Ad agosto, in occasione dell'IFA di Berlino, Intel ha presentato ufficialmente la sua nuova linea di processori di sesta generazione denominata Skylake. La nuova architettura porta con sé interessanti novità e miglioramenti, volti soprattutto a una maggiore scalabilità vista la sempre maggiore importanza del segmento mobile nel panorama dell'elettronica di consumo. Di pari passo, diventano cruciali il dispendio energetico, le performance e la capacità di riprodurre file multimediali e giochi pesando sempre di meno sulla batteria dei device portatili, in modo da estenderne la vita utile e andare incontro anche alle aziende produttrici. Per notebook, tablet e telefoni infatti, la creazione di un ecosistema che riesca a trarre il meglio dai singoli componenti, dal design del prodotto e dal sistema operativo assume un'importanza cruciale, tale da sancire l'effettivo successo di un prodotto sul mercato in termini di vendite e gradimento da parte dal pubblico. Con Skylake, Intel ha puntato tutto su questa filosofia e per la prima volta è pronta a presentare al mondo una generazione di processori a 14 nanometri che abbraccia contemporaneamente soluzioni variegate, dai computer stick fino ai desktop più performanti e ai server. Con il lancio italiano previsto fra pochi giorni, abbiamo deciso di fare una panoramica su tutte le novità in arrivo.
Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova famiglia di processori Intel, Skylake
Tante declinazioni
Con un'inusuale vicinanza al lancio dei processori Brandwell, lo scorso agosto sono stati annunciati i nuovi processori Intel, con due modelli di fascia alta che hanno già debuttato nei negozi: Intel Core i7-6700K e Intel Core i5-6600K. L'intera linea di CPU con architettura Skylake però è molto più ampia e comprende modelli per dispositivi mobile, desktop e server.
Basato su un processo produttivo a 14 nanometri Skylake sarà disponibile in quattro varianti ognuna identificata con un suffisso differente: "S" indica i processori indirizzati agli utenti desktop, i più potenti del gruppo tra cui spiccano alcuni modelli sbloccati caratterizzati dalla solita lettera K al termine della numerazione; gli "H" sono meno potenti e andranno a piazzarsi nei portatili top di gamma per coloro che anche lontano da una scrivania non vogliono rinunciare alla potenza di calcolo, sia per lavoro che per giocare a tutti i titoli presenti sul mercato. La serie "U" invece si rivolge a un'utenza prettamente business essendo impiegata nella gestione di conference room e nei cosiddetti Thin Light Notebook, ovvero quei portatili che puntano tutto sul design sottile in modo tale da minimizzare al massimo peso e ingombro; in ultimo i processori "Y" sono i meno potenti, studiati appositamente per consumare poca energia ed essere impiegati in tablet, smartphone e computer stick. Come detto, l'architettura condivisa è una delle grandi novità dei processori Skylake che tra di loro si differenziano in primis per il dispendio energetico con il segmento dedicato ai tablet che consuma attorno ai 4,5W salendo progressivamente fino alle soluzioni estreme per desktop con moltiplicatore sbloccato che richiedono un apporto energetico di 91W quando spremuti alla massima potenza. Ovviamente quando si parla di consumo entrano in gioco tutta una serie di variabili che vanno inevitabilmente ad inficiare la performance del prodotto stesso e il contesto in cui viene utilizzato. Un processore desktop da più di novanta watt di potenza richiede innanzitutto un adeguato sistema di raffreddamento per dissipare il calore prodotto e di conseguenza un buon case a disposizione per favorire il ricambio dell'aria. Diminuendo la potenza vanno a calare le performance, ma allo stesso tempo diminuiscono i consumi e il calore prodotto favorendone l'impiego in device sempre più piccoli. L'efficienza energetica e il piccolo form factor hanno consentito anche la produzione di unità per computer stick, ma i risultati più interessanti sono stati annunciati per i notebook. Stando a quanti dichiarato da Intel, la nuova architettura ha portato importanti miglioramenti sul fronte dell'ottimizzazione della gestione energetica, con le performance cresciute del 60% confrontando un Core i5-6300HQ e un Core i5-4300M e la durata della batteria estesa a dieci ore di riproduzione ininterrotta di filmati in Full HD.
Nuove tecnologie
Sul fronte videoludico le ipotesi sulle prestazioni dei nuovi processori si sprecano visto che la stessa Intel si è dimostrata piuttosto restia a rilasciare informazioni relative ai suoi Core i5 e i7 di fascia più bassa rispetto ai Core i7-6700K e Core i5-6600K già disponibili. Questi hanno fatto segnare un interessante incremento nelle prestazioni, ma sono anche piuttosto costosi e siamo curiosi di vedere come si comportano i modelli intermedi soprattutto nel rapporto prezzo-performance.
Le versioni desktop di Skylake adottano il nuovo socket LGA 1151 che garantisce piena compatibilità con le memorie DDR4, e porta in dote nuove tecnologie atte a migliorare l'esperienza d'uso dell'utente indipendentemente dalla piattaforma. La tecnologia Thunderbolt permette la connessione con periferiche esterne e il trasferimento di dati con bandwidth a 40 Gbit/s (5 GB/s) utilizzando i nuovi connettori USB Type-C, mentre la nuova Intel Graphics Iris Pro di nona generazione promette buoni risultati soprattutto sui portatili migliorando le performance fino al 40% rispetto alla generazione precedente. Dovrebbe trattarsi di un processore grafico integrato dalle prestazioni analoghe all'entry level delle schede video NVIDIA della serie 800M, garantendo un incremento sostanziale dell'output su schermo e allargando il parco titoli fruibili senza utilizzare una scheda video dedicata. Si parla ovviamente di esponenti molto poco pretenziosi dal punto di vista grafico, ma i buoni compromessi non dovrebbero mancare, soprattutto in ottica Thin Light Notebook e tablet. Sui modelli desktop grazie a questa tecnologia, Skylake supporterà fino a cinque monitor connessi utilizzando le porte HDMI 1.4, DisplayPort 1.2 o Embedded DisplayPort (eDP), oltre a tre display 4K in contemporanea. In tal senso c'è da sottolineare che le porte HDMI 2.0 per godersi i contenuti in 4K a 60Hz sono disponibili solamente sulle schede madri equipaggiate con il controller Alpine Ridge Thunderbolt di Intel. Insomma le novità non mancano, ma come abbiamo detto in apertura sarà l'ecosistema globale di un prodotto a sancirne il successo e proprio in quest'ottica Intel ha lavorato a stretto contatto con Microsoft nell'intento di sfruttare al meglio le nuove funzionalità del sistema operativo. Innanzitutto viene garantito il pieno supporto alle librerie grafiche DirectX12 e secondariamente alcune tecnologie come Intel RealSense sono state massicciamente potenziate per offrire la migliore esperienza d'uso possibile. Per chi non lo sapesse, questa tecnologia lavora sul riconoscimento facciale e dei movimenti oltre che sui comandi vocali, di cui Cortana farà ampio utilizzo. Come facilmente pronosticabile non si sa nulla sul fronte Apple, che mantiene il massimo riserbo sull'impiego dei nuovi processori lavorando costantemente con un apposito team interno di Intel dedicato allo sviluppo di MacOS.