C'era una volta il lieto fine

Per un'introduzione alla serie vi rimandiamo alla recensione del primo episodio. Quello che recensiamo qui è il quinto e ultimo, Cry Wolf. Infine, se gli spoiler vi tolgono il sonno, vi consigliamo di passare direttamente al box del commento in fondo all'articolo.

Un finale sbagliato rovina anche la storia più riuscita. Per fortuna il finale di The Wolf Among Us funziona, scioglie i nodi e risponde a tutte le domande . È un finale prevedibile per quanto riguarda la sequenza degli eventi, questo sì, ma inaspettato per le emozioni che si lascia dietro, benché fossero stati seminati indizi sufficienti a farci presagire scenari cupi.

Rassegnazione velata di malinconia, ecco cosa proviamo nel tempo dell'ultima sigaretta. Nonostante la catarsi della vendetta, che covava da lungo tempo dentro Bigby, il messaggio infatti è che non può esserci giustizia, perché non esiste una sola verità. Possiamo solo scegliere e convivere con le conseguenze delle nostre scelte. Fabeltown è un posto migliore, adesso? Ripensando al passato, scelte diverse ci avrebbero fatto stare meglio? Queste domande rimangono in sospeso sotto l'onnipresente luce dei neon . Probabilmente anche voi avete deciso che tipo doveva essere Bigby nella vostra narrazione, perché The Wolf Among Us è tutto incentrato su di lui, lo sceriffo lupo che deve badare al gregge e proteggerlo, anche a costo di ferirlo, mutilarlo, e infine tradirlo. Il padre ranocchio con il figlio lasciano la città - per lo meno nella nostra storia - destinati all'esilio. Colpa del padre, sicuro, ma allora perché Colin, il maiale, altrettanto colpevole di non usare il Glamour per travestirsi, resta in città? Perché è nostro amico, ecco perché. Mandarlo via era troppo, sembrava la cosa sbagliata da fare, ma vedendo la famiglia di rane salire sul furgone non ne siamo più tanto sicuri. C'è poi The Crooked Man, al quale davamo la caccia da tempo, pericolo pubblico numero uno. Ma c'è anche la sua versione dei fatti, la nostra rabbia, le morti di Lily e Faith, una comunità spaventata e sola, e il senso di giustizia di Snow White. Troppo per un uomo solo. Anzi, per un lupo solo. Che qualunque cosa decida di fare, comunque sbaglia.

The Wolf Among Us è finito, e noi rimarremo a lungo insieme a Bigby a rimuginare su quanto è successo

Finisce così

Anche se la conclusione di The Wolf Among Us ci ha convinti, non è fra gli episodi confezionati meglio. Le ultime rivelazioni arrivano subito, senza tanti giri di parole, poi è tempo di menare gli artigli nel corso di una delle sequenze d'azione più lunghe dell'intera serie. Da questo punto di vista era inevitabile che l'escalation si concentrasse sulla violenza fisica, ma la preparazione psicologica necessaria per essere investiti emotivamente rimane nell'episodio precedente. Come a dire che dopo un mese la rabbia è sbollita e tutto si tramuta in un rodeo appassionante ma poco sentito.

L'inseguimento lascia un po' perplessi, considerando che la destinazione degli inseguiti è la più ovvia di tutte - qual era dunque il rischio di perderli? - mentre il combattimento finale in una fonderia è un cliché. Se non altro lo scontro con Bloody Mary che attendavamo da tempo soddisfa fino in fondo il bisogno di spettacolarità, spingendo Bigby a manifestare la sua forma finale. Niente da dire sui capogiri della telecamera, quindi, anche se la spietata assassina ci ha fatto molto più paura in passato, con in mano la pistola caricata ad argento. E poi arriva il momento chiave, il confronto con The Crooked Man. Qui dobbiamo prendere la decisione cardine, sommatoria di tutte quelle fatte in precedenza. Questa parte è perfetta, e finalmente torniamo a sentire il cuore battere. Peccato solo che il peso delle nostre azioni sia esplicitato in una lunga scena espositiva dove la comunità dà voce alle accuse che già sentivamo insorgere dentro di noi. Lo scopo di questa scena è smaccatamente quello di dirci ehi, hai visto che quello che hai fatto negli episodi precedenti aveva un peso? Di sicuro Telltale poteva trovare soluzioni più articolate e meno di comodo. Basti pensare che fra i membri della comunità ci sono personaggi del tutto secondari come il macellaio, mentre sono esclusi altri che avrebbero avuto pari diritto di essere presenti, ma con i quali non avevamo conti in sospeso. Allo stesso modo la visita nell'ufficio comunale sembra studiata apposta per mostrare Colin che, come dicevamo nel primo paragrafo, non abbiamo spedito alla fattoria. Non è così grave, sono cali di stile che non sminuiscono la forza dello sguardo retrospettivo di Bigby il quale, nel corso di un'ultima confessione, riesce a mettere la parola fine. Ed è tutto quello che si poteva desiderare. Non c'è niente di fiabesco in The Wolf Among Us. Le storie dei suoi personaggi escono dallo schermo e si mescolano al nostro vissuto. Ci interrogano e tormentano. Non finisce qua, questo è certo. Quest'ultima ora di gioco ognuno se la porterà dentro di sé. E, ci auguriamo, nella prossima stagione, che chiediamo a gran voce.