Go Zulu!
Data la complessità nel gestire una squadra speciale come il Rainbow Six, gli ordini impartiti dovranno essere perfettamente coordinati. Così, in alcuni casi potremo dare una istruzione al team e lasciarla in una sorta di "standby", in attesa di dare l'ordine di agire (con il comando vocale "go zulu!" se usate l'auricolare). Se una stanza possiede più di un ingresso, con la giusta coordinazione sarà molto più semplice irrompere contemporaneamente da più parti, per circondare il nemico. Letale.
Apro, flash e ripulisco...
Nonostante le missioni a cui prendono parte i membri del Rainbow Six siano frutto della fantasia di Tom Clancy e degli altri sceneggiatori, i riferimenti al mondo reale sono così netti da rendere altissimo il coinvolgimento del giocatore.
Come componenti della squadra speciale anti-terrorismo, sentiremo spesso parlare di OPEC, di gruppi terroristici organizzati, di organizzazioni internazionali e molto altro. Tutto inquadrato in un futuro molto prossimo, quasi allo scopo di proporre un possibile scenario internazionale degli anni a venire. Inquietante, senza dubbio.
Prima ancora di procedere quindi allo sviluppo vero e proprio, dietro a questo gioco c'è un grande lavoro di stesura del background nel quale i nostri soldati scelti devono muoversi, ed una cura maniacale nell'adattamento su schermo di quanto scritto da Tom Clancy.
Se volete avere un'idea più precisa delle storie che andrete a vivere, potete fare solo una cosa: staccare le mani dal joypad ed iniziare a leggere uno dei libri di questo bravissimo scrittore, poi potrete prendere il comando del team con molta più naturalezza.
Ubisoft ha svolto un grande lavoro nel reverse engineering della versione Xbox uscita ormai diversi mesi addietro, ottenendo risultati di ottimo livello, nonostante le marcate differenze tecniche tra le due console.
Gli amici mi chiamano Carne Morta...
Graficamente non si può che rimanere positivamente impressionati: a parte alcuni inevitabili ridimensionamenti nel livello di dettaglio nei modelli poligonali e nella definizione delle textures, abbiamo di fronte una conversione di altissimo livello. Notevole soprattutto la gestione delle luci, che in un gioco del genere rivestono un'importanza fondamentale, dalle lampade ai caminetti accesi.
La componente sonora è anch'essa di sicuro impatto, a cominciare da dialoghi e doppiaggio delle sequenze introduttive di ogni livello, ma anche per le voci in-game dei nostri commilitoni. A degno contorno anche le musiche creano la giusta atmosfera, risultando sempre ben adeguate alle varie situazioni, spaziando da brani sommessi durante le azioni furtive fino a pezzi molto coinvolgenti nei momenti di maggiore concitazione.
Sebbene le azioni, le possibilità di movimento e in generale la gestione del team sia molto completa e particolareggiata, il Dual Shock si comporta molto bene, rendendo estremamente intuitivo gestire una squadra di quattro persone, a cominciare dal nostro personaggio. Certo è che l'utilizzo delle cuffie è vivamente consigliato, per automatizzare al massimo le operazioni di tutti i componenti del Rainbow Six ma anche per sentirsi davvero al centro dell'azione, in prima linea.
Rispetto alla copia provata in occasione dell'anteprima Ubisoft ha messo mano al codice limando, almeno in parte, le imperfezioni riscontrate, specialmente per quanto riguarda l'intelligenza artificiale e nel complesso il livello di difficoltà. Così ora anche il livello "recluta" diventa una buona palestra di addestramento per chi ha poca dimestichezza con i tactical shooters, a cui si abbina una crescita costante nel livello di difficoltà degli obiettivi da portare a termine.
Se già tutto questo fa di Rainbow Six un ottimo gioco per il giocatore singolo, non va dimenticato tutto quanto fa da contorno all'avventura principale, e vi assicuriamo che non è poco. A cominciare dalla inedita modalità cooperativa per due giocatori, sfruttando lo split-screen orizzontale: interessante e originale, anche se la visuale ridotta dovuta al taglio di schermo talvolta può penalizzare la riuscita dell'azione.
Quello che desta maggiore interesse è però il multiplayer via internet, con il quale gestire un team di quattro persone in una delle mappe specificamente studiate per i deathmatch, alcune delle quali inedite rispetto alla versione Xbox. Qui sentirete realmente l'esigenza di comunicare mediante l'auricolare, e non sarà facile mantenere la giusta coordinazione tra i componenti, ma con la giusta pratica dopo pochi insuccessi le sfide contro altri avversari in carne ed ossa si faranno molto avvincenti.
Dovrete solo armarvi di tanta pazienza, e scegliere bene i membri a distanza del vostro gruppo, pena una facile sconfitta se non riuscirete a gestire con attenzione il dialogo fra le persone. Più facile a dirsi che a farsi.
Commento
Il verdetto credo sia molto chiaro: Rainbow Six si candida ad essere un titolo che desterà grande attenzione nella comunità dei giocatori, sia per quanti lo giocheranno tra le quattro mura di casa che per chi proverà il piacere di formare una squadra per dar vita alle sfide sulla rete.
Forte di una realizzazione tecnica notevole e delle molte aggiunte nel passaggio da Xbox a PS2, si farà apprezzare anche da chi ha già avuto occasione di giocarci sulla console Microsoft.
E il livello di difficoltà ben calibrato potrebbe essere un buon incentivo anche per gli amanti del frag senza limiti a provare un titolo strategico.
- Pro:
- Ottima realizzazione tecnica
- Molte modalità di gioco ed extra
- Difficoltà ben calibrata
- Contro:
- AI talvolta non all'altezza
- Multiplayer online un po' caotico
Dopo un'anteprima "pad alla mano" che ci ha permesso di capire pregi e difetti di questo porting di Ubisoft da Xbox a PS2, la versione definitiva di Rainbow Six ha tutte le premesse per diventare un titolo di punta fra i tactical shooters. Pur scontrandosi con altri titoli di grande livello, la creazione scaturita dai romanzi di Tom Clancy può affrontare il confronto a testa alta.