SteamOS sta iniziando ad emettere i primi vagiti. La beta (nome in codice Alchemist) del sistema operativo di Valve, basato sul kernel di Linux, è stata rilasciata qualche giorno fa ed è quindi possibile per chiunque installarla sul proprio PC. Uno dei primi misteri svelati da questa versione embrionale è il grado di parentela con le distribuzioni classiche del pinguino.
Sapevamo da giorni che, nonostante insistenti voci di corridoio affermassero il contrario, non sarebbe stata utilizzata una variante di Ubuntu, ma è stata solo con l'uscita del codice che si è potuto scoprire che alla base di SteamOS c'è una rivisitazione dell'affidabile Debian Wheezy, corredata dall'ambiente desktop GNOME 3. Prima di procedere all'installazione è necessario verificare le caratteristiche del proprio sistema, che dovrà forzatamente essere dotato di un processore a 64bit, di 4 Gbyte di RAM e di una scheda video NVIDIA (il supporto per GPU Intel e AMD arriverà a breve). Strabiliante il quantitativo di spazio libero su hard disk richiesto: ben 500Gbyte! In realtà ne saranno sufficienti circa un decimo per poter completare con successo la procedura che suddivide l'unità in cinque partizioni, tre delle quali da 10 Gbyte, una da mezzo giga, mentre quella principale (home) è occupata per 2,7 Gbyte. Altro importante requisito è quello che riguarda la scheda madre che deve essere dotata di BIOS UEFI: tuttavia esiste un metodo, che il blogger FrostyCoolSlug ha pubblicato su Reddit, per aggirare questa limitazione.
Due le modalità di installazione: quella automatica sfrutta le tecnologie messe a disposizione dalle recenti mainboard per ripristinare un'immagine dell'OS e richiede che venga scaricato un file da 2,7 Gbyte. Si tratta di una procedura semplicissima che permette di utilizzare sin da subito il sistema operativo. Quella personalizzata invece prevede il lancio di un classico installer Debian; è un po' più complicata in quanto la creazione della partizione di ripristino è a carico dell'utente, ma ha il vantaggio di richiedere un archivio più leggero (poco meno di 1 Gigabyte). Da evidenziare che in nessun caso è possibile mantenere una partizione esistente (in modo da scegliere, all'avvio del PC, quale OS lanciare). A questo livello di sviluppo potrebbe tuttavia essere interessante valutare le caratteristiche del neonato di casa Valve senza privarsi di Windows, realizzando quindi una macchina virtuale su cui installare lo SteamOS. Esistono diverse utility user-friendly che ci permettono di creare una Virtual Machine: l'applicativo ufficiale Microsoft prende il nome di Windows Virtual PC per Windows 7 (per tutte le edizioni tranne la Starter) e Hyper-V per Windows 8 (solo per la versione Pro). In alternativa si possono utilizzare client di terze parti come VMware Player (a pagamento) o VirtualBox (gratuito). La procedura di installazione è giocoforza quella personalizzata descritta poco sopra: per potersi orientare rimandiamo ad un'utile guida pubblicata su YouTube dall'utente Dan de Wall che si è avvalso del tutorial del gruppo Steam Universe.
Un sistema operativo gratuito e leggero, ma con molte funzionalità non ancora implementate
All'avvio
L'avvio standard apre la modalità Big Picture di Steam, del tutto identica a quella disponibile con il client per Windows. Questa interfaccia è stata pensata per poter essere utilizzata anche con un joypad: quello dell'Xbox 360 viene riconosciuto senza alcun problema dal sistema operativo, anche se, come noto, la periferica "regina" sarà lo Steam Controller che, a differenza delle varie Steam Machine, sarà realizzata in esclusiva da Valve. Oltre alla classiche funzioni che permettono di spostarsi tra il negozio e la propria libreria digitale (da notare che è possibile evidenziare i soli giochi compatibili con Linux), Big Picture fornisce anche un browser che permette la consultazione "da divano" dei siti più popolari come Twitter, Google e Facebook. Il testo può essere infatti digitato anche da pad, tramite un ingegnoso ottagono ai vertici del quale sono stati suddivisi i caratteri. Pur non potendosi propriamente definire intuitiva, questa soluzione, una volta fattaci l'abitudine, potrebbe risultare abbastanza veloce; tuttavia la sensazione che ci sia ancora molto lavoro da fare è evidente.
Per quanto sia possibile navigare tra i video di YouTube o i post di Reddit, l'interfaccia grafica non è affatto ottimizzata per i televisori, dove soprattutto le righe di testo perdono definizione, e la navigazione nel complesso risulta macchinosa. Il sistema operativo non è in grado di far girare giochi per Windows, né è al momento previsto il supporto per software di emulazione (ci sia concesso il paragone esemplificativo) come Wine; è possibile però installare senza alcun problema quei titoli che sono stati programmati appositamente per Linux. Una delle funzionalità più importanti, in attesa del momento in cui le maggiori software house decidano di rilasciare release dedicate dei propri best seller, è lo streaming dei titoli DirectX. Tale feature non è al momento disponibile per SteamOS, ma Valve ha annunciato che a breve partirà un beta-test che riguarderà però anche gli utilizzatori di piattaforme Microsoft. Cercando tra le righe di codice gli utenti del gruppo SteamDB Adventures hanno scoperto anche la presenza di un lettore multimediale integrato con Spotify, anche se non c'è alcun annuncio ufficiale sull'eventuale disponibilità di un beta test. Tra le opzioni con cui personalizzare il client c'è anche quella (disabilitata di default) che permette di accedere al desktop di Linux. Qui è possibile trovare le classiche utility di produttività come il lettore di file pdf, la calcolatrice, l'agenda e tutte quelle applicazioni in grado di trasformare la "giocosa" Steam Machine in un insospettabile compagno di lavoro.
Considerazioni
Forse ci si attendeva qualche novità più sostanziosa dal sistema operativo di Valve: ad oggi invece ci troviamo di fronte, in buona sostanza, ad una versione Linux del client Steam. Sicuramente è troppo presto per trarre delle conclusioni, però restano alcune perplessità sulla mancanza di esclusive che possano contraddistinguere lo SteamOS dall'applicazione Windows: la modalità Big Picture, di per sé interessante e meritevole di attenzione, esiste in entrambe le release, così come (a quanto pare) sarà possibile effettuare lo streaming di videogame anche da ambienti Microsoft.
Da quanto ci sembra di capire, sin da queste prime impressioni di utilizzo, il supporto degli sviluppatori sarà di fondamentale importanza per dare una spinta all'adozione del nuovo software. Non ci aspettiamo di certo di vedere produzioni esclusive per sistemi Linux, piuttosto versioni ottimizzate per le librerie grafiche OpenGL, il cui presunto primato nei confronti delle più diffuse DirectX è però tutto da verificare. Resta comunque (e non è cosa di poco conto) il valore aggiunto del supporto di Valve, i cui update automatici permetteranno di avere un sistema (gratuito e studiato per i giocatori) sempre aggiornato senza le complicazioni che a volte si possono verificare in questi casi, e non ci stiamo riferendo alla sola piattaforma del pinguino. Il mercato è comunque in fermento: il 2014 si aprirà con il CES dove si attendono le Steam Machine dei big dell'IT, così come l'annuncio di ulteriori titoli compatibili con il nuovo OS; a poca distanza Valve ospiterà una conferenza privata con gli sviluppatori da cui ci si attende qualche importante indiscrezione. Multiplayer sarà come sempre impegnata nel tenere aggiornati i propri lettori sull'andamento di un progetto che, aldilà delle comprensibili perplessità iniziali, è destinato a ricoprire un ruolo di grande interesse per i giocatori.