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Il punto su Firefall

Scopriamo che cosa c'è in Firefall, titolo uscito di recente dalla beta

SPECIALE di Rosario Salatiello   —   05/08/2014
Firefall
Firefall
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Dal PAX 2010 di Seattle fino a oggi sono trascorsi quasi quattro anni: è il tempo impiegato dai ragazzi di Red 5 Studios per completare Firefall, gioco massivo online annunciato in occasione della sopracitata fiera.

Il punto su Firefall

Un lavoro lungo e duro, durante il quale gli sviluppatori guidati dal veterano Mark Kern non si sono risparmiati, sia nell'ascoltare il feedback dei giocatori che hanno provato Firefall nel corso del tempo, sia nel prendere importanti decisioni come quella di ridisegnare intere parti di gameplay che non convincevano pienamente. Rispetto a qualche anno fa, il passare del tempo ha fatto sì che si perdesse inevitabilmente un po' dell'interesse iniziale per Firefall, accostato per meccaniche e stile a Borderlands. Gli appassionati però hanno continuato a tenerne traccia, così come testimoniato dai forum ufficiali già popolatissimi. Trattandosi di un gioco massivo online, l'abbandono della fase beta avvenuto lo scorso 29 luglio è stato solo l'inizio, visto che per un titolo del genere le variabili in ballo sono sicuramente tante: per questo motivo, prima di passare alla recensione vera e propria, abbiamo deciso di fare una sorta di giro di ricognizione preliminare, al fine di vedere lo stato attuale dei lavori.

Firefall è finalmente fuori dalla beta, ma c'è qualche buggettino di troppo!

Copacabana nights

Dell'ambientazione di Firefall abbiamo già avuto modo di parlare a più riprese, ma visto che l'ultima volta lo abbiamo fatto nel 2012, tanto vale riassumere brevemente di che si tratta: nel 2178, un asteroide ha colpito la Terra causando una serie di sconvolgimenti, ma portando allo stesso tempo con sé la cosiddetta Crystite, una materia dagli straordinari poteri.

Il punto su Firefall

Accecate dalla loro stessa brama, le popolazioni mondiali unite sotto il nome di Accord hanno deciso di rintracciare le origini del corpo celeste, finendo però per causare altri problemi al proprio pianeta: alla prima missione della Archlight, potente nave da guerra progettata per viaggiare alla velocità della luce, si scatena il cosiddetto Melding, aprendo le porte a un'invasione aliena. Il gioco ha inizio con un immancabile tutorial, destinato a presentare gli aspetti principali dell'esperienza per poi catapultare il giocatore in una versione di Copacabana ben lontana da quella attuale. Tra le prime scelte da effettuare troviamo quella relativa al Battleframe, l'equivalente delle classi, rappresentato in Firefall attraverso quella che è la combinazione di tuta da combattimento e armi in dotazione a ogni personaggio: se in termini di caratteristiche e tipologie non c'è praticamente nulla di nuovo sotto il sole (si va dal solito tank alle varie classi di supporto e damage dealing), la scelta di rendere praticamente intercambiabili questi Battleframe dà un'interessante svolta alle dinamiche di Firefall, soprattutto considerando il fatto che a salire di livello è proprio il nostro equipaggiamento, piuttosto che il nostro avatar, come invece accade nella maggioranza dei giochi online.

Giocare senza soldi?

Da buon titolo free to play, Firefall si appoggia su un sistema di microtransazioni destinato ai giocatori che hanno meno pazienza per progredire nel gioco, con la disponibilità di pacchetti VIP e altri elementi per ottenere bonus di vario genere.

Il punto su Firefall

Una delle scelte effettuate dagli sviluppatori riguarda la presenza di ben tre tipi diversi di moneta: si parte proprio dalla Crystite, grazie alla quale effettuare alcune operazioni di base come la riparazione del proprio equipaggiamento, per passare poi ai Crediti, acquistabili entro un certo quantitativo giornaliero convertendo in essi la precedente Crystite. I Crediti vengono usati per effettuare alcuni tipi di operazione, per esempio tornare in vita immediatamente dopo una ferita mortale, oppure possono a loro volta essere convertiti in Red Beans, la moneta finale corrispondente di fatto alla valuta "reale" di Firefall. I pacchetti di Red Beans possono essere infatti acquistati direttamente, spendendo i propri euro e saltando quindi tutti i passaggi precedenti: a dirla tutta, sono un po' cari, portandoci con tutto il cuore a sperare che Red 5 Studios decida di abbassarne il prezzo per renderli fruibili anche da chi non vuole spendere tantissimi soldi per giocare. Soprattutto tenendo in considerazione che con i Red Beans è sì possibile acquistare i già citati bonus, ma anche altri elementi di gioco come veicoli riusabili e versioni particolari dei Battleframe di base. Il rischio è naturalmente quello di fare in modo che chi non paga finisca per annoiarsi nel vedere gli altri andare avanti.

Attenzione al client Steam

Nel caso in cui scarichiate il client di Firefall da Steam, è fondamentale avviarlo tramite launcher per scaricare tutte le patch di cui il gioco ha bisogno: in caso contrario, si rischia di trovarsi con una versione non aggiornata. Per farlo, dovete raggiungere la cartella dove avete installato Steam e la sua libreria (tipicamente C:\Program Files (x86)\Steam\SteamApps\common) proseguendo poi all'interno della cartella \Firefall\system\bin\ per lanciare il file Launcher.exe. Creare un collegamento sul desktop è naturalmente l'operazione consigliata.

Bugga-bugga

Il problema principale di Firefall è, allo stato attuale, l'elevato numero di magagne che colpisce la versione attualmente disponibile, uscita dalla fase beta con qualche strascico negativo di troppo.

Il punto su Firefall

Durante le nostre sessioni di gioco, ci è capitato per esempio di vedere andare completamente offline la chat di zona: in questo caso poco male, d'accordo, ma se il problema diventa poi l'impossibilità di andare avanti con una quest, la tentazione di far volare mouse e tastiera dalla finestra s'innalza rapidamente. Sui forum ufficiali sono segnalati addirittura alcuni casi eclatanti, riguardanti la mancata possibilità di far partire il prologo del gioco, ritrovandosi così costretti a ricreare da zero il personaggio. A proposito delle missioni, queste si confermano di stampo abbastanza classico: per la maggior parte del tempo ci si trova dunque a dover cercare elementi nascosti in terreni infestati da aracnoidi alieni, a salvare e scortare personaggi non giocanti controllati dall'intelligenza artificiale e così via. In termini di gameplay nudo e crudo, si conferma interessante la possibilità di contare sin dal primo livello sul jetpack in dotazione al proprio Battleframe, col quale viene aggiunta un'interessante terza dimensione ai combattimenti, grazie alla quale per esempio tirarsi fuori d'impiccio in caso di accerchiamento. Da valutare anche la sua funzionalità per il PvP, visto che quanto vi abbiamo descritto finora è relativo alla modalità PvE: a lungo chiuso per ristrutturazione, il PvP è stato infatti rilanciato poche settimane prima della fine della beta, principalmente come componente end game di quello che è e resta un titolo fortemente improntato sull'esperienza del giocatore contro i nemici controllati dalla CPU.

Al prossimo appuntamento

La veste grafica di Firefall costituisce un'altra conferma per il gioco sviluppato da Red 5 Studios, in particolare per quanto riguarda lo stile grafico in cel shading usato per rappresentare il mondo e chi lo popola.

Il punto su Firefall

A impressionare è particolarmente la distanza visiva, caratterizzata da un notevole colpo d'occhio grazie all'aiuto offerto dalle ambientazioni particolarmente ispirate dal punto di vista artistico. Se la visione d'insieme finisce per stupire, un po' meno azzeccato è il dettaglio ravvicinato di cose e personaggi, in alcuni casi un po' grezzi come se il team avesse bisogno di lavorarci ancora un po'. Soddisfacente il rapporto con l'interfaccia utente, forse un pelino troppo minimale, mentre è valida l'idea di "raccontare" le quest con le voci dei personaggi, invece di far leggere pagine di testo al giocatore. Come abbiamo detto a inizio articolo, il lavoro iniziale su un gioco massivo online è solo la punta di tutto ciò che si trova dietro a un titolo come Firefall, per cui nei prossimi tempi sarà lecito aspettarsi patch e aggiustamenti vari da parte di Mark Kern e del suo team. Per il momento, bug a parte, possiamo dire di ritenere divertente l'esperienza di gioco, sebbene questa finisca per non inventare nulla in quello che nel 2014 è uno sterminato mare di altre alternative free to play disponibili sulla piazza.