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Shadowverse: Champion’s Battle, il provato

Abbiamo mosso i primi passi in Shadowverse: Champion's Battle, il gioco di carte basato sull'anime Shadowverse. Scopritelo nel nostro provato

PROVATO di Alessandra Borgonovo   —   12/07/2021
Shadowverse: Champion's Battle
Shadowverse: Champion's Battle
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I videogiochi di carte sono intramontabili e basta distrarsi un attimo per vederne nascere due o tre nuovi. Roguebook, Inscryption e Black Book sono i primi e tra i più recenti a venirci in mente. Però mancava all'appello quella tipologia di card game legata a un anime, un vuoto che Shadowverse: Champion's Battle ha deciso di colmare.

Va specificato però che la controparte animata, Shadowverse, è stata realizzata a seguito dell'omonimo videogioco free to play per PC. L'abbiamo provato per qualche ora, uscendone nel complesso soddisfatti: il gameplay, quando si tratta di duellare, segue fedelmente l'originale Shadowverse quindi se l'avete giocato su PC sapete cosa vi aspetta. A questo si deve aggiungere il contorno della vita scolastica, fatto di molte chiacchiere, obiettivi da completare per proseguire nell'avventura, carte da ottenere (vincendole o comprando le bustine) e classifica da scalare per dimostrare di essere il campione. Insomma, niente di nuovo sotto il sole.

Lo faremo impersonando un avatar, maschile o femminile, appena trasferitosi alla Tensei Academy e che farà subito conoscenza con Hiro Ryouzaki, il protagonista dell'anime, e i suoi amici. L'obiettivo? Ripristinare il club di Shadowverse e ridargli lustro arrivando a conquistare nientemeno che il torneo nazionale.

Scopriamo Shadowverse: Champion's Battle nel nostro provato su Nintendo Switch.

Shadowverse Showdown!

La storia ve l'abbiamo già anticipata. Come da copione, siamo i nuovi studenti trasferitisi alla Tensei Academy, una scuola dove il trend del momento è Shadowverse: la protagonista (noi abbiamo scelto l'avatar femminile) non sa assolutamente nulla del gioco, ma si dimostra, senza sorpresa, un astro nascente. Dopo aver incontrato il magico trio composto da Hiro Ryugasaki, Mimori Amamiya e Kazuki Shindo, personaggi presenti nell'anime, inizia la nostra avventura nell'istituto con l'obiettivo di ricostituire il club di Shadowverse. Rischia infatti di essere chiuso e l'unico modo per convincere la severa presidentessa del comitato studentesco a mantenerlo attivo è conquistare il torneo nazionale. Una bazzecola per un gruppetto di appassionati come noi, o almeno questo è quello che si vuole far passare: dietro l'estetica anime e una storia chiaramente volta a un pubblico di giovanissimi si nasconde un gioco che, com'è ovvio, fa della strategia e della pianificazione i suoi cavalli di battaglia. Ce l'ha già insegnato Yu-Gi-Oh! a suo tempo, i giochi (o videogiochi) di carte non sono mai per bambini, a dispetto di quello che la grafica o la storia fanno credere.

Shadowverse: Champion's Battle non si risparmia e fin dall'inizio, persino con le battaglie più semplici, non basta prendere un mazzo qualsiasi, metterlo in gioco e sperare che faccia bene o male tutto da solo. Ogni tipologia ha le sue forze e debolezze, è più efficace contro alcuni e sconsigliata contro altri, almeno finché ci si affida ai diversi mazzi precostruiti che il gioco ci mette a disposizione: c'è ovviamente la possibilità di personalizzarli fino a creare qualcosa di proprio, ma nelle fasi iniziali dell'avventura è difficile mettere in piedi qualcosa che possa davvero valere la pena perché mancano le carte per farlo.

Specie considerando che soltanto le neutrali possono essere utilizzate ovunque, le altre sono legate alla tipologia di appartenenza: Neutral, Forestcraft, Swordcraft, Runecraft, Dragoncraft, Shadowcraft, Havencraft e Bloodcraft, sono queste otto le classi con cui dovrete destreggiarvi tra battaglie e mazzi da formare. Ognuna è caratterizzata da una peculiarità, per esempio Forestcraft predilige un gioco basato sull'utilizzo di più carte possibili durante un turno per creare combo devastanti; Dragoncraft si appoggia invece all'Overflow, che si attiva dopo un numero specifico di turni e potenzia determinate carte con effetti dipendenti dalla carta stessa. Passo dopo passo capiamo quale può essere il tipo di mazzo più adatto, se preferiamo una strategia aggressiva, bilanciata o ragionata e lì si va a costruire il mazzo ideale.

Shadowverse: Champion's Battle, alcuni dei mazzi a disposizione
Shadowverse: Champion's Battle, alcuni dei mazzi a disposizione


Giocare a Shadowverse non è troppo diverso da qualunque altro gioco di carte possiamo aver provato in precedenza: da Magic ad Hearthstone fino a Yu-Gi-Oh!, i rudimenti sono quelli. C'è un costo di attivazione per la carta che vogliamo giocare e nel caso dei Follower, che qui definiscono le carte con il ruolo più attivo in battaglia, ci sono anche i parametri di attacco/difesa. È possibile piazzare in campo un numero di carte pari alla quantità di punti azione, che aumentano di uno ogni turno arrivando fino a un massimo di dieci (ci sono carte che agevolano questo processo). I follower attaccano sia altri follower sia il leader, che può essere colpito in qualunque momento della partita indipendentemente da quanti follower ha schierato: solo la presenza di Ward obbliga l'avversario a distruggere quella carta, prima di passare al giocatore vero e proprio. Salvo eccezioni, i follower non possono attaccare nel momento stesso in cui sono giocati ma proprio qui va infilarsi la meccanica dell'Evoluzione, propria di Shadowverse.

Ciascun giocatore dispone di un certo numero di punti evoluzione, che si attivano passati alcuni turni: consumando un punto evoluzione è possibile, come il nome suggerisce, far evolvere il follower scelto, che aumenterà così le sue statistiche e potrebbe persino guadagnare effetti aggiuntivi. Inoltre, a una carta appena giocata e fatta evolvere è concesso attaccare subito ma in questo caso potrà colpire solo altri follower: il leader, almeno nel turno specifico, è protetto. Un utilizzo accorto dell'Evoluzione ribalta senza grossi problemi una partita che si credeva persa e rende gli scontri avvincenti, soprattutto perché più è alto il grado dell'avversario, più sarà incline a sfruttare l'evoluzione e a farlo in modo intelligente. L'evoluzione si attiva una volta a partita, è essenziale quindi non lasciarsi prendere dalla fretta e valutare quando utilizzarla. Non solo, si deve anche tener conto del fatto che il primo giocatore ha solo due punti evoluzione, mentre il secondo ne ottiene ben tre, oltre a poter pescare due carte nel corso del suo primo turno.

Shadowverse: Champion's Battle, una carta e i suoi possibili effetti
Shadowverse: Champion's Battle, una carta e i suoi possibili effetti


Affrontare gli altri giocatori è necessario per acquisire nuove carte (potete vedere quali otterrete prima di iniziare un incontro), guadagnare soldi necessari all'acquisto di singole carte oppure di pacchetti e aumentare il livello della tipologia che si sta usando: quest'ultimo in particolare è utile non solo perché a ogni incremento ci fa ottenere una carta ma soprattutto perché la rarità della carta dipende proprio dal livello complessivo. Più aumenteremo, dunque, più rare saranno le carte che otterremo.

Per ovvie ragioni, non è possibile sfidare personaggi di un livello troppo superiore al nostro e lo si può capire dal fatto che il nome del mazzo da loro utilizzato non viene mostrato: in quel caso, prima ancora di leggere il loro grado, sappiamo di non poter ancora competere. Inoltre, dettaglio ancora più importante, sconfiggendo i giocatori è possibile ottenere il loro Deck Code: ci servirà per sbloccare il relativo mazzo nel menu di creazione. Costruire un mazzo specifico richiede avere tutte le carte previste e, qualora ci mancassero, lo si può mettere nei preferiti così da tenere traccia non appena otterremo una delle carte che stavamo cercando.

La Tensei Academy non è l'unico posto in cui si svolgerà la nostra avventura, così come gli studenti non saranno gli unici avversari che dovremo affrontare: a mano a mano che la storia prosegue, ci si potrà muovere verso luoghi limitrofi all'istituto per esplorare e raccogliere oggetti (generalmente bustine di carte o rupie, dipende dal caso) ma anche per sfidare chiunque sia pronto per un duello.

Shadowverse: Champion's Battle, la fase di Evoluzione
Shadowverse: Champion's Battle, la fase di Evoluzione

Avendo anche dei lievissimi connotati GdR, Shadowverse: Champion's Battle prevede delle missioni da risolvere; su questo però torneremo in fase in recensione. Muovere i nostri primi passi come futuri campioni ci ha riportato alla mente i non troppo vecchi videogiochi di Yu-Gi Oh! (Yu-Gi-Oh! Legacy of the Duelist: Link Evolution è del 2019, per intenderci) e, per tornare invece a una gloria passata, ci ha fatto tornare voglia di giocare a Pokémon Trading Card Game: chissà che non si possa avere in futuro un ritorno alle origini.

Questo per dire che Shadowverse: Champion's Battle si lascia giocare molto volentieri e sì, la storia è senza dubbio rivolta a un pubblico giovane ma la sostanza, quel momento in cui ci troviamo a dover battagliare, alza invece l'asticella puntando a un altro target. Chiunque sia abituato a Shadowverse per PC troverà il passaggio a questa versione molto naturale, per tutti gli altri si tratta comunque di un'esperienza assolutamente accessibile le cui basi sono semplici da capire: con la pratica verrà anche il resto.

Shadowverse: Champion's Battle è il classico videogioco di carte semplice da comprendere, difficile da padroneggiare. Già dalle battute iniziali si nota la necessità di dover mettere insieme uno o più mazzi da sfruttare in base all'occasione, sfidando continuamente i PNG per ottenere soldi e materiali con cui migliorarci: le sensazioni che ci ha lasciato rimandano soprattutto ai vari capitoli di Yu-Gi-Oh!, dal quale si distacca presentandosi meno elaborato ma comunque efficiente - soprattutto con la meccanica dell'Evoluzione. Pur essendo possibile sfidare giocatori reali, ora come ora non è semplice trovare avversari e dunque questo rimane un aspetto da approfondire in fase di recensione. Sotto l'aspetto estetico, il gioco non si discosta da qualunque altro tie-in anime, con una grafica discreta per i personaggi (un po' di smussatura in più non guasterebbe). Nulla da dire invece per quanto riguarda le illustrazioni delle carte, molto ben realizzate e dotate di una o più linee di dialogo. A questo proposito, si può scegliere la lingua inglese o giapponese per il parlato ma la localizzazione è disponibile solo in inglese.

CERTEZZE

  • Illustrazioni delle carte molto ben realizzate
  • Facile da imparare, complesso da padroneggiare

DUBBI

  • La modalità multigiocatore è ancora da testare
  • Bisognerà vedere la curva di difficoltà sul lungo periodo