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Skies of Arcadia - Che fine hanno fatto?

Pirati, navi volanti e città sospese nel cielo: erano questi gli ingredienti di uno degli RPG più interessanti della generazione di console a 128bit

RUBRICA di Massimo Reina   —   18/07/2013
Skies of Arcadia Legends
Skies of Arcadia Legends
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I pirati esercitano da sempre un certo fascino sul pubblico, e questo grazie a quella visione un po' distorta e romanzesca di una vita avventurosa e senza regole, ma bella e avvincente, proposta da registi e autori in decine di film e di libri. Affascinante o meno che fosse l'esistenza reale di un filibustiere, certo è che poter navigare a bordo di meravigliosi vascelli per i sette mari alla ricerca di favolosi tesori, navi da assaltare e discinte fanciulle da salvare rimangono nell'immaginario collettivo un'esperienza bella da poter vivere, o fantasticare di farlo, almeno una volta. Se poi i vascelli sono pure volanti e servono fra le altre cose a muoversi fra le nuvole per raggiungere isolotti e città sospese nel cielo, ancora meglio. Ed è proprio uno scenario simile quello che faceva da sfondo all'universo di uno dei gioielli del genere GDR, uscito nell'ottobre del 2000 sulla sfortunata quanto sottovalutata console Dreamcast di SEGA, vale a dire Skies of Arcadia.

Nei cieli di Arcadia

Il mondo in cui si sviluppava la storia di questo interessante gioco di ruolo era proprio quello dell'Arcadia del titolo. Un pianeta caratterizzato dall'assenza di terraferma e di distese d'acqua, composto invece da diverse piccole isole fluttuanti nel cielo, sulle quali si erano stabiliti i maggiori insediamenti umani facenti parte di sei civiltà distinte fra loro. Il viaggio tra queste zone era possibile, come detto all'inizio, solo a bordo di particolari mezzi volanti e al rischio della propria vita, visto che l'aria era infestata da orde di pirati e di fuorilegge di varia natura.

Skies of Arcadia - Che fine hanno fatto?

Questi ultimi non aspettavano infatti altro che derubare chi si avventurava fra le nuvole, a dispetto perfino dei pattugliamenti della flotta di Valua, un tirannico impero comandato dalla perfida Teodora, che mirava al controllo e al dominio dell'intera Arcadia. In che modo? Sfruttando dei misteriosi cristalli magici in grado di controllare i Gigas, degli enormi mostri dal potere sovrumano. Delle autentiche armi di distruzione di massa create da una civiltà antichissima. In tale contesto entrava in ballo il giovane e generoso corsaro Vyse, membro della fazione dei Blue Rogue, assieme alla sua amica Aika e a una ragazza misteriosa di nome Fina, trovata prigioniera durante un abbordaggio. Insieme i tre eroi, ai quali poi se ne aggiungevano altri, intraprendevano un viaggio per impedire che l'Impero di Valua si impossessasse dei sopra citati cristalli (sei in totale), che li avrebbe portati al controllo del pianeta. Se la trama pur appassionante non era originalissima, ambientazione e personaggi carismatici a parte, con la minaccia di oppressione e di fine del mondo costituita dalle mire espansionistiche della classica nazione guerrafondaia, altrettanto si poteva dire per la struttura stessa del prodotto, compreso il suo battle-system. Nel gioco c'erano infatti dungeon da esplorare e battaglie a turni rigorosamente casuali e molto frequenti, da affrontare spesso in sequenza. Queste erano gestite dal giocatore attraverso un apposito menu da dove selezionare un'azione specifica per ognuno degli elementi del gruppo, e che andavano dal classico attacco fisico, a quello magico fino all'uso di potentissime mosse speciali, cercando per quanto possibile di anticipare idealmente le mosse del nemico. Di inedito, per il periodo, c'era semmai la possibilità di poter cambiare le armi, le armature e gli accessori anche durante lo scontro, adattando quindi l'equipaggiamento ai nemici in quel momento sullo schermo. Ovviamente come da tradizione i personaggi crescevano di livello e acquisivano oggetti sempre più forti man mano che progredivano nell'avventura.

Skies of Arcadia - Che fine hanno fatto?

Skies of Arcadia, che fine ha fatto il JRPG nei cieli per antonomasia?

Originale a suo modo

A differenziare Skies of Arcadia dal resto delle produzioni di genere erano quindi un particolare sistema di reputazione, che a seconda delle scelte fatte in battaglia e delle decisioni prese all'interno dei dialoghi dal giocatore, accresceva la fama di Vyse rendendolo sempre più famoso e nominato nei porti di Arcadia. E le fasi esplorative e di battaglia a bordo di vascelli volanti. Spostarsi infatti da un atollo all'altro fra ammassi di soffici nuvole, nell'azzurro del cielo non aveva eguali. E quando a distanza il videogiocatore intravvedeva un veliero nemico, l'adrenalina saliva a mille. Una volta ingaggiata una battaglia navale si passava all'apposita schermata di preparazione. In pratica all'inizio di un turno (anche questa tipologia di scontri era gestita attraverso di essi) bisognava decidere quali compiti assegnare a ogni membro del party presente a bordo per un massimo di quattro.

Skies of Arcadia - Che fine hanno fatto?

Quindi se attaccare, difendere, curare e via discorrendo. Poi quali eventuali strumenti usare per lo scopo (tipi di cannone, proiettili, etc), utilizzando in tal senso i punti disponibili per eseguire l'azione, tenendo conto di alcuni parametri legati a una griglia e ai colori presenti. Oltre che assegnare lì gli incarichi, infatti, su di essa si potevano vedere in anteprima le mosse del nemico, contrassegnate da caselle di colore Verde (nessuna azione di offesa all'orizzonte), Rosso (attacco potente o speciale) o Giallo (cannonata in arrivo). Una volta stabilita la strategia da adottare, partiva una sequenza dal taglio cinematografico (per l'epoca) che mostrava il combattimento tra le due navi. Alla lunga queste battaglie potevano forse risultare un po' noiosette a causa di una certa ripetitività e lunghezza, ma in generale riuscivano a mantenere lo stesso un certo fascino. Eppure, nonostante quanto abbiamo raccontato fino a ora, e l'ottima accoglienza da parte della critica che gli attribuì voti in linea di massima sopra al nove, Skies of Arcadia non riuscì purtroppo a vendere tantissime copie: solo 100.000 in Asia e 10.000 nel resto del mondo nella sua incarnazione per Dreamcast. Una riedizione del gioco intitolata Skies of Arcadia Legends si vide anni dopo su GameCube di Nintendo, con qualche aggiunta qua e là, soprattutto per quanto riguardava la presenza di un nuovo personaggio giocabile, la grafica migliorata e la minor frequenza degli incontri casuali durante le fasi esplorative. Ma niente di che. Per il resto, a parte un cameo di Vyse e Aika in Valkyria Chronicles, rispettivamente come Mitragliere e Scout nella Squadra 7, e di Fina come medico, sempre nello stesso titolo, ma come personaggio non giocabile, degli eroi di Skies of Arcadia si sono perse le tracce fra le nebbie del tempo. Di suoi seguiti all'orizzonte a oggi non c'è traccia, e anzi Hajime Satomi, amministratore delegato di SEGA, sembra aver messo una vera e propria pietra tombale sopra all'argomento dicendo in sintesi che per la sua compagnia non avrebbe senso un nuovo progetto legato al gioco, visto che secondo lui non verrebbe accolto bene dal pubblico, anche a causa dei tempi e dei gusti che cambiano. E la cosa sarebbe deleteria per le casse della società che dirige. Noi però siamo degli inguaribili ottimisti, e chissà che prima o poi, navigando per i mari della rete, non ci capiti un bel giorno di scorgere all'orizzonte l'annuncio di un altro Skies of Arcadia.