Annunciato un anno or sono e già testato approfonditamente grazie alla alpha di pochi mesi dopo, The Tomorrow Children è un titolo atipico, interessante e con del potenziale, anche se forse faticherà a trovare una sua utenza di riferimento. Il genere dei sandbox con elementi da survival game è in assoluto uno dei più abusati degli ultimi anni e qui arriva la buona notizia: Q-Games ha puntato fortissimo sull'unicità della sua ambientazione, realizzando un prodotto che prende spunto dalla vita, ferrea e intransigente, che i cittadini dei paesi dell'ex Unione Sovietica hanno sperimentato in lunghi anni di regimi totalitari. Dove il Comunismo ha fallito lasciando cicatrici indelebili, i giocatori potranno unirsi e collaborare (online in maniera asincrona) per realizzare la città perfetta: funzionale, asettica e organizzata. Un'idea molto sfiziosa che ha una messa in scena davvero accattivante, nonostante certi aspetti del titolo ci abbiano ancora lasciati piuttosto freddi. Caschetto da lavoro in testa e tessera di partito in tasca, sullo showfloor del TGS 2015 ci siamo messi anche noi in coda per affrontare la giornata tipo dei bambini di domani...
The Tomorrow Children è un sandbox che mette in scena, a modo suo, la vita sotto un regime sovietico
Luci e ombre
La giornata tipo dell'abitante della piccola cittadina in cui ci si ritrova appena iniziata una partita è questa: giro nei rivenditori locali di strumenti e armi, corsa sull'autobus che lo trasporta dal centro abitato a uno dei dungeon o delle aree ricche di risorse e popolate dai nemici, raccolta di quanto necessario e ritorno alla base, dove depositare il bottino, ottenere punti esperienza e ricominciare da capo. Come in molti survival, il "loop" del gameplay è semplice e immediato.
L'atmosfera da regime sovietico è però resa molto bene: i menu perfettamente a tema riprendono il simbolismo tipico, la ricompensa per i propri sforzi è rappresentata da buoni che possono essere scambiati per i bene più disparati e non manca nemmeno un mercato nero in dollari, rappresentazione dell'economia sommersa che si è sviluppata in molti paesi del blocco sovietico in risposta ad una valuta locale senza valore. Ci si mette in coda quando si deve accedere a servizi già impegnati, tutte le missioni passano dal Ministero del Lavoro e gli edifici (che possono essere comunque colorati successivamente) sono di un bel grigio. Q-Games sa come fare giochi stilisticamente molto accattivanti e The Tomorrow Children non fa eccezione, anche grazie ad una particolare tecnica di illuminazione che riesce a rendere davvero gradevoli scorci che si colorano con una palette molto ristretta. I controlli sono essenziali e oltre all'uso degli stick per muoversi, prevedono giusto un paio di tasti per interagire con l'ambiente e con gli oggetti che vanno richiamati dal menù che rappresenta il nostro inventario. A seconda della scelta, i comandi contestuali ci danno modo di volare con il jet pack sorvolando il pericoloso "vuoto" che separa la nostra cittadina dalle aree da esplorare, di sparare con le armi disponibili (noi abbiamo testato il bazooka) o picconare i preziosi minerali che possiamo poi trasportare in città per contribuire alla causa.
Progredendo attraverso la partita i cittadini potranno costruirsi delle abitazioni, espandere i confini dell'insediamento e ampliare la gamma di servizi a disposizione.
Per non rendere la partita troppo statica e privarla della sensazione di pericolo che la maggior parte dei videogiocatori va cercando, Q-Games non ha solo realizzato i mostri che troviamo al di fuori della nostra zona franca, ma anche dei giganteschi draghi metallici che di tanto in tanto potrebbero venire a farci visita, minacciando di distruggere tutto. Purtroppo non abbiamo avuto l'occasione di testare queste fasi ma ci è stato detto che saranno impegnative e richiederanno di mettercela tutta. Purtroppo, quanto abbiamo provato per il momento del sistema di combattimento ci ha lasciato piuttosto freddi: per puntare e sparare si usano i soliti due tasti, ma i movimenti sono troppo lenti e non si percepisce mai il feedback del colpo sui nemici. Nemici che dal canto loro non hanno nemmeno grandi pattern di attacco: per nostra esperienza ci ignorano, finché non li uccidiamo, oppure ci attaccano a testa bassa. Per carità, non è a un gioco come Tomorrow Children a cui si chiede un gran sistema di combattimento, però qualcosa in più si potrebbe fare. Interessante invece come gli utenti collaborino all'esplorazione delle zone extra cittadine: ogni ambiente può essere distrutto, ad esempio per farsi largo attraverso una parete, e queste modifiche faranno poi comodo a tutti quelli (da venti a cinquanta, probabilmente) che popoleranno quell'istanza. In modo simile si può, sempre per citare un caso, costruire una scala e dare modo ad altri avventurieri di salire rapidamente sulla sommità di quella nave abbandonata che tanta fatica abbiamo fatto per raggiungere. Ci sono diverse chicche che abbiamo apprezzato, come il sistema "sociale" che dà modo di mandare in prigione per tre minuti i giocatori che si dimostrano dissidenti al partito, ma il gameplay ci è ancora parso un po' blando. Una prova prolungata e sperimentare l'end game potrebbero di certo darci un'idea migliore su quello che dobbiamo aspettarci. Molto farà anche il prezzo, ancora non definito, così come non si hanno certezze sulla data di uscita. Nel frattempo ci mettiamo in fila per la nostra diaria e ci prepariamo a (ri)dare la vita per la causa.
CERTEZZE
- Stilisticamente molto interessante
- Propone un mix di meccaniche diverse tra loro...
DUBBI
- ...anche se alcune non sono ancora implementate al meglio
- Alla lunga potrebbe stancare (ma è un discorso che vale per il genere)