Fra le aree metropolitane più importanti degli Stati Uniti, la Bay Area circonda la Baia di San Francisco e si estende per nove differenti contee, sviluppandosi nelle direzioni cardinali attraverso veri e propri luoghi di riferimento per le realtà industriali che vi si trovano. A nord delle sedi di Apple a Cupertino e di Google a Mountain View, si sono infatti stabilite, nel corso degli anni, anche numerose aziende che operano nel campo dei videogame. Nel nostro percorso di avvicinamento alla Game Developers Conference di San Francisco, ecco dunque una panoramica dei team di sviluppo, grandi e piccoli, indipendenti e non, che rendono la Bay Area così interessante.
Solide realtà
Fra i primi nomi che vengono in mente c'è quello di 2K Marin. Si tratta di una divisione di 2K Games nata da una branca di Irrational Games e fondata nel 2007, subito dopo la pubblicazione dell'originale BioShock, con sede a Novato, in California, a circa trenta miglia da San Francisco.
Stiamo parlando del team che ha contribuito a creare uno dei franchise più importanti degli ultimi anni, pur essendosi ritrovato senza una guida solida dopo la separazione dal gruppo guidato da Ken Levine. Il secondo episodio di BioShock, certamente meno brillante del primo, evidenziava infatti una mancanza di esperienza che si è poi manifestata anche nella produzione successiva del team, The Bureau: XCOM Declassified. Dopo alcuni tagli al personale effettuati nel 2013, 2K Marin si è ritrovata momentaneamente con un nuovo e importante leader, Rod Fergusson, ex Epic Games, che però ha abbandonato praticamente subito l'incarico per convogliare in Black Tusk Studios e lavorare al prossimo episodio di Gears of War. La concomitante chiusura di Irrational Games ha però spinto 2K Games a rilanciare le azioni del team, affidandogli in toto la responsabilità del franchise di BioShock. Riusciranno a far bene? Una domanda retorica, se pensiamo a un'altra importante realtà della Bay Area, vale a dire Crystal Dynamics. Si tratta di un'azienda di veterani, attiva fin dal lontano 1992 in quel di Redwood City, che ha fatto il proprio debutto su 3DO per mostrare al pubblico cosa fosse il gaming di nuova generazione (quantomeno per l'epoca) con titoli come Total Eclipse e Gex, quest'ultimo portato con discreto successo anche su PlayStation, insieme a produzioni come Pandemonium, la serie Legacy of Kain e infine Tomb Raider, che il team ha preso in mano a partire dall'episodio Legend per PlayStation 2 e che non ha più abbandonato, come testimonia il successo dell'eccellente reboot Tomb Raider, che fra qualche mese vedrà l'uscita di un sequel mai così atteso.
Fra azione e avventura
Andando ancora più indietro nel tempo, in questo caso il 1987, troviamo un'altra realtà di riferimento per la Bay Area: Maxis. Acquistata da Electronic Arts nel 1997, l'azienda è stata fondata da quel genio visionario di Will Wright, capace di creare franchise di straordinario successo come SimCity e The Sims, particolarmente conosciuti e amati ancora oggi con le loro ultime incarnazioni.
Wright ha lasciato la direzione del team nel 2009, ma la sua creatura appare quanto mai solida e include ad oggi quattro differenti divisioni, ognuna focalizzata sulla realizzazione di prodotti specifici, ad esempio The Sims Studio con sede a Redwood Shores e Maxis Helsinki in Finlandia. Arriviamo quindi a Sledgehammer Games, fondata nel 2009 dagli ex Visceral Games Glen Schofield e Michael Condrey, due degli autori di Dead Space, che avrebbero voluto replicare il successo di quella serie realizzando uno spin-off di Call of Duty in terza persona. Come sappiamo il progetto non è mai andato in porto e il team si è dovuto "accontentare" di entrare nel prestigioso circolo degli sviluppatori che si occupano del franchise di punta di Activision, insieme a Infinity Ward e Treyarch, collaborando prima alla realizzazione di Call of Duty: Modern Warfare 3 e poi accollandosi per intero lo sviluppo di Call of Duty: Advanced Warfare. Schofield e Condrey non hanno dovuto fare molta strada per dar vita alla loro creatura, arrivando a Foster City dopo essere partiti da Redwood City, dove si trova la sede di Visceral Games, un'altra delle grandi realtà presenti nella Bay Area. Parliamo anche in questo caso di un'azienda che opera da decenni, fondata nel 1998 e autrice, come noto, della serie Dead Space, capace di conferire nuova linfa al genere dei survival horror grazie anche al contesto fantascientifico. Dopo un primo capitolo straordinario e altri due non altrettanto convincenti, il team ha cambiato completamente filone per dedicarsi alla realizzazione di Battlefield Hardline, uno spin-off della produzione DICE in stile "guardie e ladri", caratterizzato da molteplici modalità multiplayer ricche di spunti interessanti e originali. Chiudiamo la rassegna delle aziende di spicco della Bay Area con Telltale Games, la cui sede si trova a San Rafael. Fondato nel 2004 da ex collaboratori di LucasArts, precedentemente impegnati nello sviluppo di un episodio di Sam & Max che poi non ha visto la luce, questo team ha a suo modo rivoluzionato la narrazione videoludica, raccontando storie (appunto) in grado di coinvolgere e porre di fronte a scelte difficili, il tutto utilizzando qualche variazione sul tema delle avventure punta e clicca. Dopo lo straordinario successo di The Walking Dead, Telltale ha continuato a realizzare prodotti a episodi basati su franchise più o meno noti, come il recente Game of Thrones e Tales from the Borderlands.
Diamo un'occhiata alle realtà videoludiche, grandi e piccole, che operano nella Bay Area
I "piccoli"
Se la Bay Area è nota per ospitare alcune delle più importanti aziende che operano nel settore videoludico, allo stesso modo sono numerosi gli studi indipendenti nati nella zona. Alcuni di essi hanno legami con grossi publisher, come ad esempio Thekla / Number None, team fondato da Jonathan Blow, il talentuoso autore di Braid, interessante mix di platform e puzzle uscito originariamente nel 2008 su Xbox 360 e poi arrivato su PC e PlayStation 3.
Blow ha stretto un accordo con Sony per portare su PlayStation 4, prima che sulle altre piattaforme, la sua nuova avventura a base di enigmi, The Witness, promettendo di consegnare agli appassionati un prodotto che per molti versi punta a ottenere lo stesso impatto di Myst, titolo con cui certamente condivide meccanismi e atmosfera. Similmente, anche Double Fine Productions ha dimostrato, nel corso degli anni, di saper intrattenere ottimi rapporti con i big dell'industria. Fondata nel 2000 da Tim Schafer, ex componente di LucasArts, l'azienda si è subito distinta grazie all'eccellente Psychonauts, a cui hanno fatto seguito svariate produzioni altrettanto valide, come Brutal Legend, Stacking, Costume Quest e i recenti The Cave e Broken Age. Oltre ai tanti progetti inediti, Double Fine ha pensato bene di aggiungere al proprio curriculum alcune operazioni "nostalgiche", in grado di toccare il cuore della cosiddetta "vecchia guardia", come il remaster di Grim Fandango per le console Sony e l'atteso remake di Day of the Tentacle, una delle avventure di riferimento per chi apprezza il genere e ne ha vissuto il periodo d'oro. Nei dintorni di San Francisco esiste naturalmente anche una scena propriamente underground, che annovera fra gli altri Supergiant Games, gli autori di Bastion e di Transistor, oppure Choice Provisions, ex Gaijin Games. Attivo dal 2007 in quel di Santa Cruz, il team ha sempre preferito lavorare con le piattaforme Nintendo, realizzando i vari episodi dell'originale BIT.TRIP, una serie capace di miscelar in modo convincente meccaniche endless e rhythm, mettendo sul piatto idee innovative e uno stile essenziale ma riconoscibilissimo. Caratteristiche, queste, fondamentali per riuscire a distinguersi in un mercato sempre più omologato, in cui sperimentare equivale ad assumersi dei rischi.