Annunciato con un pizzico di ritardo rispetto alle tempistiche tradizionali, il nuovo racing game di Codemasters dedicato al Campionato del Mondo di Formula 1 rappresenterà un punto di svolta fondamentale per la serie, non solo perché porta in dote gli epocali cambiamenti del regolamento tecnico 2014, ma anche perché si tratta dell'ultimo capitolo saldamente ancorato alla passata (e lunghissima) generazione videoludica. All'atteso comunicato della software house britannica, che ha fissato il lancio di F1 2014 per il 17 Ottobre di quest'anno, ne è infatti seguito un altro relativo allo sviluppo del capitolo 2015, espressamente progettato per la next-gen e la cui uscita è prevista parallelamente all'inizio del prossimo Campionato del Mondo, ovvero a Marzo del nuovo anno. Questa notizia ha letteralmente conquistato i cuori degli appassionati, alimentando di conseguenza un maggior interesse per l'inaspettata novità piuttosto che per il capitolo di imminente lancio sul mercato; ciò nonostante, pur non uscendo su console di nuova generazione ma esclusivamente su Xbox 360, PlayStation 3 e naturalmente PC, F1 2014 è un titolo da non sottovalutare soprattutto per i sostanziali cambiamenti apportati al gameplay, strettamente legati ai nuovi e discussi regolamenti introdotti nella massima competizione automobilistica. Abbiamo testato ed analizzato a fondo un codice preview su Steam e queste sono le nostre prime impressioni.
Siamo soddisfatti del primo incontro con F1 2014, soprattutto per quel che concerne la giocabilità
Una nuova era
Da quando la licenza del Campionato del Mondo di F1 è passata in mano agli esperti ragazzi di Codemasters, nel 2008, il livello qualitativo dei racing game ad esso dedicati, a partire dal 2010, si è costantemente evoluto sotto molteplici punti di vista, raggiungendo la massima espressione proprio nel capitolo 2013; ciò è avvenuto non solo grazie al mirabile lavoro di cesello effettuato sul gameplay e sul collaudatissimo motore grafico Ego Engine, ma anche per la completezza dell'opera, ulteriormente impreziosita con l'introduzione di vetture e circuiti classici, in grado di regalare rinnovate ed intense emozioni ai fan.
Una base così solida avrebbe rappresentato, indubbiamente, un punto di partenza importante anche per il capitolo 2014, tuttavia l'attuazione del nuovo regolamento tecnico - definito semplicemente epocale dagli addetti lavori - e, molto probabilmente, lo sviluppo parallelo del capitolo next-gen, hanno sparigliato le carte in tavola della software house britannica, costretta a rinunciare alla componente classica per concentrarsi esclusivamente sulle vetture moderne. Come tutti gli appassionati ben sanno, la novità principale nell'attuale Campionato del Mondo di F1 è rappresentata dall'introduzione dei nuovi motori V6 turbo-elettrici da 1,6 Litri di cilindrata, "eredi" dei V8 aspirati utilizzati in precedenza e caratterizzati da 600 cavalli e 15 mila giri al minuto massimi. Tali propulsori termico-elettrici, coadiuvati dalle cosiddette power units e da un rinnovato sistema di recupero dell'energia cinetica (il vecchio KERS rinominato in ERS-K), sprigionano una coppia massima mostruosa che rende il controllo dell'auto, in accelerazione, estremamente più complesso che in passato, soprattutto se si considera la totale assenza di aiuti elettronici, al di là del controllo sui freni attraverso la tecnologia brake-by-wire. Se a tutto questo aggiungiamo le otto marce, la potenza aggiuntiva fornita dall'ERS (Energy Recovey System) passata da 80 a 160 cavalli massimi, il peso delle monoposto maggiorato di una cinquantina di chilogrammi e la rinnovata aerodinamica, è indubbio che ci troviamo innanzi a vetture completamente differenti rispetto a quelle degli anni precedenti. Tali caratteristiche hanno dunque profondamente cambiato le dinamiche di guida delle Formula 1, creando non pochi grattacapi agli stessi piloti, costretti a ricalibrare sensibilmente le proprie abilità al volante (non tutti ci sono riusciti, come il campione del mondo Sebastian Vettel). Gli stessi concetti sono stati, naturalmente, tradotti nel modello di guida del titolo Codemasters, adesso estremamente più complesso da gestire in totale assenza di aiuti elettronici, tanto che, almeno all'inizio, impostare il controllo della trazione su livello medio diventa praticamente obbligatorio, per abituarsi alla rinnovata esuberanza delle monoposto.
Per apprezzare al meglio il modello di guida di F1 2014 abbiamo (ri)percorso alcuni giri di prova sul circuito italiano di Monza su F1 2013, e, successivamente, abbiamo fatto la stessa cosa col nuovo racing game: la differenza tra la Ferrari F14 T turbo elettrica e la più tradizionale F138 dello scorso anno è lapalissiana, ed è particolarmente apprezzabile sulle tre varianti del tracciato (Variante del Rettifilo, della Roggia e Ascari) ma anche in entrata/uscita dalle curve di Lesmo e sulla celebre Parabolica, che immette sul rettilineo del traguardo. La vettura si scompone repentinamente con violenti scossoni ed è necessario parzializzare attentamente il gas ed agire di controsterzo per bilanciarla, un'azione non troppo complessa da effettuare con un buon volante ma che tiene costantemente sotto pressione, richiedendo grande concentrazione e dispendio di energie - sia fisiche che mentali - quando si affrontano interi Gran Premi con numero di giri elevato.
Da questo punto di vista il lavoro compiuto da Codemasters appare encomiabile, e gli appassionati di questo sport avranno indubbiamente di che divertirsi a partire dal prossimo 17 ottobre. Naturalmente va sottolineata anche l'enorme scalabilità del modello di guida, arricchita dalla nuova modalità "Molto Facile" studiata appositamente per l'utenza casual, che, fortunatamente, non interferisce affatto con la componente hardcore, ma amplia semplicemente gli orizzonti commerciali dell'opera. Purtroppo nella versione di prova da noi testata non erano disponibili tutti i tracciati e le varie modalità di gioco, ciò nonostante i semplici Gran Premi e le avvincenti "Sfide Campionato", che nel prodotto finale saranno composte da 20 scenari di difficoltà crescente dedicati a situazioni accadute in pista quest'anno, sono stati più che sufficienti per saggiare la bontà del rinnovato gameplay. L'intelligenza artificiale appare sempre piuttosto aggressiva selezionando un adeguato livello di difficoltà (superiore all'Intermedio), mentre la resa degli incidenti sembra ancora afflitta da una certa casualità delle conseguenze, laddove non sempre è semplice capire sin dove ci si può spingere con i contatti leggeri. Interessante il sistema dei guasti alle monoposto, che abbiamo potuto sperimentare in prima persona simulando un intero e logorante Gran Premio da 53 giri: al ventiseiesimo, infatti, gli ingegneri ci hanno comunicato via radio un danno (poi riparato) al sistema DRS (Drag Reduction System), una sorta di flap regolabile - introdotto di recente - che in determinate condizioni può essere attivato ed agevolare i sorpassi. Per carpire la profondità e l'incidenza di tali features, rispetto al passato, sarà naturalmente necessario valutare il tutto nella versione definitiva del gioco e in modalità Carriera, tuttavia alcuni aspetti come il consumo delle gomme, l'entrata della safety car, il regolamento delle bandiere e l'utilizzo delle miscele di vario tipo per preservare il carburante (come saprete non si fa più rifornimento nei pit stop) paiono completi e ben implementati. Fra le altre cose, è stato inoltre sostituito il classico "Test dei giovani Piloti" all'inizio della Carriera con una nuova modalità, che sveleremo provando il codice definitivo del gioco.
Rombi stonati
Se dal punto di vista del gameplay sono nette ed evidenti le differenze col capitolo precedente, per quel che concerne i contenuti (al di là dell'assenza delle F1 storiche) e, soprattutto, il profilo puramente tecnico, F1 2014 non si discosta dall'iterazione dello scorso anno. I menù di gioco, le icone, i modelli poligonali dello staff e numerosi altri dettagli sono infatti del tutto sovrapponibili a quelli di F1 2013, sebbene si evidenzino alcune differenze ascrivibili alle novità introdotte quest'anno nel regolamento. Innanzitutto i modelli delle nuove monoposto sono repliche piuttosto fedeli di quelle reali, portandosi in dote tutti gli "orrori" delle bizzarre appendici aerodinamiche.
Ci riferiamo in particolare ai discutibili musetti, accomunati dalla stessa stampa specializzata per fisionomia e posizione a proboscidi, organi genitali maschili, corna ed attributi di vario genere decisamente poco lusinghieri, per essere "piazzati" sulle massime espressioni del moderno automobilismo. Allo scarso appeal visivo delle monoposto si aggiunge quello del sound dei motori, disprezzato tanto dal pubblico quanto da scuderie e piloti: in molti probabilmente ricorderanno le insofferenze di Sebastian Vettel sull'argomento o la sperimentazione grottesca della Mercedes, che, durante uno dei test stagionali, ha testato uno strambo scarico a forma di tromba per amplificare il rombo. Il fastidioso ronzio emesso dai propulsori, un incrocio tra il passaggio di un aspirapolvere e di uno scooter, non solo sminuisce il fascino delle vetture, ma crea anche qualche grattacapo in gioco, soprattutto alla partenza, dato che, rispetto al passato, non si riesce a percepire in mezzo al brusio provocato dalle varie auto quale sia il momento opportuno per effettuare il cambio di marcia (l'indicatore visivo non aiuta moltissimo in tal senso). A causa del rinnovato nervosismo delle vetture è stata inoltre rivista la campionatura del sound degli pneumatici, ora decisamente più realistico e con un numero superiore di variabili e sfumature. Per quanto concerne le piste non vi sono che marginali differenze rispetto a F1 2013, sintomo che il collaudatissimo Ego Engine ha davvero raggiunto il massimo che può offrire, considerando le proprietà di base ancorate alle capacità tecniche della passata generazione.
Certo, su PC il discorso è ben diverso e al massimo del dettaglio, in 1080p a 60 frame per secondo, F1 2014 offre un vero e proprio spettacolo visivo al servizio del gameplay, soprattutto durante gli scroscianti acquazzoni che da anni rappresentano il punto di forza dei racing Codemasters; ciò nonostante la necessità di svecchiare alcuni modelli poligonali e aumentare il livello di shader e filtri, soprattutto quelli applicati a edifici e strutture che circondano le piste, è un passo imprescindibile per il primo capitolo next-gen della serie, la cui uscita non è poi così lontana nel tempo. In questa versione preview manca purtroppo il circuito cittadino di Montecarlo, da sempre metro di paragone per carpire il livello tecnico raggiunto da un prodotto dedicato alla F1, tuttavia possiamo sottolineare che i nuovi circuiti, ovvero il Sochi International Street Circuit (Russia) - costruito attorno al Parco Olimpico - e il Red Bull Ring austriaco di Spielberg bei Knittelfeld, godono di alcune rifiniture superiori rispetto ai tracciati presenti negli anni precedenti.
Da segnalare, inoltre, la resa migliore dell'illuminazione notturna per il circuito di Singapore (generalmente ancora troppo piatta) e l'inedita atmosfera "romantica" per il circuito del Bahrain, nel quale lo scorso 6 aprile, per la prima volta, si è corso alle 18 per festeggiare i 10 anni dall'inaugurazione. Manca la rinnovata asfaltatura nella via di fuga della curva Parabolica dell'autodromo di Monza, voluta dalla FIA per questioni di sicurezza e che tanto ha fatto discutere pubblico e addetti ai lavori all'inizio del mese. Non è tuttavia escluso che essa possa essere integrata nella versione definitiva del gioco. E' importante sottolineare che con la nostra configurazione di prova, al massimo del dettaglio e nelle situazioni più affollate e stressanti per CPU e GPU, come la partenza di un Gran Premio sotto un vero e proprio nubifragio, l'Ego Engine si comporta con estrema disinvoltura e resta saldamente ancorato ai 60 frame per secondo senza perdere un colpo, regalando un'esperienza di guida affascinante e credibile. Peccato che il gioco, attualmente, non supporti pienamente alcuni nuovi volanti di fascia alta come il nostro Thrustmasters TX Ferrari 458 Italia Edition, uscito per Xbox One ma perfettamente compatibile col PC, il quale non viene riconosciuto quando inserito (a differenza, ad esempio, del vecchio ma sempreverde Driving Force Pro di Logitech) ed è dunque necessario impostare manualmente tutti i comandi. Il problema è trascurabile per quel che concerne il gameplay vero e proprio, dato che una volta configurato regala enormi soddisfazioni una volta scesi in pista, ma non lo è per la gestione dei menù e delle schermate, poiché, ad esempio, non è possibile ruotare il capo all'interno del paddock o utilizzare la croce direzionale per la navigazione fra le varie voci. Nel complesso siamo rimasti piuttosto soddisfatti da questo primo incontro con F1 2014, soprattutto per quel che concerne la giocabilità, e, nonostante anche le nostre fantasie siano indirizzate soprattutto al capitolo del 2015, possiamo affermare sin da ora che gli appassionati potranno contare su un prodotto solido e completo, in piena tradizione Codemasters. Restate sintonizzati per la nostra recensione.
CERTEZZE
- Gameplay rinnovato e approfondito
- Sfida impegnativa senza aiuti elettronici
- Tecnicamente invariato ma ancorato a 60 frame al secondo
- Meteo dinamico spettacolare
DUBBI
- Incombe il capitolo next-gen
- Sound dei motori orribile come nella realtà
- Rimozione della componente classica
- Dinamica degli incidenti non sempre chiara