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Canto ma non tocco

Gust sta finalizzando un jRPG che sembra avere tutti gli elementi per accontentare i suoi fan

PROVATO di Marco Perri   —   04/08/2014
Ar Nosurge: Ode to an Unborn Star
Ar Nosurge: Ode to an Unborn Star
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Una canzone che prega per la nascita di un pianeta. Tradotto letteralmente dal giapponese, il titolo di Ar Nosurge mostra senza timidezza quello che è il tema portante del nuovo prodotto Gust, in arrivo a Settembre su PlayStation 3 e PlayStation Vita. Dopo il fallimento di una cerimonia epocale, il pianeta Ra Ciela è stato abbandonato dal genere umano, che viaggia ora nello spazio alla ricerca di un posto dove ricostruire la civiltà perduta. Sono passati millenni da quell'evento; un tempo gli umani convivevano pacificamente con una razza chiamato Genome, in grado di convogliare un particolare tipo di energia e farla mutare in un Canto dalle molteplici caratteristiche. Arrivando al presente, il momento in cui iniziano a dipanarsi le situazioni di gioco, la cornice è ben diversa: i Genome sono quasi scomparsi e l'umanità è costretta a viaggiare in una nave spaziale, resa un posto pericoloso dalla comparsa degli Sharl, esseri alati di forma umanoide guidati da uno strano - e apparentemente l'unico - obiettivo di rapire le persone. È in questo universo che si alternano le vicende di due coppie di protagonisti. Da una parte Delta, soldato senza memoria dopo un incidente, e Cass, Genome peperina infatuata dell'amico d'infanzia; dall'altra Earthes, macchina senziente, e Ion, artigiana abile nella creazione di accessori e strumenti. Il team ha optato per due storie parallele in cui permettere al giocatore - superato un determinato punto - di scambiare protagonisti, così da portare avanti entrambe le trame in maniera più o meno equivalente.

Storia interessante e bei personaggi: Ar Nosurge può rivelarsi la sorpresa d'autunno per i fan di jRPG

Un po' di roba

Nomi e razze non mancheranno di spedire le menti dei fan direttamente al Ciel Nosurge, simulatore di vita con protagonista proprio una certa Ion e la sua abilità di creare - guarda caso - fate note come Sharl. Alcuni pezzi dell'universo Gust tornano, creando un quadro sicuramente d'insieme più complesso e stimolante; lo stile jRPG adottato fonde meccaniche ben note di scene d'intermezzo statiche a dialoghi in pure stile anime, inserendo una ben nota componente di combattimento.

Canto ma non tocco

Non potevano mancare, in pura eredità Ciel Nosurge, sezioni di analisi corporale (tranquilli, niente hentai) e mentale; una trovata che ci sentiamo di guardare con sentito interesse, vuoi per un approccio sicuramente rinfrescante ed atipico, vuoi per un'aggiunta foriera di una certa corposità ludica in termini di completamente e trofei da agguantare. Pescando dal passato, Gust inserisce un avanzamento tipico dei giochi di ruolo giapponesi: per esaminare le aree sbloccate non bisognerà far altro che selezionare la macro-area corrispondente e scegliere la zona d'interesse. All'interno, una mappa 3D liberamente esplorabile con PNG, collezionabili ed eventualmente nemici completerà il mosaico. Seppur senza inserire elementi rivoluzionari, le prime ore di Ar Nosurge lasciano presagire una trama stimolante che, grazie ad un comparto narrativo di buona fattura e simpatici dialoghi tra personaggi, trasporta con leggerezza e ritmo lungo i capitoli della storia.

Pochi veli

Con un sistema di combattimento piuttosto effervescente, i fan dei jRPG dinamici possono dormire sonni tranquilli. Delta è la prima linea d'assalto, impegnato ad utilizzare i suoi attacchi numerati per sconfiggere i nemici, disposti a file; Cass è l'elemento da proteggere ma a sua volta, a fronte di buone combinazioni di attacchi, in grado di colpire saltuariamente o addirittura di scatenare la propria abilità di Canto. Quanto testato con mano ci ha permesso di notare una struttura piuttosto veloce, snella, facile da masterizzare e disegnata per non pesare, nemmeno sulle lunghe distanze; Gust ha fatto tesoro dell'esperienza, impacchettando gameplay pulito e divertente nell'immediato.

Canto ma non tocco

L'unica riserva è la reale profondità nel lungo termine: oltre al mero tempismo di difesa per limitare i danni, non abbiamo notato così tanti fattori in grado di aggiungere mordente all'impianto di combattimento, ma saremo lieti di sbagliarci. La paura di monotonia non la riserviamo certamente all'attività di analisi della psiche delle donzelle che avremo il piacere di esaminare. Sapendo lo studio dietro lo sviluppo, questo è una trovata al limite della perversione che non stupisce: con una successione di scene di intermezzo e dialoghi, il protagonista dovrà addentrarsi tramite nelle menti dei comprimari - disciplina nota come Genometrica - ed avanzare lungo i ricordi, le paure, i desideri, i sogni più intimi, tirando così fuori dal loro inconscio nuove canzoni e quindi attacchi. Una volta approfondita la relazione sarà nostra premuta accompagnarle in una speciale vasca in cui entrambe le parti dovranno rimanere in abiti succinti e attaccare l'equivalente di rune sul corpo della fanciulla. Possiamo già scommettere su quanti compreranno il titolo quasi esclusivamente per questa caratteristica.

Belli e possibili

L'aspetto tecnico ha due facce della medaglia: da una parte un'ottima caratterizzazione e modellazione dei protagonisti fa di un'eccellente comparto in cel shading il proprio cavallo di battaglia. Peccato che il risvolto siano personaggi passivi piuttosto poveri ed aree a tre dimensioni non certo esaltanti, anzi, decisamente indietro con gli anni.

Canto ma non tocco

Buone le cromie, ma pochi poligoni e poca caratterizzazione non riescono nell'intento di rendere memorabile l'avanzamento lungo le aree di gioco, almeno le prime lungo le quali si è viaggiato. Tutto il resto ha il suo stile: sprite in due dimensioni, menù, interfaccia, sistema di recupero dei dialoghi. L'accompagnamento sonoro, per ora, fa di un'eccellente apertura cantata il proprio picco acustico; le tracce che condiscono le prime sezioni svolgono in maniera disinvolta il compito, ma non ci aspettiamo una colonna sonora particolarmente sopra le righe. Seppur con qualche ovvia riserva (in fondo non si sta parlando assolutamente di una produzione dai budget milionari) il titolo Gust promette senza dubbio una propria personalità in grado di garantirgli dignità; Ar Nosurge sta per entrare in un universo di jRPG per i sistemi PlayStation che ha bisogno di un titolo vecchia scuola in grado di fondere i giusti ingredienti per creare qualcosa magari non unico, ma sicuramente raro da trovare altrove.

CERTEZZE

  • Veloce, frenetico, senza punti morti
  • Trama e rapporti tra personaggi
  • Design e modellazione dei protagonisti...

DUBBI

  • ...ma non del resto del quadro visivo
  • Reale profondità del sistema di combattimento
  • Ogni tanto si prende troppo poco sul serio