Per la realizzazione di Warcraft III, Blizzard ha preso il concetto di RTS già rivoluzionato con il secondo episodio della serie e l'ha spinto verso livelli precedentemente impensabili, tanto dal punto di vista ludico quanto da quello tecnico. Come spesso accade, l'entusiasmo di milioni di appassionati si è presto tradotto nella nascita di numerosi mod e mappe non ufficiali, che avevano il merito di arricchire l'esperienza di gioco grazie a contenuti inediti, talvolta davvero brillanti.
È il caso di Defense of the Ancient, uno scenario che si basava su scontri fra squadre composte da cinque giocatori per la conquista dell'avamposto nemico. In pratica, vinceva il team che nel corso della partita riusciva nell'intento di distruggere il trono situato all'interno della base avversaria. Si trattava di un vero e proprio "tower defense", dunque, che ha potuto di godere di una straordinaria popolarità anche perché i match venivano ospitati da un server il cui accesso era del tutto gratuito. S2 Games ha pensato bene di recuperare quanto già fatto dagli appassionati per DOTA e di rilevarne la struttura e il gameplay, sviluppando entrambi gli elementi da diversi punti di vista e offrendo agli amanti degli RTS un prodotto che con ogni probabilità manterrà i criteri di gratuità che hanno decretato il successo dei mod di Warcraft III, a fronte di un prezzo al pubblico di soli 30 dollari.
Il mio nome è Legione
Heroes of Newerth condivide l'ambientazione dei precedenti lavori di S2 Games (dunque i due episodi della serie Savage) e ci catapulta in uno scenario fantasy con poco posto per le sfumature: da una parte ci sono i "buoni", rappresentati dalla Legion; dall'altra i "cattivi", ovvero l'Hellbourne. Entrambe le fazioni vantano, al momento, trenta personaggi catalogati per intelligenza, agilità e forza.
Vista l'ampia scelta, è chiaro che all'interno della medesima categoria troviamo guerrieri molto simili fra loro, con caratteristiche quasi identiche, e dunque la nostra selezione viene spesso influenzata dalla mera preferenza estetica. Ogni personaggio possiede quattro abilità (rappresentate visivamente in un apposito spazio nella parte bassa dello schermo) che possiamo sviluppare fondamentalmente in due modi: guadagnando esperienza e spendendo i relativi punti in una direzione piuttosto che in un'altra; oppure acquistando degli oggetti e dei potenziamenti sia attivi che passivi, che vanno ad aumentare temporaneamente o definitivamente le nostre capacità. L'acquisto di oggetti e potenziamenti è molto semplice, visto che il negozio risulta accessibile quasi in ogni momento e il denaro a nostra disposizione cresce con il passare dei secondi. Le prime fasi di ogni partita vengono spesso dedicate a un primo giro di acquisti o comunque al potenziamento del personaggio, che lanciato nella mischia senza alcun miglioramento finisce per svolgere il ruolo della vittima sacrificale rispetto a chi invece controlla guerrieri più potenti. Oltre ai guadagni di default, è possibile aumentare il denaro a nostra disposizione uccidendo i nemici e quindi ci si può produrre nella classica strategia della "toccata e fuga" finché non si diventa competitivi: a quel punto si tenta l'assalto alla base nemica, possibilmente in massa.
La legge dei numeri
Come in qualsiasi RTS, anche in Heroes of Newerth la cosa che conta di più sono i numeri: un personaggio molto potente e sviluppato finisce inevitabilmente per soccombere se affronta da solo un piccolo esercito di nemici, dunque bisogna coordinare le proprie azioni e tenere sempre d'occhio la mappa per sapere se si stanno verificando degli scontri nelle vicinanze.
Le meccaniche che regolano gli scontri sono semplici e ricordano da vicino quelle di Warcraft III, ma godono di maggior spessore per via dell'alto numero di personaggi non giocanti che si muovono all'interno del terreno di gioco, e che svolgono la funzione di tenere occupati gli avversari o semplicemente di permetterci un comodo level-up in attesa di combattimenti più impegnativi. Le azioni eseguibili sono rappresentate da alcune icone che si trovano nella parte destra dello schermo, ma possiamo fare quasi tutto già con i soli due pulsanti del mouse e agendo sulle frecce direzionali per scorrere rapidamente la mappa. Il tutto viene supportato da una chat testuale o vocale, nonché da una serie di regole atte a migliorare l'esperienza di gioco: le squadre vengono bilanciate in fase di composizione a seconda del livello di abilità di ogni partecipante, è possibile eventualmente accordarsi per una resa nel caso in cui le cose stiano andando davvero male e c'è un sistema che limita al minimo il fenomeno dei "leaver", ovvero dei giocatori che di disconnettono perché non accettano di perdere.
Impressioni preliminari
Per essere una beta ancora chiusa, è sorprendente il numero di partite e di giocatori online: realizzare un RTS partendo da basi già ampiamente collaudate si è rivelata una scelta vincente per S2 Games, che può fin da ora contare su un grosso seguito di appassionati che già conoscono le regole di gioco e riescono dunque a prendere confidenza con il gameplay di HON nel giro di pochi minuti.
Nella nostra prova abbiamo notato un matchmaking rapido e senza particolari fronzoli, nessun problema di lag (ogni match viene ordinato anche in base ai tempi di latenza medi) e un comportamento generalmente corretto. Ci sono diverse partite create appositamente per gli utenti alle prime armi, dunque impratichirsi con i personaggi e le loro abilità non sarà un problema. Dal punto di vista tecnico, il lavoro svolto appare davvero eccellente, in particolare per l'ottimo design dei personaggi e per la qualità delle loro animazioni: con sessanta diversi guerrieri da gestire (e il numero potrebbe salire con i prossimi aggiornamenti), si tratta di un risultato ammirevole. Certo, qualità e originalità non sono la stessa cosa, e infatti sono numerose le segnalazioni di personaggi quasi del tutto identici a quelli già visti nel vecchio Defense of the Ancient, ma si tratta di un difetto perdonabile a fronte di un motore grafico diverso e più potente, contraddistinto da un'ottima gestione dei poligoni e da esigenze hardware tutt'altro che esose: abbiamo provato la beta alla risoluzione di 1680 x 1050 pixel, con tutti gli effetti al massimo, la sincronia verticale attivata e l'antialiasing impostato a 8X, e il frame rate non scendeva al di sotto dei 60 fps anche in presenza di un pesante downclock della scheda video (la solita ATI HD4870). Le premesse per un ottimo prodotto ci sono tutte: l'attuale versione del gioco è già stabilissima e sembra che il lavoro di testing stia volgendo al termine, dunque non ci resta che aspettare la release ufficiale e sperare in una conferma della gratuità del server per il multiplayer.
CERTEZZE
- Gameplay ampiamente collaudato
- Ottima realizzazione tecnica
- Numeri di tutto rispetto
DUBBI
- Chiaramente manca l'originalità