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Guida per genitori - Maggio 2015

Nuovo appuntamento con la nostra rubrica dedicata ai genitori: ecco le novità e i consigli di maggio

RUBRICA di La Redazione   —   12/05/2015

Dopo il via dato alla nostra Guida per genitori a marzo, siamo già al terzo mese in compagnia di questa rubrica, che torna dopo l'ottimo rodaggio fatto con i primi due appuntamenti. Anche stavolta inquadreremo i videogiochi dal punto di vista di chi non vuole privare il proprio figlio di un passatempo meraviglioso, informandosi allo stesso tempo su particolarità ed eventuali rischi per l'età più giovane legati all'intrattenimento elettronico. Come ormai da programma, ci occuperemo di segnalarvi prima di tutto alcuni giochi tra quelli in uscita sugli scaffali in queste settimane, scegliendoli tra quelli particolarmente "caldi" o consigliati per bambini e adolescenti. Nell'ultimo paragrafo ci dedicheremo invece a un nuovo consiglio: stavolta sarà il turno delle transazioni interne ai giochi, i cosiddetti acquisti in-app, diventati ormai una prassi sia nel mondo mobile che sulle altre piattaforme videoludiche. Vedremo di cosa si tratta, ma soprattutto come fare in modo di evitare, o di affrontare, problemi di vario tipo.

Che giochi comprare a maggio ai propri figli? Come gestire gli acquisti in-app? Leggetelo qui!

Le altre uscite di maggio

Oltre ai titoli citati in questo articolo, ci sono naturalmente altri giochi in uscita questo mese. Vi rimandiamo ai nostri articoli dedicati per approfondirne la conoscenza.

Consigli per gli acquisti

Le uscite di questo periodo dell'anno sono tradizionalmente poche in termini numerici, ma per quanto riguarda le possibilità di gioco da parte dei più giovani c'è sempre da mantenersi al passo con le ultime novità per non farsi trovare impreparati. Il fronte del bollino rosso vede in primissima fila Carmageddon: Reincarnation, titolo infarcito di violenza realistica e completamente gratuita, giustamente classificato con un PEGI 18: fate in modo che i vostri figli non vi si avvicinino neanche.

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Valutazione simile anche per The Witcher 3: Wild Hunt, uno dei giochi più attesi non solo di questo mese, ma dell'intera annata, che per questo motivo potrebbe essere oggetto dei desideri dei ragazzi: in questo caso, il grado di violenza è sicuramente meno a buon mercato rispetto a Carmageddon e anche molto più contestualizzata, ma per questo nuovo capitolo ci si aspetta una maturità di contenuti particolarmente elevata, comprese alcune scene di sesso particolarmente spinto per un videogioco. Sono inoltre presenti creature e mostri di vario tipo, in grado d'impressionare i soggetti più sensibili a questo tipo di contenuti. Un po' troppo eccessiva appare invece la classificazione di Magicka 2, descritto dalla sua scheda PEGI 16 con contenuti riguardanti violenza realistica: una valutazione nello scaglione inferiore, il 12, sarebbe stata invece forse troppo permissiva. In questo caso spetta dunque al genitore visionare qualche video su Internet, per scegliere se mettere il gioco nelle mani del proprio figlio o meno. Noi ci sentiamo di rassicurarvi essendo decisamente più leggero e accettabile dei precedenti due titoli. Volgendo lo sguardo all'immancabile mondo Nintendo, troviamo Kirby e il Pennello Arcobaleno, ottimo per tutte le età, accompagnato da un Code Name: S.T.E.A.M. per il quale vale un consiglio leggermente diverso: si tratta di un PEGI 12 particolarmente complesso nelle sue dinamiche strategiche, consigliabile quindi per la sua difficoltà a un pubblico un po' più adulto. Attenzione infine a The Binding of Isaac: Rebirth. La sua grafica è solo all'apparenza tenerosa e si rivela ben presto per quello che è, giustificando pienamente il PEGI 16 con il quale è stato classificato a causa della violenza, dell'atmosfera cupa e del conflitto con i genitori che fa da sfondo alla disavventura del piccolo Isaac.

Occhio alla carta di credito

Con l'affermazione del mondo mobile in ambito videoludico, si è progressivamente diffuso il sistema basato sulle microtransazioni all'interno delle applicazioni, giochi inclusi. Quella che inizialmente sembrava una pratica legata a pochi titoli, è infatti sempre più comune anche oltre il gioco su piattaforme portatili, diventando parte integrante dei titoli disponibili per console e PC casalinghi.

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In molti casi, i giochi vengono offerti in download gratuito nel cosiddetto formato free-to-play, cioè permettendo all'utente di scaricarli senza pagarne la versione base, per poi eventualmente accedere a una serie di contenuti a pagamento. È fondamentale capire come funziona tale meccanismo, comprendendo anche quali sono le diverse tipologie di acquisti in-app effettuabili; fortunatamente non c'è più quella giungla selvaggia presente nei primi tempi di vita di questo sistema di pagamento, dove le tutele erano molte meno per il consumatore. Non a caso, nel corso degli anni sono fioccate cause legali da parte di genitori che si ritrovavano sulla carta di credito conti da centinaia di euro da parte delle applicazioni: in generale, le configurazioni disponibili sono ora molto più restrittive, permettendo per esempio di scegliere se immettere la password del proprio account in occasione di ogni acquisto, scongiurando così il compimento di una serie di operazioni a ripetizione da parte del proprio figlio. Ogni piattaforma rappresenta naturalmente una storia a sé, offrendo diverse modalità d'impostazione di cui vi invitiamo a prendere visione tramite i rispettivi siti ufficiali, o con una semplice ricerca su Google: troverete numerose guide in grado di venire incontro alle vostre esigenze.

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Ricordiamo inoltre che i vari ecosistemi di gioco prevedono anche la presenza di filtri familiari, per impedire l'accesso a determinati contenuti dei negozi virtuali, o per impedire altri tipi di acquisti tramite PlayStation Store, Xbox Live o chi per essi. Tornando all'ambito in-app invece, dicevamo che è importante capire quali sono le tipologie di acquisti effettuabili: ci sono i consumabili, in grado per esempio di concedere vite o bonus vari, mentre i non consumabili prevedono l'acquisto di ulteriori elementi di gioco, come mappe o livelli aggiuntivi. Il primo tipo di acquisto è potenzialmente ricorrente e generalmente di minor entità in termini economici, mentre il secondo è spesso di tipo una tantum con una cifra più alta da sborsare. È bene tenere gli occhi aperti nella maggioranza dei casi perché se è vero che in molte occasioni viene segnalato abbastanza bene che si sta compiendo un acquisto aggiuntivo, in altre il confine diventa meno chiaro, provando talvolta ad approfittarne anche in modi che superano i limiti del fraudolento, ingannando sia i piccoli che i grandi: anche noi, qualche tempo fa, ci siamo ritrovati a comprare elementi aggiuntivi in un gioco per bambini senza praticamente accorgercene. Sappiate che per quanto riguarda l'Italia il Codice del Consumo non solo protegge da eventuali acquisti in app-poco chiari ma, come ci spiega Altroconsumo, proprio per tutelare i genitori sono state bandite le politiche che davano luogo a un effetto "assillo" da parte dei figli, spinti dal gioco stesso a chiedere con insistenza l'acquisto in-app al papà o alla mamma. Nel caso riscontriate metodologie che vanno contro queste regole, rivolgetevi a chi di dovere.