L'Unione Europea ha avviato l'applicazione dell'AI Act, la sua legge sull'intelligenza artificiale, che introduce severe restrizioni sull'uso di questa tecnologia. L'AI Act è entrato in vigore nell'agosto 2024 e domenica, 2 febbraio 2025, è scaduto il termine per adeguarsi ai divieti su alcuni sistemi di IA e ai requisiti per garantire un'adeguata alfabetizzazione tecnologica tra il personale.
Le aziende che non si conformano rischiano multe fino a 35 milioni di euro o il 7% del loro fatturato annuo globale. Le multe per le violazioni dell'AI Act sono più elevate di quelle previste dal GDPR, la legge europea sulla privacy digitale. Le aziende rischiano infatti multe fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato annuo globale per violazioni del GDPR.
I passaggi rimanenti dell'AI Act
L'AI Act vieta l'uso di sistemi di IA che pongono un "rischio inaccettabile" per i cittadini, come i sistemi di social scoring, il riconoscimento facciale in tempo reale e gli strumenti di IA "manipolativi". Questo, comunque, è solo il primo passo di un lungo percorso. A dicembre, l'Ufficio IA dell'UE ha pubblicato una seconda bozza di codice di condotta per i modelli di IA per scopi generali (GPAI), che include esenzioni per i fornitori di alcuni modelli di IA open-source e requisiti rigorosi per gli sviluppatori di modelli GPAI "sistemici".
Il 2 maggio 2025, gli sviluppatori avranno codici di condotta, una serie di regole che delineano cosa significa conformità legale: quali parametri di riferimento devono raggiungere; indicatori chiave di performance; specifici requisiti di trasparenza e altro ancora. Tre mesi dopo, quindi ad agosto 2025, i "sistemi di IA per scopi generali" come i chatbot dovranno conformarsi alla legge sul copyright e soddisfare i requisiti di trasparenza come la condivisione di riepiloghi dei dati utilizzati per addestrare i sistemi.
Entro agosto 2026, infine, le regole dell'AI Act si applicheranno generalmente alle aziende che operano nell'UE. Gli sviluppatori di alcuni sistemi di IA "ad alto rischio" avranno fino a 36 mesi (fino ad agosto 2027) per conformarsi alle regole relative a elementi come la valutazione del rischio e la supervisione umana.
Tasos Stampelos, responsabile delle politiche pubbliche dell'UE e delle relazioni governative presso Mozilla, ha sottolineato che l'AI Act è "molto necessario" anche se "non perfetto". La conformità dipenderà da come standard, linee guida e legislazione secondaria definiranno le modalità di applicazione dell'AI Act.
L'AI Act ha suscitato preoccupazioni tra alcuni dirigenti e investitori tecnologici, che temono che possa soffocare l'innovazione. Altri, invece, ritengono che le regole chiare dell'UE sull'IA possano dare all'Europa un vantaggio di leadership nella costruzione di modelli di IA affidabili.
Voi che cosa ne pensate? Trovate che l'AI Act possa essere utile? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto il chatbot Meta AI ha iniziato a ricordare dettagli personali dai vostri profili Instagram e Facebook.