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Pronti al via

A un mese dall'uscita, abbiamo approfondito con gli sviluppatori lo stato di Reaper of Souls

SPECIALE di Umberto Moioli   —   26/02/2014
Diablo III: Reaper of Souls
Diablo III: Reaper of Souls
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Blizzard deve stare molto attenta a quello che fa con Diablo III: Reaper of Souls perché la posta in gioco è altissima. Quello che la casa di Irvine si sta giocando non è tanto la buona riuscita del progetto, che dopo quindici milioni di copie vendute e statistiche di gioco impressionanti non è in discussione, quanto piuttosto la possibilità che questo terzo capitolo resti impresso nella memoria dei giocatori. Che un giorno, magari lamentandosi per certe scelte di Diablo IV, qualcuno guardi indietro con nostalgia. Per ottenere un simile risultato dovrà tirar fuori dal cilindro un'espansione ricca di contenuti e poi lavorarci sopra dopo il lancio, continuando a plasmarla anche tenendo da conto i feedback di un'utenza competente e appassionata. Avendone già parlato diverse volte, non ultima con un provato della beta, abbiamo accolto con piacere la possibilità di volare a Parigi e scambiare quattro chiacchiere con Wyatt Cheng, senior technical game designer, che ci ha raccontato quali aggiustanti ancora andranno fatti in vista dell'uscita e le ragioni dietro alcune scelte controverse.

Siamo tornati a giocare l'espansione di Diablo III, Reaper of Souls: ecco cosa abbiamo scoperto

Diablo 2.0

Pronti al via

L'offerta ludica di Reaper of Souls (e della patch 2.0 che ne precede l'uscita) è sembrata fin dall'annuncio solida e ben definita: una nuova entrata, il Crociato, per dare a tutti qualcosa di inedito su cui mettere le mani; un quinto atto di spessore dotato di atmosfere e tematiche che guardano al passato della serie; e infine un end game di sostanza, che prevede una modalità di gioco tutta nuova, sfide e ricompense inedite, il così detto Loot 2.0 e tante modifiche a tutte le classi già presenti. Centrale è la volontà del team di sviluppo di slegare la progressione degli eroi dalla "tirannia" della casa d'aste, che cessa così di esistere, e riportare al centro dell'esperienza di gioco la raccolta dell'equipaggiamento. Aggiustamenti a cui, a sentire Wyatt Cheng, la beta ha fatto decisamente bene: "è andata come speravamo, abbiamo ricevuto tanti consensi. Lo scopo per questo genere di test è duplice: da una parte ci sono ovviamente le ragioni di design, quindi i cambiamenti che abbiamo fatto e continuiamo a fare al gameplay, e poi ci volevamo assicurare che l'infrastruttura tecnica fosse solida e pronta per il lancio". Un dettaglio non da poco considerando che proprio la stabilità dei server è stata il motivo di tantissime discussioni all'uscita di Diablo III, quando le macchine installate da Blizzard non erano chiaramente sufficienti per ospitare tutti coloro si sono riversati online. "In questi mesi abbiamo rivisto il numero di oggetti leggendari, modificato delle statistiche e certi poteri. Il sistema di difficoltà ha subito dei cambiamenti assieme ad alcuni dei nuovi affissi applicati ai mostri, così da ottenere un miglior bilanciamento della sfida".

Pronti al via

Nelle ultime settimane Blizzard non ha comunque lavorato solo alle modifiche, ma ha fatto anche un numero limitato di aggiunte: la Pool of Reflection, in particolare, può essere trovata casualmente nelle mappe e garantisce un bonus esperienza fin tanto che si resta in vita. Un incentivo extra a non morire, insomma. "Abbiamo fatto cambiamenti alle classi ad ogni singola patch, è un processo costante. Ci sono ancora aggiustamenti di minor entità che faremo ma il bilanciamento attuale non sarà troppo distante da quello dell'uscita di Reaper of Soul". Bisogna dire che proprio questi equilibri hanno fatto sorgere dubbi a diversi giocatori ancora insoddisfatti da come certi personaggi si comportano rispetto ad altri, per cui è probabile che questo versante sarà uno di quelli da seguire molto da vicino una volta rilasciata la versione finale dell'espansione. La grossa sfida che il team di sviluppo si è impegnato a vincere non è comunque solo relativa alla ricerca di un buon equilibrio tra le classi, che ancora probabilmente deve essere trovato, ma anche ad una maggior diversità di build utilizzabili con successo. "Reaper of Souls intende intensificare e rendere interessante il processo di acquisizione degli oggetti leggendari, poiché a questi sarà dato il compito di diventare parte integrante del proprio stile di gioco".

Scelte impossibili

Pronti al via

Mentre leggete queste righe si starà concretizzando la messa online della patch 2.0.1 per i giocatori in possesso di Diablo III. Ciò vorrà dire, per tutti, potersi confrontare con il sistema di loot rivisto, con le novità del Paragon 2.0 e con i livelli di difficoltà ridisegnati per offrire una sfida più flessibile. Una prima metà del processo di cambiamento che culminerà il 25 marzo con l'uscita di Reaper of Souls. Ciò che non vedrete, né ora né a fine mese prossimo, sarà la modalità player versus player a lungo rumoreggiata, sviluppata in parte e poi cancellata. "L'unica cosa che possiamo dire è che al momento non ci sono piani a breve termine per aggiungere una modalità PvP, nonostante sia una delle questioni che dibattiamo con maggior frequenza. Posso comunque affermare che di certo non abbiamo intenzione di tornare sull'idea di fare combattimenti all'interno delle arene, come era stato mostrato nella demo del BlizzCon di un paio di anni fa. Vogliamo creare un gioco dove il proprio personaggio dia l'impressione di essere incredibilmente potente, di poter controllare l'ambiente circostante, e questa filosofia mal si coniuga con una modalità competitiva classica. Piuttosto possiamo considerare dei contenuti PvEvP, dove l'interazione con le creature studiate per la campagna si unisca a quella tra i giocatori.

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Ma è qualcosa che ancora non si è concretizzato, sono solo idee. In generale credo che quello che i nostri giocatori vogliono sia misurare quanto il loro alter ego sia potente: il PvP è certamente un modo per farlo ma non credo sia il migliore". Reaper of Souls esplora l'idea di un end game cooperativo maggiormente sviluppato, dove la modalità Avventura, con le sue sfide e i Nephelam Rift, possa da una parte indirizzare chi finora non si era avvicinato agli estremi più impegnativi e gratificanti del titolo, dall'altra dare modo ai giocatori esperti di esplorare aree della mappa che erano rimaste fuori dalle "run" usualmente giocate. Negli ultimi mesi abbiamo visto diverse modifiche anche sotto questo punto di vista, sia nella forma delle ricompense ottenute sia nelle quest casuali che vengono sparpagliate su ciascun capitolo, ora più coerenti tra loro come lunghezza e difficoltà. Noi restiamo dell'idea che una modalità a punteggi con delle classifiche ben si inserirebbe in questo contesto, aggiungendo uno scopo alla competizione tra utenti. L'altro punto interrogativo che di recente ha sollevato dei dubbi è legato alla scelta di collegare gli oggetti leggendari all'account di chi li ha raccolti: "Siamo molto contenti di questa direzione. Posso capire perché ci siano persone interessate a scambiare questi pezzi d'equipaggiamento tra loro, in fondo era uno degli aspetti più importanti e popolari tra i fan di Diablo II, però è davvero complesso implementare quel genere di opzione senza rovinare il gioco. La verità è che nel momento in cui dai l'opportunità di scambiarsi armi e oggetti, togli valore al processo di ricerca e acquisizione che vogliamo sia una parte fondamentale di Reaper of Souls. [...]

Pronti al via

Non importa che si tratti di scambi, della casa d'aste oppure di siti di terze parti che vendono questi pezzi illegalmente: ogni oggetto che prendi da qualcun altro è un oggetto che non hai acquisito tu giocando e, soprattutto divertendoti". Il discorso di Wyatt Cheng ha senso, è una delle possibili risposte. Bisogna comunque notare quanto radicalmente sia cambiata la prospettiva degli sviluppatori sulla questione dall'uscita di Diablo III ad oggi, e quanto sia costato in termini di modifiche e sistemi inediti adattare l'intera esperienza di gioco a questa differente filosofia. A questo punto, a un mese dall'uscita, siamo curiosi di verificare come Diablo III: Reaper of Souls si comporterà ma soprattutto in quale direzione Blizzard deciderà di muoversi: dal momento del rilascio del pacchetto base la società di Irvine è stata costretta ad aggiungere parecchie caratteristiche per dare ascolto e soddisfare le critiche e i consigli degli utenti, ma se questa cosa non dovesse ripetersi con l'espansione cosa accadrà? Gli update e le novità continueranno ugualmente? Oppure il processo di trasformazione che ha dato vita a meccaniche come i Paragon verrà rallentato? Per avere queste risposte occorrerà aspettare ancora un po'...