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È morto David Lynch, regista leggendario e grande fonte d'ispirazione per tanti videogiochi

È morto oggi, all'età di 78 anni, il grande regista David Lynch: ne ricordiamo soprattutto i collegamenti con il mondo dei videogiochi, che ha continuato a ispirare per tutta la vita.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   16/01/2025
David Lynch

Si è spento all'età di 78 anni David Lynch, regista leggendario che ha rappresentato anche una grande fonte d'ispirazione per l'industria videoludica, con la quale ha collaborato anche attivamente in un paio di occasioni.

A dare la triste notizia sono stati i familiari del regista, attraverso messaggi sui social, utilizzando anche una sua ironica citazione: "C'è un grande vuoto nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come avrebbe detto, guardate la ciambella e non il buco".

Non sono ancora chiare le dinamiche dell'accaduto, ma Lynch era da tempo affetto da una forte forma di enfisema che l'aveva bloccato a casa, impedendo anche di poter lavorare a nuovi progetti, e la morte è probabilmente legata a questa condizione.

Le opere principali

Difficile condensare l'opera di Lynch in poche righe: sia sul fronte cinematografico che televisivo è stato determinante per l'evoluzione di entrambi i medium, pur caratterizzandosi per uno stile estremamente difficile da replicare.

La 'Stanza Rossa' di Twin Peaks
La "Stanza Rossa" di Twin Peaks

Per quanto riguarda la TV, è indimenticabile la serie Twin Peaks, che aveva sconvolto il pubblico negli anni 90 e rimane ancora una produzione paradigmatica.

Tra i film ricordiamo Eraserhead del 1977, che rappresenta il suo debutto nell'ambito dei lungometraggi, dando il via a una carriera di grande successo con The Elephant Man (1980), Dune (1984), Strade Perdute (1997), Una Storia Vera (1999), Mulholland Drive (2001), Inland Empire (2006).

Dopo varie candidature ottiene l'Oscar ad honorem nel 2020, una Palma d'Oro di Cannes per Cuore Selvaggio, e il Leone d'Oro alla Carriera nel 2006 presso la Mostra internazionale d'arte cinematografica.

Lavori e influenze nei videogiochi

È un artista poliedrico e il suo particolare stile finisce chiaramente per influenzare il mondo dei videogiochi, specialmente nell'evoluzione del genere horror e thriller psicologico.

Le sue collaborazioni effettive con l'industria sono poche ma significative: ricordiamo in particolare l'impressionante spot "Welcome to The Third Place" del 2000 per PlayStation 2, commissionato da Sony e in grado di inserirsi perfettamente nella particolare comunicazione scelta dalla compagnia per le sue console, non per nulla influenzata proprio dalle opere di Lynch.

Un altro lavoro riguardava proprio la creazione di un videogioco, che però non giunse a compimento: affascinato da questo mondo, Lynch iniziò nel 1998 a lavorare a Woodcutters from Fiery Ships, che doveva essere un'avventura grafica da parte del team nipponico Synergy, ma il progetto non raggiunse mai una forma definitiva.

Più di recente, nel 2018 è uscito "David Lynch Teaches Typing", che non rientra precisamente nella categoria di videogioco ma rappresenta una sorta di parodia dei vecchi software educativi sulla dattilografia, che mette in scena una rappresentazione surreale del regista mentre guida il giocatore in vari compiti di digitazione sempre più bizzarri.

Lynch ha però fornito ispirazione a una quantità enorme di videogiochi, in maniera più o meno esplicita: la serie Silent Hill ricava da lui molti aspetti dell'immaginario onirico oscuro tipico dei giochi, le produzioni di Remedy e Sam Lake sono dichiaratamente "lynchiane", cosa che risulta evidente nella serie Alan Wake, ambientata in una Bright Falls che ricorda da vicino proprio Twin Peaks.

Deadly Premonition di Hidetaka "Swery" Suehiro è un altro gioco che cita Lynch in maniera palese, tra ambientazione e regia, mentre forti influenze possono essere trovate anche Life is Strange (la cittadina tranquilla che nasconde oscuri segreti) e anche Kentucky Route Zero, per lo stile narrativo e la messa in scena.

Celebri riferimenti a Lynch si trovano anche nell'insospettabile The Legend of Zelda: Link's Awakening, recentemente ricreato anche per Nintendo Switch, considerato il capitolo "più Lynchiano" della serie vista la strana rappresentazione del mondo di gioco, le simbologie ricorrenti, le situazioni surreali e il grande segreto sotteso all'esistenza stessa di Koholint.