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Killing Floor 3, abbiamo provato il nuovo sparatutto cooperativo di Tripwire Interactive

Lo scenario post-apocalittico creato da Tripwire Interactive ci proietta nel futuro con Killing Floor 3: un nuovo episodio più cattivo, frenetico e spettacolare dello sparatutto cooperativo, che abbiamo provato.

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   12/02/2025
Uno dei personaggi di Killing Floor 3
Killing Floor 3
Killing Floor 3
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Killing Floor 3 immagina un futuro inquietante, quello di un mondo ridotto in brandelli a quasi un secolo dalla diffusione del terribile virus che ha trasformato una parte della popolazione in feroci Zed: mutanti violenti e inarrestabili, frutto degli esperimenti condotti da una corporazione senza scrupoli.

Nel 2091 queste creature hanno invaso l'intero pianeta ed è rimasta solo un'organizzazione in grado di affrontarli: Nightfall. Composta da combattenti d'elite che vengono inviati nelle zone più calde per neutralizzare la minaccia degli Zed, questa forza di difesa combatte una guerra disperata: l'ultima, prima che il destino della razza umana risulti definitivamente segnato.

Abbiamo provato Killing Floor 3 quando mancano ormai meno di due mesi al lancio ufficiale su PC, PS5 e Xbox Series X|S, ed eccoci a raccontarvi com'è andata.

La formula non è cambiata

Il nuovo capitolo della serie sviluppata da Tripwire Interactive riprende la formula che abbiamo descritto nella recensione di Killing Floor 2 e non poteva essere altrimenti: stiamo pur sempre parlando di una serie che ha venduto quasi dieci milioni di copie, andando a colmare un vuoto che gli appassionati di sparatutto cooperativi con gli zombie percepivano molto chiaramente.

La modalità che funge da fulcro dell'esperienza ci vedrà dunque entrare in una squadra composta da un massimo di sei giocatori, selezionare la classe che preferiamo fra le sei disponibili (Commando, Firebug, Engineer, Sharpshooter, Ninja e Medic) e lanciarci all'interno di sette ampi scenari con l'obiettivo di sopravvivere a ondate di nemici, accedere a nuove zone e utilizzare gli shop fra un round e l'altro per l'acquisto di nuove armi e il ripristino delle munizioni.

Ogni personaggio dispone di un equipaggiamento peculiare e di abilità speciali che possono fare la differenza durante i combattimenti: da questo punto di vista il roster degli specialisti è stato rivoluzionato e si notano diverse figure inedite, ma l'elemento fondamentale di Killing Floor 3 rimane la collaborazione fra i giocatori, specie laddove si vada a selezionare il più alto fra i tre livelli di difficoltà presenti.

Uno dei nuovi specialisti di Killing Floor 3, il Ninja
Uno dei nuovi specialisti di Killing Floor 3, il Ninja

Le possibilità di utilizzare determinati gadget per attivare torrette di supporto e zipline con cui spostarsi rapidamente nella mappa, nonché mettere a disposizione dei compagni siringhe curative o munizioni supplementari, rappresentano la chiave per il successo quando le orde di Zed si fanno più fitte, compaiono i primi nemici speciali (con anche qui diverse novità) o scende in campo uno dei tre boss del gioco.

Come avrete notato, alcuni numeri appaiono leggermente inferiori a quelli del secondo episodio, che poteva contare inizialmente su otto classi e dodici mappe, ma gli sviluppatori ci hanno assicurato che attraverso il supporto post-lancio verranno aggiunti numerosi contenuti gratuiti, fra cui appunto nuove ambientazioni, nuovi specialisti, nuovi nemici e nuove modalità.

Il sistema M.E.A.T. promette un grado di gore ancora maggiore in Killing Floor 3
Il sistema M.E.A.T. promette un grado di gore ancora maggiore in Killing Floor 3

L'idea espressa da Tripwire Interactive, confermata dalla presenza del crossplay fin dal lancio, è quella di stabilire una base di partenza molto solida, che possa intercettare tanto i fan storici della saga quanto chi vi si avvicina per la prima volta, e da lì far partire un percorso di crescita che è poi quello tipico dei live service, sebbene durante la nostra prova tutti gli aspetti relativi a pass e microtransazioni fossero ancora provvisori.

Focus sulla progressione

Anziché raddoppiare gli specialisti e le mappe, insomma, il team di sviluppo di Killing Floor 3 ha pensato fosse il caso di valorizzare maggiormente ogni singolo elemento ed è per questo che si è puntato in particolar modo sulla progressione dei personaggi: ognuno di essi dispone di trenta livelli sbloccabili e di tre distinti percorsi per quanto concerne le abilità che è possibile ottenere.

Uno dei nemici speciali di Killing Floor 3
Uno dei nemici speciali di Killing Floor 3

Allo stesso modo l'ampio arsenale, che include trentasei armi tra fucili d'assalto, mitragliatrici leggere, fucili da cecchino o a pompa, cannoni a impulsi e pistole di vario genere, oltre a diverse tipologie di granate, può contare sulla bellezza di oltre centocinquanta modifiche per plasmare ogni singolo strumento e adattarlo al meglio al nostro stile.

Impressioni preliminari

La nostra prova di Killing Floor 3 si è svolta in presenza di alcuni componenti di Tripwire Interactive, che hanno partecipato alle partite in cooperativa e facilitato le cose a chi si è trovato a cimentarsi di nuovo con questa esperienza dopo parecchio tempo. Nonostante il supporto offerto, tuttavia, non è stato difficile percepire il rinnovato potenziale del gioco e la solidità di una formula che risulta ancora molto divertente.

Le ventole possono essere usate per sminuzzare i nemici in Killing Floor 3
Le ventole possono essere usate per sminuzzare i nemici in Killing Floor 3

È sicuramente presto per parlare dell'impatto relativo alle novità che sono state introdotte nel terzo capitolo: bisognerà analizzare la struttura con più calma e valutare il bilanciamento dei vari personaggi, le abilità a disposizione, il lavoro svolto per quanto concerne l'arsenale e la tenuta dell'intero pacchetto sul lungo periodo. Tuttavia alcuni elementi è già stato possibile notarli nel corso di queste sessioni.

Ci riferiamo in particolare ai nemici, che includono tra le proprie fila alcune sorprese, ma soprattutto pericolose rivisitazioni: ad esempio i Crawler, che possono muoversi sui muri e coglierci alla sprovvista, aggiungendo uno sviluppo verticale inedito; oppure le Siren, che una volta a portata allungano il loro collo mostruoso ed emettono un devastante attacco sonico che può potenzialmente spazzarci via.

Le finisher sono presenti anche in Killing Floor 3
Le finisher sono presenti anche in Killing Floor 3

Il gunplay supporta l'impianto di Killing Floor 3 in maniera puntuale, rendendo molto bene i colpi inferti con le diverse armi e consentendoci di effettuare movimenti sempre rapidi, mantenendo alto il grado di dinamicità e la frenesia di ogni singola battaglia. Dopodiché, come sempre accade per le esperienze cooperative, giocare insieme a degli amici può fare tutta la differenza del mondo.

Stando a ciò che abbiamo potuto vedere, Killing Floor 3 punta a rilanciare la formula tradizionale della serie targata Tripwire Interactive, senza rivoluzionarla, ma introducendo alcune novità che potrebbero senz'altro aggiungere spessore all'esperienza. Durante la nostra prova ci siamo divertiti, segno che l'impianto regge ancora bene ma andrà inevitabilmente valutato con più calma e sul lungo periodo, al fine di verificare se questo sottogenere abbia effettivamente ancora qualcosa da dire in un mercato che dai tempi del secondo capitolo è molto cambiato.

CERTEZZE

  • La formula è sempre parecchio divertente
  • Si spara bene e ci sono diverse novità fra specialisti e nemici
  • Il sistema di progressione sembra interessante

DUBBI

  • Chi si è già speso molto potrebbe avvertire la stanchezza
  • Tanti aspetti ancora coperti dal mistero, vedi gli elementi single player
  • Il comparto tecnico in UE5 ha potenziale, ma per ora non brilla