Poliziotto buono o cattivo?
Chi ha avuto modo di giocare con il primo episodio o con TC: NYC su console sa bene cosa aspettarsi da questo titolo: ci troviamo di fronte ad una riproposizione dello schema di GTA con una trama principale e relative missioni obbligatorie per andare avanti ed un immenso numero di sottoquest e/o obbiettivi con cui far aumentare in modo esponenziale la longevità del titolo. A differenza però dei vari Grand Theft Auto in cui il nostro alter ego è sempre un esponente della criminalità organizzata, in True Crime vestiremo i panni di un poliziotto. Essere dall’altra parte della barricata però non significherà avere automaticamente un'etica improntata su valori positivi visto che potremo decidere liberamente se adottare una morale da angeli o da demoni. Oltretutto Marcus, il nostro alter ego, viene proprio dai bassifondi della città e dal mondo del crimine in cui era invischiatissimo insieme a suo padre. Tutto l’intreccio della trama si baserà quindi sul torbido ambiente criminale, sugli intrallazzi anche fra gang e poliziotti corrotti in cui non mancheranno colpi di scena e sorprese, se pur rientrino all’interno di un plot piuttosto stereotipato ma comunque piacevole.
Confesserai
Anche per quanto riguarda il gameplay, TC non ha mai cercato di allontanarsi troppo dal masterpiece GTA proponendo ugualmente sezioni di shooting e combattimento a piedi ed altre in stile racing a bordo di vari veicoli a motore: la sua natura di gioco “console oriented” porta automaticamente il consiglio di dotarvi di un joypad per non ritrovarvi a gestire un numero piuttosto elevato di tasti con cui controllare le varie interazioni possibili.
TC non ha mai cercato di allontanarsi troppo dal masterpiece GTA proponendo ugualmente sezioni di shooting e combattimento a piedi ed altre in stile racing a bordo di vari veicoli a motore
Ad una struttura canonica, ma comunque piacevole, non manca però qualche piccolo elemento particolare. Ad esempio dopo aver catturato un criminale, vi sarà concesso interrogarlo nel vostro ufficio. E se non canterà con le buone, state sicuri che qualche informazione la sputerà fuori, ma con le cattive. Quando l'interrogatorio inizia, sulla parte alta dello schermo compare una barra con una parte colorata. Il nostro obiettivo è far andare il cursore della barra almeno tre volte sulla parte evidenziata. E questo tramite una combinazione di azioni, tra le quali la minaccia (puntando la pistola verso il criminale), e lo sbeffeggio, colpendo il nostro elemento con il calcio dell'arma. Altra novità rispetto al capitolo precedente è la possibilità di scegliere due sistemi di mira piuttosto diversi, uno in stile GTA con il “lockaggio” degli avversari che avviene in automatico, l’altro più libero con la possibilità di gestire il mirino del tutto autonomamente.
Torniamo però al punto iniziale di questo paragrafo: il frame rate. E qui arriviamo ad un vero e proprio paradosso visto che se su console gli FPS erano troppo bassi, su PC il gioco è TROPPO veloce! Sperando che sia un problema da “preview code” abbiamo dovuto annotare una velocità del gioco veramente troppo elevata: ruotando ad esempio la telecamera, il motore grafico tendeva a cambiare l’inquadratura in modo troppo veloce affliggendo il sottoscritto di una decisa emicrania per l’eccessiva rapidità nel cambio della visuale. Pur aumentando la risoluzione fino a 1600x1200 pixel e mettendo filtri anisotropici e antialiasing ad 8x, il PC di prova (3.5 GHz di processore, 2 GB di RAM e scheda grafica basata su una GeForce 6800 Ultra a 256 RAM) non ne voleva assolutamente sapere di rallentare l’eccessiva velocità del gioco. Questa è indubbiamente una buona notizia per chi ha il proprio personal computer con caratteristiche non troppo evolute ma ci auguriamo che i programmatori di Aspyr risolvano il problema inserendo un “limitatore di velocità” che possa garantire anche a chi ha PC di ultima generazione, un'esperienza visiva senza problemi di sorta.
Ultime osservazioni prima delle conclusioni per la componente sonora: la soundtrack si conferma una delle migliori compilation all’interno di un videogame (se pur chi vi si sta scrivendo reputa che il primo Need For Speed: Underground sia ancora “uber alles”) con una buona scelta di generi che vanno dall'Hip-Hop con Run D.M.C., Wu-Tang Clan, Mobb Deep e LL Cool J, all'R'n'B, Rock, pop con i gruppi e gli artisti più vari, tra i quali Public Enemy, Bob Dylan, Ramones, Sonic Youth, Blondie, Biohazard, Iggy Pop, White Zombie, Velvet Underground e tanti altri. Anche l’interpretazione dei dialoghi può contare su un cast di voci stellare con attori quali Laurence Fishbourne, Mickey Rourke e Christopher Walken. Ci auguriamo che Blue Label Entertainment, distributore del gioco per l’Italia, localizzi con i sottotitoli nel nostro idioma le varie cut scene visto che lo slang newyorchese non è facilmente comprensibile a tutte le orecchie…
non ci sembra di scrutare ostacoli ad un titolo che andrà a riempire il vuoto di un genere che su PC, dopo San Andreas, non ha visto uscite particolarmente interessanti
Waiting for Crime
Come scritto in apertura di anteprima, True Crime: New York City ci ha lasciato con ottime sensazioni e con l’acquolina in bocca per l’uscita del gioco in versione definitiva. Se Aspyr non dimenticherà di inserire un necessario “limitatore di velocità” non ci sembra di scrutare ostacoli ad un titolo che andrà a riempire il vuoto di un genere che su PC, dopo San Andreas, non ha visto uscite particolarmente interessanti.