Il mio nome è Recon, Ghost Recon!
Per chi non conoscesse la versione PC ecco un breve riassunto dei fatti. Come spiegato dalla suadente voce dell’intro iniziale (tra l’altro rifatta comletamente in CG per l’occasione, dove la “vecchia” si limitava ad usare il motore del gioco), siamo nel 2008 e un gruppo di terrorististi che evidentemente non ha di meglio da fare decide che è ora di far rinascere il vecchio Impero Sovietico. Per sventare la minaccia gli Usa fanno entrare in azione i loro uomini migliori, la squadra D, denominata “Ghost” per via della straordinaria abilità di infiltrazione dei membri del team. Il menù iniziale è molto ricco e comprende la solita sezione allenamento in cui far pratica con il controller. La mancanza del mouse fortunatamente non si fa sentire, grazie ad una complessa ma ingegnosa collocazione dei tasti, tutti i comandi della versione PC sono stati riproposti in questa conversione. Segue una modalità denominata Esercizi Tattici, l'opzione Campagna, vero fulcro del gioco, e una sezione denominata Elementi Speciali ricca di documenti e filmati. A chiudere la sempre presente modalità multiplayer. Affrontando la modalità principale avrete a disposizione tre livelli di difficolità. E’ meglio precisare fin dall’inizio che perfino il livello più semplice, quello Recluta, non sarà affatto una passeggiata. A seconda della difficoltà selezionata, non solo i nemici saranno più ostici da affrontare ma vi saranno negate informazioni utili alla dislocazione dei pericoli e vi sarà tolta la mira automatica. La pianificazione della missione è stata sostituita con un semplice briefing, forse per non rendere troppo complicata la gestione in battaglia dei vostri uomini. Al proposito, chi dovesse aver almeno intravisto intravisto la versione PC noterà che gli uomini a disposizione, 6 per ogni missione, sono divisi in due squadre da tre anziché in tre team da due con il conseguente ricollocamento dei personaggi, una scelta questa forse dettata dalla volontà di rendere più semplice il controllo e la dislocazione dei vostri durante la battaglia. Il gruppo è diviso a seconda di 4 abilità: cecchino, fuciliere,demolitore e supporto. Ad ogni soldato è possibile assegnare un armamento e delle abilità che cresceranno man mano che avanzerete nel gioco, a patto però che riusciate a tenerli in vita. Se nel caso uno dei vostri dovesse morire in battaglia verrebbe sostituito da un altro commilitone dotato però di meno esperienza. Fatto questo, potrete finalmente entrare nel vivo del gioco.
In azione!
Come detto in precedenza i vostri uomini sono divisi in due squadre, Bravo e Alpha. Tramite una mappa, sarà possibile fare muovere ogni team in una determinata zona. Gli ordini da impartire si dividono in tre categorie: mantieni, avanza e avanza ad ogni costo. Questi comandi però non hanno valenza obbligatoria; se per caso il vostro plotone è sotto attacco, i soldati decideranno di fermarsi o scappare a dispetto dei vostri ordini, fattore che se da un lato conferisce maggior credibilità, a volte tende a bloccare i vostri per troppo tempo in un luogo quando invece sarebbero più utili al vostro fianco. L’IA dei soldati è molto buona anche se avrebbe richiesto qualche limatura, cosa avvenuta nella versione PC tramite l’utilizzo di alcune patch, infatti non capita di rado che i team si blocchino improvvisamente davanti ad una porta o ad un ostacolo apparentemente banale, difetto che comunque non pregiudica quanto di buono è stato fatto in generale. Per quanto riguarda i nemici invece qualcosa deve essere andato storto in fase di conversione. Capita a volte che questi si rendano protagonisti di sviste madornali o che riescano a vedere attraverso i muri rendendo inutile il vostro agire di soppiatto, inoltre spesso si ritrovano a puntare nella vostra direzione come se sapessero da che parte sareste arrivati. La cosa può risultare irritante nel momento in cui avrete bisogno di un elemento specifico in uno degli obiettivi della missione. Se lo mandate avanti e pur con tutta la copertura possibile questo viene fatto fuori dovrete ripetere la missione da capo ,questo perché non è possibile prelevare armi e oggettistica nè dai propri caduti nè dai nemici abbattuti. L’armamento trasportabile è abbastanza parco, anche se il numero di armi disponibili è notevole. Nonostante l’arsenale corrisponda in tutto e per tutto alle controparti reali pare alquanto strana la mancanza di una funzione basilare come la scelta tra la raffica e il colpo singolo per giunta in un gioco che si propone di essere una simulazione realistica. Nel complesso si nota una lieve semplificazione di tutto il sistema di gioco a causa di alcune scelte operate dai programmatori che probabilmente intendevano venire incontro all’utenza console. Innanzitutto è stato aggiunto un radar che segnala l’esatta posizione dei nemici, cosa criticabile tenendo conto che il gioco ci propone di agire con circospezione in ogni situazione. Ogni attacco risulta quindi meno studiato, tuttavia la semplice irruzione senza pensare alle conseguenze risulterà comunque fatale. Non è possibile inoltre comandare un singolo uomo sulla mappa, lo si potrà muovere solamente mentre ci si trova sul campo di battaglia anche se la distanza coperta risulterà inferiore.
Date a Clancy quel che è di Clancy
Detto questo potrebbe sembrare che i difetti presenti nel titolo possano pregiudicare la qualità del prodotto. E invece no. I nuovi elementi introdotti nella versione console e le pecche sopra citate non cambiano il valore di un gioco nel complesso buono. In parole povere Ghost Recon per PS2 è, e rimane, il “Ghost Recon” che l’utenza PC conosce. Ogni missione dovrà essere studiata attentamente in ogni dettaglio. Fare avanzare le truppe senza nessuna logica non solo non vi porterà da nessuna parte ma sarà pure deleterio per via della già citata sostituzione di un caduto con un nuovo soldato privo esperienza. Ripeterete le missioni parecchie volte prima di riuscire a far salva la pelle senza avere nessuna perdita nelle vostre fila. Vi arrabbierete quando avrete fallito una missione per un solo dettaglio non calcolato, ma nel contempo sarete incentivati a studiare una nuova strategia ancora più perfetta. Proverete del rammarico quando uno dei vostri che vi ha sempre accompagnato fedelmente per parecchie missioni sarà stato ucciso e subito sostituito da una nuova recluta. Questo ed altro ancora fanno di GR il gioco che ha appassionato una miriade di utenti… già, quegli utenti che si battagliano in Internet tra di loro in scontri furiosi ancora oggi. L’unico reale problema di GR per PS2 è la mancanza della modalità multiplayer a più giocatori. La tanto sbandierata politica online di Sony non ha dato risultati sperati, sono pochi ad oggi i giochi che possono vantare una modalità in rete e Ghost Recon purtroppo non è tra questi. In alternativa si sarebbe potuto realizzare una rete LAN, ma evidentemente è stata giudicata dai coders poco fattibile (vero TimeSplitters 2?). Non resta quindi che accontentarci della modalità a due giocatori, carina sì, ma non paragonabile ad una battaglia tra 16 giocatori come avviene per la versione XBOX.
Realizzazione tecnica
Come capita spesso nelle conversioni tra PC e console, il comparto grafico è sempre l’elemento meno curato. Il gioco nella sua versione PC è vecchio di un anno e nel mondo dei videogiochi questo lasso di tempo si fa sentire parecchio. Il motore grafico non mostra eccessive pecche, i modelli sono ben curati e le texture non soffrono di un eccessiva slavatura tuttavia su PS2 è lecito aspettarsi di meglio, sarebbe stato auspicabile un’incremento di poligoni soprattutto per la conformazione del terreno che sembra aver subito un calo generale imbarazzante rispetto alla controparte PC. Dalla sua, la versione PS2 può vantare di paricolari aggiuntivi tra cui una migliore resa delle fiamme e del fumo implementate tramite particelle, e una migliore gestione del vento che fa ondeggiare le foglie e gli specchi d’acqua in maniera abbastanza realistica. Nessun dubbio invece sull’impianto sonoro, uno dei migliori che mi sia capitato di sentire negli ultimi anni. Gli effetti sonori sono ben realizzati, armi e esplosioni risultano parecchio convincenti, la parte vocale è ben doppiata anche se il numero di frasi pronunciate non è altissimo. Fuori paragone è a mio avviso la colonna sonora, realizzata ottimamente e capace di coinvolgere il giocatore in ogni momento della missione. Tenete il volume al massimo e verrete immersi in un atmosfera incredibile!
Commento
Ghost Recon nonostante tutto rimane il “Ghost Recon” che gli utenti PC hanno amato. Purtroppo la mancanza di un opzione multiplayer a più giocatori si fa sentire ma sarebbe ingiusto farlo pesare eccessivamente quando esiste una modalità single player che si lascia giocare volentieri. Certo, complessivamente se si dovesse fare un paragone tra la versione PC e quella Playstation 2, la prima ne uscirebbe comunque vincente considerando i parecchi dubbi che la seconda ha portato alla luce in fase di recensione, ma sarebbe un paragone inutile perchè se state leggendo queste righe significa che un PC attrezzato per il gioco non lo avete. Se invece foste in possesso di un bel PC… beh, sapete quale versione scegliere.
PRO:
+Riuscito mix di azione e strategia
+Accompagnamento sonoro perfetto
+Vi farà penare per molto tempo
+E’ Ghost Recon!
CONTRO:
-Manca l’opzione multiplayer online a squadre
-Aggiunte nella versione console poco convincenti
-Graficamente abbastanza vecchiotto
-Leggermente semplificato rispetto alla versione PC
Strana storia quella della RedStorm Entertaintment. Fondata parecchi anni orsono da Tom Clancy, scrittore di thriller fantapolitici di fama mondiale, RedStorm ha iniziato la sua “carriera” con Politika, titolo deludente caratterizzato da un gameplay povero ma con un background di sicuro impatto. Nel 1998 esce Rainbow Six, appassionante thriller che non fatica a divenire un best seller in libreria, e dato lo stretto legame tra autore e software house, viene realizzato un gioco ad esso ispirato. Nella maggior parte dei casi i giochi tratti da film o libri hanno il difetto di essere sviluppati con il minimo sforzo possibile riadattando concept gia sperimentati. Lo stesso RS se fosse stato sviluppato con questo criterio sarebbe potuto risolversi in un FPS alla Quake ma meno frenetico. Evidentemente ai programmatori deve essere venuta un ispirazione divina se il risultato finale delle loro fatiche è stato nientemeno che uno dei migliori stealth game che la storia dei videogiochi ricordi. Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata, così come i relativi seguiti ed espansioni. Nel 2002 esce per PC Ghost Recon, il Rainbow Six all’aperto con ambientazione militare che subito riscuote un enorme successo di pubblico e critica. A distanza di un anno Ghost Recon è disponibile per console, il lasso di tempo trascorso si fa sentire soprattutto nella veste grafica, ma a ben vedere anche alcuni altri elementi si sono persi per strada.