La nostra copertura del gioco evento per la console Nintendo si conclude col match che tutti aspettavano fin dall'inizio, in cui Xenoblade Chronicles X affronta nientepopodimeno che il suo predecessore, Xenoblade Chronicles. Se avete letto la nostra recensione, saprete che abbiamo assegnato a Xenoblade Chronicles X un voto decisamente alto, nonostante i suoi difetti, ma c'è un trucco: è lo stesso voto che abbiamo dato a Xenoblade Chronicles quando lo abbiamo recensito nel 2011. Come abbiamo spiegato nel commento, abbiamo optato per un voto politico perché è difficile esprimere a numeri le sensazioni che suscitano giochi del genere, e perché i due Xenoblade hanno rappresentato entrambi un momento cruciale nei difficili cicli vitali delle due piattaforme casalinghe Nintendo più recenti. Ma si tratta soltanto di una parità concettuale? Quale dei due Xenoblade è veramente migliore dell'altro? A questa personalissima domanda si può rispondere solo dopo averli giocati a fondo, ma noi abbiamo deciso di mettere a confronto le componenti fondamentali dei due titoli Monolith Soft. Ecco cosa ne è venuto fuori...
Chi vincerà la titanica battaglia tra Xenoblade Chronicles e il nuovissimo Xenoblade Chronicles X?
Storia
Molti temevano che la trama di Xenoblade Chronicles X fosse esile soprattutto perché il protagonista, creato dal giocatore, è muto e senza personalità. In realtà, la storia dell'ultima fatica Monolith Soft è solo complicata, e non nel senso narrativo.
Lo sviluppatore ha pensato di concentrare gli eventi principali della sceneggiatura in dodici capitoli e di affidare a decine di missioni secondarie, soprattutto opzionali, la caratterizzazione dei vari personaggi che vivono dentro e fuori Neo Los Angeles. Il risultato è un mosaico fantascientifico affascinante, ma forse poco coeso. Completando le suddette missioni secondarie si ha una visione d'insieme molto più appagante, ma forse Tetsuya Takahashi avrebbe dovuto incastrarne la maggior parte nella storyline principale. È un approccio diametralmente opposto a quello del primo Xenoblade Chronicles, che dal punto di vista della sceneggiatura era strutturato come un jRPG abbastanza classico: pieno di sequenze non interattive inframmezzate da lunghe fasi di esplorazione e tanti combattimenti, riusciva a dare abbastanza spazio all'intero, interessantissimo cast, e a tenere il giocatore col fiato sospeso un colpo di scena dopo l'altro, a cominciare dallo scioccante evento che dà inizio al viaggio di Shulk. Xenoblade Chronicles, inoltre, proponeva un finale soddisfacente ed emozionante, chiudendo praticamente ogni sottotrama e dando spazio a tutti i protagonisti. Insomma, forse i temi di Xenoblade Chronicles X saranno anche più maturi e concreti, ma il suo predecessore riusciva a catturare meglio l'attenzione dei giocatori.
Vincitore: Xenoblade Chronicles
Personaggi
La bellezza contro la sostanza? Forse, o forse no. Legati a doppio filo con la sceneggiatura, che ce li ha fatti conoscere a piccoli sorsi, i protagonisti di Xenoblade Chronicles accompagnano Shulk nel suo viaggio, intervenendo personalmente ogni volta che possono e instaurando dei rapporti che rendono ancora più frizzante ogni momento del gioco.
"It's Reyn time!" è diventato un meme e il tormentato legame sentimentale del migliore amico di Shulk con la gelida Sharla ci ha tenuto in scacco per tante ore. Ci siamo commossi per il "settimo" membro del party, abbiamo riso con Riki, abbiamo ammirato Dunban e voluto schiaffeggiare Melia a ogni sua decisione cretina. Pochi cast ci hanno coinvolto così, ma alla fin fine quello di Xenoblade Chronicles è un gruppo di eroi piuttosto tradizionali in ambito jRPG. I personaggi di Xenoblade Chronicles X hanno motivazioni e personalità più concrete e realistiche, legate alla loro drammatica situazione di esuli e superstiti... ma sono storie che possiamo conoscere solo se giochiamo le missioni facoltative, e molti di loro non interverranno mai quando si sviluppa la storia, anche se li abbiamo portati con noi, lasciando a Elma e Lin la maggior parte delle battute. Se solo Gwin, Irina, Doug e Lao avessero avuto più spazio, questo match tra Xenoblade sarebbe stato meno scontato.
Vincitore: Xenoblade Chronicles
Ambientazione
La premessa di Xenoblade Chronicles era assurda quanto affascinante: gli umani avevano colonizzato il... cadavere di una gigantesca divinità che si era uccisa a vicenda con la sua nemesi durante un'epocale battaglia al centro di un oceano immenso.
Sul Bionis, così si chiamava, era fiorita la vita biologica, mentre sul Mechonis, l'altra divinità, si era sviluppata la razza tecnologica dei Mechon. Shulk e i suoi amici avrebbero scalato il corpo del Bionis per poi avventurarsi su quello del Mechonis, in un susseguirsi di scoperte e panorami incredibili: foreste, montagne innevate, praterie sconfinate e metropoli meccaniche. Il pianeta Mira di Xenoblade Chronicles X forse è meno originale, ma ancora più misterioso: è un mondo che sembra attirare le razze aliene senzienti verso di sé, consentendo loro di comprendersi a vicenda. Dal punto di vista estetico invece, è un puro e semplice spettacolo, ma questo ha più che a fare con la maestria dello sviluppatore che con le sue idee: a differenza delle enormi aree del suo predecessore, le cinque regioni in cui si divide Mira sono quasi completamente esplorabili fin dall'inizio senza passare per alcuna schermata di caricamento (tranne quando ci si "teletrasporta" da un punto remoto a un altro). In Xenoblade Chronicles X nulla è irraggiungibile e le cascate che vedete all'orizzonte probabilmente nascondono anche una grotta intricata e piena di segreti, mentre quadrupedi giganteschi pascolano tranquillamente sotto il sole un attimo prima che lo coprano le nubi e cominci a piovere. Sicuramente il progresso tecnologico ha contribuito alla magia, ma Mira è semplicemente uno dei mondi più belli mai creati.
Vincitore: Xenoblade Chronicles X
Xenoblade Chronicles... 2?
Attenzione: questo box contiene anticipazioni sulla trama dei due Xenoblade!
Abbiamo ripetuto più volte che i due Xenoblade Chronicles non sono collegati e che Tetsuya Takahashi e il suo team hanno scelto il titolo Xenoblade Chronicles X solo per rievocare lo straordinario successo del gioco precedente. Ma è veramente così? Se avete giocato a fondo Xenoblade Chronicles X, avrete sicuramente notato delle strane citazioni. A parte il fatto che Tatsu è un Nopon proprio come il buffo Riki di Xenoblade Chronicles, man mano che la storia si sviluppa cominciano a emergere dei dettagli inquietanti. Perché Tatsu si riferisce agli esseri umani come Hom per poi ammettere di non sapere cosa significhi quel termine? Eppure, gli umani come Shulk si definivano proprio Hom... E sempre Tatsu rivela che l'Eroepon dei Nopon viene eletto per sconfiggere gli dèi, quando in Xenoblade Chronicles era soltanto un mezzo per sbarazzarsi dei Nopon più fastidiosi, anche se Riki, in effetti, alla fine sconfiggeva veramente un dio. Lyn indossa un paio di fermacapelli identici alla spada Monado del primo Xenoblade Chronicles e quella stessa figura appare altre volte. E vogliamo parlare dei mech che è possibile ispezionare in giro per il mondo con l'abilità Archeologia? Ricordano spaventosamente i Mechon di Xenoblade Chronicles... Benché Tetsuya Takahashi si diverta spesso a riprendere i temi e i dettagli dei vari "Xeno" da lui realizzati, noi abbiamo un'altra teoria: e se Mira fosse il mondo ricostruito da Shulk alla fine di Xenoblade Chronicles?
Sistema di combattimento
Questa è una sfida che Xenoblade Chronicles X vince con manifesta superiorità, ma chiunque abbia giocato anche il primo Xenoblade Chronicles e stia cominciando a esplorare Mira soltanto da pochi minuti potrebbe non pensarla allo stesso modo.
Composto da numerosissime meccaniche diverse ma, allo stesso tempo, intrecciate tra loro, il sistema di combattimento di Xenoblade Chronicles X è inizialmente piuttosto confusionario. Tra armi da mischia, armi a distanza, Urla del guerriero, diversi tipi di ricariche, punti tensione, morale e attacchi posizionali, c'è da perderci la testa... per non parlare del fatto che praticamente non esistono abilità curative vere e proprie. Eppure, dopo aver macinato qualche ora, i pregi del nuovo battle system appaiono evidenti: le somiglianze sono numerosissime, la base è la stessa, ma quello di Xenoblade Chronicles X è molto più complesso, tattico e dinamico. E poi è altamente personalizzabile. Il giocatore può cambiare classe in qualsiasi momento, modificando il suo arsenale per imparare nuove tecniche e abilità passive, e potenziando al massimo una classe può equipaggiare le sue armi caratteristiche mentre ne impiega un'altra, spalancando le porte a decine di combinazioni. E quando si ottengono gli Skell, i mech trasformabili, il sistema di combattimento si amplia ancora di più con la loro introduzione nel gruppo, consentendo ancora più strategie e scelte in termini di equipaggiamento e abilità.
Vincitore: Xenoblade Chronicles X
Colonna sonora
Quando si resta ipnotizzati dalla schermata del titolo a sentire la musica di accompagnamento per vari minuti, si capisce subito di trovarsi di fronte a un gioco speciale. È questo l'effetto che fa Xenoblade Chronicles, e non è un caso se la sua colonna sonora, composta soprattutto da Yoko Shimomura col contributo di Yasunori Mitsuda e Manami Kiyota, rappresenta uno dei suoi principali punti di forza.
Tracce come Gaur Plains, Frontier Village o Eryth Sea hanno accompagnato le nostre peregrinazioni in una cacofonia di strumenti di ogni genere. Engage the Enemy ha risuonato durante i momenti più importanti della storia, esaltandone la drammaticità e l'epicità.
You Will Know Our Names ci ha accompagnato col suo ritmo incredibile ad ogni combattimento. E la bellissima Beyond the Sky ha chiuso il gioco sui titoli di coda. Sono solo pochi esempi, ma siamo sicuri che ci sia una traccia indimenticabile per ogni giocatore. Hiroyuki Sawano - famoso per aver composto le musiche di serie animate come Kill La Kill e Gundam Unicorn - ha quindi avuto il compito di sostenere una difficilissima eredità, ma purtroppo il suo stile estremamente moderno ha fatto storcere il naso a molti giocatori. A fargli fare brutta figura sono perlopiù i tormentoni rap come NLA Shigai, Black Tar o Melancholia che poco si adatterebbero a un titolo del genere. Eppure, il passaparola negativo ha offuscato delle vere e proprie gemme come Boukyaku Keikoku, Shiro no Tariku o Theme X, mentre la traccia che parte ogni volta che si ingaggia un Tyrant, Uncontrollable, è piena di energia e fa vibrare ogni nostro attacco. Chiudono il cerchio anche tantissime canzoni, tra le quali spiccano la sigla di chiusura, Your Voice, e la bellissima The Way. Che dire, insomma? La musica è qualcosa di incredibilmente soggettivo, ma è indubbio che la colonna sonora di Shimomura abbia messo d'accordo tutti.
Vincitore: Xenoblade Chronicles
Longevità
Xenoblade Chronicles è un gioco immenso: per chiudere la storia, completare ogni missione secondaria e sconfiggere ogni super boss possono volerci più di cento ore. Tuttavia, in termini di quest la varietà è ben poca, e quando non si seguono gli obiettivi principali ci si perde tra miriadi di missioncine piuttosto banali e ripetitive.
Xenoblade Chronicles X è di tutt'altra pasta. Sì, le missioncine banali e ripetitive ci sono anche lì, ma si possono bellamente ignorare per dedicarsi alle missioni d'intesa, a quelle opzionali e ai capitoli della campagna. Poi c'è Mira da esplorare al 100%, piazzando sonde e completando vari incarichi, sconfiggendo tutti i Tyrant e trovando ogni collezionabile: potrebbero volerci più di cento ore solo per questo. E ancora c'è la caserma da personalizzare, i personaggi secondari da reclutare e potenziare, gli Skell da migliorare. Si possono fabbricare armi, mech e armature, e c'è persino un'interessante modalità multigiocatore asincrona e in tempo reale che trasforma Xenoblade Chronicles X in una specie di Monster Hunter all'acqua di rose. Insomma, questo è quello che si chiama vincere facile.
Vincitore: Xenoblade Chronicles X
Conclusioni
La nostra copertura di Xenoblade Chronicles X si chiude con un confronto che, secondo noi, inquadra ancora meglio l'identità del kolossal fantascientifico targato Monolith Soft: non è un sequel, e questo è chiaro, ma una vera e propria evoluzione... un esperimento mirato a scoprire in cosa si può trasformare davvero il gioco di ruolo giapponese quando cerca di uscire dai confini in cui è rimasto per troppi anni. Allo stesso tempo, dal primo Xenoblade Chronicles prende le distanze, e non sempre per il meglio, cercando nuovi approcci in termini narrativi e creativi che magari non si sono sposati perfettamente con l'obiettivo che si era preposto Tetsuya Takahashi. La nostra sfida tra i due Xenoblade, insomma, finisce in parità: laddove Xenoblade Chronicles vince in termini di storia, personaggi e colonna sonora, Xenoblade Chronicles X lo batte per sistema di combattimento, ambientazione e longevità. Poi ciascuno è libero di scegliere il suo Xenoblade preferito sulla base di tanti altri fattori, sia ben chiaro, ma se entrambi hanno portato a queste riflessioni, spingendoci a smontare e ricostruire le loro dinamiche per comprenderli meglio, significa che hanno colto nel segno... e ben pochi videogiochi riescono in questa difficile impresa. Chapeau!