Dopo il gioco d'azione cyberpunk Ruiner, uscito nell'ormai lontano 2017, Reikon Games è stata insolitamente silenziosa. In realtà nel 2021 aveva svelato un nuovo progetto, uno sparatutto in prima persona chiamato Codename Final Form, ma da allora non ha più mostrato nulla, tornando a palesarsi a inizio 2024, quando ha annunciato il licenziamento di 60 persone (attualmente Reikon è formata da 40 persone). Di fronte a una notizia simile, in tanti hanno temuto ripercussioni sul lavoro di sviluppo, in anni in cui la crisi del settore si è fatta oltretutto sempre più drammatica. Il protrarsi del silenzio non ha fatto che accrescere la sensazione che ci fosse qualcosa che non stava andando come avrebbe dovuto.
Fortunatamente Final Form non è stato cancellato, ma ha cambiato nome (più che altro ha ottenuto un nome definitivo), diventando Metal Eden. Come promesso allora, si tratta di uno sparatutto in prima persona fantascientifico, di cui abbiamo avuto modo di provare i primi due livelli (la Missione 0, o tutorial, e la Missione 1), che per diversi aspetti che chiariremo nell'articolo guarda ai Ghostrunner e alla campagna single player di Titanfall 2, senza dimenticarsi di Doom Eternal come riferimento per il ritmo delle sparatorie.
Sistema di movimento
In Metal Eden il giocatore veste i panni di ASKA, una Hyper Unit ristampabile all'infinito, inviata in missione sul pianeta Möbius. Quale missione? Non lo sappiamo. Ci ritroviamo quindi a combattere su di un pianeta ultra tecnologico, contro dei nemici robotici, ma senza sapere il motivo per cui ci è stato chiesto di infiltrarci. Dobbiamo scoprire i segreti del pianeta, naturalmente, ma perché? Lo vedremo nella versione finale, dato che nei primi due livelli si ha soltanto un assaggio della storia, che viene introdotta, senza essere sviluppata, da una voce che comunica costantemente con noi con il nome di Nexus. Alla fine della prima mappa / tutorial veniamo addirittura uccisi, per essere ristampati nella seconda.
Quindi, c'è un mistero da risolvere, ma allo stato attuale non è possibile dire quale. Quello che possiamo dirvi è che ci troviamo di fronte a uno sparatutto in prima persona acrobatico, in cui dobbiamo sfrecciare per i livelli, compiendo incredibili balzi, usando le pareti per correre e usando il rampino per seguire dei binari elettronici, continuando al contempo a combattere, a volte anche mentre siamo in aria.
Le armi a nostra disposizione sono una mitragliatrice con proiettili infiniti, nella dotazione di default, una pistola e una specie di fucile a pompa, entrambe acquisibili giocando. Sicuramente se ne sbloccheranno anche altre. Ogni arma è potenziabile in diversi modi spendendo la "Dust" (possiamo considerarla la moneta di gioco), raccolta dai cadaveri dei nemici.
Ogni arma ha diversi miglioramenti disponibili, accessibili da delle postazioni speciali, che danno un certo grado di personalizzazione, tra colpi laser supplementari, assegnati al pulsante d'attacco secondario, bonus passivi, come la velocizzazione del raffreddamento e altro ancora. Più interessante la possibilità di strappare letteralmente il cuore (meccanico) ai nemici, che può essere usato in due modi: lanciarlo come se fosse una granata, oppure assimilarlo per ottenere un attacco potenziato corpo a corpo, capace di spaccare anche gli scudi più resistenti.
Sistema di combattimento
Come accennato, il ritmo è davvero serrato. I primi due livelli di Metal Eden sono lineari e hanno una struttura molto classica: ci sono delle fasi di spostamento e delle fasi di combattimento. Nelle prime metteremo alla prova le nostre abilità con le varie acrobazie concesse dal sistema di movimento, tra salti multipli tra le pareti, piattaforme lontane da raggiungere usando il jetpack d'ordinanza e quant'altro. Nelle seconde dovremo eliminare un certo numero di nemici per andare avanti.
In giro per i livelli non c'è molto da raccogliere, a parte munizioni, pezzi di corazza e celle energetiche per curare ASKA. Di solito gli oggetti sono concentrati nelle aree di combattimento e servono per supportare il giocatore negli scontri prolungati, fornendogli modi per ricaricarsi di energia e di proiettili così da non ritrovarsi mai disarmato.
Chiaramente le sparatorie sono il cuore dell'esperienza e sono anche il sistema che ha visto gli sforzi maggiori da parte degli sviluppatori. Di base fermarsi significa morire, considerando che le aree di scontro sono progettate per non avere rifugi in cui rintanarsi, quindi in modo quasi circolare.
I nemici hanno sempre la possibilità di attaccarci alle spalle, nel caso in cui decidessimo di appostarci per colpirli con comodo. A livello di difficoltà normale, quello più basso, è davvero arduo sopravvivere giocando sulla difensiva, ma già al livello medio diventa impossibile farcela. Quindi bisogna continuare a muoversi sfruttando ogni risorsa disponibile, imparando a capire quando vengono ripristinate quelle consumate, per sapere quando diventa possibile recuperare energia e ricaricare le armi, le cui munizioni non sembrano mai sufficienti. Importante anche tenere in considerazione il tempo di raffreddamento della già citata abilità che consente di strappare il cuore dei nemici, una risorsa fondamentale soprattutto quando in giro ci sono tanti bestioni robotici corazzati che vanno indeboliti prima di poterli abbattere.
In alcuni momenti il ritmo diventa elevatissimo e ci si ritrova a saltare qua e là e a correre come forsennati, nel tentativo di non farsi accerchiare. Avendo provato solo i primi due livelli non sappiamo dirvi come sarà sfruttato il sistema nelle fasi avanzate e se saranno aggiunte altre meccaniche. Per ora ci limitiamo a dire che sembra essere davvero soddisfacente.
In linea generale i primi due livelli di Metal Eden ci sono piaciuti molto, sia per come sono stati costruiti, sia per come sfruttano l'ambientazione fantascientifica, facendoci attraversare una città futuristica di cui non sono chiare le coordinate, ma che ci ha rapito per costruzione architettonica e colpo d'occhio. Vedremo come il tutto sarà sviluppato nella versione finale, in arrivo il 6 maggio 2025, che sarà composta da 9 missioni (il tutorial più otto missioni) così come vedremo se le mappe rimarranno lineari o se si apriranno maggiormente. L'introduzione ci è piaciuta, in ultima istanza, ora spetta al resto rapirci definitivamente.
CERTEZZE
- Gameplay dinamico
- Scenario affascinante
DUBBI
- Livelli molto lineari