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Il risveglio dei ninja

Durante una nostra visita alla sede di Bandai Namco abbiamo riprovato il nuovo, atteso picchiaduro

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   17/09/2015
Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4
Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4
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Nonostante manchi ancora una manciata di mesi all'uscita di Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4, nei giorni che hanno preceduto il Tokyo Game Show si è già parlato trasversalmente dell'episodio successivo.

Il risveglio dei ninja

Con ben tre titoli registrati da Bandai Namco (Ninja Wars, Ninja Braves e Ninja Blazing), la serie Ultimate (Narutimate in Giappone) sembra ben lontana dal concludersi. Alla vigilia del TGS, tuttavia, una nostra visita all'enorme sede del publisher nipponico ci ha però permesso di provare ancora una volta il nuovo picchiaduro realizzato da CyberConnect2. A differenza della GamesCom di Colonia, stavolta non c'era però il CEO del team di sviluppo, Hiroshi Matsuyama, né abbiamo avuto occasione per approfondire la nuova modalità storia. Un paio di match contro la CPU e contro altri sfidanti in carne e ossa ci hanno dato però la possibilità di analizzare un po' di più le novità del sistema di combattimento del gioco.

Alla sede di Bandai Namco abbiamo provato nuovamente Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm 4

Gioco di squadra

Al di là dei nuovi personaggi, dei costumi aggiuntivi e dei contenuti inediti rispetto alla passata edizione, alcune delle delle novità più importanti di Ultimate Ninja Storm 4 sono legate proprio al sistema di combattimento. Nei vecchi capitoli della serie veniva chiesto infatti di scegliere un combattente principale e due spalle che potevano essere chiamate in aiuto su richiesta del giocatore.

Il risveglio dei ninja
Il risveglio dei ninja

Proprio il sistema di supporto è stato oggetto di diverse modifiche e sperimentazioni, prima in Ultimate Ninja Storm 3 e poi in Ultimate Ninja Storm Revolution. Nel quarto episodio numerato della serie, tuttavia, è possibile passare più o meno liberamente da un personaggio all'altro in maniera simile a un Marvel Vs. Capcom. L'aspetto più interessante è però che tutti e tre i membri del proprio team condividono la stessa barra dell'energia, un approccio che permette di concentrarsi più sulle abilità di ciascun personaggio e meno sulla salute che gli rimane. Questa scelta di design funziona particolarmente bene se si considera che l'elemento dei vari jutsu è ora più o meno efficace a seconda dell'ambiente circostante: tecniche di fuoco sono più devastanti se eseguite nei pressi di pozze di lava, mentre scariche di elettricità coprono spazi maggiori quando ci si trova nel mezzo di una sorgente d'acqua. Scelto il nostro team (Obito, Hinata e Kakashi), abbiamo notato quanto tutto sia più fluido e veloce. Come nei precedenti capitoli è possibile ad esempio entrare in modalità Risveglio, ma la possibilità di passare da un combattente all'altro aggiunge molto più dinamismo, permettendo magari di riempire la barra Storm con uno dei personaggi e poi cambiare al volo per utilizzare il Risveglio di uno degli altri due. Come avevamo già visto durante le precedenti fiere, i vestiti dei combattenti stavolta si deteriorano: possono incendiarsi con un jutsu di fuoco, causando danni costanti, oppure distruggersi nel caso si dovessero subire troppi danni. In quest'ultimo caso, il combattente che ha poca salute (e quindi i vestiti distrutti) avrà allo stesso tempo più forza d'attacco e meno difesa, stimolando chi si trova in difficoltà a prendersi qualche rischio nella speranza di capovolgere l'esito del match. Nel complesso si tratta della solita formula che CyberConnect2 sta limando e arricchendo versione dopo versione ma, soprattutto spendendo alcuni minuti pad alla mano, l'impressione è che questo quarto capitolo possa facilmente rivelarsi uno dei più divertenti - se non il più divertente in assoluto - della serie Storm.

CERTEZZE

  • Molto più veloce e dinamico di Revolution
  • Sistema di combattimento un po' più strategico
  • Il capitolo più bello da vedere...

DUBBI

  • ...anche se i fondali restano ancora molto poveri
  • È la formula di sempre, nel bene ma anche nel male