La settimana scorsa si è tenuto a San Francisco il Microsoft Build, una conferenza destinata principalmente agli sviluppatori che però non ha portato con sé solo dibattiti per addetti ai lavori, ma anche interessanti novità sul futuro del settore. L'edizione 2015 era focalizzata su Windows 10, che dovrebbe debuttare entro l'estate, ma gli occhi erano ovviamente tutti puntati sull'ultima magia di Nadella e soci: Hololens.
Microsoft Hololens è il futuro o solo un bel giocattolo? Pensieri sparsi dopo Build 2015
Solo per i tuoi occhi
Questo visore per la realtà aumentata ha infatti catalizzato l'attenzione degli appassionati di tecnologia fin dal suo primo annuncio, promettendo non solo un nuovo modo di lavorare e progettare in 3D, ma anche di fruire i contenuti web, chiacchierare su Skype o giocare. Sul palco del Moscone Center ha dunque avuto luogo una presentazione che ha lasciato tutti a bocca aperta e in cui sono stati mostrati alcuni possibili utilizzi di Hololens. Grazie a un set di telecamere che simulavano la stessa tecnologia del visore si è potuto vedere come Microsoft immagina il salotto del futuro: un ambiente popolato di oggetti virtuali da posizionare a piacimento nella stanza, proprio come fossero dei veri e propri soprammobili. Ecco dunque che l'app delle previsioni meteo delle Hawaii diventa un'isoletta soleggiata, Skype si trasforma in una sorta di quadro dove interagire con i nostri contatti, l'app per i video diviene una sorta di grande schermo piatto sulla parete e così via. Se poi preferiamo che un programma ci segua, basta dire "Follow" mentre lo si guarda per far sì che rimanga sempre fisso davanti ai nostri occhi.
Dedicato ai makers
Ma Hololens vuole essere molto di più. Come suggerito dai video promozionali, Microsoft punta a ingolosire soprattutto i "makers", ovvero i designer, i progettisti, gli architetti e tutti quelle professioni in cui potrebbe essere vantaggioso manipolare un oggetto in 3D ancora prima di vederlo realizzato. Immaginate solo come sarebbe molto più facile, economico e veloce creare un modello virtuale di un edificio, i cui volumi possono essere modificati in tempo reale, anziché realizzare un plastico vero e proprio.
Grazie all'integrazione tra Windows 10 e Raspberry PI, chiunque abbia in testa un progetto basato sulla realtà aumentata può dire la sua e per dimostrarlo Microsoft ha portato sul palco un robot per metà reale e per metà virtuale. Senza il visore, tutto ciò che si vedeva era una videocamera montata su un paio di ruote e collegata a una scheda madre Raspberry. Ma indossandolo compariva davanti agli occhi un piccolo robot che poteva essere comandato con la voce o attraverso coordinate di spostamento. Grazie all'integrazione con Hololens e alla sua possibilità di analizzare l'ambiente circostante, non c'è stato neanche bisogno di dotare il robot di particolari sensori per rilevare gli ostacoli. Hololens potrebbe rappresentare una rivoluzione anche in campo medico. Grazie alla sua tecnologia, un dottore potrebbe esaminare le varie parti del cuore prima di operare, esplorare nel dettaglio il referto di una risonanza magnetica tridimensionale, valutare le opzioni d'intervento e forse persino simulare gli effetti delle sue eventuali azioni, tutto questo ancor prima di poggiare il bisturi sul paziente. Anche in campo formativo Hololens potrebbe dire la sua, magari non oggi, ma in una scuola del futuro (molto futuro e molto costosa) in cui studenti di ogni età potranno visualizzare direttamente ogni tipo di simulazione, dal movimento delle truppe d'epoca romana fino al proprio personalissimo progetto d'ingegneria.
Ma cosa c'è dentro?
Il bello di Hololens è che, rispetto ad altri prototipi, sembra già un prodotto pronto per essere commercializzato. Chi ricorda i primi modelli di Oculus Rift sa come fossero ingombranti, pesanti e poco rifiniti nel design. Il visore Microsoft invece, anche se forse non vedrà gli scaffali prima di un anno, sembra appena uscito dalla scatola, mostra già linee raffinate e un peso relativamente basso. Mistero totale su cosa ci sia al suo interno, anche perché Microsoft ha attuato misure di sicurezza degne della CIA durante le demo che si sono svolte a San Francisco. Ogni giornalista invitato al test è stato obbligato a lasciare ogni dispositivo elettronico sotto chiave, prima di mettere piede nelle salette di prova. Tuttavia, secondo indiscrezioni diffuse da Art Technica, Hololens potrebbe montare un processore x86 non meglio specificato, 2GB RAM, 802.11ac Wi-Fi, ha un refresh di 60Hz e ovviamente una versione di Windows 10 modificata. Questo senza contare sensori in grado di analizzare l'ambiente, microfoni, altoparlanti e chissà quanti accelerometri.
La doccia fredda
Sempre grazie ad Ars Tecnica arriva però anche una doccia fredda: chi pensava di indossare Hololens e venire circondato da immagini virtuali dovrà ricredersi. La realtà aumentata di Hololens è limitata a una piccola finestra di fronte agli occhi dell'utilizzatore, grande circa 5'', quindi ogni oggetto più grande di così viene tagliato e addio salotto virtuale. La nostra impressione è che al momento Hololens abbia il grande pregio di ispirare la ricerca e aprire grandi possibilità per il futuro restituendo a Microsoft lo scettro di azienda innovatrice strappatole da Samsung, Apple e Facebook, ma che sia ancora molto acerbo e non adatto al grande pubblico.
Il gaming può aspettare
La stessa Microsoft nelle sue presentazioni del resto ha da sempre posto grande enfasi all'aspetto più progettuale di Hololens, collocandolo in contesti professionali, ma snobbando tutto sommato il potenziale gaming.
Allo stato attuale delle cose il perché è abbastanza chiaro: se infatti possiamo immaginare che il limitato campo visivo di Hololens sia comunque sufficiente per la progettazione in 3D o l'analisi di un cuore virtuale, è fondamentalmente inutile per il gamer o l'utente medio. Certo, Microsoft ha dichiarato tempo fa che Minecraft è stato comprato anche in ottica Hololens, probabilmente per tenersi nel portafoglio un generatore di oggetti 3D "casalingo", ma al momento non ci sembra proprio che ci siano giochi in grado di beneficiare realmente delle potenzialità offerte da Hololens, soprattutto con questo ristretto campo visivo. Allo stesso modo, a meno che non siate ricchi sfondati, spendere una cifra molto probabilmente alta per poter chiamare qualcuno via Skype e vederlo comparire proprio di fronte ai vostri occhi ci pare un acquisto francamente incauto. Da questo punto di vista la realtà virtuale di Hololens sembra una tecnologia più adatta ai giochi di domani, che magari permetteranno di calare realmente una persona in un ambiente che la circonda a trecentosessanta gradi e consentiranno di vivere esperienze fuori dall'ordinario. Hololens al momento è come un compasso o un tavolo da disegno, certo volendo ci si può anche giocare, in qualche modo, ma dà il meglio di sé quando viene usato per lavoro, altrimenti rischia di essere solo un costoso giocattolo.