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PC Magazine #174

Aspettando le grandi uscite dell'autunno, su PC c'è sempre qualcosa con cui divertirsi

RUBRICA di La Redazione   —   06/09/2014

Non capita spesso di leggere articoli interessanti sul mondo dei videogame pubblicati da testate mainstream. Invece questa volta il NY Times - mica pizza e fichi, comunque - ha redatto un bel pezzo dedicato al mondo dell'e-sport e allo splendido momento che sta vivendo. Un articolo non male anche da far leggere a qualcuno che vuole farsi un'idea su cosa sia e verso che direzione stia andando. Meritevole di una lettura anche questa riflessione decisamente più da insider di Gamasutra, che si interroga sulla figura del "gamer" e in generale sull'audience di un medium che continua a crescere ed espandersi, anche se qualcuno sembra far fatica a rendersene conto. Infine godetevi la bella analisi a video che Errant Signal dedica a Watch Dogs, oramai non più nuovissimo ma qui trattato con l'usuale puntualità e arguzia.

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

PC Magazine #174
COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreIntel Core i7 4790K € 290.00
Scheda MadreASUS Z97-DELUXE € 215.00
Scheda Video GeForce GTX 780Ti x 2 € 1200.00
RAM CORSAIR Vengeance 16GB 1600MHz € 200.00
Alimentatore EVGA SuperNOVA 1000 € 130.00
Hard DiskSeagate Barracuda 2 TB + Samsung 840 256GB € 240.00
Lettore-Masterizzatore Ottico ASUS BC 12B1ST € 80.00
CaseCooler Master Cosmos II € 340.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER NINJA € 2790.00
PC Magazine #174


World of Warcraft
La dipartita di Robin Williams è stata un vero e proprio pugno allo stomaco. Per i videogiocatori è stato una vera icona, sia perché ha plasmato la nostra infanzia, sia perché era un po' nerd come noi: ha chiamato sua figlia Zelda in onore della saga Nintendo e giocava a World of Warcraft. La storia di Evangelion in One Hour Photo la sapete tutti, no?

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Be', non stupisce il fatto che Blizzard abbia voluto ricordare il nostro amatissimo Robin anche nel suo gioco di punta. Fino a qualche settimana fa giravano delle voci, che hanno trovato conferma a tempo di record: nell'ultima build della beta di Warlords of Draenor, la prossima espansione, i giocatori hanno trovato una vecchia lampada interattiva dalle parti di Talador che fa apparire un djinn le cui battute ("Fenomenali poteri cosmici...") ricordano quelle del simpaticissimo Genio di Aladdin doppiato in lingua originale proprio da Robin Williams. Nei pressi della lampada si trovano dei giocattoli, che probabilmente vogliono citare il film Toys, e il guscio spezzato di un uovo... chiaro riferimento a Mork & Mindy, la serie TV che ha lanciato l'attore. Resta da scoprire dove sono finiti i due NPC dataminati che citavano Mrs. Doubtfire e come si sblocca il titolo "the Comedian", ma sospettiamo che non ci vorrà molto: in fondo, Warlords of Draenor è ormai dietro l'angolo. O quasi.

Guild Wars 2
A quanto pare ArenaNet ha deciso di concentrarsi su una sorta di restyling per quel che riguarda l'interfaccia utente di Guild Wars 2 e la qualità della vita. Il prossimo aggiornamento introdurrà infatti un apposito menu che registrerà ogni oggetto trovato, equipaggiato o consumato: compilando le varie pagine di questa "enciclopedia" si sbloccheranno dei forzieri contenenti varie ricompense. La cosa simpatica è che non tutti i contenuti del registro saranno visibili fin da subito, imponendo quindi una ricerca che ha tutta l'aria di un minigioco; la feature, peraltro, cercherà di catalogare gli oggetti posseduti in passato, laddove possibile.

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Non è la sola novità, ovviamente: nel Developer's Diary di questa settimana si è parlato anche della funzione di ricerca per gli oggetti, di un menu apposito per i costumi e di un nuovo tab dedicato ai colpi di grazia. I mini saranno spostati dalla banca a queste nuove schede dell'interfaccia: basterà selezionare il mini nella banca per "distruggerlo" e traslarlo nel nuovo menu, peraltro condiviso dai personaggi nell'account. I mini, inoltre, si potranno "equipaggiare" come veri e propri oggetti. Dulcis in fundo, il Trading Post: la patch cambierà quasi completamente una delle interfacce peggiori di Guild Wars 2, e cioè quella dell'asta, da sempre fastidiosamente macchinosa e poco intuitiva. Il nuovo "browser" permetterà di caricare più velocemente i contenuti della schermata e di cercare gli oggetti desiderati filtrandoli per categorie. Secondo i ragazzi di ArenaNet, la nuova interfaccia del Trading Post non deluderà i giocatori di Guild Wars 2, alleggerendo il carico di quelli che vi si sono avvicinati da poco.

ArcheAge
Il nuovo MMO sandbox della coreana XL Games sta riscuotendo un certo successo in occidente, anche perché se ne parla da parecchio tempo ed è uscito in patria da quasi due anni con una localizzazione che per molto tempo è stata in dubbio.

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Ora che è iniziata l'open beta tutti quelli che non masticano la lingua madre di Jake Song potranno comprendere meglio l'enorme portata del suo nuovo progetto... cominciando col scaricare la prima patch, ottocento mega di correzioni, miglioramenti e preparativi. Contrassegnata 4.7, la nuova build sfoggia aggiunte come l'autorimozione dei giocatori AFK e la casa d'aste: quest'ultima è aperta completamente a tutti i giocatori che sottoscriveranno la mensilità, ma gli utenti che preferiranno la sacra via del free to play potranno acquistare ma non potranno vendere. La patch ha inoltre implementato tutta una serie di feature che saranno sbloccate soltanto nelle settimane successive al lancio, come le zone di Auroria e Diamond Shore, il torneo di pesca, i rank dell'arena, i sottomarini e altro ancora. Ora che la versione occidentale è più che confermata e l'open beta è in corso, seguiremo l'evoluzione di ArcheAge con rinnovato interesse.

WildStar
La prossima settimana vi racconteremo tutto del nuovo aggiornamento di WildStar, Defile, di cui Carbine ha estensivamente parlato prima, durante e dopo il recente PAX.

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Nel frattempo chiudiamo questo appuntamento settembrino di Expa con un'altra notizia che farà la felicità degli avventurieri del pianeta Nexus: l'implementazione dei megaserver. I ragazzi di Carbine l'avevano detto che stavano riflettendo su come migliorare la popolazione dei server, e la soluzione era abbastanza ovvia: la nuova tecnologia permetterà di ampliare la vitalità delle zone, il che significa che per i giocatori sarà più facile incontrarsi e fare gruppo, specialmente in un gioco dove le attività di gruppo sono fondamentali. I nuovi megaserver, uno per il nord America e l'altro per l'Europa, sostituiranno i molteplici server del presente, con nuovi canali di chat che permetteranno ai giocatori di ruolo di proseguire con il loro stile di gioco. Ai giocatori sarà inoltre concesso di creare fino a dodici personaggi e di decidere un cognome che permetterà di aggirare i problemi di omonimia. Manca ancora qualche tempo all'implementazione dei megaserver, ma intanto Carbine consentirà la migrazione gratuita da un server all'altro per facilitare il passaggio dei giocatori.

di Christian La Via Colli

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Configurazione multi-monitor di lusso con Project Car e Nvidia Surround
I monitor a 4K sono disponibili da ormai più di un anno e rendono possibile assemblare, affiancando tre pannelli, costosissime configurazioni capaci di sfoggiare, orizzontalmente, ben 12 mila pixel. Ovviamente per sfruttare postazioni di questo tipo servono sia titoli adatti a essere mostrati con una visuale ultra wide, come quelli di guida, sia un supporto software dedicato. Ed ecco che Slightly Mad Studios e Nvidia hanno combinato le proprie competenze per far funzionare Project Cars, un titolo di guida che è già considerato un prodigio tecnico, con tre schermi Ultra HD. Anche se si parla di risoluzione 12K non c'è un vero aumento di definizione rispetto al 4K standard visto che i pixel sono spalmati su tre schermi che servono ad ampliare l'arco visivo del giocatore. Possiamo quindi parlare di un triplo 4K ma anche se i circa 25 milioni di pixel non sono tutti sparati sullo stesso monitor, cosa ancora complicata visti i limiti delle attuali interfacce video, serve comunque un sistema mostruosamente potente per far girare una cosa del genere. Possiamo però supporre che il risultato sia altrettanto mostruoso vista l'incredibile resa visiva Project Cars che viene esaltata, non a caso, dal video in allegato nel quale ci vengono illustrati gli ovvi vantaggi del poter giocare con il titolo targato Slightly Mad Studios utilizzando tre schermi a 4K.

DDR4 - Frequenze in crescita
In poche settimane le memorie DDR4 hanno finalmente raggiunto frequenze capaci di dare un senso a un'eventuale sostituzione delle ormai vetuste DDR3. G.Skill è arrivata addirittura a 4004 MHz anche se lo ha fatto in occasione di un test mentre le sue RAM DDR4, della serie Ripjaws 4, arrivano a un massimo di 3200 MHz. In sostanza le memorie DDR4 più performanti in commercio, almeno allo stato attuale delle cose G.Skill presto introdurrà un kit da 16GB a 3333Mhz, dovrebbero essere le Corsair Dominator Platinum da 3300 MHz. Disponibili anche con le frequenze 3200 e 3000MHz, le memorie Corsair hanno ovviamente bisogno di una motherboard X99 e a quanto pare danno il meglio con le schede madri di Asus che ha collaborato direttamente alla realizzazione delle nuove memorie Corsair.

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In corsa, infine, c'è anche Kingston con le memorie Hyper X che vanno dalla non esaltante velocità di 2133 MHz fino ai ben più appetibili 3000 MHz. Anche in questo caso è necessaria una motherboard X99, socket LGA 2011-v3, che non è retrocompatibile con i processori Ivy Bridge e Sandy Bridge. Dunque si rende necessario anche l'acquisto di un chip Haswell-E che, essendo una delle linee Enthusiast, ha prezzi meno convenienti rispetto ai chip standard. In ogni caso chi ha intenzione di spendere 500 dollari per 16GB di memoria non si farà problemi a spenderne, per un processore, circa 350. Sembra infatti che sarà questo il prezzo dell'Haswell-E Core i7-5820K, il più economico della nuova linea. Chi invece punta a risparmiare dovrà aspettare l'arrivo delle CPU AMD Carrizo, previste per l'inizio del 2015, e delle CPU Intel Broadwell, quasi pronte al debutto stando alla presentazione, avvenuta durante l'ancora in corso IFA di Berlino, dell'ultra portatile convertibile Envy x2 di HP.

SSD - Intel punta su stabilità e durata
Ultimamente abbiamo parlato spesso delle SSD del futuro, quelle ancora non disponibili, ma il lancio della serie 3700P di Intel ci consente di parlare di un futuro già acquistabile. I prezzi, per ora, sono quelli di prodotti destinati alle aziende ma rispetto alle performance, e alle risorse di ricerca e sviluppo impiegate per le nuove SSD, non sono nemmeno così esagerati. Parliamo infatti di unità che, disponibili sia nel formato SATA classico sia in versione PCI-Express 3.0, sfoggiano una stabilità di trasferimento dei dati molto elevata e una durata di vita decisamente più alta delle unità a stato solido attualmente in circolazione.

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In quanto a performance e tecnologia non siamo molto lontani dalla serie Revodrive di OCZ ma l'NMV Express, la nuova interfaccia per la memoria non volatile utilizzabile sia attraverso l'interfaccia PCI Express sia attraverso quella SATA Express, sistema alcune delle magagne storiche delle SSD portando questa tecnologia a compiere un ulteriore passo verso la definitiva affermazione. In ambito consumer questi fattori passano ancora in secondo piano rispetto ai prezzi ancora piuttosto elevati. Ma la costanza delle performance porta vantaggi non trascurabili e la longevità di un disco è un elemento molto importante anche al di fuori del settore aziendale. Inoltre parliamo di una tecnologia che promette ampi margini di miglioramento. Comunque, anche se stiamo parlando di prodotti che non sono ancora destinati al pubblico di massa, nel caso in cui foste comunque interessati all'acquisto delle SSD della sere P3700 di Intel preparatevi a sborsare circa 1450 dollari per la versione da 400GB per arrivare agli oltre 7000 dollari necessari per portarsi a casa la lussuosa unità da 2TB.

Scorci di futuro dall'IFA di Berlino
A Berlino in questi giorni si tiene l'IFA, l'esposizione tecnologica europea per eccellenza, ed è molto probabile che la rubrica della settimana prossima sarà dedicata alle novità presentate sullo showfloor dell'evento tedesco. Ma per questa settimana, a cantieri ancora aperti, ci accontentiamo di menzionare alcune delle novità più importanti emerse dai primi due giorni di manifestazione. Come abbiamo già detto la presentazione del nuovo ultraportatile convertibile targato HP ha svelato che le CPU Broadwell di Intel, con supporto DDR4 e prezzi presumibilmente più contenuti degli Haswell-E, sono quasi pronte per il debutto. La seconda notizia riguarda il ritorno in campo di Matrox, marchio un tempo familiare per i videogiocatori PC che per risparmiare e rimettersi in carreggiata utilizzerà tecnologia AMD per la produzione di nuove schede video. La prima scheda non ha ancora un nome ma sappiamo già che userà una GPU GCN a 28nm con 1.5 miliardi di transistor, shader model 5.0, PCI Express 3.0 e bus a 128 bit.

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Parliamo, in sostanza, delle CPU Cape Verde ovvero la fascia media della serie Radeon 7000 che include la 7730, la 7750 e la 7770. Non si prospetta, quindi, un ritorno in grande stile ma la decisione di ripartire con cautela è decisamente comprensibile. La terza e ultima sorpresa riguarda la presentazione di un nuovo Oculus sviluppato da Oculus VR con Samsung. Il VR Gear, questo è il nome del dispositivo, è disegnato per alloggiare un Galaxy Note 4 ed è in lavorazione da oltre un anno, cosa che ha permesso a Samsung di rifinire il visore mobile che sfoggia tempi di latenza paragonabili a quelli dell'Oculus Rift DK 2. Certo, la potenza del Note difficilmente consentirà a questo visore di fare cose mai viste prima, ma i 550 punti per pollice dello schermo del Note permettono di verificare l'impatto di un'altissima definizione sull'esperienza virtuale. Purtroppo il Game VR ci rivela anche che a una distanza visiva così ridotta serve una risoluzione ancora più elevata per non notare i pixel ma è probabile che questo traguardo venga raggiunto con la prossima versione dell'Oculus Rift.

di Mattia Armani

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Hogs of War
Era l'alba del nuovo millennio, o la fine del millennio scorso, non ricordiamo bene, quando chi scrive provò con un gruppo di amici Hogs of War di Infogrames Studios. Sinceramente, chi gli avrebbe dato una lira? (all'epoca gli euro ancora non c'erano)

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Si trattava di un gioco semi sconosciuto in cui eserciti di maiali si davano battagli alla stregua di Worms qualsiasi, ma in scenari tridimensionali dalle ambientazioni varie. Se la memoria non ci inganna, fu il primo tentativo di portare il concept di Worms in un mondo 3D . La percezione del gruppo era chiara, netta, incontrovertibile, tombale: "sarà una schifezza senza precedenti".
Inizialmente non ci giocammo su PC, ma su PlayStation. Si trattava di un regalo ricevuto da uno degli amici di cui sopra. "Proviamolo, al massimo poi andiamo a venderlo." La sentenza non lasciava troppe speranze. Così ci mettemmo di fronte alla televisione senza nessuna aspettativa, accendemmo la console con il disco dei maiali da guerra dentro e... fu subito amore. Ci giocammo tantissimo. Per interi mesi Hogs of War divenne almeno una partita fissa di ogni riunione. Eravamo diventati bravissimi e riuscivamo a colpirci da distanza immense, con il contorno di grosse risate, prese in giro, scommesse sulle vittorie, birre e tutto il caleidoscopio di altre attività che si fanno con gli amici quando ci si diverte. Poi uscì la versione PC e prendemmo anche quella, soprattutto per la campagna single player (dall'amico si giocava solo in multi). Ovviamente la versione PC era migliore graficamente rispetto a quella PlayStation, grazie alla risoluzione maggiore e al sapiente uso dell'accelerazione 3D, ma non era questo il punto, anche perché Hogs of War non aveva grosse virtù tecniche da offrire. Ora, immaginate come ci siamo sentiti quando lo abbiamo visto in vendita su GOG.com. La regressione è stata immediata e non abbiamo potuto fare a meno di acquistarlo (mannaggia la nostalgia) e installarlo per farci una partita e piangere lacrime dolci amare come se fossimo i personaggi di un libro di Moccia (se ti davi del deficiente facevi prima ndUmberto).

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Il concept di gioco è molto semplice e, come già detto, ricalca quello della serie Worms di Team17, con i soldati dei due eserciti che durante il loro turno si muovono o sparano consumando punti azione. L'equipaggiamento a disposizione è diverso a seconda del ruolo del maiale selezionato: c'è il tank dotato di artiglieria pesante, c'è il geniere con gli esplosivi, c'è il medico con medikit, c'è il tutto fare e così via. Lo scopo di ogni partita è sempre la distruzione dell'esercito rivale, con relativo accumulo di esperienza, utile per promuovere i soldati. L'ironia regna sovrana nelle animazioni e nelle voci, davvero divertenti.
Nostalgia a parte, a distanza di anni è chiaro che alcuni difetti si siano fatti più evidenti, mentre, paradossalmente, alcuni altri si sono attenuati. Ad esempio all'epoca notammo una certa semplicità della campagna single player, semplicità che oggi non rileverebbe praticamente nessuno, visto che Hogs of War è mediamente più difficile dei titoli che escono sul mercato. Ovviamente i problemi tecnici si sono aggravati e se il titolo di Infogrames non era bellissimo da vedere allora, figurarsi oggi. Comunque, visto il prezzo cui viene venduto (4,49€) è un ottimo clone di Worms che potete tenere in considerazione se vi interessa provare qualcosa di originale e semi-sconosciuto. Soprattutto se avete degli amici con cui giocarci, potreste trovarlo delizioso e appassionante.

di Simone Tagliaferri

Titolo: Hogs of War
Sviluppatore: Infogrames Studios
Anno di pubblicazione: 2000
Come reperirlo: Potete acquistarlo a un prezzo molto basso su GOG.com in una versione compatibile con tutti i moderni sistemi operativi.
Perché giocarlo oggi: Perché è un ottimo clone di Worms in 3D.