Annunciata con cinque giorni di preavviso rispetto al rilascio sul Live, avvenuto il primo di settembre, la demo di Forza Motorsport 6 è stata probabilmente una delle sorprese più gradite e apprezzate dai possessori di Xbox One, non solo perché si tratta del delizioso assaggio di uno dei prodotti più attesi per l'ammiraglia Microsoft, ma anche perché sblocca in automatico la meravigliosa Ford GT (2017) nel garage di tutti coloro che acquisteranno l'ultima fatica di Turn 10. Naturalmente non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione di testarla a fondo, e dopo i primi approcci in seno all'E3 e alla GamesCom, siamo finalmente riusciti a scendere in pista a "bordo" della nostra postazione di guida, equipaggiata con il buon Thrustmaster TX Racing Wheel Ferrari 458 Italia Edition uscito proprio per accompagnare ufficialmente Forza Motorsport 5. Ecco dunque la nostra analisi, un ulteriore passo verso la recensione che presto troverete sulle nostre pagine.
La demo di Forza Motorsport 6 mostra muscoli e novità, alimentando l'attesa per l'opera magna di Turn 10
Si accendono le luci
Ispirata dal successo di quella particolarmente suggestiva apprezzata in Forza Horizon 2, l'introduzione "live action" della demo di Forza Motorsport 6 (e verosimilmente del prodotto finale) è un omaggio alla passione per la velocità, alle emozioni che essa suscita e a ciò che ci spinge a sperimentarla, collegando una serie di immagini legate all'universo del motorsport col processo di crescita di alcuni adolescenti. La parentesi cinematografica, ammantata da un velo di romanticismo e un pizzico di religiosità (Dan Greenawalt, il guru di Turn 10, è laureato in teologia), sfuma sulla silhouette di un immenso aereo di linea intento a sorvolare la stupenda città di Rio de Janeiro, protagonista indiscussa delle presentazioni di Forza Motorsport 6 assieme al già citato bolide Ford, che del resto sancisce anche il battesimo del fuoco con l'asfalto della demo.
A bordo di questo spettacolare modello veniamo lanciati in una sorta di esibizione con tutti gli aiuti impostati al massimo, una parata con altre fuoriserie del tutto analoga a quella vista in Forza Horizon 2, studiata appositamente per mostrare i muscoli del titolo e calare il giocatore in un'atmosfera galvanizzante. Farsi un'idea precisa del modello di guida con un'auto che frena da sola, con lo sterzo impostato sul parametro arcade e tutti gli aiuti elettronici attivi è fuori discussione, dunque ci godiamo il panorama col Corcovado stagliato sullo sfondo e attendiamo con trepidazione il successivo step. Al termine della gara, una voce femminile molto familiare, ovvero quella della commentatrice di Forza Motorsport 5, ci introduce alle prime caratteristiche che troveremo nella carriera di Forza Motorsport 6, in questa sede appena accarezzate. Da quel che si apprende troveremo cinque macrocategorie di competizioni, suddivise in Super Street, Sport Icons, Gran Touring e Professional Racing, inframezzate da esibizioni dedicate a eventi marchiati Top Gear (tra i commentatori ci saranno James May e Richard Hammond ma non il licenziato Jeremy Clarkson), trackday con sorpassi, gare Endurance e persino "Momenti Memorabili", dove poter rivivere dualismi e sfide che hanno fatto la storia del motorsport. Dopo la stuzzicante introduzione, che ci ha lasciato fantasticare sulla carriera del prodotto completo, veniamo proiettati in una particolare serie di qualifiche suddivisa in tre gare e dedicata alla categoria Pro Street, permettendoci di selezionare uno dei modelli tra quelli di Classe C proposti. Dopo aver tentennato sulla bellissima Subaru Impreza 22B (1998) puntiamo sulla più recente Toyota GT86 ed entriamo nelle impostazioni pre-gara, il cui menù ricorda inequivocabilmente quello del precedente capitolo. Tra le novità più interessanti c'è la possibilità di "limitare" l'esuberanza dei Drivatars, ovvero i piloti dell'intelligenza artificiale plasmati sulle capacità degli altri giocatori, impedendone ad esempio le sportellate e i comportamenti antisportivi come tagli e simili. Gli aiuti alla guida sono i classici della serie (indicatori di traiettoria, ABS, TCS, SCS, impatto dei danni, eccetera) e dopo aver impostato al meglio la nostra vettura ci lanciamo in pista, nello specifico sul nuovo e tecnico circuito di Lime Rock nel Connecticut (USA), ambientato in uno splendido paesaggio rurale ricostruito magnificamente.
La tempesta perfetta
Il primo elemento che ci ha colpito impugnando il nostro fedele TX è stato il legame più stretto e realistico tra la risposta della periferica e il contatto tra gli pneumatici e l'asfalto. Sia chiaro, non stiamo parlando del modello fisico/dinamico di una simulazione pura come Assetto Corsa, ciò nonostante si apprezza immediatamente quanto sia migliorato il supporto al volante, tanto che adesso è possibile gestire le derapate in controsterzo e i repentini nervosismi senza incappare in quel fastidioso "effetto frusta" che spesso era fonte di perdite di controllo con i mezzi più performanti. Il force-feedback non è dissimile da quello del capitolo precedente e avremmo sicuramente desiderato un vigore ben superiore, ma anche da questo punto di vista si avvertono alcuni passi in avanti.
Col nuovo firmware rilasciato da Thrustmaster e soprattutto con la versione definitiva di Forza Motorport 6 potrebbero comunque esserci delle piacevoli sorprese. Dai nostri primi test appare dunque una certa maturazione nel modello di guida, che pur risultando più sottile con l'utilizzo del classico joypad (alcuni giocatori fra l'altro si sono lamentati della minor vibrazione dei grilletti) sottolinea l'impegno degli sviluppatori di Turn 10 in tal senso. Chiusa l'appassionante gara a Lime Rock, che per sensazioni e atmosfera ci ha ricordato le sfide adrenaliniche del quarto capitolo della saga, abbiamo potuto apprezzare una delle novità più interessanti del sesto capitolo, ovvero una gara in notturna sul circuito di Yas Marina ad Abu Dhabi. Dal punto di vista del gameplay, oltre alla visibilità ridotta, in queste condizioni l'asfalto risulta più freddo e le gomme impiegano maggior tempo per entrare in temperatura, con effetti concreti sull'equilibrio della nostra grintosa coupé giapponese. Sotto il profilo prettamente visivo l'illuminazione notturna è resa con efficacia, benché alcuni riflessi sulle carrozzerie non siano così realistici come ci si aspetterebbe. Si tratta di un dettaglio non particolarmente fastidioso, ma che tuttavia è doveroso sottolineare. Si nota inoltre un filtro antialising poco incisivo sulle vetture, esattamente come avveniva nel quinto capitolo, benché in Forza Motorsport 6 i modelli su pista siano ben ventiquattro, contro i sedici di Forza Motorsport 5. La gara sul circuito di Yas Marina è servita anche per introdurre il concetto delle cosiddette "modifiche", una curiosa novità in seno alla serie che richiama il sistema di Perk di Call of Duty. In poche parole è possibile vincere o acquistare dei pacchetti di "carte" che una volta inserite nell'apposito slot (ve ne sono tre) possono fornire maggiori guadagni, regalare una posizione sulla griglia di partenza e persino donare maggiore aderenza alla vettura. Benché possano apparire come una grossa concessione all'anima arcade del titolo sono state accolte con favore dagli appassionati: le analizzeremo a fondo in sede di recensione, ricordando che su Forza Motorsport 6, a differenza del quinto capitolo, non vi è alcuna microtransazione.
Al termine della gara sul circuito di Yas ci viene proposta una corsa di esibizione sul "Brickyard" di Indianapolis, il classico ovale adatto alle velocissime ruote scoperte a stelle e strisce che superano i 370 chilometri orari di velocità massima. C'è da dire che l'impatto con queste vetture ci ha entusiasmato meno, soprattutto per gli esiti degli incidenti ad altissima velocità, pur rappresentando una sfida interessante sotto il profilo della concentrazione. Approfondiremo la questione con la versione definitiva del titolo. L'ultima gara ci ha offerto l'esperienza più galvanizzante della demo, ovvero una serratissima sfida sul Sebring International Raceway sotto una pioggia battente. In questa sede ci limitiamo a dire che il comportamento dell'auto sull'acqua è incredibilmente realistico e coinvolgente, col fenomeno dell'aquaplaning reso magistralmente e in grado di amplificare a dismisura il divertimento ma anche il livello di difficoltà della competizione. Anche la resa estetica della pioggia è superba: peccato non sia dinamica (così come l'illuminazione notturna) e che verrà relegata solo ad alcuni specifici tracciati. Al termine delle gare di qualificazione viene dato l'accesso libero ad alcune "sfide rivali" (contro i ghost di altri giocatori) sui medesimi tracciati ma con vetture diverse. Con questa nostra veloce analisi abbiamo solo scalfito la superficie di quella che si prospetta essere un'opera mastodontica, probabilmente il miglior Forza Motorsport mai realizzato e vera e propria killer application per gli appassionati di racing game. Vi rimandiamo alla nostra imminente recensione, consigliandovi nel frattempo di scaricare questo gustosissimo antipasto firmato Turn 10.
CERTEZZE
- Resa della pioggia semplicemente superba
- Ventiquattro, splendide vetture in pista
- Supporto al volante migliorato
- Tecnicamente impressionante
- Tante novità nella nuova carriera
DUBBI
- Filtro anti-aliasing ancora inefficace
- Qualche sbavatura nei riflessi notturni
- C'è ancora tantissimo da analizzare e scoprire