziata una missione o intrapreso uno scontro con altri avversari umani, viene a galla un gameplay più tradizionale, piacevole e immediato. L'intenzione di espandere questo universo e la natura persistente dei profili dei giocatori lasciano ampio spazio a future aggiunte, che potranno inoltre contare su un profilo tecnico buono, in grado di non invecchiare nel giro di una stagione. Difficilmente vincerà la palma di miglior titolo dell'anno, certamente sarà graditissimo nelle torride giornate estive, lasciando inoltre in tasca qualche soldo per gelati e granite.
Pro
- Una formula innovativa e ben studiata
- Immediato e divertente ma dotato di un'ottima mole di opzioni
- 19,90€ sono una cifra allettante e dimostrano dimestichezza con le dinamiche del mercato PC
- Single player ripetitivo sul finale, Cooperativa con mappe non sempre perfette
- Tecnicamente buono ma non in linea con le migliori produzioni dell'anno
PC - Requisiti di Sistema
Requisiti Consigliati
- Processore: Pentium 4 a 2 GHz
- RAM: 512 MB (1 GB con Vista)
- 3 GB di spazio libero sul disco
- Connessione a Internet richiesta per l'installazione e all'avvio di ogni partita
- Processore: Intel Core QX6700
- RAM: 2 GB
- Scheda Video: NVIDIA 8800 GTS 320MB