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PC Magazine #189

Questa settimana una breve escursione nel mondo dei giochi da tavolo

RUBRICA di La Redazione   —   10/01/2015

Iniziamo con qualcosa di non videoludico, tanto per cambiare un po'. Chi di voi dovesse essere appassionato di giochi da tavolo conoscerà probabilmente Twilight Struggle, ultra celebrato dagli esperti e oramai in circolazione da qualche tempo. Questo articolo ne spiega le scelte di design, come è stato lavorato e in definitiva cosa lo rende così interessante. Una lettura interessante anche per chi non mastica pane e board game... in fondo sempre di giochi si parla. Molto curioso anche un profilo fatto da ChinaDaily sulla figura degli "online game host": perlopiù ragazze, perlopiù giovani e carine che giocano online mostrandosi in streaming, chattano con i loro fan, cantano e danzano. Si tratta di una figura quasi del tutto sconosciuta in occidente che apre di certo la porta a infinite discussioni, ma a prescindere da ogni giudizio di merito è interessante capire come il mondo del videogioco si declini, specialmente oggigiorno, anche con modalità che ci sono del tutto estranee. Vi lasciamo con El Bastardo, breve montaggio video in stile tarantiniano, girato utilizzando GTA V; davvero ben realizzato.

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

PC Magazine #189
COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreIntel Core i5-4430 € 170.00
Scheda MadreASRock Z97 Pro4 € 90.00
Scheda Video Radeon R9 280x € 220.00
RAM Corsair XMS3 8gb (2x4gb) ddr3 1600 MHz € 75.00
Alimentatore SeaSonic S12II 520 Bronze 520W € 50.00
Hard DiskHard Disk Seagate - Barracuda 500 GB + Samsung 830 128GB € 140.00
Lettore-Masterizzatore Ottico Samsung SH-S223Q SATA € 25.00
CaseCooler Master 690 II Advanced € 85.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER DA GIOCO € 855.00
PC Magazine #189

Nel vuoto siderale di proposte tipico del periodo a cavallo fra l'anno vecchio e il nuovo, spiccano le visual novel, un genere in crescita che non conosce crisi neppure su Kickstarter, una piattaforma che sta perdendo un po' del suo splendore negli ultimi tempi. Cominciamo quindi con il segnalare che l'adattamento inglese di CLANNAD è stato un successone, chiudendo a oltre 500.000 dollari. Aspettiamoci quindi una recensione, perché per gli amanti del genere sembrerebbe il gioco definitivo. Gli adattamenti in lingua inglese continuano poi con The Grisaia Trilogy, una trilogia di visual novel che ha incassato più di 300.000 dollari da investire nella traduzione. Un altro titolo interessante che ha superato il traguardo è Echo Tokyo, un incrocio fra una visual novel e un simulatore di appuntamenti all'interno di un mondo aperto. Fra i giochi più originali del genere spicca comunque But I Love You, di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa, che ha raccolto oltre ventimila dollari. Infine vale la pena citare Without Within, che con soli 1.896 dollari ha decuplicato il piccolissimo budget iniziale di 100 dollari. Insomma, se ancora non avete provato a giocare a una visual novel, il 2015 sembra proprio l'anno giusto per iniziare.

Nell'infinita corsa allo spazio che anima il mercato dei videogiochi, Into the Stars spicca per il meticoloso sistema di gestione e crescita dell'equipaggio e per le splendide visuali in 3D che si possono ammirare attraverso le finestre dell'astronave. Cacciati dalla Terra da una razza aliena, gli esseri umani sopravvissuti all'attacco si sono imbarcati sull'astronave Ark 13 e hanno affidato il loro futuro a noi, capitani dell'astronave con il compito di trovare una nuova patria per l'umanità. Purtroppo i membri esperti dell'equipaggio sono tutti morti e ci troviamo a gestire reclute volenterose ma inesperte. Tocca a noi fare crescere lo staff, assegnare la giusta specializzazione ai nostri sottoposti e soprattutto proteggerli, perché per loro vale la dura legge della morte permanente. L'astronave poi richiede un'attenta gestione delle risorse, non solo per soddisfare i bisogni dei civili a bordo, ma anche per mantenere lo scafo in buono stato. A volte è necessario perfino scegliere quali moduli produrre per migliorare le possibilità dell'Ark 13, sapendo che per ogni pezzo realizzato qualcosa deve essere sacrificato. Per fortuna il vasto mondo aperto che dobbiamo esplorare è ricco di possibilità, sebbene i pericoli siano sempre dietro l'angolo. A volte uno scontro a fuoco contro un vascello nemico è inevitabile, soprattutto quando incrociamo la rotta dei nostri arcinemici. Con loro infatti non c'è trattativa che tenga. Per quanto ci sia tanto da fare, dobbiamo dire che Into the Stars ha il sapore del già visto. I nomi importanti dietro il progetto ci danno comunque fiducia e infatti la raccolta fondi sta andando bene. Con ogni probabilità nel corso di quest'anno avremo la possibilità di entrare nella plancia di comando e provare con mano la qualità di questo epico gestionale.

Identity è un MMORPG molto interessante, perché si sbarazza di livelli e classi per focalizzarsi solo su quelle che sono le ambizioni e lo stile di vita che scegliamo per il nostro personaggio. Ci ha colpiti inoltre l'ambientazione realistica contemporanea, sebbene possa sembrare un po' ridondante con tutti i giochi di sopravvivenza che invadono la vestrina di Steam con regolarità. Dove però Identity si differenza è la quasi totale assenza di intelligenza artificiale che regola il mondo. Polizia, uomini d'affari, pompieri, criminali, perfino guidatori di camion, sono tutti interpretati dai giocatori, che possono scegliersi la propria carriera e interagire con gli altri per fare funzionare il mondo. All'interno del nostro ramo lavorativo, in base alle azioni che compiamo, nuove possibilità di crescita si aprono per il nostro personaggio. Ci sono decine di attività legate al tempo libero, dal karaoke al paint ball, e infinite possibilità di modificare l'ambiente intorno a noi. Possiamo acquistare immobili e metterli in affitto, cercare un giocatore specilizzato nel traffico d'armi e comprarci una pistola per mettere a tacere il cane del vicino, e chissà ancora cos'altro. Ecco però i nostri dubbi: il gioco è in sviluppo solo da pochi mesi e 150.000 dollari ci sembrano pochi per creare un mondo all'altezza della visione degli sviluppatori. Inoltre non è chiaro come si possa evitare che tutto degeneri nell'archia pura. Non è un caso quindi se la campagna di raccolta fondi sta procedendo un po' a rilento. Mentre scriviamo mancano comunque ancora ventisette giorni alla chiusura del bando, un tempo sufficiente per ribaltare la situazione.

di Andrea Rubbini

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World of Warcraft
Il primo aggiornamento importante del 2016, nonché il primo vero e proprio post-espansione, è ormai vicino: gli sviluppatori si stanno sbottonando sempre di più circa i suoi contenuti, anche se non sappiamo ancora quali siano di preciso, eccezion fatta per la nuova incursione Fonderia dei Roccianera.

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Sappiamo, però, che arriveranno delle novità per le guarnigioni, a cominciare dalla possibilità di acquistare i seguaci che non abbiamo scelto durante alcune missioni, e altri tweak pensati per rendere la feature più importante di Warlords of Draenor meno ripetitiva per i giocatori che prediligono la crescita di più personaggi. Nel frattempo, vi ricordiamo che l'evento speciale per il decennale di World of Warcraft è stato esteso fino al 13 gennaio, perciò se non avete ancora sbloccato le imprese e le ricompense relative, approfittatene. Lo scorso mercoledì si è inoltre aperta l'ultima ala di Altomaglio in modalità Ricerca delle incursioni. Nel frattempo procedono i lavori sull'atteso film previsto per il 2016: in una recente intervista, il regista Duncan Jones ha affermato che al momento non sono stati fatti progetti per un eventuale seguito, anche se l'ipotesi non è da escludere nel caso questo primo lungometraggio abbia successo. Nel film, però, debutteranno dei personaggi completamente nuovi, ai quali probabilmente saranno dedicati degli eventi in-game e una serie a fumetti inedita.

The Elder Scrolls Online
La storia del chiacchierato MMORPG targato ZeniMax Online si sta facendo sempre più ingarbugliata. Innanzitutto, mentre procedono i lavori sull'endgame e su alcune nuove feature, gli utenti console continuano a chiedersi che fine abbiano fatto le versioni per PlayStation 4 e Xbox One che avrebbero dovuto debuttare la scorsa estate e che sono state invece rimandate prima all'autunno dello scorso anno e poi a data da destinarsi. Di recente, è apparsa una data tutta da confermare che vorrebbe la versione per console Microsoft in uscita il prossimo febbraio. Se questo sia vero o no ancora non lo sappiamo, ma è un rumor curioso dato che pochi giorni fa si sono verificati due casi straordinari che hanno attirato l'attenzione della community e dei complottisti. Prima di tutto, è sparita l'opzione per il pagamento semestrale della sottoscrizione. La rimozione è stata giustificata soltanto in seguito dal publisher, secondo il quale sarebbe un metodo di pagamento poco utilizzato. Ci crediamo, ma per quale motivo rimuoverlo? Cos'è, consuma spazio? E poi, la catena australiana EB Games ha cominciato a ritirare tutte le scatole di The Elder Scrolls Online per PC e tutte le tessere per le sottoscrizioni. Può darsi che sia una semplice operazione di inventario, ma qualcuno già pensa a un'ipotesi nell'aria già da qualche mese: un eventuale passaggio al modello free to play. Quale futuro si palesa per la Tamriel online in questo 2015?

Il Signore degli Anelli Online
Cambio al vertice per il MMORPG ambientato nella Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien: il timone passa ora ad Athena Peters di Dungeons & Dragons Online, mentre il precedente produttore esecutivo, Aaron Campbell, va ad occuparsi di un nuovo e misterioso progetto di Turbine.

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Nella sua prima producer's letter del 2015, la Peters ha elencato una serie di propositi per l'anno nuovo. Si parla di migliorare gli oggetti leggendari, di implementare nuove sfide di gruppo, di aggiungere una nuova mappa PvP nella regione di Osgiliath e altro ancora. Durante l'anno vedremo la pubblicazione di svariati aggiornamenti episodici nella forma di un nuovo tipo di missioni che seguiranno da vicino i protagonisti dei romanzi originali. Si è parlato anche di una tecnologia di unificazione dei server che migliorerà la qualità della vita e del ritorno dei server europei, be', in Europa. Per i fan de Il Signore degli Anelli Online, insomma, ci sono dei buoni motivi per continuare il loro viaggio anche nel nuovo anno.

A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Nella sua più recente Live Letter, il buon Naoki Yoshida ha fatto chiarezza sulla pubblicazione del prossimo aggiornamento importante di Final Fantasy XIV, concepito per concludere la storyline attuale e fare da preludio a quella che inizierà con l'espansione Heavensward.

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L'aggiornamento, che si intitola Before the Fall, sarà diviso in tre parti. La prima parte, la patch 2.5, uscirà a fine gennaio e implementerà tutta una serie di nuovi contenuti per un ampio spettro di giocatori: almeno due terzi della main quest, tre nuovi dungeon e l'ultima ala della Crystal Tower, il World of Darkness. Ci sarà spazio anche per le ultime avventure dell'ispettore Hildibrand e la possibilità di combattere in Duty Finder il famosissimo Odin, senza dover aspettare il famigerato FATE. La seconda parte della patch implementerà invece l'attesissima Gold Saucer con le corse dei chocobo e il gioco di carte Triple Triad. La terza parte della patch, invece, arriverà a fine marzo e chiuderà definitivamente la storyline principale, facendo da collegamento a Heavensward.

di Christian La Via Colli

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Le dimensioni contano
Anche questo nuovo anno tecnologico inizia all'insegna del CES, la grande manifestazione americana dedicata alle tecnologie emergenti. Laggiù, nel bel mezzo del deserto del Mojave, l'energia elettrica scorre a fiumi e alimenta le mille luci di Las Vegas alle quali, in questi giorni, si sono aggiunti centinaia di pannelli, led e dispositivi d'ogni sorta alimentati per essere mostrati al mondo. Uno di questi ci è stato promesso da Intel qualche tempo fa e non ha mancato l'appuntamento rivelandosi più sorprendente di quanto previsto. Parliamo di un microcomputer dotato di uscita USB che permette di collegarlo a televisori e monitor con estrema semplicità. Il potenziale come media center è ovvio ma quello che rende davvero speciale l'Intel Compute Stick è che il suo hardware può far girare Windows 8.1 e relative applicazioni. Un vero PC da taschino, insomma, con 2GB di RAM, 32GB di memoria interna, CPU Bay Trail Quad-core e connettività in abbondanza tra porta USB, porta microUSB, connettore HDMI, Wi-fi, Bluetooth e slot micro SD. La dotazione hardware, in sostanza, è sorprendente, almeno considerando le dimensioni, e il prezzo di 149 dollari non risulta eccessivo considerando la copia di Windows 8.1 inclusa nell'offerta. Ma sarà possibile risparmiare ulteriormente accontentandosi di una versione da 89 dollari con 1GB di RAM, 8GB di memoria interna e Linux al posto di Windows. Due offerte niente male che promettono di eliminare il polveroso PC dal mobile della televisione e ridurre sensibilmente i bagagli di chi trova scomodo anche il più compatto dei portatili. L'unico problema è che la prima versione del Compute Stick, che verrà commercializzata nei prossimi mesi, ha bisogno di alimentazione esterna. L'elettricità che passa dalla porta USB non è sufficiente a sostenere l'hardware e perché questo diventi possibile sarà necessario aspettare le versioni successive che potrebbero, tra l'altro, montare il nuovo SoC Atom Cherry Trail a 14 nanometri. Annunciato da ormai un anno il nuovo Atom è in ritardo e prima di vederlo all'interno di un nuovo tablet passeranno almeno altri sei mesi. Ma la presenza di prototipi al CES dovrebbe scongiurare ulteriori ritardi e i 14 nanometri promettono di allungare notevolmente la vita dei dispositivi portatili che monteranno questi nuovi System on a Chip. Resta però da vedere il fattore prestazionale presumibilmente imparagonabile con il nuovo SoC Tegra X1 di Nvidia. A un anno esatto dalla presentazione del K1 la regina delle GPU è tornata in campo con la versione mobile delle sue CPU Maxwell integrata in un System on a Chip che punta a portare un'architettura da desktop nel campo mobile sebbene con un solo Graphic Processing Cluster contro i quattro del GM204 classico. Un sacrificio inevitabile viste le necessità di costi ed efficienza, campo in cui l'architettura Maxwell garantisce un miglioramento dei consumi anche se il processo produttivo dell'X1 è a 20 nanometri. In ogni caso è difficile che l'X1 abbia rivali in campo mobile in termini di potenza bruta con quattro core Arm A53, quattro core Arm A57 e una GPU Maxwell da 256 Cuda Core. Non a caso Tegra X1 codifica in risoluzione 4K a 30 frame per secondo e decodifica in 4K a 60FPS grazie a una potenza di calcolo di un TeraFLOP che dovrebbe garantire performance ludiche di tutto rispetto.

2015 - L'anno della rivoluzione virtuale?
Dal Consumer Electronic Show sono emersi nuovi concorrenti per l'Oculus RIFT, il visore 3D pioniere della nuova rivoluzione virtuale che risulta ancora oggi il progetto più convincente in circolazione. Non è un caso che Facebook abbia acquisito l'intero pacchetto per due miliardi di dollari ed è lecito presumere che a convincere Zuckerberg siano stati anche il coinvolgimento di Valve e l'acquisizione da parte del team Oculus VR di svariate personalità del mondo dello sviluppo tra le quali spicca il guru del gaming 3D John Carmack. Ma questa volta è spuntato un pretendente al trono più credibile e meritevole di attenzione. Stiamo parlando del FOVE VR al quale abbiamo dedicato un articolo che rivela come il dispositivo punti su una precisissima rilevazione dei movimenti oculari sia nel caso del gameplay sia per artifici visivi efficaci come il cambiamento di messa a fuoco a seconda del punto osservato da chi indossa il visore. Questa tecnologia, a dirla tutta, non è una novità nel campo dei visori ed è esplorata da tutti quelli che sono impegnati in questo campo poiché permette di risparmiare risorse sfocando la parte di schermo non osservata direttamente.

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Ma il fatto che il FOVE VR la implementi di già in modo efficace, mostrando una reattività sorprendente, è sicuramente un buon biglietto da visita per un visore che non si autoproclama Oculus Killer pur essendo ben più vicino al re di quanto saranno mai quelle schiere di occhialoni 3D un po' più moderni e spacciati per visori tridimensionali che spuntano di tanto in tanto sul web, nelle fiere o sulla stampa generalista. Ma torniamo al FOVE VR che per ora funziona solo su PC ma che potrebbe puntare a orizzonti più ampi visto che il team di sviluppo ha preso contatto con Microsoft per trattare un eventuale supporto. Non sappiamo, ovviamente, quali siano le possibilità che questo accordo si concluda anche perchè possiamo dare per certo che Microsoft stessa stia esplorando le possibilità della nuova realtà virtuale come ha fatto Sony con Morpheus. Ma non è questo il problema principale. Le console di questa generazione non sono in grado di gestire i giochi attuali su due schermi ad alta risoluzione e con un framerate elevato e costante. Dunque eventuali visori compatibili con PlayStation 4 o Xbox One dovrebbero accontentarsi di esperienze ad hoc, castrate e potenzialmente castranti nell'ottica di promuovere la realtà virtuale come nuova frontiera per il videogioco. Proprio per questo possiamo dare per scontato che la rivoluzione partirà su PC e continuiamo a puntare sull'Oculus Rift che con il prototipo Crescent Bay si è alleggerito, si è dotato di due schermi OLED in risoluzione 1440p e head tracking a trecentosessanta gradi. Manca ancora, invece, la rilevazione dei movimenti oculari, quella di cui abbiamo parlato poc'anzi nel caso del FOVE VR, ma si tratta di una tecnologia che il team Oculus VR vuole assolutamente implementare nel Rift anche per colmare le carenze dei controller classici nel caso di mondi effettivamente sperimentati dal giocatore in tre dimensioni. Stiamo comunque parlando di cose già risapute anche se una novità per l'Oculus Rift non è mancata sullo showfloor del CES 2015. Oculus VR ha infatti acquisito la tecnologia RealSpace3D da VisiSonics per supportare il visore con un software in grado di mettere d'accordo immagini virtuali e sonoro tridimensionale. Il concetto è quello del surround a più canali che ci permette di individuare un nemico dietro a un muro in una partita a Battlefield, Call of Duty, Halo o Quake. Ma l'implementazione di questa tecnologia in un vero ambiente tridimensionale è tutt'altro che banale e Oculus VR ha puntato su professionisti del settore per portarsi avanti rispetto alla concorrenza.

di Mattia Armani

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Underground solitamente parla di giochi indipendenti e del Rubbini. Questa settimana faremo uno strappo alla regola e parleremo solo del Rubbini e di The Talos Principle, che ci è piaciuto davvero tanto. Peccato che non sia un titolo indipendente, non tanto perché sviluppato da un team di grande esperienza come Croteam (ricordate i Serious Sam?), quanto perché ha un publisher, ossia Devolver Digital... ehi, e allora perché è in lizza per vincere i trentamila dollari del Seumas McNally Grand Prize? Ossia il più prestigioso premio assegnato ai titoli indie nel corso dell'Independent Games Festival, arrivato quest'anno alla diciassettesima edizione?

Calmi, non stiamo contestando il gioco in sé, quanto la possibilità che vinca un premio che teoricamente dovrebbe andare a un videogioco indipendente. Non è una questione di razzismo, ma stiamo parlando di "INDEPENDENT Games Festival" non di "Videogames Festival".

Come avrete capito, questa settimana vogliamo parlarvi dei candidati ai premi più prestigiosi dell'evento collaterale alla Game Developers Conference, che si svolgerà a inizio marzo, ma come ci capita spesso ci siamo imbattuti subito nella prima controversia. Nessun dramma, visto che le controversie legate all'IGF non sono mai mancate; solo che fa un po' specie vedere come di anno in anno non si faccia nulla per evitarle. Oltretutto The Talos Principle ha venduto bene e ancora sta vendendo, grazie alla sua grande qualità, quindi non crediamo che abbia molto bisogno del premio in denaro, che invece farebbe comodo a qualche sviluppatore squattrinato.

Anche un altro concorrente in gara suscita qualche dubbio. Parliamo del bellissimo strategico stealth Invisible, Inc., che chi scrive ha seguito praticamente dalla sua nascita, quando ancora aveva un'altro titolo (Incognita) e ha giocato alle varie beta pubblicate su Steam nel corso dei mesi. Sicuramente si tratta di un prodotto indipendente, ma è stato fatto di Klei Entertainment, uno dei più grossi sviluppatori sulla scena, ovvero uno di quelli che non hanno bisogno di riconoscimenti in denaro. In questo caso poniamo più una questione di opportunità che di regolamento, visto che è innegabile la differenza di dimensioni tra Klei e un qualsiasi altro team indipendente.

Ci fa invece molto piacere trovare tra i selezionati This War of Mine, uno dei titoli rivelazione di quest'anno, che a suo modo ha permesso ai videogiocatori di scoprire un altro punto di vista sulla guerra.

Certo, fondamentalmente si tratta di un survival in cui bisogna migliorare e mantenere il proprio rifugio, ma la realizzazione è davvero buona e lo scenario vincente. Quindi diciamo che merita sicuramente di stare nella rosa dei papabili vincitori.

Ma non smorziamo le polemiche e facciamo un altro strappo alla regola, parlando di un titolo mobile. Sinceramente fa un po' ridere vedere in corsa nel Nuovo Award un titolo come Desert Golfing, riassumibile in un campo da golf immenso con migliaia di buche, formate però da un solo tipo di terreno: il deserto. Il gioco è inquadrato orizzontalmente e la grafica è formata da una linea che divide cielo e terra e che determina la confermazione della buca. Più che un gioco un passatempo, in cui si finisce per tirare la palla per inerzia. Qualcuno ne è rimasto stregato, altri ancora si stanno chiedendo cosa ci trovino dentro gli stregati. A noi sfugge che cosa abbia di innovativo.

Per il resto ci fa piacere vedere prodotti coraggiosi come 80 Days e Outer Wilds in gara per il premio principale, mentre siamo davvero curiosi di scoprire Metamorphabet di cui non abbiamo mai approfondito la conoscenza.

Ma ora vediamo l'elenco completo delle varie categorie con i giochi in lizza per la vittoria.

Seumas McNally Grand Prize
- 80 DAYS
- Invisible, Inc.
- Metamorphabet
- Outer Wilds
- The Talos Principle
- This War of Mine

Excellence in Visual Arts
- Donut County
- else Heart.Break()
- Lumino City
- Memory of a Broken Dimension
- Metamorphabet
- Oquonie

Excellence in Design
- 80 DAYS
- FRAMED
- Invisible, Inc.
- Killer Queen
- Outer Wilds
- The Talos Principle

Excellence in Audio
- Ephemerid: A Musical Adventure
- Phonopath
- Shovel Knight
- The Sailor's Dream
- The Vanishing of Ethan Carter
- Thumper

Excellence in Narrative
- 80 DAYS
- Coming Out Simulator 2014
- Ice-Bound: A Novel of Reconfiguration
- PRY
- This War of Mine
- Three Fourths Home

Nuovo Award
- BECOME A GREAT ARTIST IN JUST 10 SECONDS
- Bounden
- Desert Golfing
- Elegy for a Dead World
- how do you Do It?
- Plug & Play
- Rooftop Cop
- Tetrageddon Games

di Simone Tagliaferri