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Lo sterminatore di orchi

Abbiamo finalmente provato a porte chiuse il promettente titolo Monolith

PROVATO di Fabio Palmisano   —   13/06/2014
La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor
La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor
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Pur non avendo goduto delle luci della ribalta riservate ad altri videogame durante questo E3, La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor rientra sicuramente tra le uscite più interessanti previste per la fine di quest anno. Una convinzione che è montata via via che si diffondevano le prime notizie riguardo al progetto, che si è radicata nel corso delle varie presentazioni e che - perlomeno per noi - si è definitivamente confermata con una lunga prova di gameplay che abbiamo avuto modo di effettuare in uno spazio privato dello stand Warner Bros. E' ancora presto per dire che ci troviamo di fronte al gioco definitivo de Il Signore degli Anelli, ma di sicuro le premesse sono ottime...

Spettro delle mie brame

Accompagnati da un membro del team di sviluppo di Monolith, abbiamo scorrazzato per circa 30 minuti all'interno dell'ambientazione oggetto della demo, cercando di mettere alla prova tutte le caratteristiche stuzzicanti del gioco che finora erano sempre emerse da anteprime e comunicati ufficiali. Ai nostri comandi ovviamente c'era Talion, il ramingo protagonista dotato del potere di entrare ed uscire a piacimento dal mondo spettrale, con tutti i vantaggi che questo comporta.

Lo sterminatore di orchi

Pochi passi nell'area di gioco e abbiamo incrociato subito un piccolo accampamento di orchi che ci ha consentito di provare il sistema di combattimento: come già evidenziato da precedenti anteprime, risulta evidente l'ispirazione al modello inaugurato da Rocksteady nel suo Batman, con Talion che può concatenare combo attaccando tutti i nemici che lo circondano, utilizzando mosse evasive ed un apposito tasto per contrattaccare quando un indicatore compare sulla testa del nemico. Tutto funziona in maniera fluida e soddisfacente, e la buona varietà di mosse a disposizione e di tipologie di avversario ha mantenuto vivo il nostro interesse durante l'intera prova. Riponendo la spada nel fodero, La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor sembra prendere ispirazione dalla serie di Assassin's Creed per ciò che concerne l'esplorazione dello scenario: Talion può eseguire una sorta di corsa acrobatica ed arrampicarsi sostanzialmente su ogni parete, inoltre la sua condizione di mezzo spettro gli consente di sfruttare una visuale che evidenzia i nemici che gli stanno intorno e gli obiettivi della missione. L'ampio ventaglio di abilità del protagonista si completa infine con la dotazione standard di un perfetto agente stealth: Talion può dunque accucciarsi per avanzare silenziosamente, nascondersi dietro i ripari e gli angoli ed assassinare i nemici senza farsi notare. Nel corso della nostra prova, abbiamo sfruttato alternativamente tutte le possibilità offerte dal sistema di controllo, e ci è sembrato che il prodotto Monolith riesca ad essere competente in tutti gli aspetti (cosa tutt'altro che scontata per un titolo che mette così tanta carne al fuoco), a grande vantaggio di un gameplay potenzialmente molto variegato.

Pad alla mano, La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor sembra avere tutte le carte in regola per emergere

Libertà di uccidere

La curiosità principale riguardo a La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor rimaneva comunque quella di verificare la tanto decantata libertà decisionale nell'affrontare le missioni: ogni zona del gioco sarà infatti controllata da un determinato numero di comandanti al servizio di Sauron, che andranno tutti eliminati o sottomessi al proprio volere sfruttando una particolare abilità di Talion che gli consente di entrare nella mente degli avversari. L'ordine e la maniera con la quale eseguire tale compito è però totalmente nelle mani dell'utente, come abbiamo potuto effettivamente constatare nella nostra prova. Abbiamo provato dapprima ad affrontare uno dei capi a testa bassa, facendo irruzione nel suo accampamento ed aprendoci la strada tra i suoi scagnozzi a colpi di spada, privilegiando così l'aspetto action del titolo. Per il secondo comandante abbiamo invece optato per un approccio più stealth, scavalcando le torri della sua fortezza e facendo fuori tutti gli arcieri prima di assassinarlo piombandogli addosso dall'alto.

Lo sterminatore di orchi

Per il terzo ed ultimo obiettivo della nostra sessione, abbiamo infine provato a mischiare ulteriormente le carte, localizzando una delle sue guardie del corpo e sottomettendolo al nostro volere, ordinandogli poi di fare ritorno dal suo capo e sfidarlo a duello: abbiamo assistito a distanza di sicurezza allo scontro tra i due, e quando il nostro "infiltrato" è stato ucciso, abbiamo semplicemente scoccato una freccia in testa al comandante indebolito dallo battaglia, prendendo due piccioni con una fava. E dovremmo aver appena scalfito la superficie della libertà di azione garantita da La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor, che grazie ad un complesso - ma evidentemente efficace - modello procedurale chiamato Nemesis System, promette di rendere ogni partita diversa dall'altra: i nemici varieranno i comportamenti ed il modo di combattere sulla base delle azioni del giocatore, ad esempio rinforzandosi a seguito di un attacco fallito da parte del protagonista oppure dimostrandosi ansiosi e spaventati vedendo i loro compagni decimati da un assassino che agisce nell'ombra. Come si può capire leggendo quanto scritto finora, La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor è un titolo davvero troppo vasto e sfaccettato per essere descritto efficacemente in un'anteprima relativa a soli trenta minuti di gameplay: di sicuro Monolith ha per le mani un potenziale dirompente, che riuscirebbe tranquillamente a far soprassedere chiunque su una realizzazione tecnica buona (per certi dettagli addirittura ottima) ma che comunque tradisce la sua natura cross gen.

CERTEZZE

  • Sorprendente libertà d'azione
  • Ben fatta sia la parte action sia quella stealth
  • Il Nemesis System è molto intrigante

DUBBI

  • Tecnicamente non è strepitoso
  • Riuscire a mantenere così tante promesse sarà impresa ardua