Ni-Oh è un progetto dalla storia a dir poco travagliata, che inizia in occasione del Tokyo Game Show 2004. In quella circostanza Sony aveva svelato una nuova proprietà intellettuale dell'allora Koei (non era ancora avvenuta la fusione con Tecmo) in arrivo in esclusiva per PlayStation 3.
Si trattava di un titolo decisamente ambizioso basato su uno script non terminato del leggendario regista giapponese Akira Kurosawa intitolato Oni, e all'uscita avrebbe dovuto essere accompagnato da un film girato dal figlio di Akira, Hisao, anch'esso intitolato Oni. Nessuno dei due progetti vide la luce arenandosi dopo i primi anni di sviluppo, forse proprio per la mancata sinergia tra le due parti chiamate in causa, gli sviluppatori da una parte e il regista dall'altra. I piani erano quelli di commercializzarlo entro la fine del 2006, anno di debutto della PlayStation 3, ma nonostante i trailer mostrati in occasione dell'E3 e del TGS, sugli scaffali non arrivò mai, vittima di successivi rinvii che lo risucchiarono in un vortice di silenzio dal quale emerse solo per conto di Tecmo Koei nel 2010, quando il publisher giapponese annuncio il passaggio della proprietà intellettuali nelle mani del Team Ninja, si scusò con i fan per gli infiniti rinvii e rassicurò tutti che nuove informazioni sarebbero arrivare a breve con la ripresa dello sviluppo. E invece, ancora una volta, non se ne seppe più nulla. Il gioco scomparve nuovamente dalla circolazione aggiungendosi alla lista dei vaporware che si pensava non sarebbero mai arrivati sul mercato. Lo scorso settembre però, sempre in occasione del Tokyo Game Show, Ni-Oh ha fatto nuovamente la sua comparsa sempre come esclusiva Sony ma questa volta per PlayStation 4, un progetto cambiato radicalmente rispetto a quello presentato originariamente ma più vivo che mai e destinati agli scaffali dei negozi orientali ed occidentali. Le nuove informazioni che sono arrivate in occasione del PlayStation Experience hanno dato un respiro globale al titolo sviluppato dal Team Ninja e lontano anni luce delle tipiche produzioni musou di Tecmo Koei. Da quanto visto, Ni-Oh tende a catturare aspetti differenti da vari titoli per poi riformularli in un'esperienza visivamente molto accattivante che siamo curiosi di poter provare con mano. Se vi sono piaciuti i titoli From Software e avete un debole per il Giappone antico popolato da guerrieri armati di katana, questo titolo potrebbe fare al caso vostro.
Dopo il TGS, Ni-Oh torna a mostrarsi in occasione del PlayStation Experience
Influenze differenti
L'ispirazione più diretta di Ni-Oh arriva dai titoli della serie Souls: l'ultimo lavoro di Team Ninja è a tutti gli effetti un Souls-like, che ricorda per molti versi il capostipite del genere soprattutto dal punto di vista del gameplay e dell'impostazione di gioco, a tratti simile a quella concepito da Hidetaka Miyazaki.
Ma le influenza non si fermano qui, visto che per ambientazione e periodo storico ricorda moltissimo i titoli di un'altra apprezzatissima serie videoludica, Onimusha. Ni-Oh infatti ci farà vestire i panni di un samurai figlio di un lord giapponese e di una donna occidentale, durante la tormentata epoca Sengoku, segnata da conflitti militari costanti lungo tutto il territorio del Sol Levante, ma condita con elementi soprannaturali e fantastici che andranno ad incidere sul gameplay. Il protagonista visto negli screenshot e durante l'ultimo video rilasciato in occasione del PlayStation Experience tira in ballo un altro famosissimo franchise occidentale, The Witcher, complici le somiglianze con Geralt di Rivia: capello lungo bianco, barba incolta e lineamenti poco orientali ricordano molto lo Strigo di CD Project Red. Tuttavia, appena lo abbiamo visto in azione il pensiero è ritornato immediatamente ai Souls con il loro ritmo di gioco più lento e compassato, lontano anni luce dall'azione frenetica con cui il Team Ninja usualmente anima la serie Ninja Gaiden. Manca la pesantezza dei titoli From Software, ma parare e schivare gli attacchi avversari rimarrà di primaria importanza per sopravvivere e aprire la porta ai contrattacchi, così come affondare il colpo con il giusto tempismo e mescolare all'occorrenza armi a corto o lungo raggio e magie. In tal senso non ne sappiamo ancora moltissimo, ma dal video si evince come tutti gli aspetti legati al combat system abbiamo profonde radici nel periodo storico di riferimento con katane affilate, archi, kunai e shuriken a farla da padrona e da cambiare al volo utilizzando la croce direzionale. L'assenza di scudi, poco comuni nei campi di battaglia del periodo Sengoku, permette di impugnare armi a due mani efficaci anche per parare i colpi nemici e ci alleggerisce quanto basta per volteggiare lontano dall'avversario. Tuttavia, rendersi conto di quanto saranno davvero punitivi gli scontri contro i boss o contro i nemici normali rimane terribilmente difficile in assenza di una prova diretta e rimangono ancora da svelare la quasi totalità degli aspetti legati al sistema di magie, che permette di potenziare le armi del protagonista ad esempio incendiandone la lama.
Un'anima riconoscibile
Le similitudini con i Souls si rafforzano in modo più netto quando passiamo ad analizzare la struttura di gioco. I combattimenti sono dominati dalla barra della Stamina che guida ogni azione di attacco e schivata e per questo va dosata attentamente per evitare di rimanere a secco.
Gli scontri terminano con il drop di oggetti, armi ed equipaggiamento da parte del nemico che possono essere indossati in tempo reale direttamente dall'inventario. In caso di morte, uno specifico marcatore andrà a segnalare la nostra posizione e potrà essere visto anche da altri giocatori online permettendo una serie di interazioni, inclusa la possibilità di vedere come il giocatore è morto per permetterci di non arrivare impreparati allo scontro e farci un'idea preventiva di ciò che stiamo andando ad affrontare. La rinascita avverrà nel più vicino punto di controllo, esattamente come nella serie Souls e raggiungendo il nostro cadavere avremo accesso a un potenziamento temporale da utilizzare a piacimento; auspicabilmente per non morire nuovamente nella stessa situazione. Anche il sistema di progressione del personaggio è simile, con le reliquie che sostituiscono le anime da spendere per poter salire di livello e migliorare le statistiche. Il level design promette una certa varietà sia per le tipologie di ambientazioni che per nemici dislocati a sorvegliarle. Si passa da location claustrofobiche come i sentieri scavati all'interno di una montagna, fino a villaggi immersi nelle tenebre della notte, illuminati da pochi focolari e popolati da avversari umani o creature mostruose. I primi hanno l'aria di essere più abbordabili e di fare leva sulla forza del gruppo attaccandoci contemporaneamente da più direzioni, mentre le bestie demoniache richiederanno uno studio accurato dei pattern d'attacco per avere la meglio. In tal senso i più pericolosi saranno sicuramente i boss che si preannunciano enormi e molto potenti, armati di attacchi corpo a corpo a corto raggio tanto quanto di magie dalla distanza. Caratterizzazione e varietà saranno le parole chiave attorno alle quali Ni-Oh dovrà costruire un'esperienza capace di reggere il confronto con i titoli citati in precedenza, ma pur non avendo ancora avuto l'occasione di provarlo con mano, siamo riusciti a farci un'idea abbastanza corposa dell'ultimo lavoro di Team Ninja, che pare finalmente essere riuscito a trovare la giusta strada per arrivare nelle mani dei videogiocatori.
CERTEZZE
- Periodo storico e ambientazione di sicuro fascino
- Ha ottime potenzialità visti i titoli di riferimento
DUBBI
- Riuscirà a ritagliarsi una propria identità?