Nessuno può evitare la parabola di disappunto e fastidio di alcuni verso un brand quando lo stesso diviene molto, molto più di quanto preventivato. È un meccanismo che chi macina forum e blog conosce benissimo: spettri, ipotesi di attenzioni smisurate si fondono a complottistiche sopravvalutazioni e ciò che dovrebbe solo essere analizzato come tale inizia a essere sviscerato nel profondo alla ricerca di tutto ciò che non dovrebbe andare. I Souls sono ripetitivi, noiosi, il livello di sfida è specchio esclusivo del livello vigente e non della bravura del giocatore, la frustrazione è vittima di controlli e caratteristiche di gioco non ideali: le presunte critiche degli hater sono infinite perché From Software è riuscita a portare al livello successivo un franchise iniziato per scherzo e reso di culto - questo forse si - grazie a bug, durezza delle meccaniche e macchinosità di animazioni e sistema di combattimento. Le cose si sono evolute parecchio con l'avanzare di esperienza e tecnologie a disposizione, ma il punto fermo di ogni episodio marchiato dall'inconfondibile stampo di fabbrica "Souls-like" è rappresentato indubbiamente dai boss, dei quali ci divertiamo a fare una lista dei più interessanti e significativi.
I nostri migliori dodici boss dei più recenti titoli From Software: vi piacciono?
Astraea e Garl Vinland - Demon's Souls
Sicuramente non il più difficile ma certamente il più affascinante degli scontri dell'intera saga, quello con Astraea è più un incontro che altro. Si narra che la Dama Astraea, dopo aver scoperto delle verità sul piano divino, si sia imbarcata in un viaggio ai confini della Valle della Disperazione per dare sollievo agli abbandonati. Garl Vinland è colui che la protegge e la ama, il cavaliere ha scelto di seguirla nella Valle per aiutarla a portare pace e calma tra i sofferenti. Ciò che rende questo scontro meraviglioso, oltre alla splendida colonna sonora firmata da Motoi Sakuraba, è proprio la frustrazione che prova il giocatore nel dover per forza uccidere Astraea, chiaramente indifesa, la quale è simbolo di purezza e spirito clericale.
Vecchio Re Allant e l’Antico - Demon's Souls
Chi giunge alla corte del re la prima volta pensa di trovarsi davanti il vero Allant, invece no. Dopo aver invocato i poteri dell'Antico, ed esserne rimasto completamente soggiogato, ciò che il giocatore trova come temibile avversario non è altro che un demone con le sembianze del re al suo massimo splendore. Oltre a essere uno scontro memorabile in sé, la battaglia vera - in senso di lore - è quella successiva contro l'Antico, uno dei più vecchi demoni in circolazione e detentore del potere della magia e dei miracoli. Al suo interno vive il vero Re Allant, ormai consumato, irriconoscibile e alla mercé del giocatore, che potrà decidere se salvare il mondo di Boletaria facendo riaddormentare l'Antico o divenire a sua volta uno dei Monumentali.
Falange - Demon's Souls
Sappiamo che tutto vi aspettavate tranne la Falange, ma la nostra scelta è puramente affettiva: è il primo vero boss dei Souls (si, lo sappiamo che il primo è Avanguardia, ma ci avete capito) incontrato in quel caldo Giugno del 2010, quindi è normale per noi ricordarlo con estremo piacere. Rappresenta il battesimo di fuoco nel mondo di Demon's Souls, quell'inatteso muro di difficoltà che ha colpito come un pugno in faccia chiunque si fosse approcciato curioso al titolo di Miyazaki. Come il nome suggerisce, Falange è un blob oscuro composto a sua volta da opliti, in grado di rigenerare energia con il passare del tempo. Nulla di particolarmente bello, ma quando pensiamo al Palazzo di Boletaria e al gioco in generale, il primo pensiero va alla cara, vecchia Falange.
Sif, il Grande Lupo Grigio - Dark Souls
Non sappiamo quanti di voi abbiano giocato il DLC, ma vi sveliamo un segreto che ci ha fatto commuovere e che anche grazie a esso vale a Sif il primo posto nel podio: se sarete così bravi da attivare un certo "trigger" nell'Abisso, una delle aree di Artorias of the Abyss, la scena di intermezzo che precede lo scontro con Sif, per poesia e caratterizzazione, è di un'epicità pari quasi alla battaglia con Astraea. Sif è il lupo di Artorias, cavaliere che in sua compagnia ha affrontato l'Abisso venendone avviluppato; l'arena è proprio la tomba di Artorias e come tale ne evoca tutta la bellezza e tristezza, allo stesso tempo e in egual misura. Ancora una volta, il titolo mette di fronte il giocatore a scelte forzate ma difficili in quanto coinvolgono personaggi non giocanti veramente ispirati per estetica e background.
Ornstein e Smough - Dark Souls
Cavalieri di Gwyn, lasciati a proteggere Anor Londo dopo la sua dipartita. Oltre a rappresentare il picco artistico di una location già di per sé meravigliosa ed estremamente ispirata, la battaglia in coppia è resa ancora più epica se saremo così scaltri da evocare Solaire, rendendo il tutto una lotta due contro due di rara bellezza. From Software alza ulteriormente il tiro nella caratterizzazione psicologica del duo, differenziando enormemente il loro background e le loro reazioni in base a chi dei due viene fatto fuori per primo. Da una parte Ornstein, leale capitano dei quattro cavalieri di Anor Londo, che in caso di morte di Smough pregherà per assorbirne le qualità; dall'altra Smough, feroce e spietato giustiziere, che di fronte alla sconfitta di Ornstein sarà lui stesso, cogliendo l'opportunità, a farlo fuori per sempre.
Seath il Senzascaglie - Dark Souls
Seath è l'unico boss che si incontra due volte, di cui la prima senza speranze per il giocatore. Nominato Duca per il tradimento verso i suoi fratelli a favore di Gwyn, Seath continua da tempi immemori la sua ricerca delle Scaglie dell'Immortalità. Lo scontro con Seath, oltre alla bellezza dell'ambientazione ghiacciata e al percorso invisibile che reca verso la tana, è reso unico dalla sua capacità di maledire con estrema facilità. Il drago continuerà a rigenerare la propria energia a meno che non venga distrutto il Cristallo Primordiale ai limite della sezione, rubato da Seath ai suoi fratelli nella guerra contro i draghi.
Drago Antico - Dark Souls 2
Ancora una volta, uno splendido personaggio culmina un'ancora più eccellente ambientazione. Il Santuario del Drago è uno dei picchi estetici e cromatici di tutto il franchise e From Software ha scelto di omaggiarne il completamento inserendo un boss-non boss misterioso quanto curiosamente neutrale nei confronti del giocatore. Il Drago ci aiuterà, fornendoci l'elemento per avanzare e addentrarci sempre più nei misteri di Drangleic, ma come ogni personaggio non giocante può essere attaccato. Dal passato incerto, sembra sempre più accreditata l'idea che non sia veramente un drago di sangue quanto una creazione di Aldia, ma questo poco importa ai fini ludici: lo scontro è uno dei più difficili del gioco, frutto di un attentissimo studio dei pattern unito ad una notevole bravura nel trarre il meglio da ogni strategia scelta, sia essa mischia o distanza.
Freja, l'Amata del Duca - Dark Souls 2
La prima volta che la abbiamo vista abbiamo pensato a Shelob e chiunque conosca minimamente le opere di Tolkien arriva subito al motivo. Freja non è un nemico difficile da battere, nemmeno a New Game avanzati, eppure ci è rimasto in mente sia perché i ragni sono da sempre uno dei più tipici archetipi fantasy, sia perché l'ambientazione scelta è notevole e si ricollega con buona probabilità al destino del vero Drago Antico. Messa a guardia del Fuoco Primordiale dal Duca Tseldora, lo stacco artistico che intercorre tra la cava e lo studio del Duca a pochi passi è l'essenza della passione con la quale From Software titilla i suoi fan.
Re d'Avorio Bruciato - Dark Souls 2
Sicuramente non vi aspettavate nemmeno questo, eppure il terzo contenuto scaricabile ha delle chicche non indifferenti, sia in termini artistici - le lande del nord hanno un fascino eterno e difficilmente smetteranno mai di esaltarci - sia puramente di lore, che vive in questo DLC la sua parte più dettagliata e curata del trittico. Che Manus fosse collegato al substrato di Dark Souls 2 lo sapevamo già ed è grazie all'oracolo Alsanna che scopriamo il passato del Re d'Avorio e del suo sacrificio. Quando il Chaos è nato sotto il suo regno, egli eresse Eleum Loyce, con la cattedrale a frenarne l'avanzata. Lo scontro è molto particolare, in quanto per la prima volta From Software ci fa provare l'emozione di una lotta tra eserciti. Liberando i cavalieri sparsi nel regno saremo infatti aiutati contro il Re e i suoi seguaci nella battaglia all'interno del Chaos il quale, oltre a essere reso unico da cromie scelte per l'occasione, fornisce anche moltissimi spunti di congiunzione tra i due Dark Souls.
Gehrman, il Primo Cacciatore - Bloodborne
Non stupitevi se scegliamo lui come boss più interessante. Nonostante sia un combattimento opzionale, lo scontro è splendido per tantissimi motivi: background del nemico, direzione artistica dell'arena e - ci puntiamo con forza il dito - colonna sonora di riferimento. Il lavoro di Tsukasa Saitoh è eccellente per scelta di strumentazione, melodia, pertinenza con la flora accompagnata dal vento che compone il quadro di Gehrman. Non è un caso che Saitoh abbia lavorato a King's Field e Armored Core, tutti storici franchise di From Software. Veloce, dinamico, rabbioso, la battaglia ricorda per moltissimi versi l'approccio di Padre Gascoigne, che ovviamente non poteva mancare.
Padre Gascoigne - Bloodborne
Forse il nemico più rappresentativo di Bloodborne e quello che meglio - e prima di tutti - simboleggia il furioso nuovo sistema di combattimento di Miyazaki. Costringendo il giocatore ad aver masterizzato le tecniche di lotta quali schivata e contrattacco, Gascoigne rimane impresso soprattutto per il background, i legami con Yarnham e i suoi oggetti. Non è un caso che il Piccolo Carillon lo faccia fermare e pensare, dando il tempo al giocatore di colpirlo, così come non è casuale che il troppo utilizzo velocizzi la sua trasformazione in bestia. La storia della malattia e del destino che ha avviluppato la sua famiglia è l'emblema di Yarnham.
Martyr Logarius - Bloodborne
Nei Souls, praticamente ogni scontro con i Gargoyle avviene sui tetti, con guglie a delimitare con stile la scena. Nella lotta contro Martyr Logarius, From ne trae spunto e ambienta l'arena in cima al Castello Dimenticato di Cainhurst, un'ambientazione a tinte bianche dal forte piglio gotico. Quella di Martyr è una storia di coraggio e sacrificio: leader degli Esecutori, guidò un assalto contro i Vilesangue ma una scoperta lo fece completamente desistere dal suo obiettivo. Dopo aver indossato la Corona delle Illusioni fece dei tetti del castello la propria dimora, difendendo con la vita la misteriosa scoperta. La dura battaglia è resa nel migliore dei modi grazie ad un accompagnamento sonoro che incalza, con una commistione perfetta di tromboni, violini e cori a disegnare uno dei momenti più ispirati di tutto Bloodborne.