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Più azione e meno paura?

Torniamo a mettere le mani su Dead Space 3, per chiarirci meglio i dubbi in merito alla presunta deriva action del survival horror di Visceral Games

PROVATO di Andrea Palmisano   —   15/08/2012
Dead Space 3
Dead Space 3
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Mancano ancora parecchi mesi all'uscita di Dead Space 3, che non arriverà sugli scaffali prima di febbraio del prossimo anno; eppure fin dalla sua presentazione la fatica di Visceral Games ha sollevato un autentico polverone tra gli appassionati, fondamentalmente a causa di quella che sembra essere una deriva action di un gameplay nato invece nel segno del survival horror puro. Durante la Gamescom di Colonia abbiamo potuto provare per una mezz'ora la modalità single player, e benché una sessione tanto breve non permetta certo di dare giudizi definitivi possiamo sentirci confortati, a maggior ragione ricordando che i programmatori hanno in diverse occasioni voluto tranquillizzare l'utenza. Dead Space 3 resta un gioco inquietante, capace di spaventare, e che restituisce fin da subito il feeling dei precedenti episodi e che non sembra destinato a indisporre i fan della serie. Tutt'altro.

Smembrando il nemico

La demo offerta iniziava con un Isaac nella spiacevole situazione di trovarsi su una navetta destinata ad esplodere dopo pochi secondi. Indossata la tuta e il casco, e dopo un breve volo libero in assenza di gravità tra detriti spaziali, l'atterraggio in una enorme base introduce ad una fase di esplorazione fedele ai dettami della serie; fin da subito sono però evidenti alcuni chiari indirizzi di game design, come il maggior utilizzo del potere della cinesi che diventa ora necessario anche per aprire le porte.

Più azione e meno paura?

È vero che le nuove abilità di cui può godere Isaac, come la facoltà di accucciarsi o rotolare per schivare i colpi sembrano suggerire un certo tipo di sviluppo del gameplay, ma perlomeno dalla nostra breve prova tutto sembra inserirsi in maniera molto naturale senza stravolgere assolutamente l'esperienza che ci è apparsa invece piuttosto familiare. Allo stesso modo però, attendiamo di poter affrontare le sezioni all'aperto o comunque incontrare i nemici "umani" apparsi nei trailer precedenti prima di sbilanciarci in tal senso. Il sistema di combattimento è per il resto identico al passato, così come ritorna ovviamente la possibilità/necessità di smembrare i nemici e infierire sui cadaveri; anche ambientazioni e "tempi" di gioco appaiono perfettamente in linea con quanto ci si aspetta avendo giocato i precedenti capitoli. Puzzle ambientali, oggetti da raccogliere, log da leggere e una trama che si dipana attraverso sequenze non giocabili contraddistinte da una regia di altissima qualità. Se fino a questo punto le "sorprese" sembrano essere paradossalmente legate alla mancanza di reali novità, in realtà durante la presentazione abbiamo poi avuto la possibilità di aprire un'ampia parentesi sul nuovo sistema della Bench, ovvero della panca di lavoro con la quale potenziare le armi in proprio possesso; rispetto al passato e alle tutto sommato limitate opzioni che venivano offerte, in Dead Space 3 l'elemento è stato rivoluzionato fornendo quello che a tutti gli effetti diventa una fetta importante dell'esperienza complessiva.

Più azione e meno paura?

Questo perchè è possibile sia costruire armi (con molte più tipologie che in passato) tramite dei progetti da recuperare durante l'avventura, sia agire su praticamente ogni componente dell'arma stessa (canna, impugnatura, mirino, colpo secondario ecc) modificandoli e sostituendo pezzi e scegliendo quelli con le caratteristiche preferite. Il risultato è che le combinazioni possibili consentono di creare decine e decine di soluzioni diverse, permettendo di personalizzare il proprio arsenale con una varietà eccezionale. Se questo possa essere addirittura soverchiante ed eccessivo, lo potremo sapere solo provando il gioco completo; è evidente che una tale importanza per le armi sia un chiaro suggerimento del maggior peso che i combattimenti avranno nell'economia finale. Un ultimo appunto sulla componente grafica, molto buona ma che non sembra così distante da quella del secondo capitolo, segno evidente che oramai le console attuali sono state spremute fino all'ultima goccia. Nel complesso comunque Dead Space 3 rimane saldamente tra i primi posti dei giochi più attesi del prossimo inverno; pensare che Visceral Games possa gettare alle ortiche il proprio brand è francamente molto difficile.

CERTEZZE

  • Gli equilibri della serie sembrano intatti
  • Il nuovo sistema di potenziamento delle armi è molto interessante
  • Ottima componente grafica

DUBBI

  • Il reale peso dell'elemento action è ancora un mistero
  • Trama tutta da verificare