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PC Magazine #168

Settimana di approfondimenti e mod su PC Magazine

RUBRICA di La Redazione   —   19/07/2014

Avete giocato Thief? Non è certo l'ultimissima novità e molti non sono rimasti estasiati dal lavoro, comunque buono, che Eidos Montreal ha fatto per riportare in vita una serie davvero impegnativa da riesumare senza scontentare nessuno. Ad ogni modo, qualsiasi cosa ne pensiate, su questo blog è in corso di pubblicazione un lunghissimo approfondimento-guida sul gioco in più parti: non è ancora completo ma potete leggere le prime sette già ora; una lettura istruttiva perché, a prescindere dalle riflessioni su Thief, fa emergere alcuni punti di discussione interessanti sulla realizzazione di molti giochi contemporanei. Davvero corposo - ma davvero eh! - anche il post mortem di Arcen Games sul suo riuscitissimo AI War e le successive espansioni, un titolo di nicchia che resta una delle cose migliori viste nell'ultimo decennio quando si parla di creazione procedurale dei contenuti e strategia spaziale. Per chiudere, se avete una copia di Mount & Blade: Warband considerate il download della massiccia mod Full Invasion 2, un'enorme raccolta di fazioni e modalità che vi intratterrà a lungo espandendo il celeberrimo titolo di TaleWorlds.

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

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COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreAMD FX-6350 € 110.00
Scheda MadreAsus M5A97 R2.0 € 70.00
Scheda Video AMD Radeon R7 270X € 170.00
RAM CORSAIR XMS3 8Gb (2x4Gb) ddr3 1600 MHz € 70.00
Alimentatore CORSAIR cx500 v2 500 Watt € 50.00
Hard DiskHard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 45.00
Lettore-Masterizzatore Ottico Masterizzatore Samsung SH-S223Q € 20.00
CaseCorsair Carbide Series 200R € 50.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL € 595.00
PC Magazine #168

Bionic Commando
Attenzione alle anticipazioni: questo articolo contiene grosse anticipazioni sulla trama di Bionic Commando. Se non volete averne, passate alla configurazione di sistema.

Altro avviso: i fatti raccontati qui di seguito sono rigorosamente accaduti in questo universo. Ovviamente abbiamo addolcito il linguaggio per non sconvolgere i più sensibili tra di voi, tagliando di netto le inflessioni romanacce.

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"È da quando è uscito che ci penso." "A che?" rispondiamo noi all'amico che una sera tra le tante di questa fresca estate ha deciso di illustrarci a tutti i costi il motivo per cui secondo lui Bionic Commando di GRIN è un titolo geniale e ampiamente sottovalutato. "A me i salti tra le piattaforme piacevano". "Tutto qui? È da quando ci hai giocato cinque anni fa che pensi ai salti? Complimenti". "No, c'è anche un'altra cosa, secondo me più profonda". Il tono della sua voce si è fatto serio, nonostante sia alla terza birra media consumata nel giro di mezz'ora. "Che?", chiediamo con voce indifferente. "No dai, non te lo dico". "Be', allora potevi pensarci prima e starti zitto". Alziamo la voce concludendo la frase con una risata. "Ti tormento fino a notte fonda se non spari subito". "No". "Fai tu, che ti devo dire". "Va bene, te lo dico. Prima però scommetti." "Su che devo scommettere?" "Scommetti che se è davvero un'idea geniale ci scrivi un articolo". "Su Bionic Commando?" "Sull'idea!" "Dipende". "Da cosa?" "Dall'idea. Cioè, deve essere davvero roba che ammazza un porno di Valentina Nappi con Super Mario". Ci guarda soddisfatto e un po' iniziamo a tremare. Dopo un attimo di pausa trascorso a guardarsi intorno per evitare che orecchie indiscrete possano udire la sua teoria, riprende il discorso. "Va bene, preparati a prendere appunti". Tira l'ennesimo sorso di birra, quindi comincia con una certa solennità. "Hai presente coso lì, il protagonista con il braccio meccanico". "Non ti ricordi nemmeno come si chiama? Meno male che ci pensi da allora". "Sì, vabbé, che mi importa del nome?" "Fai te, non ti interrompo più, comunque è biomeccanico". "Che?" "Il braccio". "Non fare il puntiglioso, tanto non ti ricordi nemmeno te come si chiama". "In effetti..." (Per la cronaca, deficienti, il protagonista di Bionic Commando si chiama Nathan "R.A.D" Spencer, ndUmbertoilsapiente) "Comunque ti dicevo, il braccio biomeccanico". "Sì?" "Be', lo sai che è la moglie". "Sì, e allora?" "Be', ma pensaci un attimo". "A che". "Lui non lo sapeva". "E quindi?" "E quindi, quindi..." Beve altra birra e, perdendo ogni velleità di essere serio, indossa il sorriso di quello che la sta per sparare grossa, proseguendo spedito per non perdere il colpo. "E quindi da quando gliel'hanno installato a quando ha scoperto la faccenda, qualche porno l'avrà visto, no?"

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"No, non ci credo". "Dai, è da solo, si guarda un porno e parte la... capito no? Con la moglie... Ma lui non lo sa che è la moglie! È perversissima sta cosa, davvero". "No, dai, non lo stai dicendo davvero". "Pensaci bene, perché è così sconvolto alla fine del gioco?" "Perché la donna che amava è il suo braccio?" "No, perché è un bel ragazzo, è andato con altre donne e sicuramente le avrà toccate durante i preliminari... con la moglie!" Scoppiamo a ridere in modo plateale, al punto da far girare mezzo locale. Lui, spietato, continua. "Terribile, te ne rendi conto? Ha passato anni e anni a fare threesome e non se ne è mai accorto! Non era sconvolto per la moglie, era sconvolto perché se lo avesse saputo si sarebbe divertito molto di più!" Le risate, aiutate dall'alcol, erano diventate incontrollabili, fino alle lacrime. Purtroppo non possiamo riportarvi gesti e battute successive, perché siamo finiti sullo scabroso. La conclusione, però, dovreste averla capita. "Allora, ce lo scrivi sto articolo su questa cosa?" "No, ma nel caso vuoi che ti citi?" "Ma che sei matto, per me puoi pure raccontare che l'idea è tua". E così sia.

di Simone Tagliaferri

Titolo: Bionic Commando
Sviluppatore: GRIN
Anno di pubblicazione: 2009
Come reperirlo: Lo si può acquistare con comodità su Steam
Perché giocarlo oggi: Perché... leggete l'articolo, che è meglio.

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Cediamo il paragrafo di apertura a un gioco che probabilmente non vedrà una recensione tutta sua. Si tratta di The Nightmare Cooperative, un sorprendente roguelike a turni da poco uscito su Steam. Lo scopo è arraffare quanto piò oro possibile e poi darsela a gambe. Il problema è che abbiamo più di un eroe sullo schermo e ciascuno di loro si muove nella stessa direzione. Inoltre, più oro ci mettiamo in tasca e maggiore è il numero di nemici che compare sullo schermo . L'avidità insomma è la prima rovina del giocatore, che però viene costantemente stimolato a rischiare pur di scalare la classifica online del gioco. Interessante nel concept e nella direzione artistica, The Nightmare Cooperative merita almeno un'occhiata.

Ispirato al classico Zelda II: The Adventure of Link, Shadowcrypt è un delizioso gioco d'azione che ha ottenuto la luce verde su Steam, ma che potete comprare per adesso soltanto sul sito ufficiale alla modesta cifra di 9,99 dollari. Lo scopo del gioco è guidare il nostro barbaro eroe lungo una serie di stanze.

Ogni stanza è un ambiente chiuso e oscuro, pieno di nemici da uccidere. Una volta ripulita la stanza possiamo passare a quella successiva. Le oltre settanta stanze disponibili non sono schermate singole, ma livelli complessi e non lineari da esplorare in cerca di tesori. Alla fine del nostro viaggio ci aspetta il crudele Necromancer, battuto il quale possiamo anche dormire su un prato e posare la spada e lo scudo. Parlando del combattimento, Shadowcrypt è il paradiso dell'azione a scorrimento orizzontale, e si basa principalmente sull'alternarsi di parate e fendenti, sebbene ci sia posto per incantamenti e armi da lancio. Inoltre, il baldo eroe di turno può contare su equipaggiamenti sempre più complessi nascosti nelle diverse stanze, anche se in giochi come questi non è la bacchetta a fare il mago. Basta infatti dare uno sguardo al video qui a fianco per capire quanto conti l'abilità del giocatore più di ogni altra cosa. Forse, a vedersi, Shadowcrypt non fa molta impressione, ma è un effetto voluto. Gli sviluppatori hanno infatti ripulito le schermate da qualunque orpello inutile e raffinato il sistema di gioco in modo tale da renderlo il più pulito possibile. Il risultato è un gioco elegante, netto, e preciso. Perfetto per chi cerca soddisfazioni difficili.

Grazie alla possibilità di pubblicare giochi con accesso anticipato, l'estate è diventata una stagione meno noiosa dal punto di vista videoludico. Nel caso di Rooks Keep, poi, la situazione è particolarmente lieta, perché il gioco è finito, e i due o tre mesi di permanenza in accesso anticipato servono solo a ripulire le meccaniche per multigiocatore e apportare gli ultimi bilanciamenti.

Perciò se volete già comprarlo, potete stare certi che avrete tra le mani un titolo solido. In ogni caso ne parleremo presto nel corso di un articolo approfondito. Qui ci limitiamo a dargli uno sguardo d'insieme. Rooks Keep è un contenitore che offre diverse modalità di gioco per guidare eserciti fantasy contro altri giocatori o contro l'intelligenza artificiale. E fino a qui niente di nuovo. Il bello sono le modalità di gioco disponibili, fra cui spiccano Chess (scacchi) e Combat Chess. Gli scacchi li conosciamo bene o male un po' tutti, e per ora ci basta dire che Rooks Keep supporta anche i motori per scacchi di altri sviluppatori. Quello che invece ci riempie di eccitazione è la seconda modalità citata, nella quale il pezzo che attacca e quello che difende si trovano a duellare fra loro in tempo reale. Chi vince occupa lo spazio conteso. Gli scontri sono brutali e veloci, tutti all'arma bianca, e, se è vero che un cavaliere è più forte di un pedone, anche quest'ultimo può avere la meglio mentre difende il suo spazio. Oltre agli scacchi ci sono le classiche modalità Deathmatch e Deathmatch a squadre, la modalità Last Man Standing e l'originale Conversion, nella quale i nemici uccisi entrano a fare parte del nostro esercito. Insomma, l'idea è interessante, e il gioco pare muoversi molto bene. Il tempo di giocarci come si deve e torneremo a raccontarvi la nostra esperienza.

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Dopo essere uscito vincitore dalla Ludum Dare 23, Inside My Radio sta attraversando un nuovo periodo di sviluppo per diventare un videogioco commerciale a tutti gli effetti. Anche se resta parecchio lavoro da fare, la versione attuale è solida e promettente. Inoltre pare molto coinvolgente, perché si tratta di un platform dai colori acidi nel quale dobbiamo saltare, scivolare e in generale compiere azioni a tempo di musica. Non temete, il movimento orizzontale del nostro esagitato cubetto con le cuffie, perciò non c'è il rischio di bloccarsi e dovere ripetere un'acrobazia o mancare una piattaforma. Inoltre una pulsazione visiva ci suggerisce quando è il momento di eseguire l'azione appropriata che, come accade in molti videogiochi simili, produce un altri beat che si va ad aggiungere alla melodia principale. Se l'idea vi stuzzica le orecchie, potete intanto provare la versione base quella che ha fatto furore in occasione della Ludum Dare.

Vi proponiamo un altro gioco in accesso anticipato che è fuori da un po' e che ha raggiunto un livello di sviluppo tale da poterlo comprare senza troppe incognite. Si tratta del premiato Imagine Earth, una simulazione accessibile ma profonda allo stesso tempo, sviluppata da due tedeschi, fondatori dello studio indipendente Serious Brothers.

In Imagine Earth dobbiamo gestire una colonia spaziale per conto di una cinica multinazionale. Il nostro obiettivo è sviluppare la colonia fino a soddisfare le richieste dei nostri datori di lavori. Il bello è che possiamo interferire solo con quattro variabili: denaro, potere, cibo e consumi. Eppure bastano questi parametri a rendere dura la nostra vita di capo colonia. L'ecosistema che ci troviamo di fronte, infatti, è molto delicato, e la costruzione di nuove strutture ha sempre un impatto tale da turbarne l'equilibrio. Ci troviamo così a dovere prendere decisioni critiche su cosa costruire e quando, cercando di tenera buona la natura e i finanziatori allo stesso tempo. Mano a mano che proseguiamo nel gioco ci troviamo a dovere gestire colonie su pianeti sempre più grandi e complessi, nei quali basta poco per scatenare un cataclisma. In attesa che esca la versione definitiva, prevista per gli inizi dell'anno prossimo, vi consigliamo di visitare la pagina Steam di Imagine Earth, magari in occasione dei prossimi saldi. Fra i giochi in accesso anticipato è senza dubbio uno dei più interessanti.

Il browser game della settimana è Glitch Lab, nel quale dobbiamo scoprire il glitch nascosto in ogni livello per potere passare al successivo. Ottimo allenamento per chi vuole scoprire i glitch di Dark Souls 2 e battere il record del dio vivente che lo ha finito in venti minuti.

di Andrea Rubbini

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ArcheAge
Non è facile seguire lo sviluppo dei titoli non localizzati, ma ArcheAge parrebbe proprio "tanta roba" e negli ultimi tempi ha attirato non poco l'attenzione dei giocatori occidentali, che attendono spasmodicamente di mettere le mani su quello che è probabilmente uno degli ultimi esponenti del sottogenere sandbox.

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Ebbene, la nostra closed beta è finalmente arrivata: è iniziata giovedì 17 e si concluderà il 21 luglio, permettendo ai fortunati utenti scelti per metterla alla frusta di esplorare il mondo di ArcheAge dandosi alla pirateria, al farming, al crafting, alle quest PvE e al combattimento PvP. Trion Worlds ci tiene a sottolineare che questo weekend sarà soltanto il primo di svariati test che si susseguiranno nei prossimi mesi: al programma si sono iscritti già più di un milione di utenti, una cifra decisamente interessante che ha costretto Trion ad aprire altri due server rispetto a quello che credevano sarebbe riuscito a contenere tutti. La versione di ArcheAge che i giocatori potranno provare durante questa fase di beta è la 1.2: vi ricordiamo, infatti, che ArcheAge è uscito in madre patria da un bel pezzo e che il prossimo aggiornamento per il client originale è addirittura l'1.7, e arriverà la prossima settimana. Tanto per dare l'idea, questo update interesserà specialmente il PvE e il PvE, con la minaccia delle navi fantasma, un nuovo world boss subacqueo (il Leviatano) e una serie di obiettivi PvP difendi-e-conquista ambientati sopra e sotto il livello del mare. Sicuramente un titolo da tenere d'occhio, ora che finalmente sta per sbarcare anche da noi.

A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Restiamo in tema di MMO orientali ricordandovi che, se avete smesso di giocare nel Reame Rinato di Square Enix, potete fare capolino su Eorzea per un weekend completamente gratuito. È cominciato ieri, 18 luglio, e si concluderà lunedì notte: tutti gli account inattivi saranno temporaneamente scongelati e potranno accedere al gioco e sperimentare i contenuti della recentissima patch 2.3 intitolata Defenders of Eorzea. Sottolineiamo che il weekend gratuito vale solo per chi ha comprato il gioco e congelato l'account, non è un periodo di prova!

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Intanto, il buon Naoki Yoshida illustra approfonditamente una delle nuove feature dell'aggiornamento 1.3, quell'Hunt che sta facendo perdere le staffe alla stragrande maggioranza dei giocatori. Nella sua ultima bloggata, Yoshida ha voluto precisare come e perché si è allontanato dalla struttura dei Notorious Monster di Final Fantasy XI, in modo che la caccia alle taglie diventasse più dinamica, coinvolgendo tutti i giocatori e suddividendo le ricompense tra i partecipanti. È tutto molto bello, ma Yoshi-P a volte si dimentica che non tutti i giocatori sono onorevoli giapponesi disposti a fare seppuku se offendono qualcuno senza volerlo, e chi gioca a Final Fantasy XIV in questi giorni saprà sicuramente come l'Hunt si sia rivelata una feature fondamentalmente bacata. Qualche giorno fa, Square Enix ha implementato anche una patch per aumentare la longevità dei bersagli, che purtroppo non è servita a molto: a nostro avviso si tratta di una feature completamente da rivedere e, a quanto pare, se ne deve essere accorto anche il producer del gioco. Speriamo non tardi a intervenire!

The Elder Scrolls Online
Il QuakeCon è cominciato bene per il MMORPG firmato Bethesda e ZeniMax, grazie all'annuncio che The Elder Scrolls Online è ora disponibile per il download tramite Steam sia in versione standard sia in versione Imperial Edition.

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La notizia ha preceduto una conferenza intitolata "Il futuro di The Elder Scrolls Online" che sarà trasmesse in streaming venerdì sera, e della quale speriamo di parlarvi approfonditamente tra qualche giorno. Intanto, ZeniMax ha cominciato a diffondere ulteriori dettagli riguardanti il prossimo aggiornamento del gioco, previsto per i primi di agosto: introdurrà infatti le tinture per l'equipaggiamento, gli stendardi di gilda, i negozi pubblici delle gilde, un nuovo livello di difficoltà per i Trial e altro ancora. Soprattutto, entrerà nel vivo il revamp del fallace sistema Veteran che, alla fine, non ha soddisfatto né i giocatori arrivati all'endgame né gli sviluppatori stessi. Il revamp, come anticipato, si svolgerà per fasi, ed è cominciato proprio la scorsa settimana con la riduzione della difficoltà nelle zone Veteran. La seconda fase, presumibilmente in arrivo ad agosto, sostituirà i famigerati punti Veteran con i normalissimi punti esperienza. Infine, la terza fase del revamp rimpiazzerà l'intero sistema Veteran attuale con il cosiddetto sistema Champion, che a quanto pare somiglierà al sistema AA visto in EverQuest II. Il direttore Paul Sage ha anche anticipato alcuni contenuti, come l'arena di Dragonstar a Craglorn e una nuova mappa PvP "tre contro tre", oltre a tutta una serie di bilanciamenti basati sui cambiamenti al sistema Veteran. Inutile dire che per i fan di The Elder Scrolls Online si è trattata di una conferenza importantissima!

Il Signore degli Anelli Online
Restando in tema di patch, ne è appena arrivata una decisamente interessante per il MMORPG ambientato nella Terra di Mezzo del quale si parla poco ma che resta sempre nei nostri cuori.

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L'aggiornamento 14, infatti, implementa il quarto volume dell'Epic Story, il nuovo sistema Essence, il cap a livello 100, vari miglioramenti e, soprattutto, la regione occidentale di Gondor. In seguito all'update, il producer Aaron "Rowan" Campbell ha anche annunciato alcune novità per quel che concerne il gioco. Tanto per cominciare, per tutto il 2014 non ci saranno altri incrementi del level cap, e poi arriverà un nuovo sistema di avanzamento per quel che concerne gli oggetti leggendari. Infine, la nuova classe del Beorning godrà di una starting zone tutta sua nella regione dell'Eriador. Ovviamente non è tutto, perché c'è stato spazio anche per qualche anticipazione dell'Update 15: la patch aggiungerà una nuova zona, una nuova questline e una battaglia epica che coinvolgerà tutti i giocatori, i quali dovranno combattere fianco a fianco con Aragorn per riconquistare il Pelargir. Insomma, una chicca per i fan de Il Signore degli Anelli.

di Christian La Via Colli

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Microsoft e i tempi moderni
Microsoft è un gigante, una compagnia che da sempre domina il settore dei sistemi operativi PC con percentuali da record. Ma negli ultimi anni l'ambito informatico si è espanso ed ha accolto innumerevoli altri dispositivi che hanno funzioni molti simili a quelle di un computer. A renderlo possibile è la potenza crescente degli strumenti mobile che da diverso tempo è sufficiente a gestire sistemi operativi complessi come iOS e Android. E prendendo in considerazione queste dure realtà scopriamo che Microsoft occupa, in senso assoluto, solo il 14% del mercato dei sistemi operativi. Lo ha ammesso la stessa compagnia parlando del repentino cambio di un panorama tecnologico sempre più mobile. Considerando il settore mobile, in sostanza, Microsoft è solo uno dei tanti attori anche se, questo va detto, si trova comunque in una posizione differente. Windows costa parecchio, viene usato nella stragrande maggioranza dei computer da lavoro, è sinonimo di gaming su PC e difficilmente viene abbinato a macchine economiche come può esserlo uno smartphone da 50 euro. Ma il dato è comunque indicativo considerando che Microsoft si muove anche nel mondo dei tablet e degli smartphone. Il titano domina in una categoria ma perde nettamente nell'altra e la strada da fare nel campo mobile è ancora molta.

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Non stupisce dunque l'acquisizione di Nokia, avvenuta ormai alcuni mesi fa, affiancata a un grosso cambiamento strutturale che ha visto avvicendarsi un enorme numero di dirigenti. Ma il riassetto ha anche una componente dolorosa. Sono infatti 18.000 i licenziamenti annunciati dalla compagnia. Oltre 5.000 di questi, a dire il vero, erano attesi da tempo, proprio a causa del riassetto della compagnia che in questo periodo ha anche rinunciato al settore Entertainment incaricato di occuparsi di serie televisive ed esperimenti multimediali. Ma l'acquisizione di Nokia ha aggiunto 12.500 esuberi che verranno scaricati nei prossimi mesi in una delle operazioni di licenziamento più grosse della compagnia. Il totale è un numero molto elevato, quasi doloroso da leggere visto l'inevitabile impatto su un enorme numero di famiglie. Ma guardando la cifra dal punto prettamente numerico le cose si ridimensionano notevolmente. Nel 2011, in piena crisi, 11 compagnie americane hanno mandato a casa qualcosa come 600.000 persone. Inoltre in termini percentuali l'entità dei licenziamenti pianificati da Microsoft è in linea con quelle di HP e Google ed è inferiore al 15% della forza lavoro della compagnia. Attualmente, infatti, gli impegati sono circa 127.000, 30.000 dei quali arrivati in blocco da Nokia. E questo significa che ragionando in termini assoluti la compagnia si è ingrandita e non rimpicciolita. Microsoft, in sostanza, è in espansione e può comunque contare su una base finanziare ottima il cui stato di salute dovrebbe trovare conferma, anche grazie al recupero di Xbox One, in occasione dei risultati finanziari trimestrali che verranno rilasciati il 22 luglio.

Vacanze connesse
Fino a qualche tempo fa d'estate si passava il tempo a leggere, giocare a biliardino e passeggiare sulla spiaggia. Le pause erano vissute con estrema calma, qualche pisolino, un pezzetto di focaccia di troppo e lo sguardo puntato sull'avvenente vicina d'ombrellone. Oggi, invece, capita spesso che lo sguardo sia catalizzato da uno schermo per gran parte della giornata marittima. I portatili si son fatti tanto piccoli da entrare in una tasca e la connettività è irrinunciabile ed è così che tra e-mail di lavoro e messaggi su Facebook il tempo che una volta sembrava infinito è diventato addirittura poco se non si vuole rinunciare, cosa consigliabile, a un bel bagno e alla tonificante passeggiata lungo il bagnasciuga sabbioso. La connettività, però, non è sempre garantita soprattutto se si amano posti di vacanza meno accessibili ma più tranquilli e affascinanti. Perduti sui litorali delle nostre isole, immersi tra due suggestive braccia di costa rocciosa, parcheggiati in fondo a una fascinosa caletta o vaganti in un bosco montano ci troviamo ad affrontare navigazioni a singhiozzo, invii fallimentari e fenomeni paranormali di connessioni a piena potenza che non inviano un singolo byte.

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Sorge dunque spontanea una domanda: come ovviare al problema senza finire nel megastabilimento plurifamiliare dove l'acqua è melma e i prezzi sono iniqui? Beh, in certi casi un'antenna 3G può fare la differenza. L'esito non è garantito e laddove il segnale non arriva non c'è modo di potenziare alcunchè. Ma se il problema è la pulizia del segnale un' antenna portatile può fare la differenza anche se il miglioramento non è paragonabile a quello dei booster da interni che potendo contare su processori potenti ripuliscono il segnale dalle impurità e lo potenziano nettamente. L'e-mail, comunque, può finalmente arrivare a destinazione, la carriera è salva e l'attività social può proseguire. Ma ci sono anche casi in cui l'e-mail diventa un lusso rinunciabile. Laddove lo smartphone non riceve segnale non c'è antenna che tenga e la questione, al giorno d'oggi, può farsi problematica. L'abitudine di allontanarsi perchè tanto c'è lo smartphone può diventare pericolosa in un bosco privo di copertura ed è qui che interviene goTenna, antenna dal nome quasi porcino che permette a due dispositivi Android o iOS di dialogare in assenza di segnale. Purtroppo l'antenna non consente la navigazione web ma permette di inviare messaggi e coordinate GPS, attraverso una connessione radio a bassa frequenza, a chiunque si trovi entro nove miglia in zona aperta oppure entro un miglio in area urbana e possegga un'altra goTenna. Ed è proprio questo il problema. Servono due antenne perché la cosa abbia un senso e questo alza i costi con la coppia di antenne che costerà ben 299 dollari. L'unico modo per risparmiare è sborsarne 149 adesso, in fase di preordine, con in mano solo la speranza che il prodotto funzioni effettivamente.

di Mattia Armani