Un mese sulla Virtual Console - Agosto 2013

Dopo un mese finalmente memorabile per la Virtual Console di WiiU, forse il primo da quando esiste il servizio, si torna al caos che aveva preceduto Earthbound. O meglio, si torna al caos che Earthbound, così desiderato e atteso, aveva agevolmente mascherato. La situazione è sempre quella, purtroppo: uscite disordinate e dissennate, oltre a un catalogo imbarazzante rispetto a quello su Wii, con l'unico vantaggio di poter giocare, finalmente, le edizioni a 60hz. Non che la qualità complessiva di questo mese sia scadente, tutt'altro: all'eccellenza assoluta del primo The Legend of Zelda si aggiunge lo storico Galaga, oltre che il primo episodio di Harvest Moon e un curioso, poco conosciuto, strategico della Atlus: Romance of the Three Kingomds IV. A gettare scompiglio tuttavia sono i tre Street Fighter II messi online nello stesso mese, come accaduto recentemente per Mega Man: perché, quando il catalogo è così piccolo rispetto a quello del Wii, insistere su uno stesso brand in un periodo di tempo tanto ravvicinato? Non è una mossa molto sensata, né per i produttori né per gli utenti. L'organizzazione che aveva caratterizzato i primi tre anni della Virtual Console, quella per Wii, è solo un lontano ricordo.

Street Fighter II! Street Fighter II ha colonizzato la Virtual Console!

Galaga (NES)

Galaga è situato al limitare tra la preistoria e la modernità del videogioco, a cavallo tra due epoche, un punto di incontro tra due mondi diversi: degli antenati ha l'impostazione e il suono, dei successori i colori e dei pattern più complessi di quelli che poteva permettersi Space Invaders.

Come detto per Donkey Kong il mese scorso, la versione per NES probabilmente non è quella più adatta per godersi questo classico, arcade nel corpo e nell'anima: sia per lo schermo, costretto a una banda verticale per adattarsi al formato 4:3, sia per la rincorsa al punteggio, fine ultimo e giustificazione esistenziale di opere di questo tipo. Inutile aspettarsi una semplice quanto intrigante classifica online, lecito invece attendersi, e vedersi consegnata, l'agognata versione originale a 60hz. Anche solo per quest'ultimo dettaglio, foste fan del genere, sarebbe interessante recuperare questa versione di Galaga, un'opera che, lo ricordiamo, risale addirittura al 1981 (è stata convertita su NES solo anni dopo). Un reperto storico, dotato di quel fascino archeologico che rappresenta un valore aggiunto per ogni uscita su Virtual Console.
Voto: 7/10

The Legend of Zelda (NES)

The Legend of Zelda è un capolavoro, e uno dei videogiochi più importanti degli anni '80. Non ha inventato gli action-rpg, tantomeno le avventure, ma è stato così deflagrante e "avanti" rispetto a ogni simile prodotto dell'epoca, che ha finito per essere associato per lunghi anni al genere stesso.

Come artigianato, complessità, progettazione e realizzazione tecnica, era semplicemente qualcosa di mai visto: una macedonia di pregi che sarebbe stata riproposta in futuro dal solo Ocarina of Time. E non pensiate di conoscerlo se avete giocato i successivi episodi della serie: The Legend of Zelda fa categoria a parte, e per alcuni aspetti, facilitato anche dall'essenzialità degli 8 bit, è ancora il miglior Zelda esistente. Non per niente pare che Aonuma l'abbia preso come riferimento per lo sviluppo del capitolo su WiiU; questo perché il capostipite era totalmente non lineare, difficile e fortemente action. Gli enigmi, ormai estesi a ogni aspetto della saga, erano solo un ingrediente: c'erano, ma non intaccavano il nucleo, formato da azione ed esplorazione. Se la saga di Zelda saprà di nuovo risplendere come fatto nel 1986 e nel 1998, se saprà di nuovo illuminare l'intero mondo dei videogiochi, è tutto da dimostrare: sicuramente, però, in passato lo ha fatto. Eccome se l'ha fatto.
Voto: 9,5/10

Harvest Moon (SNES)

Harvest Moon è il più celebre simulatore di fattoria del mondo dei videogiochi, il che di per sé non sarebbe un grande traguardo, quindi aggiungiamo che si tratta di un ottimo gioco, e che il capitolo di esordio, Harvest Moon per SNES appunto, è tuttora uno dei migliori esponenti della serie.

Sono giochi prevedibilmente lenti e rilassanti, per certi versi assimilabili ad Animal Crossing: i risultati delle proprie azioni si vedono solo con lo scorrere del tempo, bisogna aspettare che le piante crescano, così che si possano vendere per poi investire su altri settori, cercando di rendere la fattoria sempre più grande e di successo. Un gioco da vivere giorno per giorno, a piccole sessioni, senza fretta. Un'esperienza avvalorata da tutte le attività secondarie inserite, compreso corteggiamento, fidanzamento, matrimonio e procreazione: uno dei primi giochi a proporre e trattare questo tema, sebbene in maniera infantile. Abbiamo detto che questo è uno dei migliori Harvest Moon, ma non è il migliore in assoluto: gli episodi successivi sono considerabili aggiornamenti e adattamenti più che seguiti, quindi potreste trovare più coinvolgenti alcune iterazioni più recenti. Dipende molto dal valore che attribuite alla grafica.
Voto: 7/10

Romance of the Three Kingomds IV: Wall of Fire

Questo episodio è giunto in occidente solo grazie alla Virtual Console, eppure Romance of the Three Kingdoms ha raggiunto e superato i dieci capitoli, sempre firmato da Koei. Si tratta di uno strategico tradizionale, lento e ragionato, dotato di una profondità fuori dal comune: estremamente stratificato e ricco di sfumature, affrontabile in diverse maniere, sia per quanto riguarda la difficoltà, sia per l'approccio (storico o meno).

Si sceglie un regnante e si fronteggiano gli avversari, preparando l'esercito ma non solo: città, investimenti ed equipaggiamento, va curato l'assedio a tutto tondo. Chiaramente il gioco presta il fianco per quanto concerne spettacolarità e "messa in scena", visto che gli scontri, pur presentati e preparati eccezionalmente, non vanno oltre alcune righe di testo. Il testo, già: a meno che non siate a vostro agio con l'inglese, lasciate perdere questo gioco. C'è da leggere parecchio, e con attenzione. Se siete appassionati dal genere e la lingua non rappresenta un ostacolo, se l'ambientazione asiatica e la scarsa spettacolarità non vi turbano, Romance of the Three Kingomds IV: Wall of Fire potrebbe rivelarsi una gradita sorpresa.
Voto: 6,5/10

Street Fighter II: The World Warrior (SNES)

È molto difficile ad anni di distanza giudicare un gioco del genere: è vero che i suoi immediati successori (più simili ad update) lo hanno migliorato ed ampliato, ma è anche vero che, volendo conoscere la storia dei videogiochi, è questo, e non gli altri, il titolo che l'ha cambiata.

Street Fighter II ha rappresentato un fenomeno di massa, e ha rimpolpato le sale giochi - perché la versione per eccellenza non è certo questa su console, bensì il cabinato. C'è riuscito grazie a una sfilza di personaggi grandiosi, sia per caratterizzazione grafica che ludica, ma soprattutto in virtù di meccaniche talmente profonde e avanzate da relegare tutti i picchiaduro usciti in precedenza alla preistoria del genere. Tre tipi di pugni e calci, prese a distanza ravvicinata e mosse speciali, a volte addirittura a mimare il movimento del personaggio (come nella mezzaluna di Ryu e Ken), per dare vita a una fisicità mai "sentita" prima in un prodotto simile. Street Fighter II è stato semplicemente epocale, per i picchiaduro e per i videogiochi, e a vent'anni di distanza è ancora fantastico. Accusa il colpo solo in quanto a ritmo e velocità d'azione.
Voto: 8,5/10

Street Fighter II Turbo: Hyper Fighting (SNES)

Molto probabilmente questa è la miglior versione di Street Fighter II uscita su console, si tratta di un perfezionamento del primo episodio, senza le tante aggiunte che sarebbero venute dopo, ma con un maggiore equilibrio generale.

Al cast originario, che purtroppo non abbiamo modo di trattare (non che ce ne sia bisogno, vista la fama dell'opera), qui si aggiungono i quattro "boss", finalmente in forma giocabile. Gli innesti si intersecano alla base perfettamente, in modo naturale: non vengono avvertiti come aggiunte, ma come un completamento dell'originale. Esattamente come la possibilità di sfidarsi con lo stesso personaggio, e come le varie mosse inserite per bilanciare il roster storico. Il tutto avvalorato dalla possibilità di selezionare la velocità di gioco, più gradita adesso (forse) che in passato: se l'aspetto in cui Street Fighter II è invecchiato peggio è il ritmo, questo aggiornamento consente di evitare, e oltrepassare, il problema. Doveste scegliere solo una delle versioni pubblicate questo mese, questa forse è quella più indicata.
Voto: 9/10

Super Street Fighter II: The New Challengers (SNES)

Pubblicato per ultimo tra i tre qui trattati, Super Street Fighter II: The New Challengers era perfetto, commercialmente parlando, all'epoca dell'uscita; meno perfetto, invece, risulta se ripreso in mano adesso. Più ricco di personaggi e con più modalità, ma anche meno equilibrato e con combattenti meno carismatici:

se il roster originario era stato un successo su tutta la linea, questo molto semplicemente non è allo stesso livello di eccellenza (quasi impossibile da raggiungere, effettivamente). Come conversione dall'arcade è la peggiore delle tre - pur rimanendo superiore al capostipite, graficamente parlando - e condivide con l'originale un ritmo più lento rispetto ad Hyper Fighting, una semplice caratteristica all'epoca, un difetto adesso, soprattutto per un sequel. Rimane comunque un picchiaduro eccezionale, con una modalità multiplayer ricca e molto divertente. Ribadiamo, quello che a posteriori forse lo rende un'edizione più ambigua dei predecessori è proprio la maggiore grandezza: più ampio, più voluminoso, ma anche qualitativamente meno equilibrato. E più lento del predecessore, soprattutto.
Voto: 8/10