A metà fra gli anni '50 e '60, nel pieno della guerra fredda fra USA e Unione Sovietica, un'agenzia chiamata C.O.U.N.T.E.R. si occupa di risolvere situazioni difficili prima che sfocino in crisi internazionali, andando a operare in segreto in varie parti del mondo grazie ai suoi agenti.
Il più abile di essi è il protagonista di CounterSpy, un gioco in cui dunque ci troviamo a controllare una sorta di James Bond che viene inviato su entrambi i fronti, nel cuore delle superpotenze occidentali e orientali, per disinnescare ordigni, impedire il lancio di missili a testata nucleare, eliminare personaggi pericolosi e così via. Il tutto in un'atmosfera cartoonesca, carica di citazioni e dai tanti risvolti affascinanti. Annunciato lo scorso anno, questo titolo rappresenta il debutto per Dynamighty, team fondato nel 2011 da John Elliot e David Nottingham, due ex sviluppatori di LucasArts che hanno voluto dar sfogo alla propria creatività e realizzare un progetto che richiamasse non solo un'estetica particolare, quasi in pop art, ma anche alcuni dei meccanismi tipici di action shooter come il recente Shadow Complex, o classici come Flashback, Another World e Metroid. CounterSpy uscirà in estate su tutte le piattaforme Sony e sui dispositivi mobile, vantando peraltro una serie di feature cross-platform che puntano ad arricchire l'esperienza nel momento in cui la si fruisce su device differenti. Sarà infatti possibile conservare oggetti speciali e utilizzarli all'interno di missioni esclusive per ogni sistema.
Chi ha sognato almeno una volta nella vita di essere 007 dovrebbe tenere d'occhio CounterSpy
Controtempo
Come accennato poc'anzi, nel gioco bisogna portare a termine una serie di missioni ambientate in varie zone del mondo, con l'obiettivo di impedire lo scoppio di una guerra nucleare. Nella pratica, ciò si traduce in sezioni a base platform in cui il nostro personaggio si muove all'interno degli scenari cercando di non farsi notare e mettendo eventualmente a segno delle eliminazioni silenziose, arrivando alle spalle delle sue vittime e completando un semplice quick time event per metterle fuori gioco e passare oltre.
Questa fase prevede varie interazioni con l'ambiente, ad esempio l'accesso a stanze chiuse, l'attivazione di interruttori che possono avere a che fare con il nostro obiettivo finale e così via, nonché un approccio action tradizionale, con la possibilità di aprire il fuoco contro i nemici a viso aperto, sparando e muovendosi contemporaneamente. Quando però la situazione lo richiede, l'agente del C.O.U.N.T.E.R. si apposta dietro un riparo, la visuale cambia e si passa a un diverso tipo di gameplay, nella fattispecie quello di uno sparatutto in cui conta molto il tempismo e l'osservazione delle routine comportamentali degli avversari. In tale frangente rimanere esposti e sparare all'impazzata si rivela una strategia fallimentare: meglio stare giù, aspettare che il nemico di turno finisca i proiettili in canna e quindi aprire il fuoco per mettere a segno qualche colpo letale. L'introduzione di queste variazioni sul tema potrebbe riuscire a mescolare le carte e mantenere alto il coinvolgimento, specie in presenza di un grado di sfida che non sia banale.
La prova dei fatti
Le idee alla base della realizzazione di CounterSpy sono indubbiamente valide, vedi lo stile vintage, i tanti riferimenti ai film classici di James Bond e una grafica che cerca di interpretare nel modo migliore tutte queste ispirazioni, consegnandoci una soluzione semplice ma efficace, che rimane impressa e ha un suo perché. La scelta dei colori mostrata nelle ultime immagini rilasciate, in particolare, disegna un quadro fatto di pulizia e alternanza cromatica, dotato di un grande potenziale.
È chiaro però che il gioco dovrà convincere nella sostanza, puntando in particolare su di un level design che sappia garantire varietà, spessore e qualche sorpresa, evitando come la peste approcci eccessivamente lineari. Sembra che gli sviluppatori abbiano in mente un'esperienza in stile metroidvania, dunque con un solido backtracking nei livelli e un'abbondanza di dispositivi da attivare e porte da aprire per raggiungere l'obiettivo di turno. Chi ha provato il gioco durante gli eventi ufficiali ha purtroppo espresso qualche perplessità circa le sezioni sparatutto, nella fattispecie quelle con appostamento e cambio della visuale, in quanto sembrano far leva su controlli macchinosi, capaci di creare un po' di confusione rispetto a quelle che erano invece le aspettative. È però anche vero che è passato un bel po' di tempo dalla presentazione delle prime demo, dunque i ragazzi di Dynamighty hanno avuto tutto il tempo per rifinire determinate meccaniche e renderle più coese. Allo stadio attuale, insomma, CounterSpy si pone come una vera e propria incognita: da una parte abbiamo uno stile grafico stuzzicante, pieno di suggestioni e sapientemente colorato; dall'altra un gameplay che potrebbe essere foriero di situazioni inedite e interessanti, oppure perdersi nella foga di proporre alternative che non necessariamente si riveleranno efficaci alla prova dei fatti.
CERTEZZE
- Possibili sorprese cross-platform
- Ambientazione interessante
- Stile grafico accattivante...
DUBBI
- ...ma forse a volte troppo basilare
- Gameplay tutto da verificare