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Un assaggio di Forza

A poco più di 15 giorni dal lancio di Xbox One, la nostra prova esclusiva col gioco Turn 10

PROVATO di Alessandro Arndt Mucchi   —   06/11/2013
Forza Motorsport 5
Forza Motorsport 5
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Che gli sviluppatori di Turn 10 abbiano seriamente a cuore le auto che riproducono nella loro fortunatissima serie di videogiochi è cosa assodata, così come è fuori discussione la passione per il suo lavoro di Dan Greenawalt, Game Director di Forza Motosport 5, una persona che a San Francisco non vedeva l'ora di mostrarci il prodotto (quasi) finito di tre anni di sforzi. In esclusiva italiana, abbiamo avuto un ultimo incontro prima dell'uscita con uno dei titoli più attesi tra quelli che accompagneranno il lancio di Xbox One: ci siamo seduti a provarne la modalità carriera, spulciando tra le opzioni ed esaminandone la tecnica, per più di due ore di giocato.

Forza Motorsport 5, sempre a 60 frame al secondo e 1080p... benvenuta, next gen!

Partire in quinta

Che i racing game accompagnino il lancio di una console non è certo una novità; quello che è nuovo è che questa volta si tratta di uno dei titoli di punta di Microsoft, ultimo capitolo di quella serie in grado di presentarsi al pubblico come il punto di riferimento del genere. Greenawalt non fa mistero delle comodità di essere first party, un ruolo che ha permesso ai Turn 10 di lavorare a strettissimo contatto con la casa di Redmond fin dai primi prototipi di Xbox One, per individuare insieme quali sarebbero dovuti essere i punti forti del nuovo hardware così da permettere processi di sviluppo più fluidi e definire insieme le caratteristiche della next gen.

Un assaggio di Forza

Next gen, tra le altre cose, vuol dire Forzavista: potenziamento dell'analoga Autovista già presente nel passato capitolo, ora disponibile per tutte le duecento e più vetture in gioco, e che abbiamo potuto subito apprezzare esplorando l'Honda S2000 CR del 2009 scelta come auto iniziale della nostra carriera. Dopo una primissima guidata introduttiva a bordo di una splendida McLaren P1, nella quale non si può che apprezzare l'ottimo feedback del pad di Xbox One, si viene indirizzati verso la prima categoria di auto disponibile, Modern Sport, per una serie di quattro tracciati nei quali incominciare a guadagnare i primi crediti. Da quanto provato, l'impressione è che il giocatore medio debba per forza completare queste prime gare prima di avere i fondi necessari all'acquisto di una nuova vettura, ma d'altro canto si tratta anche di un percorso evidentemente pensato per proporre al giocatore varie situazioni, sia dal punto di vista estetico che, soprattutto, da quello del gameplay. Cominciare dal Bernese Alps, il tracciato virtuale introdotto in Forza Motorsport 4, per poi passare a Indianapolis, Dunsfold (il test-track di Top Gear) e Laguna Seca, permette al giocatore-pilota di prendere da subito confidenza con percorsi decisamente diversi tra loro, esplorando la risposta dei comandi alle diverse sollecitazioni (come per esempio all'urto delle decine di cassonetti dell'immondizia che ci rimbalzano addosso a Dunsfold) e magari sperimentando con il sistema di aiuti.

Dall'uomo alla macchina

La tecnologia Drivatar permette di studiare lo stile di guida dei vari piloti connessi al cloud di Xbox One, registrandone i comportamenti, per poi riproporne una versione controllata dal computer nelle gare durante la carriera. Sulla carta si tratta di un'innovazione capace di rivoluzionare le gare, eliminando quei trenini di macchine tutte infilate a seguire la traiettoria migliore. Ma come si comporta davvero su strada?

Un assaggio di Forza

Un esempio di come questa tecnologia abbia del potenziale decisamente interessante l'abbiamo avuto giocando un Chase Event, gara che ci vedeva correre su un tracciato popolato da vetture "civili". La differenza nei comportamenti tra i nostri effettivi avversari e le auto d'intralcio si è rivelata evidente, con i primi a tentare sorpassi, ostruire traiettorie, scoprire spazi per poi richiuderli e addirittura tamponare, e le seconde semplicemente a seguire percorsi lineari. Le auto extra, come ci ha spiegato Greenawalt, sono controllate anch'esse da Drivatar, ma con alcuni interruttori spenti nell'intelligenza artificiale così da renderle più prevedibili. Il contrasto tra i due stili di guida è dunque forte e, anche se al momento il bacino di Drivatar è ovviamente ristretto date le pochissime persone con accesso al gioco, abbiamo notato non poche differenze tra i diversi piloti.

Un assaggio di Forza

In tutto questo, poi, si inserisce anche il ruolo del Drivatar dell'utente: dopo le prime tre o quattro gare, infatti, il computer avrà raccolto dati a sufficienza per creare e liberare in rete l'alter ego virtuale del giocatore, così da fargli ottenere crediti in caso di buone prestazioni, fermo restando un continuo monitoraggio dei comportamenti per tenere il Drivatar sempre aggiornato. Ora, detto questo si potrebbe fare l'equazione "giocatore imbattibile = Drivatar imbattibile", temendo l'arrivo nelle proprie partite di intelligenze artificiali quasi perfette in grado di disegnare sempre la traiettoria migliore. Gli sviluppatori statunitensi, però, non si sono lasciati sfuggire il possibile rischio, ed hanno introdotto la possibilità di selezionare il livello di abilità dei Drivatar, livello al cui aumento troviamo il corrispettivo incrementarsi dei crediti ottenuti in partita. Un altro sistema per ottenere più fondi è legato al modello di guida: disattivando gli aiuti si guadagnano diversi punti percentuale sulle entrate, così come il continuo guidare le auto di un singolo produttore fa sì che le nostre attenzioni nei suoi confronti vengano ricambiate da introiti maggiori.

A ognuno il suo

Come già sappiamo dai nostri precedenti incontri con l'opera Turn 10, in Forza Motorsport 5 la modalità carriera è strutturata in maniera da non costringere il giocatore ad una "corsa agli armamenti" obbligandolo a sostituire la sua vettura preferita con una più prestante per progredire. Si potrebbe però temere di perdere l'indispensabile senso di progressione, ma le diverse tipologie di eventi e la possibilità di potenziare la propria vettura sembrano in grado di dare comunque l'idea di un percorso di crescita. Soprattutto l'officina virtuale si è dimostrata fin da subito ricca di spunti per la modifica dei modelli base, alcuni magari semplici come la selezione dei colori o delle livree personalizzate, altri ben più complessi e tecnici come l'analisi di componenti meccaniche suddivisa su più livelli.

Un assaggio di Forza

Per chi volesse ottenere il meglio possibile dalla propria auto, senza però occuparsi in prima persona della scelta dei pezzi, esiste comunque l'opzione di lasciar decidere al computer le evoluzioni migliori dopo avergli assegnato un obiettivo da raggiungere. Il nostro tempo con Forza Motorsport 5 è quasi giunto al termine, ma possiamo ancora scendere in pista per un ultimo sguardo all'aspetto tecnico del titolo. Non è un mistero che i modelli delle vetture siano di grande qualità, soprattutto quando sono chiamati alla riproduzione di materiali e tessuti, disegnati con texture convincenti ed apprezzabili particolarmente in Forzavista, magari mentre scattiamo un'istantanea utilizzando il ricco photo mode, che ritorna anche in questo capitolo. Il sistema dei danni, poi, si è rivelato ben programmato ed in grado di riprodurre sui modelli delle auto gli effetti di una guida spericolata, partendo dai semplici graffietti alla carrozzeria, per arrivare a vere e proprie deformazioni della stessa. I tracciati forse non sono spettacolari come le vetture che li percorrono, ma quelli che abbiamo visto ci hanno offerto palette cromatiche varie, grazie al motore di illuminazione, vera e propria evoluzione del precedente e, soprattutto, hanno sempre girato a 60 frame al secondo con una risoluzione di 1080p. Insomma, benvenuta next gen. Ecco, a voler trovare due punti non proprio riuscitissimi della produzione statunitense, questi potrebbero essere l'accompagnamento musicale e alcuni saltuari caricamenti di troppo nei menu; caricamenti che però si fanno perdonare dagli ottimi video di presentazione che li seguono, raccontati dai tre conduttori di Top Gear. Insomma, Forza Motorsport 5 si conferma come uno dei titoli da attendere con maggiore attenzione il prossimo 22 novembre.

CERTEZZE

  • Sistema di guida convincente e scalabile
  • Modelli poligonali delle macchine di alto livello
  • I Drivatar sembrano in grado di dare quel qualcosa in più alle gare in singolo

DUBBI

  • La libertà nella carriera può essere misurata per bene solo da una prova approfondita
  • Il giudizio finale sui Drivatar dovrà attendere lo stress-test del lancio