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Far Game - Scienze applicate al videogioco

I videogiochi escono allo scoperto. Anzi no, vengono finalmente scoperti anche dal cinema, dalla pubblicità e dalle scienze sociali. Se ne parlerà durante Far Game.

SPECIALE di Andrea Rubbini   —   20/05/2010

Ci chiediamo spesso se i videogiochi siano una "cosa seria". E se invece spostassimo la prospettiva dall'interno all'esterno e ci chiedessimo: si può parlare di videogiochi seriamente? A giudicare dal convegno Far Game che si terrà a Bologna il 28 e il 29 maggio pare proprio di sì. Finalmente i game studies escono allo scoperto anche nell'ambiente accademico italiano, con un approccio scientifico e multidisciplinare, dalla sociologia all'estetica. Scienze sociali quindi, ma non solo, perché il programma arriva fino a un'interpretazione culinaria dei videogiochi. La sera di venerdì 28 maggio, alle 19.30, il rapporto tra videogiochi e gastronomia si tradurrà infatti nella creazione di ricette originali prodotte dall'incontro tra la creatività degli chef e i mondi Microsoft, Nintendo, Sony e Ubisoft; ma su questo punto ci riserviamo un commento solo dopo aver assaggiato qualche funghetto dalle proprietà stupefacenti.

Far Game - Scienze applicate al videogioco

Un aspetto interessante riguarda la Cineteca di Bologna. L'archivio storico di opere cinematografiche ospita anche una sezione riservata ai videogiochi. Non a caso il rapporto tra cinema e videogiochi sarà uno dei punti discussi durante il convegno. Saranno presenti nomi importanti dell'industria cinematografica come Enrico Ghezzi, critico cinematografico e creatore di Blob e Fuori orario, Marco Manetti dei Manetti Bros, registi de L'Ispettore Coliandro, e Maurizio Memoli, character modeller che ha lavorato a produzioni videoludiche e cinematografiche come Avatar. Inoltre sarà presente Annamaria Testa, storica copywriter italiana e autrice di numerosi libri sulla comunicazione, dal momento che l'estetica dei videogiochi ha valicato i confini dello schermo contaminando la pubblicità.

La parola a chi i giochi li fa

L'importanza della memoria storica è riconosciuta e celebrata a partire dalla figura di Mario, che più di ogni altro personaggio ha goduto di un'eco planetaria ancora prima che questo media divenisse parte del consumo di massa. Un evento speciale porterà il personaggio Nintendo sul grande schermo, con sessioni giocate e raccontate in sala, dagli esordi dei primi episodi alle ultime avventure dell'idraulico italiano. Salirà poi sul palco Oskari Häkkinen, responsabile di Franchise Development di Remedy Entertainment, software house finlandese che ha realizzato Alan Wake e Max Payne. L'incontro si concentrerà sullo sviluppo di Alan Wake e sulle fonti di ispirazione del gioco, tra contaminazioni e citazioni, dalla serialità televisiva alla letteratura di genere. Si alterneranno poi Michaël Samyn e Auriea Harvey, artisti fondatori dello studio belga Tale of Tales, che si sono concentrati sulla rielaborazione videoludica delle fiabe

Far Game - Scienze applicate al videogioco

Non poteva neppure mancare una conferenza su quello che è l'aspetto discriminante dei videogiochi rispetto agli altri media: l'interattività. Nintendo ha fatto da battipista, ma presto arriveranno nei negozi Playstation Move e Poject Natal. A quel punto i tre colossi - Nintendo, Sony e Microsoft - dovranno confrontarsi ad armi pari su quelle che sono le frontiere dell'interazione tra utente e videogioco a partire proprio dal mezzo che li mette in comunicazione, la periferica di controllo. Su questo tema interverranno Sony e Nintendo per spiegare le proprie strategie di marketing. Non ci resta quindi che attendere l'evento, al quale Multiplayer.it parteciperà nelle vesti di chi scrive. L'appuntamento è fissato a Bologna, non mancate.