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Chi ha detto Victory?

Siamo volati fino in Quebec, Canada, per vedere il prossimo capitolo di Assassin's Creed. Ecco tutto quello che abbiamo scoperto

ANTEPRIMA di Pierpaolo Greco   —   12/05/2015
Assassin's Creed Syndicate
Assassin's Creed Syndicate
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"È il più grande progetto su cui abbiamo mai lavorato e per noi rappresenta il punto di arrivo di un percorso iniziato dieci anni fa con l'apertura di Ubisoft Quebec". Nicolas Rioux, Managing Director dello studio di sviluppo ci introduce con queste parole la prima presentazione dedicata al nuovo capitolo di Assassin's Creed a cui abbiamo potuto assistere in esclusiva italiana direttamente negli uffici dove il gioco è in via di sviluppo. Tante le novità di gameplay, narrative e soprattutto di ambientazione per un capitolo che avrà il difficilissimo compito di far dimenticare i drammi di Unity e di far capire, veramente, fino a dove può spingersi l'inventiva di Ubisoft e la volontà di continuare ad innovare una serie che ha fatto la storia degli action adventure. È tempo di lasciarsi alle spalle Victory: seguiteci alla scoperta di Assassin's Creed Syndicate.

Dai veicoli all'ambientazione moderna, Syndicate potrebbe essere il capitolo più innovativo della serie

Dal medioevo all’era moderna

La presentazione di un nuovo Assassin's Creed non può che cominciare dall'ambientazione e Marc-Alexis Cotè, il Creative Director del titolo, conferma immediatamente i dettagli trafugati da Kotaku quasi sei mesi fa: Syndicate sarà ambientato a Londra sul finire della rivoluzione industriale, per l'esattezza nel 1868. Sono pochissimi gli anni che separano questo evento storico dalla rivoluzione francese di Unity ma il passaggio tra i due contesti è dirompente.

Chi ha detto Victory?
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In appena settant'anni l'umanità scopre e imbriglia l'elettricità, il telegrafo, la ferrovia e i treni; la medicina fa passi da gigante ed il capitale diventa il principale motore delle azioni umane soppiantando il potere di re e papi. Si tratta storicamente di un vero e proprio passaggio di testimone dal medioevo all'epoca moderna e non appena la demo di Syndicate viene avviata sul maxischermo di fronte a noi, il colpo d'occhio è stupefacente. "È necessaria un'ambientazione moderna per modernizzare il gameplay e la narrativa di una serie che da troppi anni è ferma sulle sue meccaniche", Marc-Alexis ammette pubblicamente mentre il protagonista accenna timidamente i suoi primi passi dopo l'immancabile scena d'intermezzo in game. Ed effettivamente lo scenario che si apre davanti ai nostri occhi è estremamente più familiare, più attuale e credibile. I palazzi comuni sono più alti, hanno architetture moderne e traboccano di insegne e manifesti affissi sulle mura perimetrali; le strade sono molto più larghe, lastricate e tutte le vie principali hanno i marciapiedi per consentire ai pedoni di passeggiare senza rischiare di essere investiti dalle carrozze. E persino la folla appare più credibile: scordatevi gli assembramenti esagerati di Unity che talvolta rendevano complesso persino spostarsi all'interno di una piazza. Pur con le sue esagerate e tristi disparità sociali, la seconda metà dell'ottocento a Londra non viene ricordata per guerre civili o rivoluzioni dal basso ma per la violenta spaccatura che rendeva distinti e ben riconoscibili i vari quartieri della città in base ai suoi abitanti e alle loro condizioni sociali. E in Syndicate questo elemento di disparità è alla base della ricerca di realismo nella ricostruzione ambientale: proprio come Unity era esclusivamente focalizzato su Parigi, in questo nuovo capitolo l'intera trama si svolgerà tra le strade di Londra, ricreata con la consueta attenzione maniacale. "Abbiamo lavorato duro per realizzare i sette quartieri della città: Westminster, Lameth, Southwark, Thames, The Strand, City of London e Whitechapel", conferma il Creative Director, "ed ogni distretto avrà le sue specificità non solo in termini cosmetici con palazzi, strutture e monumenti differenti, ma cambieranno gli abitanti incontrati, le loro routine di vita e persino il gameplay si modificherà di conseguenza". Ad esempio ci saranno quartieri dove la polizia, un'altra delle "innovazioni" introdotte nel corso della rivoluzione industriale a Londra, non metterà neanche piede e alcuni distretti saranno composti da vie talmente piccole, dei veri e propri budelli, che sarà impossibile muoversi al loro interno a bordo di una carrozza. Sì, avete letto bene: una delle principali innovazioni in termini di gameplay di Syndicate riguarda proprio l'introduzione dei veicoli. Niente motori a scoppio e macchine, sia chiaro, ma carrozze trainate da cavalli che il giocatore potrà controllare, rubare e persino utilizzare come teatro di furiose scazzottate semplicemente montando sul tettuccio del veicolo.

Chi ha detto Victory?
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Ovviamente anche l'intelligenza artificiale potrà fare lo stesso e nel breve ma intenso inseguimento che ci è stato mostrato non abbiamo potuto fare a meno di notare, con tutte le enormi differenze stilistiche del caso, quanto Assassin's Creed si stia avvicinando a Grand Theft Auto. La scena mostrata davanti ai nostri occhi è stata emblematica: il protagonista tira un sonoro cazzotto al cocchiere di una carrozza per farlo scendere rapidamente, sale a bordo e inizia a frustare i cavalli per guadagnare velocità. La mini mappa fa apparire il percorso preferito tenendo conto delle strade simulando il più classico dei GPS e tutto intorno a noi è un tripudio di pedoni che si lanciano sui bordi stradali, carrozze della polizia che provano a speronarci o a mandarci fuori strada ed elementi dello scenario che volano in mille pezzi sollecitati dalla nostra folle corsa. Sa di già visto? È probabile ma vi garantiamo che l'ambientazione aiuta tantissimo a restituire un tocco di originalità al tutto e nonostante la velocità di movimento sia ovviamente più lenta di quanto siamo abituati a vedere con GTA e compagnia, è indubbio che l'azione sia molto più varia e reattiva visto e considerato che le azioni effettuabili a bordo sono decisamente più di quelle a cui siamo abituati. Giusto per fare qualche esempio, le carrozze potranno essere utilizzate anche per nascondersi e non mancheranno persino situazioni in cui dovremo rapire persone sfruttando proprio il veicolo. Per Marc-Alexis, i mezzi di locomozione "rappresentano il quarto pilastro su cui è impostato il gameplay di Syndicate accanto a quelli che da sempre hanno contraddistinto la serie: stealth, combattimento e movimento in città. I veicoli modificano proprio il modo di giocare ad Assassin's Creed e hanno ripercussioni sull'intera struttura di gioco." Parole sicuramente audaci ma a quanto pare già confermate con i primi testing interni organizzati da Ubisoft. Storicamente infatti i giocatori di Assassin's Creed tendono a concentrarsi su una manciata di attività e missioni attorno a un punto di viaggio rapido, per poi passare al successivo per ripulire la zona; altro caricamento e altre attività e via così all'infinito. L'aggiunta dei veicoli in Syndicate ha completamente modificato questo stile di gioco rendendo molto più piacevole e stimolante muoversi all'interno della città al punto che i giocatori quasi dimenticavano di usare il viaggio rapido da un punto all'altro della città.

GTAizzazione?

L'altra grande novità che sembra far muovere il titolo di Ubisoft nella direzione segnata dal capolavoro di Rockstar, dopo i veicoli, è il protagonista. Anzi, i protagonisti. Sì perché la trama raccontata in Syndicate riguarderà due gemelli eterozigoti: Jacob ed Evie Frye, appena arrivati a Londra e completamente davanti alle meraviglie tecnologiche della seconda metà dell'800. Purtroppo della splendida Evie non abbiamo potuto sapere nulla, visto che è precisa scelta di marketing di Ubisoft dedicarle un reveal con i fiocchi entro qualche settimana (qualcuno ha detto E3?) ma l'abbiamo intravista in un paio di cutscene: anche lei vestita di scuro, con i capelli raccolti con delle trecce e due meravigliosi occhi chiari.

Chi ha detto Victory?
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La presentazione era però tutta dedicata a Jacob, la parte irascibile, scalmanata e burbera della coppia; da un punto di vista estetico e caratteriale una sorta di incrocio ideale tra il giovane Ezio di Assassin's Creed II e il Wolverine visto al cinema interpretato da Hugh Jackman, complici barba e basettoni. Ma questa volta non si tratta di protagonisti di alto lignaggio o con chissà quale eredità e ricchezza alle spalle, o almeno sembra, visto che la coppia Frye viene dai bassifondi e si è vista costretta da chissà quali accadimenti a fuggire proprio a Londra dopo aver partecipato al lungo addestramento da assassini. Arrivano così nel cuore del più grande impero dell'umanità, quando la storia sta attraversando il suo migliore e peggiore periodo (come soleva dire Charles Dickens) con il preciso obiettivo di colpire al cuore i templari. Questi ultimi hanno praticamente vinto l'eterna battaglia con gli assassini: hanno nelle loro mani il potere politico, i migliori ritrovati tecnologici e delle file sterminate di combattenti votati alla causa ma sembrano avere una qualche debolezza proprio a Londra, lì dove la fazione ha la sua roccaforte e da cui partono tutti gli ordini. Jacob ed Evie potranno essere scambiati liberamente durante l'open world mentre saranno scelti in automatico in base alle missioni. Partiranno inoltre dal basso: rappresentano i primi assassini criminali nella storia della serie e tenteranno di riunire tutte le gang di strada sotto un'unica effige, i Rooks, con l'obiettivo di creare un regime del terrore e di scuotere l'impero dalle sue viscere per restituire Londra nelle mani dei suoi abitanti. Ovviamente sarà compito del giocatore raggiungere il lieto fine ma intanto questo cambio di punto di vista si porta in dote alcune modifiche sostanziali al gameplay che avranno ripercussioni, si spera positive, sulla narrativa di Syndicate. Innanzitutto il titolo proporrà una campagna esclusivamente single player proprio per spingere al massimo sul coinvolgimento e sulla precisione della trama. Niente più cooperativa, una scelta azzardata che abbiamo "rinfacciato" anche a Pelland durante la nostra intervista esclusiva, soprattutto alla luce dei due protagonisti disponibili, ma fondamentale per offrire una storia più intensa, meglio narrata e soprattutto più coinvolgente di quanto visto in Unity. Proprio il capitolo ambientato durante la Rivoluzione Francese è un esempio negativo che Ubisoft ha ben tenuto in considerazione durante il design delle missioni e difatti questa volta tutte le attività secondarie saranno decisamente più amalgamate con la main quest e soprattutto più coerenti con la storia personale dei gemelli Frye.

Chi ha detto Victory?
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Ogni singola missione secondaria avrà infatti come scopo ultimo il controllo e quindi la liberazione dei vari quartieri di Londra determinando direttamente il grado di influenza di Jacob, Evie e dei Rooks all'interno dei vari distretti. In questo modo il giocatore sarà anche più stimolato a divagare dalle missioni principali perché noterà fin da subito che tutte le sue attività hanno ripercussioni sul mondo di gioco proprio nella direzione indicata dalla storia principale. Nella demo giocata davanti ai nostri occhi, il protagonista doveva liberare alcuni bassifondi, una sorta di roccaforte controllata da una gang locale. L'azione si svolgeva davanti ai nostri occhi fluida e precisa con una fortissima componente stealth e uccidendo le varie guardie senza farsi notare era possibile liberare alcuni membri dello squadrone di Jacob per poi farsi aiutare durante la missione stessa e sferrare il colpo mortale al leader criminale. Una volta completata questa attività (classificata come secondaria dallo sviluppatore), la zona finiva sotto il nostro dominio con uno stratagemma già visto in passato nella serie o nei più recenti capitoli di Far Cry aumentando il controllo generale del quartiere. A questo punto, avendo raggiunto un certo quantitativo di dominio, si attivava in automatico una nuova missione dove Jacob doveva prima inseguire e poi combattere la leader dell'intero quartiere con una battaglia finale tra le strade centrali di Londra che per atmosfere e caos generato ci ha ricordato le sequenze più sanguinolente del film di Martin Scorsese, Gangs of New York. Le vie bloccate dalle carrozze di traverso e le due bande rivali alle estremità pronte a raggiungersi di corsa per darsele di santa ragione mentre i colpi di pistola riecheggiavano in lontananza.

Un po' di vecchio, un po' di nuovo

E visto che abbiamo accennato il menare le mani, spendiamo qualche parola aggiuntiva sul sistema di combattimento. Ovviamente è Assassin's Creed e il punto di partenza è Unity. Come capita però di capitolo in capitolo, anche Ubisoft Quebec ha deciso di dare il suo particolare tocco all'azione sfruttando il cambiamento del periodo storico. Quasi come se fosse una sorta di paradosso, in Syndicate il combattimento è estremamente più ravvicinato e brutale, da strada, e sono i cazzotti i veri protagonisti. Anche se Jacob avrà ovviamente a sua disposizione le immancabili e numerose armi bianche, in particolare una lama esotica, il Kukri, che rappresenta l'arma "esemplare" di questo capitolo, nella demo mostrata era un continuo menare pugni a destra e sinistra.

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Da un certo punto di vista sembra che questo capitolo si sia avvicinato maggiormente a Batman: Arkham di Rocksteady con furiosi e velocissimi cazzotti che tengono anche conto dell'ambiente per tutta una serie di colpi contestuali (teste sbattute contro i muri, braccia spezzate sfruttando tavoli e barili e così via). Il tirapugni diventa un'arma essenziale e anche se Jacob ha dalla sua un revolver a sei colpi che può utilizzare in qualsiasi momento anche per finire un nemico inginocchiato a terra, ora gli scontri sembrano veramente fedeli al contesto storico. Rimane la parata per destabilizzare l'avversario e torna la counter "maledetta" ma ora applicata in modo molto più rapido, responsivo e soprattutto non letale visto che attraverso la contromossa, per quanto abbiamo visto, non si uccide il nemico ma gli si toglie un bel quantitativo di energia ed in particolare si aumenta, proprio come in Batman, la velocità di esecuzione e di passaggio da un avversario al successivo. Anche la componente stealth, dopo la grande rivoluzione di Unity, ha subito qualche ulteriore ritocco sempre all'insegna di una maggiore velocità del gameplay. Prima di tutto non c'è più la possibilità di agganciarsi fisicamente al muro, ma semplicemente quando si entra nella modalità stealth tramite il pulsante, il cono visivo degli avversari terrà conto di eventuali ostacoli e impedimenti e Jacob potrà continuare ad uccidere silenziosamente da sporgenze e dietro gli angoli semplicemente in base al posizionamento. Inoltre torna il fischio e più in generale sarà possibile sfruttare l'ambiente e i nemici per nascondersi e creare distrazioni. Ad esempio durante una fuga o un combattimento Jacob potrà prendere e lanciare un nemico in mezzo alla strada per creare scompiglio e infastidire eventuali avversari oppure sarà possibile far cadere dei carichi sospesi per schiacciare un nemico sottostante o generare rumore.

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Piccolo restyling anche dell'occhio dell'aquila che torna ad essere utilizzabile per un tempo infinito e, come accadeva anche in Black Flag, mantiene la sagoma dei nemici anche nella visuale normale, una volta che sono stati identificati. "Con Syndicate ci siamo prefissati l'obiettivo di tornare ad essere i leader nel parkour e nella qualità dei movimenti all'interno dei free roaming", ha sottolineato Marc-Alexis Cotè sul finire della presentazione, "e per far questo abbiamo fatto tutta una serie di modifiche quasi invisibili ai movimenti del protagonista per rendere più credibile e rapido come schiva gli oggetti e come si muove intorno ad essi". Effettivamente guardare il personaggio correre tra le strade, entrando rapidamente nelle case senza incastrarsi tra palizzate e piccoli ostacoli come avveniva continuamente anche in Unity ci ha fatto ben sperare anche se ovviamente dovremo provare con mano il gameplay prima di poter dare un giudizio più preciso. Inoltre i due gemelli Frye saranno equipaggiati con un comodissimo spara dardi (esplosivi, letali o impregnati di allucinogeno) che alla bisogna può sparare anche un rampino contro qualsiasi appiglio con la pressione di un dorsale, così da permettere ai due assassini di salire in un istante sul tetto di ogni palazzo e allontanarsi in un attimo dalla strada. Anche in questo caso, la serie Batman: Arkham è stata grande maestra di vita. Inoltre la corda del rampino potrà essere utilizzata anche per collegare tra loro due tetti o due sporgenze così da creare al volo dei camminamenti sospesi da dove magari compiere assassinii dall'alto. Insomma è evidente che Ubisoft Quebec voglia che questo nuovo capitolo della serie venga ricordato come il più rapido, veloce, immediato e soddisfacente quando si tratta di correre e combattere accelerando un gameplay che tradizionalmente è stato criticato per la sua eccessiva lentezza o per quelle piccole frustrazioni che sembrava creare nel giocatore quando magari si ritrovava coinvolto in una fuga o nelle sezioni più platform.

Fluido è bello

"È la prima volta nella storia della serie in cui il reveal di un nuovo capitolo viene presentato in forma giocabile con una console presente sul mercato", gongola Francoise Pelland, il senior producer, indicando le due PlayStation 4 in versione debug su cui il codice veniva fatto girare davanti ai nostri occhi, "e siamo molto orgogliosi che il titolo si presenti già in queste condizioni quando mancano ancora molti mesi alla sua uscita".

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Ed effettivamente dobbiamo riconoscere che Syndicate si presenta da subito molto pulito ma, soprattutto, estremamente più fluido del suo predecessore, considerato poi che arriverà sul mercato il 23 ottobre per console e più tardi, si spera entro la fine dell'anno, su PC. Il titolo è in sviluppo ormai da due anni ed è evidente come gran parte del lavoro abbia riguardato l'ottimizzazione di un motore che, purtroppo, è arrivato sul mercato decisamente zoppicante con Unity. Certo, il gioco mostrava ancora numerose sbavature a partire da un aliasing eccessivo, da tutta una serie di elementi dello scenario in bassa risoluzione e da un eccessivo caos e sporcizia soprattutto mentre Jacob era alla guida delle carrozze, però trattandosi di un'alpha possiamo già ben sperare per il meglio. La demo è stata giocata per ben tre volte davanti ai nostri occhi e dobbiamo riconoscere che è sempre filato tutto alla perfezione con al massimo qualche pop-up eccessivo e personaggi che apparivano e scomparivano per problemi di clipping. Veramente delle piccolezze alla luce del grande lavoro fatto da Ubisoft Quebec su questo sequel sia in termini artistici che storici e di gameplay. Ora attendiamo fiduciosi l'E3 di Los Angeles dove siamo sicuri che torneremo a parlare di Assassin's Creed Syndicate, magari già in occasione di una dimostrazione in cui potremo provarlo in prima persona e toglierci i pochi dubbi emersi da questa sessioni di reveal.

CERTEZZE

  • Il cambio di epoca storica ha giovato molto all'aspetto artistico ed estetico del gioco
  • È tutto più rapido e responsivo: dal combattimento allo stealth ai movimenti in strada
  • Aver implementato i veicoli apre la strada ad enormi possibilità per il gameplay
  • Campagna solo single player e grande attenzione ai due protagonisti: c'è da ben sperare per la trama

DUBBI

  • L'aggiunta dei veicoli può essere rischiosa, se non è implementata e ottimizzata a dovere
  • Dovremo provarlo con mano per confermare l'effettiva maggiore responsività
  • Ripristinare la counter può essere molto rischioso