First person shooter, tra foreste e paludi
Chi ha provato un qualsiasi episodio della serie Medal Of Honor, sa bene quanto sia importante l’ambientazione per l’atmosfera che il gioco deve creare. Men Of Valor non fa eccezione, e anzi rende le giungle del Vietnam il proprio punto di forza: il vostro gruppo di soldati avanza con circospezione, con il timore di ritrovarsi di fronte un manipolo di guerriglieri nemici, o magari di essere sotto il tiro di qualche cecchino nascosto.
Se il fatto di giocare impersonando le forze statunitensi potrebbe spingervi a un determinato approccio verso questo titolo, sappiate che non sarà l’unica soluzione che gli sviluppatori hanno trovato per aggiungere varietà al tutto. Men Of Valor, infatti, vi permetterà di vestire i panni anche dell’esercito vietnamita, rovesciando completamente la situazione, nonché la tipologia delle missioni.
Campagna in compagnia
Come in ogni FPS dotato di un qualche spessore, dovrete portare a termine dei compiti di attacco, scorta e infiltrazione. Il gioco vi permette di affrontare ogni livello sia da soli che in gruppo, con una modalità in multiplayer che aumenta di molto la giocabilità globale del nuovo titolo 2015. Immaginatevi di poter organizzare il vostro gruppo in modo da deputare l’avanscoperta ad alcuni elementi, mentre gli altri si occupano della copertura…
Men Of Valor, nelle intenzioni degli sviluppatori, dovrebbe anche introdurre un nuovo concetto di realismo per quanto riguarda la vitalità e l’aspettativa di vita dei soldati.
Pur rimanendo orientato più verso gli sparatutto arcade che non verso gli strategici alla Ghost Recon, in cui basta un colpo mirato per mettere fuori causa uno dei vostri uomini, MOV introduce un maggiore realismo nel genere, e di conseguenza rende la vita decisamente più difficile al giocatore. Mentre girate per le paludi dell’ambientazione, infatti, non vi sentirete mai al sicuro: dovrete fare attenzione alle trappole, all’eventuale presenza di cecchini o magari a un intero gruppo di Viet Cong che vi aspetta nascosto nell’erba alta…
Unreal in tuta mimetica
Dopo le premesse iniziali di questa preview, sembra quasi superfluo parlare di particolari tecnici. Men Of Valor: Vietnam vanta una cosmesi di grande impatto, sia per quanto riguarda la realizzazione dei soldati, sia per le ambientazioni, davvero ricche di particolari e incredibilmente dettagliate.
Le texture fanno un lavoro eccezionale per il realismo del gioco, coadiuvate dalla presenza di un sistema di ombre in tempo reale che rende le sequenze particolarmente realistiche. La ciliegina sulla torta potrebbe essere rappresentata da situazioni ambientali dinamiche, che andrebbero di volta in volta a facilitare o a complicare il vostro lavoro.
Per verificare queste caratteristiche, nonché per confermare l’effettiva qualità del gioco, Vivendi Universal ci dà appuntamento al 2004. Ma già non vediamo l’ora…
Rivisitazione di un conflitto.
Gli Stati Uniti ricordano la guerra del Vietnam come uno dei più clamorosi insuccessi della propria storia militare. Forse di conseguenza, quel conflitto è statisticamente il meno utilizzato dagli sviluppatori per ambientare un videogame di qualsiasi genere. Ma le cose cambiano, e la sete di originalità ormai mette in secondo piano anche i tabù.
Dunque, Vivendi Universal ha pensato di rivisitare quel conflitto giocando due carte vincenti: acquistando la licenza di utilizzo del motore grafico di Unreal e affidando l’onere dello sviluppo a quel team 2015 che già ha deliziato i possessori di PC con lo sparatutto in soggettiva Medal Of Honor: Allied Assault.
Con tali premesse, Men Of Valor: Vietnam difficilmente deluderà le aspettative dei possessori di Xbox…