Siamo alla seconda settimana e alla recensione del secondo episodio di The Falcon and the Winter Soldier e cominciamo a pensare di aver preso una cantonata: per settimane abbiamo creduto che la nuova serie su Disney+ sarebbe stata molto più tradizionale, facendo da contraltare all'eccentrico character study di WandaVision, e invece dobbiamo ammettere che sta mantenendo un equilibrio perfetto tra scene d'azione ottimamente girate e lunghi momenti di introspezione che approfondiscono i protagonisti e i comprimari. Fino a questo momento sono stati molto più numerosi i dialoghi delle botte, senza contare che la serie diretta creata da Malcolm Spellman e diretta Kari Skogland serve a definire meglio il Marvel Cinematic Universe dopo il Blip, cioè i cinque anni in cui metà della vita nell'universo ha cessato di esistere dopo lo schiocco di Thanos. Vediamo cosa abbiamo scoperto nel nuovo episodio: casomai ve la foste persa, trovate la recensione del primo a questo link.
L'uomo a stelle e strisce
Innanzitutto, ora sappiamo chi è il nuovo Captain America: si chiama John Walker, interpretato da Wyatt Russell. Per chi non lo sapesse, Wyatt è il figlio di Kurt Russell e Goldie Hawn, il che è ironico se si considera che il mitico Kurt è stato anche Ego in Guardiani della Galassia Vol. 2. In ogni caso, abbiamo molto apprezzato il modo in cui l'episodio ce lo ha presentato. Ci aspettavamo una figura antagonistica che servisse a farci rimpiangere lo Steve Rogers di Chris Evans, facendoci schierare subito con Sam e Bucky, e invece ci siamo trovati di fronte a un bravo ragazzo, forse un po' impulsivo, ma deciso a fare la sua parte, e a farla bene, nonostante tutti i dubbi e le paure che accompagnano ragionevolmente un ruolo così delicato. Non siamo sicuri che il pluridecorato John Walker abbia capito di essere solo uno strumento di propaganda nel nuovo ordine mondiale, ma è chiaro che abbia buone intenzioni e che creda fermamente nei valori che rappresenta lo scudo di Cap.
Dall'altra parte, però, ci sono Sam e Bucky, che proprio non accettano questo cambio di passo. Le ragioni sono molteplici e questo episodio gioca sapientemente con la nostra prospettiva. Sam e Bucky sono ancora molto legati a Steve Rogers, e vedere qualcun altro nel suo ruolo non è facile, ma se si scava più a fondo possiamo anche comprendere il loro disagio. Sam Wilson ha rinunciato allo scudo perché non si sentiva degno ed è stato letteralmente preso in giro, vedendolo affidare a uno sconosciuto nonostante Steve lo avesse consegnato a lui in persona. Bucky, invece, vede riflessa nella rinuncia di Sam la sua paura di essere ancora il Soldato d'Inverno, un assassino spietato senza possibilità di redenzione. La "terapia di coppia" cui sono costretti a sottoporsi, che nei trailer sembrava una divertente gag, assume presto contorni serissimi, mettendo a nudo i punti deboli dei due protagonisti, specialmente di Bucky.
C'è da dire che The Falcon and the Winter Soldier non sta approfondendo col dovuto coraggio alcune tematiche che invece sembrerebbero essere centrali. È come se osasse solo fino a un certo punto, ripensandoci all'ultimo momento per lasciare lo spettatore libero di trarre le sue conclusioni. Avevamo già intuito che il colore della pelle fosse rilevante nell'episodio precedente, quando la banca nega il prestito alla sorella di Sam, ma in questo episodio la questione emerge di nuovo, pur senza la giusta prepotenza. È chiaro che Sam sia convinto che non abbiano dato lo scudo a lui anche e soprattutto per il colore della sua pelle; inoltre, la scena coi poliziotti che intervengono nella loro discussione, dando per scontato che Sam stia aggredendo Bucky, è oltremodo significativa, soprattutto a fronte di quanto accaduto nel corso dell'ultimo anno negli Stati Uniti. L'incontro con Isaiah, poi, getta altre ombre sull'imparzialità del governo, che ha tenuto il mondo all'oscuro dell'esistenza di un Super Soldato di colore e chissà di quanti altri.
Sulla questione torneremo tra poco, quando vi spiegheremo meglio chi è Isaiah Bradley nei fumetti Marvel. Vale la pena sottolineare, però, che l'episodio è riuscito a mettere Sam e Bucky sotto una luce molto più controversa. Considerata la minaccia - una banda di terroristi geneticamente potenziati da quello che sembrerebbe proprio essere il siero del Super Soldato - sarebbe stato molto più sensato e corretto accettare l'offerta di John e unire le forze, invece di prendere un'altra strada per pura e semplice ripicca. Addirittura andare a cercare l'aiuto di uno come Helmut Zemo, dopo quello che ha combinato in Captain America: Civil War, sembra piuttosto azzardato. Ovviamente è un escamotage che serve a riportare in scena il villain interpretato da Daniel Brühl, che compare brevemente a fine episodio, ma bisogna ammettere che The Falcon and the Winter Soldier in certi momenti offre alcune forzature nella narrativa che fanno storcere il naso.
Le nostre note
Nei suoi primi anni, il Marvel Cinematic Universe aveva messo radici in una specie di inside joke, praticamente un meme che congiungeva i film e le serie TV - all'epoca Agents of SHIELD e Agent Carter - e che recitava così: It's all connected, è tutto collegato. E lo stesso si può dire dei pezzi che cominciano a comporre il puzzle di The Falcon and the Winter Soldier. Questa settimana abbiamo scoperto John Walker, una sorta di antieroe, nei fumetti, che rispecchia il Sogno Americano, ma soprattutto la classe dei bianchi privilegiati. Vedremo se anche nella serie TV si svilupperà allo stesso modo, e per ora terremo per noi ulteriori informazioni sulla sua controparte cartacea. Gli fa da spalla Battlestar, all'anagrafe Lemar Hoskins, che ha una storia più complicata: essenzialmente sarebbe il suo "Bucky", ma nei fumetti a un certo punto gli hanno cambiato nome in codice perché, essendo di colore, il soprannome sarebbe potuto sembrare offensivo. Questi personaggi hanno fatto il loro esordio senza poteri: nei fumetti, ottengono la super forza grazie alla Power Broker Inc.
Questo nome era già comparso nei titoli di coda alla fine del primo episodio, ma è entrato effettivamente in gioco questa settimana quando una squadra di uomini in nero ha attaccato i Flag Smasher. In questo caso, Power Broker sembrerebbe essere una persona, più che una società, e anche nei fumetti ci sono stati due personaggi che hanno impiegato il nome: Curtiss Jackson e Karlin Malus. Il secondo è già stato utilizzato in TV nel corso di Jessica Jones su Netflix, quindi è probabile che la serie Disney+ cambierà qualcosa, ma sembra che tutto stia andando in una direzione molto simile, e non ci stupirebbe se John Walker entrasse in contatto con Power Broker nel corso dei prossimi episodi. Difficile, invece, prevedere il ruolo di Isaiah Bradley. Nei fumetti la storia è molto simile, ma risaliva alla guerra in Corea piuttosto che alla Seconda Guerra Mondiale: i super soldati di colore erano costretti a intraprendere missioni suicide per conto del governo, altrimenti le loro famiglie avrebbero pagato un caro prezzo.
The Falcon and the Winter Soldier sembrerebbe quindi svelare un'informazione importantissima sulla storia dei supereroi nel Marvel Cinematic Universe, e cioè che non solo ci sono stati altri esperimenti dopo quello di Captain America - ma questo lo sapevamo sin da L'incredibile Hulk - ma che sono riusciti e che due super soldati si sono addirittura scontrati in piena Guerra Fredda quando Bradley ha quasi sconfitto il Soldato d'Inverno. Questo suggerirebbe che gli Stati Uniti e la Russia concorrevano, come al solito, nella corsa al superumano. In ogni caso, la scena con Isaiah Bradley ha una certa rilevanza perché vediamo suo nipote, che fa entrare e poi caccia Sam e Bucky: si chiama Elijah e nei fumetti Marvel, a un certo punto, indossa il costume di Patriot e si unisce agli Young Avengers. E insomma, abbiamo già visto Speed e Wiccan in WandaVision, presto arriveranno le serie TV incentrate su Miss Marvel e Ironheart, vuoi vedere che i Marvel Studios stanno spianando la strada a una nuova formazione di Vendicatori adolescenti?
Conclusioni
Multiplayer.it
7.5
Il secondo episodio di The Falcon and the Winter Soldier sembrerebbe confermare che in questa serie TV non c'è spazio solo per esplosioni e combattimenti, sebbene le scene d'azione siano davvero impressionanti da un punto di vista tecnico e non abbiano niente da invidiare alle produzioni cinematografiche. La serie Disney+ sta dedicando tantissimo spazio all'introspezione e all'approfondimento del mondo e dei personaggi, ma se vuole spostare l'attenzione su tematiche più complesse e verosimili dovrà dimostrare un po' più di coraggio.
PRO
- Scene d'azione ottimamente girate
- Sta approfondendo bene storia e personaggi
CONTRO
- Serve un po' più di coraggio nell'affrontare le tematiche scomode
- Qualche forzatura nei comportamenti dei protagonisti