Un mese sulla Virtual Console - Giugno 2014

Da questa puntata abbiamo una novità per la rubrica: visto il caos provocato dalla solita pubblicazione a fine mese, abbiamo deciso di anticiparla entro le prime due settimane, così da segnalarvi i titoli usciti nel minor tempo possibile. Se noi ci siamo adeguati alle esigenze segnalate nei commenti, lo stesso, per ora, non si può dire per Nintendo: le illazioni su un possibile arrivo del Nintendo 64 sulla Virtual Console, scatenate dalle parole inserite sul sito ufficiale americano, non hanno trovato né conferme dai dirigenti né, naturalmente, alcun riscontro pratico. Al contrario, seppur in modo silenzioso, ha fatto finalmente capolino Nintendo DS: più un antipasto che un'autentica invasione, per ora si è palesato col solo Brain Age, scaricabile gratuitamente fino al 10 luglio. Successivamente resterà nel catalogo, col download però vincolato al pagamento; purtroppo è ancora ignoto il prezzo, forse tuttora oggetto di dibattito negli uffici Nintendo. Considerando che i giochi Game Boy Advance vengono proposti a 6,99 Euro, difficilmente il software per Nintendo DS scenderà sotto quella soglia... speriamo solo non la superi di troppo. Persiste l'afflusso di titoli per Game Boy Advance, e bisogna dire che la grande N sta sparando a raffica le proprie cartucce: dopo The Minish Cap, Golden Sun e Yoshi's Island, ecco Wario Land 4 e Mario Power Tennis. Una fretta che va in controtendenza con l'attitudine tenuta fin dalla nascita di questo servizio su Wii U, speriamo dovuta alla futura pubblicazione di tanto altro materiale. Nei prossimi mesi dovrebbe arrivare un altro massiccio rifornimento dalla cara Capcom, nel frattempo dovrete accontentarvi dei giochi trattati qui sotto.

Se amate i platform 2D e non avete mai giocato Wario Land 4, è sicuramente giunta l'ora di rimediare

Pac-Land (NES)

Mettendo da parte Jump Bug, uno strano mix tra platform e shooter avente per protagonista un'automobile saltellante, Pac-Land è stato il primo platform a scorrimento orizzontale. Perché dovremmo mettere da parte Jump Bug? Be', come già detto è più un ibrido che un puro jump 'n' run; oltre a questo, lo scorrimento laterale era forzato dall'avventura, non imposto dal giocatore.

E in generale tutti i futuri capolavori che avrebbero segnato la storia del genere, in primis Super Mario Bros, ricordano da vicino l'impostazione di Pac-Land. Per quanto ci riguarda, se vedete la Virtual Console come un'occasione per rivivere i momenti storici dell'industria, potremmo fermarci qui: Pac-Land, almeno in quest'ottica, è un acquisto obbligato. Anche perché proprio in questa circostanza la versione NES approda per la prima volta in occidente, probabilmente in occasione dello stage a tema che allieterà il futuro Super Smash Bros su Wii U. Bene, specificato questo ci rimane poco altro da aggiungere: c'è un motivo del resto perché quasi tutti sono convinti che ad avere introdotto lo scrolling orizzontale sia stata Nintendo e non Namco. Pac-Land, in poche parole, non regge il confronto coi platform che sarebbero usciti da lì a poco, e per questo il suo ricordo è divenuto nebuloso. Corto, con un'interazione approssimativa e dei controlli caotici, oltre che privato, in questa versione NES, della grafica carina presente nell'arcade. Solo per storici, e solo per la sua importanza gli attribuiamo la sufficienza.
Voto: 6/10

Soccer (NES)

Partiamo dal presupposto che l'unico motivo per accaparrarsi Soccer a quasi 5 Euro è un'indomita attrazione per i giochi di calcio primitivi. Non ve n'è alcun altro; e non c'è altra platea a cui Nintendo potesse sperare di rivolgersi rendendo questo gioco disponibile online. È uno dei primi nipponici tentativi di simulazione calcistica, vittima dell'inesperienza tanto con lo sport in questione quanto con l'hardware di riferimento:

Soccer appartiene alla prima generazione di titoli per NES, e si vede - eccome. Il gioco, immaginiamo non per scelta quanto per obbligazioni tecniche, propone delle partite sei contro sei, con poche nazionali e senza multiplayer. I controlli sono molto semplici: la croce direzionale adibita ai movimenti, A per passare e B per concludere. Non altrettanto facile entrare in contatto con la sfera, visto che la fisica era quella che (non) era, e non era contemplato nemmeno il "possesso palla" dei singoli calciatori: per farla breve, in questo Soccer può calciare la palla solo chi ci finisce sopra per primo. L'intelligenza artificiale dei portieri ha un che di demenziale, e il fatto che le partite siano estremamente lunghe - lunghe quanto in un gioco attuale - comporta dei punteggi astronomici. Insomma, preferiamo non dilungarci oltre per non dileggiare eccessivamente quello che, in ogni caso, è stato un pionieristico approccio degli sviluppatori giapponesi al genere calcistico. Siamo comunque contenti che qualche anno dopo sarebbe arrivata Konami.
Voto: 4,5/10

Super C (NES)

Mentre siamo ancora in attesa del primo episodio, fa capolino su Virtual Console Super C, il seguito del celebre Contra. La serie tra l'altro presenzia nel catalogo anche col terzo capitolo, quello per Super Nintendo, anch'esso di grande qualità. Super C, in Europa conosciuto all'epoca anche come Probotector II, è un'iterazione transitoria tra due giochi straordinari: è venuta dopo il capostipite, e prima che arrivasse un nuovo hardware per potenziare il concetto originario. Perciò si limita a riproporre le formula primigenia - è uno shooter a scorrimento orizzontale, per i pochi che non lo conoscessero - con nuovi stage e sistemando un po' il livello di difficoltà: il primo Contra è tuttora noto per la sua brutalità, questo suo fratellino invece è leggermente (ma solo leggermente) più tollerante. Il gioco uscì alle soglie dell'epoca SNES, eppure non raggiunse le vette tecnologiche di alcuni titoli coevi - come ad esempio Battletoads. Nonostante questo il comparto grafico e sonoro è rispettabile e gradevole tuttora. Paradossalmente gli aspetti di Super C che funzionano peggio sono quelli forzatamente innovativi, inseriti per distaccarsi dal predecessore: in particolare le fasi con inquadratura dall'alto a scrolling verticale. La componente platform, pur non predominante, nella serie ha sempre avuto la sua importanza, e con un'impostazione simile viene annichilita. Fa comunque parte della storia del genere, e in multiplayer rimane divertente come pochi.
Voto: 7/10

Super Punch-Out!! (SNES)

Tirato a lucido in tempi recenti col seguito/remake su Wii, Super Punch-Out!! resta uno dei titoli simbolo del Super Nintendo. È un videogame di pugilato, ma tutto fuorché una simulazione sportiva: ragionato fin nei minimi dettagli, forse in modo esagerato, probabilmente è più appetibile agli appassionati di videogame che a quelli di boxe. Questo perché, al di là dell'ambientazione e delle mosse (vari tipi di cazzotti, in breve), quella proposta da Nintendo assomiglia maggiormente a una schiera di boss che di pugili.

Picchiare come forsennati in Super Punch-Out non conduce da nessuna parte, se non al tappeto. Si tratta di un approccio clinico allo scontro, in cui bisogna comprendere il sistematico attacco del nemico, intuire come evitarlo, per poi colpire senza pietà: e il processo è da ripetere in modo ciclico, fin quando l'avversario non sarà più in grado di rialzarsi. Per quanto in ogni sport esista una componente strategica, e figuriamoci se la boxe possa fare eccezione, in Super Punch-Out assume il totale predominio delle meccaniche ludiche, riducendo l'effettiva scarica di pugni a una mera conseguenza: una volta scoperta la sequenza adatta a scardinare le difese nemiche, picchiare si riduce a una banalità. Gli atleti sono degli aggressivi puzzle da risolvere, composti da muscoli e guantoni. Pur non realistico, e per quanto vetusto, il gioco funzionava e funziona alla grande. L'eccelsa caratterizzazione dei personaggi, nel design e nelle animazioni, ha aiutato l'opera a invecchiare bene. Del resto è ancora oggi un emblema dei videogiochi sportivi caricaturali.
Voto: 7,5/10

Wario Land 4 (GBA)

Unico seguito all'altezza del primo glorioso Wario Land, all'epoca ancora accompagnato dalla dicitura Super Mario Land 3, questo Wario Land 4 potrebbe addirittura essere il gioco di piattaforme più sottovalutato del XXI secolo. Uscito in un'età in cui i platform 2D avevano già perso il loro prestigio, visti ormai come piccoli fratelli di quelli in tre dimensioni, non è stato apprezzato in tutto il suo valore.

Adesso che il genere è tornato di moda, sempre che non l'abbiate già provato, vi consigliamo di dargli una possibilità. Oltre a vantare una grafica in pixel-art tuttora gradevolissima e abbellita da alcune notevoli animazioni, Wario Land 4 propone una struttura ludica per iniziati del genere, unica e sopraffina. Al posto che raggiungere semplicemente la fine degli stage, qui bisogna percorrerli in lungo e in largo per scovare delle gemme, racimolare una chiave e trovare e abbattere il boss. Ma non finisce qui: sconfitto il nemico va attivato un esplosivo per far saltare tutto in aria, con la necessità di tornare al punto di partenza e scappare prima della deflagrazione (accompagnati dal conto alla rovescia). Sulla complessità di questa rilettura del genere platform ci sarebbe da scrivere un libro, e in effetti qualcuno già lo ha fatto. Qui ci limitiamo a consigliarlo a tutti, davvero a tutti gli appassionati di platform 2D che non abbiano avuto il piacere di provarlo. Purtroppo è anche stato l'ultimo gioco del genere con Wario, almeno tra quelli sviluppati da Nintendo. Ma è stato un bellissimo canto del cigno. Anzi, un potente, definitivo latrato... per restare in tema wariesco.
Voto: 8/10

Pac-Man Collection (GBA)

Per celebrare ulteriormente l'arrivo di Pac-Man nel roster del nuovo Super Smash Bros, Namco a giugno ha deciso di inserire ben due giochi della saga. Qualche mese fa avevamo recensito il capostipite di tutta la serie dandogli un bel nove, ovviamente tenendo conto della data d'uscita e dell'impatto avuto sull'industria nel suo complesso. Pac-Man Collection, pur contenendo anche il capitolo originario, è ovviamente figlio di un'epoca diversa, in cui il primo episodio apparteneva già alla sfera dei miti.

Quest'antologia per GBA è composta anche da altri tre giochi, due riedizioni della formula classica, sia con grafica migliorata sia con modifiche ludiche (come nuovi di tipi di fantasmi), e da Pac-Attack, una sorta di tetris in salsa Namco, con dei blocchi da eliminare per non far riempire lo schermo. Prevedibilmente alcuni di questi pezzi sono segnati dai fantasmini, e per essere annientati devono entrare in contatto con un Pac-blocco. L'opera nel suo complesso è valida, e a inizio anni 2000 si trattò di un'operazione più che dignitosa: oggi come oggi forse ci sono metodi migliori per divertirsi con la sferica mascotte Namco, e sicuramente meno esosi. Non vogliamo comunque sconsigliarla a tutti i giovani desiderosi di farsi una scorpacciata di (e con) Pac-Man, purché siano coscienti che si tratta di un minestrone di sapori diversi, estrapolati da varie epoche.
Voto: 6,5/10

Mario Power Tennis (GBA)

Non è il gioco di Mario Tennis più venduto, eppure forse è quello rimasto maggiormente nei cuori dei giocatori. Non necessariamente nei giocatori appassionati di tennis, tuttavia: questo perché, nonostante i moltissimi pregi, la pallina di questo capitolo per Game Boy Advance è sostanzialmente "senza peso", e le meccaniche sono ben diverse da quelle apprezzabili su home console, che appaiono sicuramente più credibili, per quanto altrettanto caricaturali.

Perché se ne parla ancora oggi, quindi? Per la splendida modalità single-player, molto simile a un j-rpg sportivo. Si crea un proprio personaggio - che vive in un'accademia tennistica - lo si allena, ci si confronta coi compagni, si migliora e si partecipa ai vari tornei. Fino a diventare, dopo molta fatica, campioni. Un'esperienza coinvolgente e relativamente unica che però, lo ribadiamo, poggia su delle basi tennistiche tutt'altro che solide: i giocatori sul campo non si spostano quasi mai in relazione alla posizione della pallina, e l'impressione è di assistere più a uno scambio di kamehameha stile Dragon Ball che a una partita di tennis. Come videogioco comunque funziona, e questo è quel che conta.
Voto: 7/10

Brain Training del Dr. Kawashima: Quanti anni ha il tuo cervello? (NDS)

Nel caso foste interessati a questo titolo in particolare e aveste saltato l'introduzione della puntata, ribadiamo che Dr. Kawashima's Brain Training sarà disponibile gratuitamente fino al 10 luglio. Da lì in poi potrete comunque scaricarlo, comprandolo ad un prezzo ancora ignoto. È il primo gioco per DS ad approdare su Virtual Console, ed è uno dei più fulgidi esempi di come i casual game abbiano cambiato padrone in questi ultimi anni: killer application su Nintendo DS (20 milioni di copie vendute), sostanzialmente ignorato su Nintendo 3DS (circa 500.000 unità piazzate).

Dr. Kawashima in meno di dieci anni è diventato un tipico prodotto per smartphone e, almeno in questo senso, si tratta di una creazione pionieristica: software ben più che gioco, è un'opera votata al miglioramento della propria età cerebrale. Come? Attraverso dei piccoli esercizi quotidiani basati su somme, esercitazioni numeriche, letture ad alta voce et similia. Più una modalità a parte dedicata ai sudoku, forse l'unica ad aver retto egregiamente alla prova del tempo. Essendo gratis, finché siete in tempo vi consigliamo di scaricarlo; una volta che sopraggiungerà il prezzo da pagare, qualunque esso sia, ci saranno applicazioni migliori a un costo inferiore (difficilmente su Wii U si attesterà a meno di 7 Euro). Un'ultima nota interessante, questo titolo è uno di quelli che sfrutta il DS "a libro", funzionalità replicata perfettamente dal Wii U: vedremo di volta in volta come Nintendo sarà in grado di riproporre le varie esperienze dual-screen del suo portatile di maggior successo.
Voto: 5/10