Versione testata: PlayStation 3
No, il sottotitolo della seconda avventura di DeathSpank non è un gioco di parole. Sì, "Thongs of Virtue" significa letteralmente "i tanga della virtù", è vero. E chiunque abbia giocato il primo DeathSpank non avrà difficoltà a immaginare che in questo colorato mondo fantasy ci siano veramente dei tanga sovrannaturali. A pochi mesi di distanza dal prequel, ecco che è possibile continuare l'avventura dell'eroe degli oppressi, come viene pomposamente definito uno dei protagonisti più accattivanti e amabilmente stupidi di questa generazione. Creato da Ron Gilbert, papà di Monkey Island, DeathSpank eredita la geniale follia del suo creatore in un gioco d'avventura in terza persona chiaramente ispirato al fenomeno Diablo. In realtà, la leggenda vuole che DeathSpank fosse un unico gioco, diviso in due per mistiche motivazioni che non saranno mai davvero chiare, e infatti DeathSpank: Thongs of Virtue comincia proprio dove finiva il prequel...
Hello, DeathSpank!
Immaginate l'inizio de Il Signore degli Anelli film, la famosa sequenza della forgiatura dei grandi anelli del potere, ma al posto degli anelli immaginate che ci siano dei tanga colorati e che ognuno di questi rappresenti una virtù, come la pietà o il coraggio. Ora provate a immaginare qualcuno che vi racconti questa storia un po' come Cate Blanchett, con un tono assolutamente epico, sopratutto quando sottolinea di come il tanga della pietà sia stato donato a Babbo Natale, anche lui caduto successivamente vittima del potere nefasto dei tanga incantati, che hanno trasformato i loro possessori in malvage creature, membri del diabolico Ordine del Tanga. Ora immaginatevi di mantenervi assolutamente seri mentre vedete questa cutscene e se non ci riuscite, benvenuti a bordo.
DeathSpank: Thongs of Virtue mantiene insomma inalterato l'humor quasi demenziale che caratterizzava il primo capitolo, questa volta proiettato in un'ambientazione un po' diversa: il mondo completamente fantasy è stato abbandonato a favore di location tematicamente più realistiche, DeathSpank si troverà infatti ad attraversare campi di battaglia che ricordano la Seconda Guerra Mondiale, a combattere indigeni nella giungla e pirati assetati di sangue. Il tutto per completare la miriade di richieste che un vero eroe come lui non può ignorare, esattamente come nel prequel, anche se DeathSpank: Thongs of Virtue dimostra fin dalle prime battute una varietà leggermente maggiore di situazioni, enigmi e quest. E come nel prequel, DeathSpank non sarà necessariamente solo: un secondo giocatore può infatti partecipare all'avventura impersonando un sidekick inedito, Steve, che come nel caso del precedente Sparkle condivide con DeathSpank la sua energia vitale e non può equipaggiare alcun oggetto.
Trofei PlayStation 3
DeathSpank: Thongs of Virtue presenta tredici Trofei: sette Bronzo, quattro Argento e due Oro. Come nel caso del prequel, anche questa volta ottenere i Trofei non sarà particolarmente arduo: per esempio, raggiungere il livello 20 permette di ottenere un Trofeo Oro mentre per alcuni Trofei Argento basterà sconfiggere alcuni obbligatori boss della storia.
Die, minor character!
La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un vero e proprio "DeathSpank 1.1" anche per via dell'interfaccia, totalmente identica e dunque ancora intuitiva e godibile, e il sistema di controllo e combattimento, quasi del tutto inalterato, tranne per la maggiore enfasi riposta nell'utilizzo delle armi da fuoco, distribuite in quantità industriale dai nemici e praticamente cruciali per avere la meglio sugli avversari più ostici. Per chi non lo sapesse, la serie permette di associare un'arma diversa a ognuno dei quattro tasti principali del controller: i combattimenti sono dunque piuttosto hack'n'slash con qualche simpatica variante, ad esempio alternare gli attacchi per incrementare un moltiplicatore dei danni e riempire un indicatore che può essere poi scaricato con un colpo speciale di alcune armi.
Anche dal punto di vista tecnico DeathSpank: Thongs of Virtue non presenta pressoché alcuna modifica rispetto al già apprezzato prequel: il mondo sferico del protagonista continua ad essere caratterizzato da una gran varietà di elementi stilizzati bidimensionali e tridimensionali che ricordano un libro pop-up. Il character design è spassoso e azzeccato e le creature sfoggiano un'ottima varietà di animazioni, a cominciare ovviamente da DeathSpank. Si nota forse una scelta più cupa dei cromatismi che rendono alcune location meno sgargianti che nel prequel, probabilmente per sottolineare il "realismo" di alcune ambientazioni come la cittadina pseudo-francese, considerando che altre, come la giungla, sono complesse e coloratissime. Alla varietà visiva contribuisce anche l'enorme quantità di oggetti che DeathSpank può equipaggiare in qualità di armi e armature: ancora una volta, lo stile completamente fantasy delle corazze medievaleggianti viene messo leggermente da parte per favorire oggetti dall'aspetto a dir poco folle: avete mai sognato di indossare un carro armato?
Conclusioni
DeathSpank: Thongs of Virtue è senza un dubbio un esplicito more of the same, ma è uno di quei more of the same che ci piacciono perchè dannatamente divertenti. Intendiamoci, se avete amato il primo, DeathSpank: Thongs of Virtue vi farà divertire anche con la sua buona dose di dejavu, se invece il prequel non vi aveva fatto impazzire, potete evitare anche questo senza problemi: la qualità è infatti la stessa, ottima per un DLC di una manciata di euro che propone una solida avventura di circa 6-8 ore, tra l'altro un pelo più difficile del prequel ma, se possibile, perfino più divertente.
PRO
- Mantiene inalterate le ottime caratteristiche del prequel
- Umorismo ancora più intelligente e sopra le righe
- Doppiaggio e testi ottimi...
CONTRO
- ...ma soltanto in inglese
- E' comunque molto simile al precedente episodio
- Modalità multigiocatore ancora rudimentale