Alla GamesCom 2014 Destiny era presente con lo stesso codice della beta pubblica tenutasi a Luglio su PlayStation 4 e Xbox One. C'era la missione sulla Luna sbloccata che solo i più tempestivi avevano potuto provare, ma per il resto si trattava dello stesso codice e le nostre impressioni si confermano ottime.
La mappa sulla Luna, per chi l'avesse persa, parla di un design in grado di mantenere lo stesso stile della Russia terrestre, ma di caricarlo di sfumature e mistero completamente diversi. Non sappiamo cosa abbiano in serbo per Marte e Venere, ma la curiosità, a questo punto, è ai massimi livelli. Dall'incontro avuto con Bungie son venute fuori una serie di informazioni interessanti, ovvero che il primo DLC sarà già distribuito a dicembre (se n'è parlato alla conferenza Sony) e che ogni aggiornamento porterà nuovi contenuti sia per le modalità cooperative, single player che per il crogiolo, andando a espandere Destiny sotto tutti i profili e non solo di quello di mappe e modalità multiplayer. Abbiamo anche chiesto del sei contro sei del crogiolo e ci è stato risposto che in Halo la modalità di maggior successo è sempre stata il quattro contro quattro e che per Destiny i sei giocatori per team siano stati ritenuti la miglior soluzione possibile, senza spingersi oltre. Il 9 settembre è sempre più vicino e il prossimo passo sarà la nostra recensione.
Alla GamesCom le ultime informazioni su Destin direttamente dai ragazzi di Bungie!
Possiamo affermare, con relativa sicurezza di non essere smentiti, che l'attuale generazione di console sta ancora facendo fatica ad ingranare, nonostante numerosi titoli multipiattaforma e qualche gioco sul piatto delle esclusive.
L'eccitazione che gira attorno a Destiny è stata ulteriormente amplificata da questo fattore, quindi, ma Bungie è stata piuttosto brava nel rendere la Beta del gioco disponibile per un gran numero di persone grazie alla possibilità di ricavare tre codici per ogni prenotazione del gioco, strategia che ha permesso di generare ancora più attenzione grazie agli scambi e alla volontà delle persone di provare questo FPS nel quale i creatori di Halo hanno riposto tanta fiducia e risorse. Noi ovviamente non ci siamo fatti sfuggire la possibilità di una prova in prima persona, e così dopo aver scelto il Titano come nostra classe principale abbiamo speso più di dieci ore tra PvE e PvP assieme a tanti altri lettori di Multiplayer.it: il potenziale sembra essere enorme, ma ovviamente i contenuti sono ancora pochi per appurarlo. Per l'occasione Bungie ha introdotto alcune sequenze in computer grafica parecchio evocative, che spiegano più nel dettaglio l'incipit di Destiny: un fantomatico Viaggiatore ha esplorato in passato diversi pianeti, ma è stato risucchiato dall'oscurità non senza lasciare parecchi indizi sulle sue scoperte e sulle razze incontrate, creando gli Spettri. La Terra adesso è in rovina e i Caduti sono in possesso di alcuni artefatti che vanno recuperati assolutamente anche per capire cosa sta succedendo. Il lavoro artistico fatto da Bungie è eccellente, e dopo averci regalato l'universo di Halo, anche Destiny sembra avere tutte le carte in regola per diventare una saga importante ed e affascinante, sperando che la storia sappia supportare adeguatamente la struttura al di là delle ambientazioni che già sono molto belle. La Beta comincia dall'antica Russia disastrata, la stessa ambientazione che si è vista nel primo gameplay di annuncio mostrato alla conferenza Sony durante l'E3 2013. Questa missione funge ovviamente da introduzione e sorta di tutorial, per poi sbloccare la Torre, l'hub principale all'interno del quale ci sono gli esponenti delle fazioni per le missioni, taglie, crafting e tutto quello che il gioco avrà da offrire. In realtà una sorpresa l'abbiamo avuta da subito, la Beta è già completamente tradotta in italiano, ed il doppiatore dello Spettro è Gaetano Varcasia, la voce italiana di Peter Dinklage, ovvero Tyrion Lannister ne Il Trono di Spade, che doppia lo Spettro in lingua originale.
Si parte col PvE...
In aggiunta al prologo ci sono ulteriori tre missioni dislocate sulla Terra e nella mappa già vista nella Alpha; quella più interessante è sicuramente l'ultima, visto che si conclude con un assalto da parte dei Caduti mentre bisogna proteggere il proprio Spettro impegnato con un macchinario alieno. Anche nella Beta il cap del proprio personaggio è fissato al livello 8, ma dopo aver raggiunto il limite è possibile migliorare il proprio equipaggiamento e sbloccare ulteriori abilità che vanno a potenziare le caratteristiche del Guardiano, sfruttando uno dei punti di forza di Destiny: una progressione in stile MMO/RPG che prende in prestito loot e struttura di titoli come Borderlands e Diablo III: Reaper of Souls, ma in maniera meno esasperata.
Come oramai ben noto è possibile affrontare ogni modalità PvE anche in cooperativa, fino ad un massimo di tre giocatori e con chat vocale. Ci sono state parecchie discussioni riguardo questo limite piuttosto basso, ma dobbiamo dire che in questa maniera siamo riusciti da subito a sincronizzarci alla perfezione nelle manovre offensive, senza confusione, perlopiù senza problemi di lag o problematiche di sorta. Certo, sarebbe ancora più divertente giocare con più amici in contemporanea, ma la scelta di Bungie non ci è sembrata così fuori dal mondo, proprio in termini di bilanciamento e vero significato di cooperazione. A compensare parzialmente ci pensa la parte PVP, affrontabile in sei (ma ci torneremo più avanti), e gli eventi pubblici, dove è possibile partecipare assieme ad altre squadre sullo stesso obiettivo. Abbiamo provato anche l'Assalto (Strike in inglese), che però è praticamente identico a quello della versione Alpha e permette di affrontare alcuni boss più ostici in sequenza, i quali necessitano di molti minuti per essere buttati giù e sono dotati di un colpo potente in grado di eliminare un Guardiano anche al massimo dell'energia. Poi abbiamo la modalità Esplorazione: si girovaga per la mappa alla ricerca di alcuni segnali radio, ognuno dei quali mette a disposizione un'attività da portare a termine. Quelle presenti nella Beta sono invero piuttosto standard e utili solo per raccogliere oggetti migliori, e vanno dal recupero di oggetti all'uccisione di un nemico specifico, passando per l'esplorazione di parte della mappa. Ogni missione PvE può essere affrontata ad un livello di difficoltà superiore, mentre nella Torre è possibile arricchire questo segmento con le attività secondarie e le taglie che danno in dono Lumen, la moneta del gioco, oppure conseguire gradi di fazione per accedere ad equipaggiamento di caratura superiore. Grazie al Criptarca, ad esempio, è possibile decifrare gli engrammi che vengono raccolti e che spesso si tramutano in armi ed equipaggiamento. Se di colore verde, non comune, o viola, leggendario, il loro utilizzo permette di sbloccare potenziamenti aggiuntivi, aggiungendo un ulteriore strato di personalizzazione e diversificazione.
Il loot ad ogni modo non è esasperato come in Borderlands e Diablo, Bungie ha deciso di non voler sbilanciare questa parte dell'esperienza, lasciando una discreta varietà per rendere il proprio Guardiano unico e peculiare. Quello che dovrebbe migliorare è sicuramente la visibilità degli oggetti rilasciati dai nemici, che spesso si confondono con l'ambientazione e non hanno giusto risalto quando sono importanti. Seguendo il concetto del numero tre, evidentemente perfetto per Bungie e base sulla quale aggiungere contenuti futuri, le classi a disposizione sono Titano, Cacciatore e Stregone, mentre le razze sono Umano, Insonne ed Exo. Possiamo essere d'accordo sul fatto che siano poche, ma dal nostro punto di vista meglio un bilanciamento perfetto iniziale, per poi aggiungere in futuro, che una selezione più ampia per il puro gusto della diversificazione fine a se stessa. Detto questo, diamo per scontato che nella Beta ci sia solo un piccolo antipasto del gioco completo, e quindi tra Storia, Assalto, Esplorazione, taglie, missioni specifiche di classe e altro, ci aspettiamo contenuti costanti in grado di tenere viva l'attenzione sulla parte PvE del gioco, al resto ci penserà la comunità e i compagni con i quali sarà possibile giocare. Del feeling con il gameplay parleremo nella sezione PvP, nel frattempo possiamo dire che il livello di difficoltà ci è parso tutt'altro che tarato verso il basso, anche grazie alla possibilità di aumentare la difficoltà per ottenere loot migliori. A furia di rigiocare e migliorare l'equipaggiamento siamo riusciti a portare a casa la pelle senza troppi patemi, ma dobbiamo dire che la missione Assalto ci ha creato diversi grattacapi. Nota a margine, è possibile affrontare la storia senza PlayStation Plus, ma in solitario, mentre per creare un party, giocare l'Assalto e ovviamente per il PvP, è richiesto il servizio apposito di Sony.
La Companion App e il sito Bungie.net
Non solo Destiny, poco prima del rilascio della Beta Bungie ha lanciato la companion app del gioco, su iOS e Android, ed aggiornato il sito Bungie.Net con tutta una parte social dedicata al proprio profilo, ricca di informazioni sui risultati ottenuti e con statistiche dettagliate, divise per modalità. C'è anche una sezione dedicata alle carte Grimorio, che si sbloccano giocando e portando a termine alcuni obiettivi, le quali supponiamo verranno sfruttate nella versione finale magari per modifiche estetiche o armi particolari, oltre che per collezionismo e come enciclopedia del gioco. Già adesso sito ed applicazione sono molto utili per controllare il proprio personaggio, oltre che per utilizzare il forum e parlare con i propri amici. Sarebbe carino per la versione finale avere la possibilità di gestire attivamente il proprio personaggio e l'equipaggiamento, oltre che per consultazione. Un'ultima sezione è dedicata ai gruppi di discussione ed ai clan: nel gioco non c'è ancora integrazione completa ma solo la possibilità di mostrare la propria appartenenza, a settembre ci saranno obiettivi specifici e le Alleanze, noi ci siamo portati avanti col lavoro ed abbiamo creato il clan ufficiale di Multiplayer.it, sia per PlayStation che Xbox, ad ingresso libero: siamo già oltre 600 e vi aspettiamo a questo indirizzo!
...per finire col PvP!
Una componente non banale di Destiny è rappresentata dalla parte competitiva, affidata alla fazione del Crogiolo e accessibile in Orbita grazie ad un'apposita sezione. La modalità disponibile è denominata Controllo, la classica "Conquista e Difendi" con tre punti specifici della mappa, all'interno della quale conta per il punteggio anche l'uccisione degli avversari. In questo caso è possibile formare il proprio party in anticipo fino ad un massimo di sei persone, e sfidarne lo stesso numero mediante un matchmaking che ci è sembrato essere piuttosto rapido.
Le mappe permanenti disponibili sono due, rispettivamente sulla Luna e su Venere, ma proprio negli ultimi giorni Bungie ha "aperto" alcuni eventi a tempo con la fazione dello Stendardo di Ferro, i quali hanno messo a disposizione la solita modalità Controllo (ma senza equiparazione di livello) e due mappe ulteriori: L'Osservatorio Cieco di Marte, completamente inedita, e Terre di Ruggine, già vista nella Alpha. La grandezza di queste due mappe è abbastanza limitata, ci sono però parecchi passaggi sia in verticale che orizzontale nonostante l'estensione ridotta. Quella sulla Luna invece è molto più grande ed è possibile utilizzare anche i veicoli a disposizione per raggiungere uno dei tre punti da controllare e uccidere i nemici. Dobbiamo dire che dopo la dovuta fase di apprendimento ci siamo divertiti anche in PvP; il ritmo di gioco è arrembante ma non frenetico, e sfruttando le abilità specifiche della classe, compresa la Super che si carica ogni tot uccisioni, ci siamo tolti le nostre soddisfazioni anche con giocatori molto forti. Il doppio salto evoca memorie di Halo e lo stile Bungie è inconfondibile, a seconda delle armi c'è più o meno rinculo o necessità di precisione; possiamo dire che il gameplay è più vicino ad un Borderlands che agli FPS che fanno della fisicità il proprio cavallo di battaglia, ma non per questo non è necessaria una buona abilità e concatenazione di abilità per avere la meglio degli avversari. Ad essere sinceri ci siamo divertiti più nelle mappe piccole che in quelle della Luna, ma ovviamente è un giudizio preliminare che non tiene ancora conto del grande schema alle spalle del gioco completo. Vi abbiamo già detto che il doppio salto è bellissimo?
Non ci siamo dimenticati dell'aspetto tecnico del gioco, rispetto alla Alpha sono stati fatti dei piccoli passi in avanti soprattutto per quanto riguarda illuminazione ed interni. Dal punto di vista artistico il lavoro fatto da Bungie è eccellente, le (poche) ambientazioni ad oggi disponibili sono davvero belle da vedere, grazie all'utilizzo di un tratto morbido, colori vivaci ma non soverchianti e scelte di design vincenti. Giocoforza il protagonista principale è piuttosto anonimo e si "salva" grazie alla possibilità di creargli un equipaggiamento diverso a seconda dei casi; molto meglio lo Spettro, che siamo sicuri ci regalerà molte soddisfazioni nella versione finale, ed i nemici, dotati di buona personalità. A parte il robot volante Stiletto, che rientra nella top 10 dei nemici più brutti mai disegnati in un videogioco. Insomma, l'impatto col gioco è proprio bello, c'è da puntualizzare però che tecnicamente la situazione è molto più normale, poiché l'interazione con l'ambiente è praticamente assente e gli effetti particellari non regalano particolari sussulti. L'estensione della mappa sembra enorme e non ci sono caricamenti mentre si gioca, il rovescio della medaglia, almeno ad oggi, è l'attesa non trascurabile quando si è in orbita e si carica una nuova missione o mappa. Su PlayStation 4 il gioco gira attualmente alla risoluzione 1080p e 30 fotogrammi al secondo, stabili la maggior parte delle volte. Quando però si gira la telecamera abbiamo notato alcune indecisioni e qualche perdita di frame, che danno un po' di fastidio in un gioco dove la precisione di mira è un fattore importante. Nella speranza che questa problematica possa venire risolta per l'uscita definitiva nei negozi, non possiamo che elogiare la colonna sonora, a dir poco evocativa e di qualità. Martin O'Donnell d'altronde è una garanzia, e dopo averci deliziati con Halo è pronto a farlo anche con Destiny, non avendo tra l'altro restrizioni in termini di lunghezza delle tracce musicali. Tirando le (prime) somme Destiny a noi è piaciuto non poco, e lo testimoniano le ore che abbiamo passato su una semplice beta. La formula è vincente e mescola diversi titoli di successo, innestata in un universo affascinante, comparto artistico eccellente, e in dinamiche co-op/PvP di successo. È chiaro che le potenzialità del prodotto siano estremamente legate alla possibilità di giocare con persone che si conoscono, in maniera tale da aumentare il divertimento in maniera esponenziale; la chiave di tutto saranno però i contenuti, e il supporto da parte di Bungie. La nostra voglia di esaltarci c'è tutta, ma l'esperienza ci ha insegnato a toccare prima le cose con mano, poi a decantarne le doti.
CERTEZZE
- Le meccaniche coop funzionano alla grande
- Il potenziale è enorme
- Artisticamente eccellente, grande colonna sonora
DUBBI
- Zero interazione con l'ambiente
- È un gioco che vivrà molto sul supporto e i contenuti da parte di Bungie