Pare che la cancellazione del gioco di Wonder Woman non sia dovuta solo al progetto in sé, ma anche alla sua rivalutazione alla luce dei risultati disastrosi di Suicide Squad: Kill the Justice League e MultiVersus. Insomma, Monolith Productions, lo studio di sviluppo, sarebbe stato chiuso anche a causa del fallimento dei colleghi, il che è indicativo dello stato attuale dell'industria tradizionale e dell'aria che tira dentro Warner Bros. Discovery.
L'aria che tira
A riportarlo è stato il giornalista Jason Schreier di Bloomberg durante il podcast Kinda Funny, in cui ha parlato lungamente delle sciagurate decisioni prese dall'ex capo di Warner Bros. Games, David Haddad, che ha obbligato Monolith a lavorare a Wonder Woman, cancellando una nuova proprietà intellettuale da anni in sviluppo, pensata per espandere il sistema Nemesis. La sua scelta ha portato alle dimissioni di molte figure chiave dello studio, che ha praticamente dovuto rifondarsi.
Wonder Woman doveva essere un altro open-world con implementata una variante del Nemesis. In questo caso Diana avrebbe fatto amicizia con i nemici, invece di scontrarsi continuamente con loro. La cosa non ha funzionato (chissà come mai) e il progetto è stato riavviato 14 mesi fa, per diventare un gioco d'azione alla God of War.
"Ma a quel punto, era un po' troppo tardi, soprattutto perché l'anno scorso è stato molto negativo per Warner Bros. Games", ha detto Schreier. "L'anno scorso Suicide Squad è stato un enorme flop, che ha portato alla perdita di 200 milioni di dollari. MultiVersus e Quidditch Champions, entrambi flop, hanno fatto perdere altri 100 milioni di dollari."
I pessimi risultati hanno portato alla cacciata di Haddad e alla revisione strategica dell'intera divisione da parte del nuovo presidente, JB Perrette, che ha quindi tagliato la testa di Monolith e di altri studi per ridurre i rischi e le spese.