139

Battaglie romane

In esclusiva per l'Italia, abbiamo provato ben quattro livelli di Ryse: Son of Rome

PROVATO di Alessandro Arndt Mucchi   —   06/11/2013
Ryse: Son of Rome
Ryse: Son of Rome
News Video Immagini

Quasi ci dispiace di avere due ore di prova esclusiva di Ryse: Son of Rome. Quasi temiamo di rovinarci il godimento del prodotto completo una volta che andremo a giocarlo sul divano di casa. Quasi, perché poi le immagini del trailer di presentazione che ci viene mostrato sono così invitanti che si fatica a pazientare, e una volta seduti davanti allo schermo con le cuffie in testa ci si rende in fretta conto di quanto il titolo Crytek sia una delle proposte più interessanti, se non il vero e proprio titolo di punta, del lancio di Xbox One.

Battaglie romane

A San Francisco abbiamo giocato primo, secondo, terzo e quinto livello della campagna, più volte, provando diversi gradi di difficoltà in un crescendo di azione e spettacolarità che a volte quasi distrae dalla gestione dei combattimenti, tanto i colori vibranti riempiono lo schermo. Non facciamo mistero di essere colpiti dal livello tecnico di Ryse, fin dalla sua prima apparizione del resto si è presentato come il titolo più appariscente della line-up di Xbox One. Dietro a tanta beltà - beltà che analizzeremo con calma più avanti - si nasconde però un gameplay convincente e divertente, basato su un sistema di combattimento spettacolare e strutturato su più livelli.

Ryse è una delle proposte più interessanti, se non il vero titolo di punta, del lancio di Xbox One

Forza magica

Il "flow", il flusso dell'azione, è uno dei tre pilastri portanti dell'opera Crytek. Abbiamo già avuto modo di analizzare il sistema di combattimento di Ryse a Colonia, ma ora, dopo qualche mese, possiamo fugare i dubbi che avevamo in terra teutonica confermando che i problemi sono stati, in parte, risolti. Gli scontri ricordano Assassin's Creed come impostazione: si viene circondati da nemici, si hanno attacchi normali e forti (per spezzare le difese), parate (da attivare con il massimo tempismo) e finisher strutturate come QTE. La principale differenza con il titolo Ubisoft, però, è l'indole aggressiva dei nemici, che non si limitano a guardare lo scontro, ma attaccano a più riprese anche a pochissima distanza l'uno dall'altro.

Battaglie romane

Vero cuore del combattimento, dunque, è la parata con lo scudo attivabile nel fulmineo spazio di un frame, indipendentemente dalla posizione di partenza. Non importa quello che si sta facendo, la pressione del tasto A farà girare automaticamente il nostro Marius verso l'assalitore per bloccarne il colpo, rapidamente, e senza che la fluidità dell'azione ne risenta. Al penultimo livello di difficoltà (l'ultimo non era attivo durante la demo) i nemici mettono a dura prova i riflessi del giocatore, fiondandosi aggressivi sul nostro avatar inscenando scontri spettacolari e cinematografici, un po' per le finisher decisamente d'effetto e un po' perché, se si è bravi, Marius si muove da un nemico all'altro dando vita a coreografie da film d'azione. Ovviamente, poi, una buona prestazione in combattimento non è utile solo ai fini della spettacolarità, ma si traduce anche in più punti esperienza guadagnati e in facilitazioni durante l'azione. Ogni finisher portata a termine con successo, infatti, ci garantirà un bonus nell'area da noi selezionata tra le quattro disponibili sul D-Pad, attivabili in ogni momento. Potremo decidere di recuperare salute, di ricevere del focus extra (l'energia necessaria a Marius per una sorta di bullet time), di aumentare i danni o di incrementare il nostro guadagno di punti esperienza.

Battaglie romane

Questa selezione aggiunge un livello tattico ulteriore agli scontri, obbligando il giocatore ad una scelta strategica interessante e dalle conseguenze non trascurabili: il recupero di punti salute, per esempio, è capace di evitare non poche morti, così come il focus extra permette di rallentare il tempo più volte in rapida successione permettendo così la gestione agevole dei nemici più coriacei. Parlando di avversari, poi, ne abbiamo incontrati di diversi tipi, ognuno con la sua strategia d'attacco e oltre a quelli base, che si rivelano pericolosi solo in gruppo, abbiamo incontrato quelli armati di scudo (da superare con un attacco forte), quelli dotati di una gigantesca mazza (da evitare con una schivata al momento giusto) e quelli dotati di due spade, capaci di inanellare più attacchi di seguito chiamandoci a parate in rapida sequenza. Se l'intelligenza artificiale che controlla i nemici si è rivelata soddisfacente, lo stesso non possiamo dire di quella dedicata ai nostri commilitoni: i legionari che ci circondano, una volta avuto ragione del nemico preassegnato dal computer, si pietrificano e rimangono a guardare lo scontro da lontano, andando a rompere un po' l'atmosfera. Buona invece la loro risposta ai comandi diretti che è possibile impartire in alcuni momenti determinati, abbiamo potuto ordinare la tipica formazione a testuggine avanzando contro una linea di arceri, in un frangente ben preciso e senza la possibilità però di studiare una tattica differente. In generale, dunque, è questo il più grande dubbio che dobbiamo risolvere giocando alla versione definitiva di Ryse: a fronte dell'atmosfera ottima, dell'azione spettacolare, dei combattimenti ben fatti, bisogna vedere se sia possibile creare un'esperienza così coinvolgente senza imbrigliare il giocatore in un percorso predefinito.

Storia di Roma

Ryse non è una lezione di storia, non ci si aspetti dunque di ritrovarci una rappresentazione fedele del sacco dei barbari del 410. Ryse è un'opera di fantasia che fa più che bene il suo dovere nell'immergere il giocatore in una storia interessante e con qualche (prevedibile) colpo di scena fin dai primi capitoli, storia però della quale possiamo dirvi poco o niente a causa di indicazioni ben precise di Microsoft.Ci sentiamo comunque di essere d'accordo con le linee guida presenti nell'embargo firmato in California, linee ideate per garantire ad ogni giocatore un'esperienza completa di un titolo nel quale la componente narrativa gioca un ruolo importante.

Battaglie romane

Quello che possiamo dire, però, è che nei livelli provati abbiamo incontrato un buon ventaglio di situazioni proposte, tutte legate dal fil rouge degli scontri all'arma bianca. Capita di dover colpire bersagli lontani grazie ai pila (i tipici giavellotti romani), capita di dover interagire con elementi del mondo di gioco, capita di dover utilizzare armi fisse, e soprattutto capita di farlo in ambientazioni varie e dall'atmosfera convincente. Che si combatta nei palazzi della Roma bene, circondati da lucidi marmi ed inserti dorati, tra le bancarelle di un mercatino, tra gli scogli di una costa frastagliata o nel buio di una foresta abitata da barbari con la passione per il mistico, si ha sempre voglia di esplorare un mondo di gioco la cui palette cromatica sembra fatta apposta per impedirci di allontanare gli occhi dallo schermo. Non che sia tutto perfetto, attenzione, visto che qualche compenetrazione poligonale spunta qua e là, che l'interazione con l'ambiente è limitata solo ad oggetti determinati, e che quando si ficcanasa fuori dal percorso prestabilito è tutto un fiorire di muri invisibili. Niente di drammatico, sia chiaro, anche perché si tratta di un action game e e l'impressione globale è ancora ottima, ma l'alto livello tecnico che vediamo durante le scene d'azione talvolta risente di qualche imprecisione. Pollice del tutto su, invece, per il sistema di gestione delle skill, sistema nel quale andare spendere i punti esperienza guadagnati in partita così da potenziare vari rami d'abilità del nostro Marius.

CERTEZZE

  • Visivamente il titolo più forte di Xbox One
  • Combattimenti fluidi e spettacolari
  • Modalità campagna coinvolgente e cinematografica

DUBBI

  • Qualche sbavatura tecnica nei dettagli
  • La libertà lasciata al giocatore