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Braccia restituite all'agricoltura

La durissima vita dell'imprenditore agricolo con manie di onnipotenza

PROVATO di Michele Maria Lamberti   —   08/06/2015
Harvest Moon: The Lost Valley
Harvest Moon: The Lost Valley
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Non è certo una serie seguitissima qua da noi, ma a forza di uscite su uscite (siamo nientemeno alla ventiseiesima in diciannove anni, la quarta solo su Nintendo 3DS...) Harvest Moon è riuscito a ritagliarsi il suo spazio di notorietà e il suo seguito fedele. La saga di Marvelous Entertainment (a un certo punto la questione della proprietà e dei diritti si è notevolmente complicata, ma magari la affronteremo brevemente in sede di recensione) è fondamentalmente un gestionale agricolo in salsa molto, molto, molto nipponica, che recentemente ha aumentato i suoi aspetti da gioco di ruolo e che con quest'ultimo episodio vuole implementare anche delle meccaniche prese pari pari dal fenomeno Minecraft. Se ci riuscirà per bene lo scopriremo presto, intanto cominciamo a prendere le misure di questa Lost Valley e dei suoi abitanti.

Il nuovo Harvest Moon ci porta in una landa tutta da risvegliare: iniziamo a farlo insieme!

Volete andare a vivere in campagna?

Ottima scelta! Con la crisi e tutto sembra essere l'alternativa migliore per una vita serena e ricca di soddisfazioni. Assicuratevi però, prima di trasferirvi, che la campagna in questione non sia vittima di una sorta di perenne inverno, che non si sa perché, non si sa come, renda lo stanziamento e lo sviluppo particolarmente ostici. Perché è proprio in questo tipo di campagna, appropriatamente battezzata Lost Valley, che s'imbatte il nostro protagonista (maschio o femmina a seconda della scelta del giocatore).

Braccia restituite all'agricoltura

O meglio, lui ci si trova a passare, non è che vorrebbe fermarsi, ma degli strani sogni e soprattutto un abbastanza coercitivo Spiritello del Raccolto lo convincono che è la cosa migliore da fare. Il perché è presto detto: la Dea del Raccolto che risiede in quei luoghi non si trova più da nessuna parte, probabilmente si è tanto indebolita da essere quasi completamente svanita, e solo ridonando la vita a un territorio preda delle intemperie potrà essere risvegliata. Sarà lo stesso Spiritello a spiegarvi le basi, che poi sono le stesse di qualsiasi Harvest Moon, fatta eccezione per il primo passaggio che consiste, chiaramente, nel liberare la terra dalla neve. Per il resto bisogna arare, seminare, e attendere pazientemente per vari giorni che la pianta, che può essere un ortaggio o una verdura così come una pianta ornamentale, cresca fino ad essere pronta per il raccolto. Nel frattempo le vostre coltivazioni necessitano assolutamente di essere irrigate (il gioco vi segnalerà quest'impellenza in maniera molto semplice e fluida) e, facoltativamente, anche di essere trattate con del fertilizzante, che renderà la crescita più veloce e potrebbe portare anche alla nascita di prodotti di qualità migliore. Queste però sono solo le basi, al resto lo Spiritello accenna soltanto, come per esempio all'influenza che la distanza dall'acqua ha sulle vostre piantagioni, o alla possibilità di impiegarsi in altre occupazioni non strettamente agricole, come l'allevamento di animali, la pesca, fino addirittura all'improvvisarsi minatore per andare a estrarre dalle cave vari minerali.

L'avidità fa girare il mondo

E gli aspetti alla Minecraft di cui sopra? Effettivamente potete modificare il territorio (solo una piccola porzione è disponibile all'inizio, ma col tempo dovrebbe diventare molto più ampio) a vostro piacimento, abbassando o alzando il livello del suolo, scavando canali, più in là addirittura erigendo delle costruzioni, e così via.

Braccia restituite all'agricoltura

Bisogna dire che nelle prime ore di gioco nessuna di queste possibilità sembra strettamente necessaria, a parte il disboscamento selvaggio, utile a vendere legna al negoziante leggermente imbroglione che, chissà perché, si piazzerà sin da subito davanti casa vostra.

Braccia restituite all'agricoltura

Eh già, perché, sebbene la struttura RPG preveda una serie di missioni che in sostanza mandano avanti la trama, la meccanica fondamentale sembra consistere - del resto parliamo pur sempre di un gestionale, per quanto atipico - nel comprare i mezzi per la produzione, semi, per esempio, per poi rivendere i prodotti ad un prezzo maggiorato. Almeno questo sembra il leitmotiv delle prime ore, che proprio a causa degli scarsi mezzi a disposizione passano via piuttosto lente, ripetitive e con poche cose da fare, tanto che, sebbene il gioco consigli da subito di fare attenzione a non andare a letto troppo tardi, spesso vi ritroverete verso le tre del pomeriggio con niente più da fare. Non è un biglietto da visita esaltantissimo, ce ne rendiamo conto, ma chi conosce e ama la serie sa che più o meno all'inizio è sempre così. Presto, o almeno così speriamo, potremo ampliare le nostre attività, rendere la crescita economica più veloce e di conseguenza anche il nostro sforzo di riportare alla vita il paesaggio, e anche avere l'occasione di approfondire l'interazione coi vari personaggi che man mano verranno ad abitare nella Lost Valley, tra i quali, chissà, potrebbe addirittura nascondersi il nostro futuro compagno di vita. Per il momento quindi siamo di fronte ad un Harvest Moon in tutto e per tutto, e questo potrebbe essere sia un bene, sia un male: avremo tempo di approfondire tutti gli altri aspetti e tra questi soprattutto le novità. Ci riserviamo poi di commentare nella recensione anche tutto il reparto tecnico, con una sola anticipazione da fare qui: l'effetto 3D stereoscopico manca del tutto. Il perché non riusciamo a supporlo ancora, e si tratta di uno tra i mille motivi per aspettare con ansia il nostro verdetto definitivo.

CERTEZZE

  • Piacerà senz'altro ai fan della saga
  • L'incontro con Minecraft sulla carta è molto interessante...

DUBBI

  • ...ma sarà implementato naturalmente, o una forzatura?
  • L'inizio è, al solito, molto lento