Clair Obscur: Expedition 33 è un gioco eccezionale, che sta giustamente ricevendo lodi un po' ovunque. Parte della narrazione nata intorno al gioco lo vuole sviluppato da un team di 30-40 persone: degli ex-Ubisoft che si sono riuniti e hanno lavorato da indipendenti nel corso di tutto lo sviluppo. Sicuramente si tratta di una narrazione affascinante, ma che non è del tutto vera. Per scoprirlo basta guardare i riconoscimenti di gioco, che elencano tutti quelli che ci hanno effettivamente lavorato.
I freddi dati
Scorrendo i riconoscimenti e contando i nomi dei coinvolti, si scopre che effettivamente il core team, ossia lo studio che ha diretto lo sviluppo, è Sandfall Interactive che di suo è composto da poche decine di persone.
Il problema, in questo caso, è che il conteggio fatto finora tiene fuori la gran parte della forza lavoro che ha contribuito al progetto, ossia tutti gli studi esterni che hanno sviluppato vari aspetti del gioco, nonché gli attori che hanno dato fattezze e voci ai personaggi, che fanno a tutti gli effetti parte del team che ha lavorato a Clair Obscur: Expedition 33.
Come potete vedere, i riconoscimenti durano circa 7 minuti e mezzo, 3 e mezzo circa dei quali dedicati agli interni, più artisti associati vari. Da lì in poi iniziano ad apparire il team di supporto, che hanno lavorato ad aspetti specifici del gioco. Ad esempio apprendiamo che il team delle animazioni del gameplay è composto per la gran parte da sviluppatori coreani (8 in totale), che del QA (controllo qualità) si è occupata QLOC, compagnia molto nota del settore, di cui vengono elencati più di cinquanta collaboratori. Delle conversioni si è occupata invece Ebb Software, altro studio specializzato nel supporto, di cui vengono elencati sette dipendenti.
Ci sono poi team che si sono dedicati al test della compatibilità, altri che hanno lavorato al motion capture e altri ancora che hanno collaborato al doppiaggio. Ci sono anche i traduttori nelle diverse lingue, nonché tutti gli addetti al marketing di Kepler Interactive (l'editore) e di Microsoft (che ha curato in particolare questo aspetto). Il gran totale di persone che hanno lavorato a Clair Obscur: Expedition 33, quindi, è decisamente superiore a quanto viene solitamente raccontato. Questo non lo rende un prodotto tripla A, sicuramente, ma sposta l'asticella della produzione molto più in alto rispetto a quanto la narrazione più diffusa voglia fare intendere.
Chiaramente il nostro intento non è quello di sminuire il lavoro di Sandfall Interactive, che è stato enorme e che merita tutte le lodi del caso, come quelle che gli abbiamo riservato nella nostra recensione. Volevamo solo fare chiarezza per evitare che questa storia continui a diffondersi, tenendo fuori dal quadro persone che hanno lavorato, magari anche duramente, al gioco e che non meritano di essere dimenticate.